Consigli?
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canterel II
Arià.
6 partecipanti
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Consigli?
Ciao a tutti,
sono semplicemente in cerca di consigli e opinioni.
Breve spiegazione della situazione: anni fa per caso avevo iniziato a parlare con un ragazzo su un sito. Son passati circa 8 anni da allora e dal giorno in cui abbiamo iniziato a sentirci abbiamo continuato a farlo ogni giorno fino ad oggi. Abbiamo entrambi vite tanto problematiche e sotto tanti punti di vista sono tanto simili, motivo per cui nella mia testa ha avuto più o meno questo sviluppo: fratello, poi amico e ora è chiaro come il sole che ne sia innamorata. Ora, il problema è che lui soffre da tempo di depressione seria e non avendo neanche tanti amici si ritrova un pò dimenticato da Dio. Io vivo a 3 ore di viaggio da lui, e in tutti questi anni ci siamo visti solamente 5 volte, e solamente perché sono stata io ad insistere.
Partendo dal presupposto che ormai so che lo potrei aspettare anche tutta la vita, come posso stargli vicino senza fare danni? Non è che mi sia svegliata oggi pensando "voglio aiutarlo", di dargli fiducia nel genere umano ci provo da tempo ormai, ma mai con grandi risultati. Di me si fida (credo), ci sono tante cose che non so ancora di lui, so che me le direbbe ma se non è lui a iniziare a parlarne non gli chiedo niente. Non voglio tormentarlo, mettergli ansie, farlo sentire in debito nei miei confronti (quando vado da lui per esempio).
Chiedo aiuto e pareri in particolare ai ragazzi che si trovano in una situazione simile alla sua. Cosa vi aspettereste dalle persone che vi vogliono bene? Perché a me l'istinto dice semplicemente di prendere la macchina e andare.
Grazie
sono semplicemente in cerca di consigli e opinioni.
Breve spiegazione della situazione: anni fa per caso avevo iniziato a parlare con un ragazzo su un sito. Son passati circa 8 anni da allora e dal giorno in cui abbiamo iniziato a sentirci abbiamo continuato a farlo ogni giorno fino ad oggi. Abbiamo entrambi vite tanto problematiche e sotto tanti punti di vista sono tanto simili, motivo per cui nella mia testa ha avuto più o meno questo sviluppo: fratello, poi amico e ora è chiaro come il sole che ne sia innamorata. Ora, il problema è che lui soffre da tempo di depressione seria e non avendo neanche tanti amici si ritrova un pò dimenticato da Dio. Io vivo a 3 ore di viaggio da lui, e in tutti questi anni ci siamo visti solamente 5 volte, e solamente perché sono stata io ad insistere.
Partendo dal presupposto che ormai so che lo potrei aspettare anche tutta la vita, come posso stargli vicino senza fare danni? Non è che mi sia svegliata oggi pensando "voglio aiutarlo", di dargli fiducia nel genere umano ci provo da tempo ormai, ma mai con grandi risultati. Di me si fida (credo), ci sono tante cose che non so ancora di lui, so che me le direbbe ma se non è lui a iniziare a parlarne non gli chiedo niente. Non voglio tormentarlo, mettergli ansie, farlo sentire in debito nei miei confronti (quando vado da lui per esempio).
Chiedo aiuto e pareri in particolare ai ragazzi che si trovano in una situazione simile alla sua. Cosa vi aspettereste dalle persone che vi vogliono bene? Perché a me l'istinto dice semplicemente di prendere la macchina e andare.
Grazie
Arià.- Numero di messaggi : 4
Data d'iscrizione : 05.03.20
Re: Consigli?
Ciao Arià,
parli di aiutare questo ragazzo ma non ho capito se lui chiede aiuto in qualche modo. Parlate ogni giorno, ma vi siete confrontati francamente su come intendete condurre il vostro rapporto in futuro, o ci sono molti impliciti su questo punto? I sentimenti che provi nei suoi confronti sono ricambiati, sono simili a quelli che nutre nei tuoi riguardi? Oppure sono compatibili - questo mi sembra assodato se vi parlate da otto anni - ma differenti?
Dato che sembri avere chiaro cosa tu vorresti fare (prendere la macchina e andarlo a trovare, incontrarlo più spesso) hai provato a porgli questa idea come un tuo desiderio, piuttosto che pensarla come un modo di prestare soccorso?
parli di aiutare questo ragazzo ma non ho capito se lui chiede aiuto in qualche modo. Parlate ogni giorno, ma vi siete confrontati francamente su come intendete condurre il vostro rapporto in futuro, o ci sono molti impliciti su questo punto? I sentimenti che provi nei suoi confronti sono ricambiati, sono simili a quelli che nutre nei tuoi riguardi? Oppure sono compatibili - questo mi sembra assodato se vi parlate da otto anni - ma differenti?
