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Messaggio  Sono IO Lun Mag 23, 2016 11:02 pm

Ciao ragazzi.
La mia ragazza soffre di autolesionismo, é molto grave, ha giá tentato il suicidio in passato e l´hanno salvata per miracolo, adesso credo che voglia ritentare il suicidio e credo che se questa volta lo fa muore veramente.
Si taglia da tanti anni, credo 6, l´anno scorso sua madre l´ha scoperto, non hanno affrontato bene la faccenda e a parte mandarla da uno psicologo non hanno fatto nulla.
Lei si continua a tagliare, nessuno dei suoi se ne accorge.
Io lo so perché me lo dice lei e perché me ne accorgo che soffre.
Abito a 2000 chilometri da lei quindi non ho molta possibilitá di aiutarla.
Potrei contattare una sua sorella ma ho paura che reagisca male, e soprattutto che non riesca a gestire nel modo giusto la situazione. Per questo vorrei evitare, tanto di migliorare le cose non vorrei alla fine peggiorarle.
Vorrei fare aiutare la mia ragazza da qualcuno, lei é minorenne e lo sará ancora per pochissimi mesi, forse una casa famiglia la potrebbe aiutare, o forse una clinica non so.
Non so davvero cosa fare, non esiste un posto dove ricoverano gli autolesionisti? Dove li aiutano e li trattano bene? Un posto del genere gratis non esiste???
Abbiamo provato a chiedere aiuto su qualche forum, o su sul sito Sibir a per adesso i risultati sono zero.

Ho bisogno del vostro aiuto, vi prego Sad

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Messaggio  Madama_Butterfly Mar Mag 24, 2016 3:49 pm

Ciao, mi dispiace molto per quello che stai passando, e mi dispiace anche di non essere una persona meno sprovveduta di quanto io sia, nel senso che purtroppo non so rispondere alle tue domande. Spero arrivi qualcuno altro che, diversamente da me, sappia risponderti. Io mi chiedevo se la tua ragazza continua a frequentare lo psicologo. Lo chiedo perché, almeno nella mia esperienza, sono di solito loro a proporre un ricovero quando la famiglia non è molto consapevole o presente. Se lo psicologo non conosce la situazione quanto la conosci te, un'idea (ma prendila con le pinze, del resto sono una qualunque persona su internet senza la benché minima autorevolezza) potrebbe essere quella di cercare di contattarlo, per informarlo delle tue legittime preoccupazioni. E soprattutto, se nei forum non rispondono, lo psicologo potrebbe rispondere alle domande che poni. A chi ti riferisci con il plurale "abbiamo provato a chiedere aiuto su qualche forum"? E poi..hai cercato di proporre a lei direttamente di farsi ricoverare?
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Messaggio  Sono IO Mar Mag 24, 2016 6:29 pm

Madama_Butterfly ha scritto:Ciao, mi dispiace molto per quello che stai passando, e mi dispiace anche di non essere una persona meno sprovveduta di quanto io sia, nel senso che purtroppo non so rispondere alle tue domande. Spero arrivi qualcuno altro che, diversamente da me, sappia risponderti. Io mi chiedevo se la tua ragazza continua a frequentare lo psicologo. Lo chiedo perché, almeno nella mia esperienza, sono di solito loro a proporre un ricovero quando la famiglia non è molto consapevole o presente. Se lo psicologo non conosce la situazione quanto la conosci te, un'idea (ma prendila con le pinze, del resto sono una qualunque persona su internet senza la benché minima autorevolezza) potrebbe essere quella di cercare di contattarlo, per informarlo delle tue legittime preoccupazioni. E soprattutto, se nei forum non rispondono, lo psicologo potrebbe rispondere alle domande che poni. A chi ti riferisci con il plurale "abbiamo provato a chiedere aiuto su qualche forum"? E poi..hai cercato di proporre a lei direttamente di farsi ricoverare?

Ciao Smile
Ha smesso di frequentare lo psicologo a dicembre, lei dice che andarci non l´aiutava, per questo ha smesso.
Tornare dallo psicologo e magari farsi ricoverare non sarebbe una cattiva idea, ma lei non é molto convinta, credo abbia delle paure, e io non posso costringerla.
Praticamente é sola, perché la sua famiglia non l´aiuta e non ha nessuno che prova a dargli del sostegno.
Insieme abbiamo provato a chiedere a aiuto e cercare consigli su alcuni forum, ma per adesso con pochi risultati.
Adesso non sappiamo che fare...


