SONO SICURO DI ESSERE ARRIVATO A RASCHIARE IL FONDO

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Francesco12345
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Messaggio  chrissolo Lun Lug 02, 2012 9:05 am

Francesco12345 ha scritto:Ciao a tutti, mi presento, sono nuovo, e, spinto dalla disperezione, e dal bisogno di un conforto, mi sono ritrovato qua.
Sono un ragazzo di 27 anni, e fino a 1 anno fa, si poteva dire che la mia vita era piu' o meno equilibrata.
Ho studiato, ho sempre lavorato, ho fatto l'universita', e fino a 6 mesi fa ero fidanzato, con le, Debora che mi ha lasciato. Poi, con la perdita del lavoro (1 anno e mezzo fa), sono cominciati i problemi quelli veri.
Era settembre 2010, quando ho perso il lavoro, e da quel momento è cominciato un incubo...forse da quel momento è cominciata la vera e propria depressione che mi ha portato a distruggere tutto quel poco che avevo costruito negli anni.
Ero fidanzato da 4 anni con Debora, e lei, con un lavoro stabile e sicuro, aveva trovato in me una figura quasi paterna...una persona che le stesse vicino, ma soprattutto che le dicesse sempre cosa era giusto e cosa era sbagliato. Ma tutto questo per me è stato possibile fino ad un certo punto. Perche' da quando persi il lavoro, nonostante vivessi da solo, e non dovessi pagare l'affitto...ho cominciato da subito a cercarne un'altro. Ma credetemi, nel giro di quasi 2 anni...ho trovato solo lavori di 2 mesi, tutti a breve termine...che mi hanno fatto sentire sempre piu' in basso. E ad oggi sono di nuovo disoccupato.
Ma il problema non è il lavoro. Il problema è che con la perdita di quella sorta di "equilibrio" che c'era nella coppia...sono cominciati i problemi. Lei era quella forte...lei era quella che lavorava, lei era quella che doveva tirarmi su quando ero depresso...e tutto questo non le andava bene....perchè non era predisposta a comportarsi cosi...nonostante i suoi 28 anni...non era predisposta a fare da "mamma" in un certo periodo della mia vita in cui ne ho avuto bisogno...in cui avevo bisogno della sua vicinanza. E cosi...sono cominciati i problemi...le litigate...i miei momenti in cui arrivavo al limite e minacciavo di suicidarmi pur di avere la sua attenzione e il suo ascolto. Ma tutto questo, ha portato solo ad un suo allontanamento...fino a che non è finito tutto e lei se ne è andata, lasciandomi da solo.
Tutto questo è successo all'inizio del 2012...quando lei, stanca delle litigate...stanca di dover stare vicino ad una persona depressa che non riusciva ad alzarsi con le sue forze e a cambiare la sua vita...ha deciso di lasciarmi. E a quel punto per me è cominciato un vero e proprio incubo. Sono caduto nella depressione piu' totale. Nonostante ho cercato di sentirla e di riavvicinarla...andando sotto casa sua...o telefonandogli...ho sempre ricevuto un muro. Ho perso 12 chili nel giro di 3 mesi. Ora peso 65kg e il cambiamento si sente! Ho cominciato a prendere cipralex come antidepressivo e xanax come ansiolitico...ma a distanza di 4 mesi...ancora non mi sento bene e pronto per ricominciare. Sono sempre senza lavoro...e lei se ne è andata. Mi ha detto chiaramente che in queste condizioni non mi vuole. Che se guariro'...allora forse una pizza con me se la prendera' (ma vi rendete conto...dopo 4 anni di fidanzamento!!!!!!). Io mi sento ogni giorno sempre peggio e la forza di andare avanti non la trovo piu' quasi. Ogni giorno ho pensieri di suicidio, e spesso glielo dico per messaggio. Quasi sempre voglio farla finita...per smettere di soffrire una volta per tutte. Eppure, a mente lucida, se ci penso...so di essere un bel ragazzo, intelligente, so di piacere, ho tante qualita'....ma la forza per andare avanti e uscire da questa situazione non la trovo! Scusatemi dello sfogo...e se qualcuno di voi vuole dirmi cosa ne pensa, o semplicemente vuole darmi qualche consiglio...è veramente ben accetto! per me in questo momento è importantissimo. Francesco

Se TU hai raschiato il fondo.. io non so proprio dove son finito allora (in un'altra dimensione ? un buco nero ?)