Dato che sembri avere chiaro cosa tu vorresti fare (prendere la macchina e andarlo a trovare, incontrarlo più spesso) hai provato a porgli questa idea come un tuo desiderio, piuttosto che pensarla come un modo di prestare soccorso?
Re: Consigli?
Non credo ci sia niente su cui confrontarsi. Ci rispettiamo, ci vogliamo bene ed è chiaro a entrambi. Ma parliamo di depressione, non tristezza. Depressione seria causata da problemi reali, materiali, quotidiani, pratici. Depressione invalidante.
La mia premessa non intendeva portare il discorso sul come dichiararsi o niente del genere.
Lui non chiede aiuto, non l’ha mai fatto e non lo farà (oltre all’aiuto professionale si intende). Volevo solo cercare di capire se essere più insistente, attaccata, potesse essere percepito come un’oppressione.
La mia premessa non intendeva portare il discorso sul come dichiararsi o niente del genere.
Lui non chiede aiuto, non l’ha mai fatto e non lo farà (oltre all’aiuto professionale si intende). Volevo solo cercare di capire se essere più insistente, attaccata, potesse essere percepito come un’oppressione.
Arià.- Numero di messaggi : 4
Data d'iscrizione : 05.03.20
Re: Consigli?
Ciao,
anch'io soffro di una grave forma depressiva, ma vedi, ogni depressione è diversa dalle altre; perciò non so che dirti. Ad esempio, io sperimento dei momenti in cui sento che potrei trarre giovamento dalla vicinanza di una persona cara, però ci sono certi frangenti nei quali, soprattutto quando mi trovo a convivere con la più insopportabile anedonia, restare solo mi addolora eppure la compagnia peggiora maggiormente i miei patimenti.
anch'io soffro di una grave forma depressiva, ma vedi, ogni depressione è diversa dalle altre; perciò non so che dirti. Ad esempio, io sperimento dei momenti in cui sento che potrei trarre giovamento dalla vicinanza di una persona cara, però ci sono certi frangenti nei quali, soprattutto quando mi trovo a convivere con la più insopportabile anedonia, restare solo mi addolora eppure la compagnia peggiora maggiormente i miei patimenti.
Sogni infranti- Numero di messaggi : 19
Data d'iscrizione : 07.02.20
Re: Consigli?
Ciao, ti vorrei parlare solo da un punto di vista tecnico perché per gli altri aspetti possono rispondere gli altri, credo.
Se si va da uno psichiatra bravo, anche della sanità pubblica, questi dovrebbe dare antidepressivi e se del caso benzodiazepine (se c'è anche ansia). Poi ci sono tipi di depressione (ma non mi sembra questo il caso) in cui si danno anche gli stabilizzatori dell'umore.
Indipendentemente da tutto, dopo una ventina di giorni (l'effetto a regime degli antidepressivi è 21 giorni, anche se i miglioramenti si dovrebbero avere prima) sarebbe opportuna una psicoterapia, senza tralasciare i farmaci e il o la psichiatra.
Da badare bene è che sia lo psichiatra che lo psicoterapeuta, lui li deve percepire come positivi, cioè si deve sentire a suo agio, a pelle.
Questo umilmente so. Quindi tu potresti portarlo a queste iniziative poiché lui in quanto depresso non ci crede, oppure lo potrebbe portare su questo piano un'altra persona che lui stima.
Un in bocca al lupo grande grande.
Se si va da uno psichiatra bravo, anche della sanità pubblica, questi dovrebbe dare antidepressivi e se del caso benzodiazepine (se c'è anche ansia). Poi ci sono tipi di depressione (ma non mi sembra questo il caso) in cui si danno anche gli stabilizzatori dell'umore.
Indipendentemente da tutto, dopo una ventina di giorni (l'effetto a regime degli antidepressivi è 21 giorni, anche se i miglioramenti si dovrebbero avere prima) sarebbe opportuna una psicoterapia, senza tralasciare i farmaci e il o la psichiatra.
Da badare bene è che sia lo psichiatra che lo psicoterapeuta, lui li deve percepire come positivi, cioè si deve sentire a suo agio, a pelle.
Questo umilmente so. Quindi tu potresti portarlo a queste iniziative poiché lui in quanto depresso non ci crede, oppure lo potrebbe portare su questo piano un'altra persona che lui stima.
Un in bocca al lupo grande grande.
Stef- Numero di messaggi : 1033
Data d'iscrizione : 13.01.08
Età : 70
Località : Napoli
Re: Consigli?