Sono IO

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Messaggio  Madama_Butterfly Mar Mag 24, 2016 7:05 pm

Sempre partendo dal presupposto che sono una qualunque persona su internet senza la benché minima autorevolezza, i forum vi potranno essere utili fintanto che la tua ragazza sarà disposta a mettere in pratica le informazioni che eventualmente arriveranno. Giusto? Quindi, facciamo finta che io ti abbia risposto che esiste un posto gratis dove ricoverano gli autolesionisti, dove li aiutano e li trattano bene, lei sarebbe stata disposta a seguire le mie indicazioni? State cercando, insieme, sui forum, di aiutarla a trovare aiuto. E questo è bellissimo. Ma l'aiuto che le servirà verrà innanzitutto da lei stessa, decidendo di volerne beneficiare. Dirò una banalità, ma uno non può essere aiutato senza decidere al contempo di voler essere cambiato. Per esempio, è difficile trovare al primo colpo lo psicologo giusto. Quello non è andato bene, se ne cerca un altro. La famiglia non l'aiuta perché, come scrivevi, non si accorge di quello che le capita. Benissimo, allora che glielo facesse presente(ancora una volta). Non sto dicendo che è facile, sto dicendo che, se la tua ragazza vuole essere aiutata, come sembra, è necessario che obbedisca alle direttive di questo impulso, per quanto possano apparire contrarie alla sua volontà.
Se tu, personalmente, hai paura che la tua ragazza si possa togliere la vita, e sei perseguitato di conseguenza da un senso di orrenda impotenza, ti rigiro una cosa che mi disse la mia psicologa. Mi propose un patto(che io, tra l'altro, non accettai). Mi propose che se volevo togliermi la vita, sarei stata libera di farlo, a patto che prima di farlo mi sarei fatta ricoverare per un periodo.
I miei due cents. Mi spiace non potervi aiutare di più.
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Messaggio  merla Mar Mag 24, 2016 7:11 pm

Ciao SonoIo,

premetto che non ne so molto, ma per quel poco che ne so, secondo me innanzitutto le converrebbe ricominciare a rivolgersi allo psicologo, quello o un altro, se con quello non si è trovata bene.

Tieni presente che un ricovero in una struttura pubblica ha in genere una durata limitata, mi sembra tre settimane max (almeno qui a torino, qualche anno fa) durante le quali l'intervento può far da poco a nulla, sia per il tempo, sia a seconda delle possibilità della struttura in cui verrebbe ricoverata.
E comunque per farsi ricoverare o si passa direttamente dall'ospedale, nel senso che deve esserci una situazione di emergenza, oppure credo che debba essere presa in carico dal centro di salute mentale di riferimento.

Idem, per avere accesso a case famiglia o strutture di questo genere, deve essere comunque presa in carico da un qualche servizio, e sarà poi il servizio insieme a lei a definire il tipo e l'entità di intervento.
In ogni caso, essere presi in carico da servizi o dal centro di salute mentale può anche avere altre implicazioni e non è detto che sia né risolutivo, né necessariamente la scelta migliore.
Però, scusa, dopo il tentativo di suicidio in cui è stata salvata per poco, non è stata ricoverata? non ha visto uno psichiatra o altro?
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Messaggio  Sono IO Mar Mag 24, 2016 7:34 pm

Madama_Butterfly ha scritto:Sempre partendo dal presupposto che sono una qualunque persona su internet senza la benché minima autorevolezza, i forum vi potranno essere utili fintanto che la tua ragazza sarà disposta a mettere in pratica le informazioni che eventualmente arriveranno. Giusto? Quindi, facciamo finta che io ti abbia risposto che esiste un posto gratis dove ricoverano gli autolesionisti, dove li aiutano e li trattano bene, lei sarebbe stata disposta a seguire le mie indicazioni? State cercando, insieme, sui forum, di aiutarla a trovare aiuto. E questo è bellissimo. Ma l'aiuto che le servirà verrà innanzitutto da lei stessa, decidendo di volerne beneficiare. Dirò una banalità, ma uno non può essere aiutato senza decidere al contempo di voler essere cambiato. Per esempio, è difficile trovare al primo colpo lo psicologo giusto. Quello non è andato bene, se ne cerca un altro. La famiglia non l'aiuta perché, come scrivevi, non si accorge di quello che le capita. Benissimo, allora che glielo facesse presente(ancora una volta). Non sto dicendo che è facile, sto dicendo che, se la tua ragazza vuole essere aiutata, come sembra, è necessario che obbedisca alle direttive di questo impulso, per quanto possano apparire contrarie alla sua volontà.
Se tu, personalmente, hai paura che la tua ragazza si possa togliere la vita, e sei perseguitato di conseguenza da un senso di orrenda impotenza, ti rigiro una cosa che mi disse la mia psicologa. Mi propose un patto(che io, tra l'altro, non accettai). Mi propose che se volevo togliermi la vita, sarei stata libera di farlo, a patto che prima di farlo mi sarei fatta ricoverare per un periodo.
I miei due cents. Mi spiace non potervi aiutare di più.

Sei stata si sostegno e per questo ti ringrazio Smile
Forse oggi abbiamo visto un pó di luce, forse la mia ragazza si é decisa ad andare al CSM, spero che li possano aiutarla.
Abbiamo ancora qualche dubbio e qualche paura, lei minorenne e abbiamo paura se qualcuno contatti la sua famiglia.
I suoi non sono affatto d´aiuto, non capiscono, anzi, in passato quando hanno scoperto che si tagliava l´hanno quasi incolpata di questo...
Adesso aspettiamo, stiamo chiedendo al Sibric per qualche consiglio, ma fino non hanno risposto...
Comunque adesso rispetto a prima sono un pó fiducioso.

Sono IO

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Messaggio  Pavely II Mer Mag 25, 2016 10:39 am

Posso scrivere una cosa che ho provato leggendo la tua storia?

Parlo del legame tra i genitori e la tua ragazza.

Non si esprimono giudizi eppure, qui, in tutta evidenza, in questa relazione io vedo l'origine del dolore grandissimo che prova la ragazza che ami.

Scrivi che lei ha scelto di andare al CSM. Ecco: non mi appare la soluzione. In tutta sincerità, io non vedo nulla di sbagliato in lei. E, parallelamente, io sento, vedo, follia nei suoi genitori.

Sto dicendo: chi ha problemi mentali - mi dispiace per la brutalità di questa frase - sono la mamma e il papà della tua ragazza. Se io avessi una figlia e scoprissi, in lei, dei comportamenti autolesionisti mi prenderebbe un colpo. La loro indifferenza mi appare un comportamento, davvero, sbagliato. Gravemente sbagliato.

E io vorrei dirti che accuso, davvero, il padre. Hai scritto che la "mamma" l'ha mandata dallo psicologo: e il padre? Il padre dov'è?

Sinceramente: io vedo una ragazza sana oggetto di una violenza domestica intollerabile. Violenza non è solo un uomo che picchia la figlia, violenza è anche creare un clima talmente tanto angosciante da generare problemi mentali nei figli. Ignorare, si dice in gergo 'scotomizzare simbolicamente', un figlio è la più grande delle violenze immaginabili. Significa privarlo del fondamentale diritto alla sicurezza corporea.

Sai cosa... l'unica soluzione non è portare questa ragazza in una clinica o altro.

L'unica soluzione possibile è portarla lontano dal padre. Perché è il padre il 'pazzo' che la sta uccidendo.

Io penso che questo tuo amore si colpevolizzi. Che arrivi a pensare - ed è una cosa per me inconcepibile - che i suoi genitori sono sani di mente.

Ma se pensa questo come è possibile aiutarla? Se non vede la malattia mentale dei suoi genitori, se considera le loro opinioni come leggi, se non si vede come oggetto di una violenza sistematica, come può progredire?

§

Non lo so...

Per me, l'unica soluzione (semplicemente), è portare lontano da questi 'stalker famigliari' questa ragazza.

Immaginare la possibilità di una 'casa sicura'. IO non vedo una ragazza sofferente: io vedo una vittima di abusi famigliari.

Quindi, il mio consiglio è: cerca una rete di protezione delle donne. Ne esistono. Ad esempio, nella mia città, ci sono associazioni che gestiscono, ti stavo dicendo, 'case sicure' in cui i mariti violenti non possono trovare le mogli di cui abusavano.