Non ho consigli da dare e poi i consigli a che servono?
Ciao
Ciao
Oudeis- Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 25.02.19
Località : Como
consiglio...
Ciao,
premetto che sono una persona molto agreste e tendo sempre a dire senza veli quello che penso. Ovviamente si tratta di opinioni e tali debbono essere considerate. (A volte è facile che io sia fraintesa). :-)
E' un classico voler aiutare una persona a cui si vuole bene, ma totalmente sbagliato se questa non te lo chiede.
Tu non sei un medico e arriveresti a scontrarti contro qualcosa che è veramente potente, qualcosa che non conosci e che potrebbe fare del male anche a te.
Un conto è sentirsi tutti i giorni a distanza, un conto è conoscere e avere a che fare con una persona malata. Parrà orribile quello che ti sto dicendo, ma è molto vero. Questo perchè il sentimento ti renderebbe vulnerabile e la frustrazione di non poterlo aiutare ti farebbe sentire inutile.
Ti parlo per esperienza diretta in entrambi i casi. Sono stata una persona depressa per anni e mi sono innamorata anch'io via internet, a forza di parlarci, ancora prima di vederla. Un rapporto poi mutato e trasformato in una frequentazione classica, che però dopo 7 anni è finito.
Non è che debba andare male per forza, ma bisogna mettere in conto che un rapporto che nasce su internet è parzialmente incompleto. Nel mio caso ho notato che tante cose dell'altra persona io le completavo come volevo, proprio come succede quando leggiamo un libro. Quello che manca lo mette la nostra mente e in realtà tu non vedi l'altra persona, ma una proiezione di lei vista col tuo pensiero.
Anche non vivere la quotidianità e soprattutto non frequentare insieme nessun altro è molto limitativo. Spesso molte cose poco gradite saltano fuori appunto nelle frequentazioni. Io ho infatti scoperto troppo tardi la sua possessività estrema. Cosa che mai ero riuscita a capire durante le nostre numerose conversazioni. Non l'avrei mai immaginato da come scriveva.
Un'altra cosa è il concetto del "bisogno".
Ci sono persone che si legano ad altre per soddisfare un determinato bisogno. Questo molto spesso succede a livello inconscio. Io mi sono legata perchè ero molto insicura e volevo qualcuno che mi desse un amore unico e una stima immensa. Ogni giorno mi ripeteva che ero unica nella sua vita e che mai avrebbe amato un'altra come amava me. Ed io sapevo che era vero. Da parte sua ho scoperto che aveva bisogno di un rapporto esclusivo, e di una persona manipolabile da controllare. La mia autostima era fondata su quanto bene facessi e quante belle parole ricevessi. E bada che non sono stata una donna picchiata o vessata.. sono stata molto amata. Ma di un amore malato che non faceva bene a nessuno di noi due.
Un rapporto fondato sul bisogno è destinato a naufragare o a rivelarsi una prigione terribile.
La cosa certa è che mai e poi mai bisogna credere di poter aiutare qualcuno che sta male se non è la persona stessa a chiedertelo. E anche in quel caso è sempre meglio valutare e cercare aiuto nelle apposite sedi, perchè più c'è confidenza con un altro essere umano e meno si è nella condizione di aiutarlo. Pertanto l'unica cosa che puoi consigliargli è proprio quello che suggerisce Stef.
Io ti invito invece ad indagare sui sentimenti che provi per lui e di cercare di conoscerlo meglio e di persona prima di affermare che è l'uomo della tua vita. Soprattutto cerca di capire come mai entrambi in così tanto tempo che vi conoscete, vi siete sempre accontentati di non vedervi e quando lo avete fatto, è successo sempre perchè lo volevi tu. Tre ore di distanza non sono poche, ma neppure così incredibili. Almeno all'inizio.
Poi non hai menzionato se lui è innamorato di te o no. Perchè se non lo fosse, sarebbe meglio per te evitare di continuare a frequentarlo. Ti porterebbe solo a sofferenza e spreco di vita. Non potresti essere sua amica e neppure la sua compagna. Questo indipendentemente che lui sia depresso o meno.
Come ti ho detto sopra, porto la mia esperienza personale che può anche non avere alcun significato per te. Ti auguro davvero con il cuore di trovare la verità.
premetto che sono una persona molto agreste e tendo sempre a dire senza veli quello che penso. Ovviamente si tratta di opinioni e tali debbono essere considerate. (A volte è facile che io sia fraintesa). :-)
E' un classico voler aiutare una persona a cui si vuole bene, ma totalmente sbagliato se questa non te lo chiede.
Tu non sei un medico e arriveresti a scontrarti contro qualcosa che è veramente potente, qualcosa che non conosci e che potrebbe fare del male anche a te.