Ma non c'è, voglio dirti, davvero una differenza tra una donna ignorata e maltrattata e ricattata economicamente ("Dove vai che non hai un soldo?") da un uomo e la giovane donna di cui ti sei innamorato.

Contatta una delle associazioni che difendono le donne.E spiega loro cosa sta accadendo. Spiega che una ragazza della loro regione si 'taglia', si 'fa del male' perché ha dei genitori che la stanno 'perseguitando'.

Confrontati con loro. Ascolta i loro consigli. E proponi loro se sia possibile, una volta che ha 18 anni, aiutarla.

§

Io sono convinto che lontana dai suoi genitori, consapevole della malattia mentale che non permette loro di amarla, consapevole di poter sopravvivere da sola e con l'aiuto di altre donne, l'autolesionismo possa a t t e n u a r s i...

§

Poi, è chiaro che un aiuto psicologico qui è essenziale.

Ma è anche importante cercare uno psicologo "specializzato" in autolesionismo.

Meglio sondare prima... cercare un professionista che abbia studiato il punto... che abbia avuto altri pazienti... che abbia esperienza...

§

Poi...

Vorrei davvero complimentarmi con te per il tuo coraggio.

Dirti quanto ti ammiro per ciò che stai facendo. Quanto davvero sia importante e stupendo ciò che fai per lei.

Per voi, davvero, chiedo al mondo tutta la felicità possibile.

Resistete.

Forza!

Un abbraccio, a tutti e due, il più forte possibile.

Pavely II

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Messaggio  Sono IO Mer Mag 25, 2016 3:50 pm

Pavely II ha scritto:Posso scrivere una cosa che ho provato leggendo la tua storia?

Parlo del legame tra i genitori e la tua ragazza.

Non si esprimono giudizi eppure, qui, in tutta evidenza, in questa relazione io vedo l'origine del dolore grandissimo che prova la ragazza che ami.

Scrivi che lei ha scelto di andare al CSM. Ecco: non mi appare la soluzione. In tutta sincerità, io non vedo nulla di sbagliato in lei. E, parallelamente, io sento, vedo, follia nei suoi genitori.

Sto dicendo: chi ha problemi mentali - mi dispiace per la brutalità di questa frase - sono la mamma e il papà della tua ragazza. Se io avessi una figlia e scoprissi, in lei, dei comportamenti autolesionisti mi prenderebbe un colpo. La loro indifferenza mi appare un comportamento, davvero, sbagliato. Gravemente sbagliato.

E io vorrei dirti che accuso, davvero, il padre. Hai scritto che la "mamma" l'ha mandata dallo psicologo: e il padre? Il padre dov'è?

Sinceramente: io vedo una ragazza sana oggetto di una violenza domestica intollerabile. Violenza non è solo un uomo che picchia la figlia, violenza è anche creare un clima talmente tanto angosciante da generare problemi mentali nei figli. Ignorare, si dice in gergo 'scotomizzare simbolicamente', un figlio è la più grande delle violenze immaginabili. Significa privarlo del fondamentale diritto alla sicurezza corporea.

Sai cosa... l'unica soluzione non è portare questa ragazza in una clinica o altro.

L'unica soluzione possibile è portarla lontano dal padre. Perché è il padre il 'pazzo' che la sta uccidendo.

Io penso che questo tuo amore si colpevolizzi. Che arrivi a pensare - ed è una cosa per me inconcepibile - che i suoi genitori sono sani di mente.

Ma se pensa questo come è possibile aiutarla? Se non vede la malattia mentale dei suoi genitori, se considera le loro opinioni come leggi, se non si vede come oggetto di una violenza sistematica, come può progredire?

§

Non lo so...

Per me, l'unica soluzione (semplicemente), è portare lontano da questi 'stalker famigliari' questa ragazza.

Immaginare la possibilità di una 'casa sicura'. IO non vedo una ragazza sofferente: io vedo una vittima di abusi famigliari.

Quindi, il mio consiglio è: cerca una rete di protezione delle donne. Ne esistono. Ad esempio, nella mia città, ci sono associazioni che gestiscono, ti stavo dicendo, 'case sicure' in cui i mariti violenti non possono trovare le mogli di cui abusavano.

Ma non c'è, voglio dirti, davvero una differenza tra una donna ignorata e maltrattata e ricattata economicamente ("Dove vai che non hai un soldo?") da un uomo e la giovane donna di cui ti sei innamorato.

Contatta una delle associazioni che difendono le donne.E spiega loro cosa sta accadendo. Spiega che una ragazza della loro regione si 'taglia', si 'fa del male' perché ha dei genitori che la stanno 'perseguitando'.

Confrontati con loro. Ascolta i loro consigli. E proponi loro se sia possibile, una volta che ha 18 anni, aiutarla.

§

Io sono convinto che lontana dai suoi genitori, consapevole della malattia mentale che non permette loro di amarla, consapevole di poter sopravvivere da sola e con l'aiuto di altre donne, l'autolesionismo possa a t t e n u a r s i...

§

Poi, è chiaro che un aiuto psicologico qui è essenziale.

Ma è anche importante cercare uno psicologo "specializzato" in autolesionismo.

Meglio sondare prima... cercare un professionista che abbia studiato il punto... che abbia avuto altri pazienti... che abbia esperienza...

§

Poi...

Vorrei davvero complimentarmi con te per il tuo coraggio.

Dirti quanto ti ammiro per ciò che stai facendo. Quanto davvero sia importante e stupendo ciò che fai per lei.

Per voi, davvero, chiedo al mondo tutta la felicità possibile.

Resistete.

Forza!

Un abbraccio, a tutti e due, il più forte possibile.

Sicuramente nel dolore della mia ragazza centra anche la sua famiglia, forse non é tutta colpa loro, ma una grande parte di colpe appartiene a loro.
Non l´hanno mai aiutata veramente a guarire, forse per ignoranza o per altro ma non hanno mia fatto nulla di veramente concreto.
Al padre hanno deciso di non dire niente perché é debole di cuore, e forse é stata la cosa migliore, visto che secondo me non avrebbe capito nemmeno lui e forse si sarebbe comportato nel modo sbagliato, esattamente come la madre e le sorelle.
Finalmente lei si sta lasciando aiutare e andare dal CSM credo sia un buon passo, non so cosa gli diranno o gli faranno, peró almeno é un inizio.
Mi piacerebbe portarla da qualche associazione, peró non so se sia possibile, non so se lei avrebbe intenzione di andarci, e oltre a questo non so se davvero se la prenderebbero visto che non subisce violenza fisica da parte dei suoi genitori.
Lei é una ragazza sola, i vivo lontano da lei, i suoi veri amici vivono anche lontano, e per lei non é facile trovare la forza di affrontare tutto questo da sola, per questo per me giá il fatto che lei si sia decisa ad andare dal CSM senza qualcuno che l´accompagna é un grande passo.
Cercheró su internet delle associazioni e vedo cosa trovo, magari se ne trovo qualcuna in futuro gli propongo di andarci, ma sempre prendendo tutto con le pinze senza farla spaventare.

Ancora grazie per il tuo aiuto Smile Il tuo conforto e i tuoi consigli mi hanno fatto davvero piacere Smile Un abbraccio anche a te Smile

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Messaggio  mazzonrocky Mer Mag 25, 2016 7:26 pm

Ciao, ottimissima l'idea di andare al CSM, temo però che non sia facilissimo, avrà anche lì magari qualche ostacolo da superare, farsi fare la richiesta dal medico curante....temo appunto che troverà qualche problema iniziale, deve essere pronta a questo fin dall'inizio, credo sia difficile che qualcuno l'accolga subito a braccia aperte e la guidi nel percorso anche burocratico amministrativo.
Per la psicoterapia che ha interrotto, temo che questo sia abbastanza tipico. Gli psicologi non ti dicono subito quello che vorresti sentirti dire, dopo le prime due o tre volte ti sembra di perdere tempo, vorresti risolvere tutto subito, come togliere un dente ma non è così. Il problema si è prodotto in anni, e ci vuole tempo, pazienza, determinazione, fiducia, doti che non è facile avere.
Sulle responsabilità della famiglia: non è questo ora il principale problema. Certo dovrebbero capire meglio, aver capito prima, aiutare, ed aiutare nel modo giusto.....ma purtroppo anche i genitori a volte hanno problemi. Pensa che molti genitori scrivono qui, quindi....e pensa che moltissimi di quelli che scrivono qui hanno avuto genitori che non capivano, che non aiutavano....alla fine bisogna imparare a fare a meno dei genitori e ad aiutarsi da soli, e poi magari ad aiutare loro.
Se lei ha cominciato ad andare da uno psicologo, spero voglia dire che anche loro (i genitori) che non sapevano cosa fare l'hanno aiutata ad andarci.
Se invece la famiglia è davvero pessima, questo deve essere valutato da qualcuno al di sopra delle parti. Ma non è il processo alla famiglia che dobbiamo fare, è aiutare lei. Ma perchè lei si fa del male? quali spiegazioni adduce? Va male a scuola, la deridono per qualche ragione...ci sono elementi concreti?