Un conto è sentirsi tutti i giorni a distanza, un conto è conoscere e avere a che fare con una persona malata. Parrà orribile quello che ti sto dicendo, ma è molto vero. Questo perchè il sentimento ti renderebbe vulnerabile e la frustrazione di non poterlo aiutare ti farebbe sentire inutile.
Ti parlo per esperienza diretta in entrambi i casi. Sono stata una persona depressa per anni e mi sono innamorata anch'io via internet, a forza di parlarci, ancora prima di vederla. Un rapporto poi mutato e trasformato in una frequentazione classica, che però dopo 7 anni è finito.
Non è che debba andare male per forza, ma bisogna mettere in conto che un rapporto che nasce su internet è parzialmente incompleto. Nel mio caso ho notato che tante cose dell'altra persona io le completavo come volevo, proprio come succede quando leggiamo un libro. Quello che manca lo mette la nostra mente e in realtà tu non vedi l'altra persona, ma una proiezione di lei vista col tuo pensiero.
Anche non vivere la quotidianità e soprattutto non frequentare insieme nessun altro è molto limitativo. Spesso molte cose poco gradite saltano fuori appunto nelle frequentazioni. Io ho infatti scoperto troppo tardi la sua possessività estrema. Cosa che mai ero riuscita a capire durante le nostre numerose conversazioni. Non l'avrei mai immaginato da come scriveva.
Un'altra cosa è il concetto del "bisogno".
Ci sono persone che si legano ad altre per soddisfare un determinato bisogno. Questo molto spesso succede a livello inconscio. Io mi sono legata perchè ero molto insicura e volevo qualcuno che mi desse un amore unico e una stima immensa. Ogni giorno mi ripeteva che ero unica nella sua vita e che mai avrebbe amato un'altra come amava me. Ed io sapevo che era vero. Da parte sua ho scoperto che aveva bisogno di un rapporto esclusivo, e di una persona manipolabile da controllare. La mia autostima era fondata su quanto bene facessi e quante belle parole ricevessi. E bada che non sono stata una donna picchiata o vessata.. sono stata molto amata. Ma di un amore malato che non faceva bene a nessuno di noi due.
Un rapporto fondato sul bisogno è destinato a naufragare o a rivelarsi una prigione terribile.
La cosa certa è che mai e poi mai bisogna credere di poter aiutare qualcuno che sta male se non è la persona stessa a chiedertelo. E anche in quel caso è sempre meglio valutare e cercare aiuto nelle apposite sedi, perchè più c'è confidenza con un altro essere umano e meno si è nella condizione di aiutarlo. Pertanto l'unica cosa che puoi consigliargli è proprio quello che suggerisce Stef.
Io ti invito invece ad indagare sui sentimenti che provi per lui e di cercare di conoscerlo meglio e di persona prima di affermare che è l'uomo della tua vita. Soprattutto cerca di capire come mai entrambi in così tanto tempo che vi conoscete, vi siete sempre accontentati di non vedervi e quando lo avete fatto, è successo sempre perchè lo volevi tu. Tre ore di distanza non sono poche, ma neppure così incredibili. Almeno all'inizio.
Poi non hai menzionato se lui è innamorato di te o no. Perchè se non lo fosse, sarebbe meglio per te evitare di continuare a frequentarlo. Ti porterebbe solo a sofferenza e spreco di vita. Non potresti essere sua amica e neppure la sua compagna. Questo indipendentemente che lui sia depresso o meno.
Come ti ho detto sopra, porto la mia esperienza personale che può anche non avere alcun significato per te. Ti auguro davvero con il cuore di trovare la verità.
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Re: Consigli?
Niente e nessuno può aiutare un vero depresso. se poi è una pseudo-depressione, allora è diverso.
Oudeis- Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 25.02.19
Località : Como
Re: Consigli?
Non ho detto che nulla e nessuno possono aiutare un vero depresso. Perchè c'è una persona che lo può aiutare, ed è lui stesso.
Il suo IO interiore può innescare il processo, e poi è lui a dover cercare l'aiuto. In questo caso l'aiuto potrà dare frutti.
Niente può essere dato e ricevuto se prima non c'è l'apertura ad esso.
E' come se una persona cercasse di abbracciarne un'altra che ha le braccia incrociate sul petto.
Il suo IO interiore può innescare il processo, e poi è lui a dover cercare l'aiuto. In questo caso l'aiuto potrà dare frutti.
Niente può essere dato e ricevuto se prima non c'è l'apertura ad esso.
E' come se una persona cercasse di abbracciarne un'altra che ha le braccia incrociate sul petto.
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
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