mazzonrocky

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Messaggio  Sono IO Gio Mag 26, 2016 1:30 am

mazzonrocky ha scritto:Ciao, ottimissima l'idea di andare al CSM, temo però che non sia facilissimo, avrà anche lì magari qualche ostacolo da superare, farsi fare la richiesta dal medico curante....temo appunto che troverà qualche problema iniziale, deve essere pronta a questo fin dall'inizio, credo sia difficile che qualcuno l'accolga subito a braccia aperte e la guidi nel percorso anche burocratico amministrativo.
Per la psicoterapia che ha interrotto, temo che questo sia abbastanza tipico. Gli psicologi non ti dicono subito quello che vorresti sentirti dire, dopo le prime due o tre volte ti sembra di perdere tempo, vorresti risolvere tutto subito, come togliere un dente ma non è così. Il problema si è prodotto in anni, e ci vuole tempo, pazienza, determinazione, fiducia, doti che non è facile avere.
Sulle responsabilità della famiglia: non è questo ora il principale problema. Certo dovrebbero capire meglio, aver capito prima, aiutare, ed aiutare nel modo giusto.....ma purtroppo anche i genitori a volte hanno problemi. Pensa che molti genitori scrivono qui, quindi....e pensa che moltissimi di quelli che scrivono qui hanno avuto genitori che non capivano, che non aiutavano....alla fine bisogna imparare a fare a meno dei genitori e ad aiutarsi da soli, e poi magari ad aiutare loro.
Se lei ha cominciato ad andare da uno psicologo, spero voglia dire che anche loro (i genitori)  che non sapevano cosa fare l'hanno aiutata ad andarci.
Se invece la famiglia è davvero pessima, questo deve essere valutato da qualcuno al di sopra delle parti. Ma non è il processo alla famiglia che dobbiamo fare, è aiutare lei. Ma perchè lei si fa del male? quali spiegazioni adduce? Va male a scuola, la deridono per qualche ragione...ci sono elementi concreti?


Non sono lei, quindi sicuramente non posso spiegare come potrebbe lei i suoi problemi... Peró posso dire quello che ho visto e quello che lei mi racconta....
Secondo me il principale problema risale nella famiglia, nei suoi genitori e nelle sue sorelle. Forse non l´hanno mai trattata benissimo, forse non gli hanno dato l´affetto di cui lei aveva e ha bisogno.
Quando hanno scoperto il suo autolesionismo non l´hanno veramente aiutata, credo abbiano peggiorato le cose. Nella loro testa forse loro pensavano che lei si tagliava per divertimento o per farsi notare, cosa che non é vera.
Per questo piuttosto che accudirla gli hanno anche dato la colpa, non hanno tentato di capire i suoi problemi, l´hanno mandata da uno psicologo ma dopo 5 o 6 mesi (forse anche di piú) lei ha deciso di non andarci piú.
Ha visto morire anche il suo migliore amico, e credo che questa sia stata forse la mazzata piú grande per lei.
Dopo la morte del suo amico ha abbandonato la scuola, e adesso ha due anni che sta a casa.
La sua famiglia la tratta come se fosse una fallita é questo peggiora il tutto.
La situazione é tragica, se lei non avesse conosciuto me forse si sarebbe giá uccisa visto che é completamente sola nella sua cittá.
Fra un mese compirá 18 anni, cosi potrá andare tranquillamente dal CSM senza il consenso dei genitori.
Magari troverá un bravo psicologo e avrá sostegno morale, spero anche che riusciamo a trovare qualche associazione insieme, che possa dargli un tetto e un pó di tranquillitá, perché secondo me finché lei resterá con i suoi genitori non guarirá mai.
Il futuro lo vedo nero con un pó di speranza, non so cosa succederá questa estate, cosa ne sará di lei e di me....

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