Comunque - è la mia esperienza - non c'è nessun fondo da raschiare.. c'è (purtroppo) la possibilità che le cose peggiorino indefinitamente.. uno spazio di peggioramento c'è (ahimè) sempre.

chrissolo

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Messaggio  Francesco12345 Mer Lug 04, 2012 6:52 pm

Grazie ragazzi per le risposte. Mi hanno fatto riflettere, molto. Ho deciso di mia spontanea volontà di parlarne ad uno psicologo (non lo avevo mai fatto in vita mia). E una cosa penso di averla capita...cioè che c'era qualcosa di non sano nella mia relazione con questa ragazza. Ovvero, il fatto di reprimere i miei bisogni...per paura di non perderla. Anche se c'erano delle cose che non mi andavano giu...o non mi andavano bene durante la relazione...tendevo a non fargliele presente, perche' si finiva sempre a litigare, e la paura era sempre quella di perderla. Per me era piu' importante avere quella "sicurezza effimera" del suo affetto (sicurezza che durante il sesso era piu' forte)...piuttosto che dirle quali erano i miei bisogni. Non so se sono riuscito a spiegarmi...

Francesco12345

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Messaggio  Howl Mer Lug 04, 2012 9:35 pm

Stran.. io avevo capito il contrario, e cioè che non reprimevi niente..

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SONO SICURO DI ESSERE ARRIVATO A RASCHIARE IL FONDO - Pagina 2 Empty Nel mio piccolo....

Messaggio  paia Gio Lug 05, 2012 1:57 pm

Howl ha scritto:
Laura, tu la pensi così perchè sei una ragazza.. ovvero le ragazze tendono a buttare tutto verso il compagno; mi spiego meglio
non vorrei essere frainteso. Hai ragionissima col dire che la persona malata sta male, va capita, che al primo problema la coppia se c'è amore non può spezzarsi, e che il partner che sta meglio deve supportare l'altro, Certo!. Ma se la persona che sta male peggiora, sembra non volersi riprendere, manda costantemente messaggi del tipo: sto male, voglio morire, senza di te non posso farcela, tu sei l'unica cosa che mi tiene ancora in vita,
non posso farcela, oggi ho pensato davvero di farla finita; se poi la aggredisci, urli, fai atti pericolosi...
Dimmi, cosa deve fare l'altra? ha una paura che neanche ti immagini, sta male, si sente sola, a ogni tuo messaggio sente una pressione da impazzire, vive male, sente che un rapporto così non lo può sopportare, e tu non capisci perchè ti ostini a mandare quei messaggi, a metterle paura, a farla stare male. A questo punto ti devi aiutare, devi cercare aiuto da un'altra parte, perchè quella persona non può continuare a farsi carico di tutto, è una persona anche lei, anche lei soffre se non è depressa.

Ciao a tutti,
mi intrometto per raccontarvi in breve la mia esperienza...perchè io sono l'altra. Mio marito M. soffre di crisi depressive molto forti ma per fortuna poco frequenti e io sono quella accanto. La prima volta è stato terribile perchè non conoscevamo la depressione e nessuno dei due ha capito cosa stesse succedendo. M. ha fatto proprio come Francesco: minacciava continuamente il suicidio, faceva atti violenti e disperati, continuava a ripetere all'infinito le stesse frasi, di notte non dormiva e mi svegliava, si aggirava inquieto per casa. E' durato tre/quattro mesi: poi per fortuna siamo stati aiutati. M. ha iniziato una terapia farmacologica e una psicologica e tutto è rientrato nella normalità. Le successive crisi le abbiamo vissute con più consapevolezza: riconoscevamo il male e correvamo al riparo. Parlo al plurale perchè la depressione contagia nel senso che le persone che stanno accanto e che sono coinvolte la vivono e la assorbono. Io ho deciso con coscienza di stare ugualmente con M., di sposarlo, di diventare insieme genitori. Quando la depressione arriva però è davvero massacrante. Davvero. E dico la verità: se tutte le crisi fossero state come la prima volta, no, non avrei resistito. Non avrei potuto progettare una vita comune. Ogni volta che la depressione si affaccia sulla nostra famiglia M. sta male e io faccio i salti mortali per non fargli sentire il peso della sua depressione, ma non è facile perchè l'apparenza è quella di avere di fronte una persona che fisicamente sta a posto, scoppia di salute e che non fa niente. L'unico obiettivo che abbiamo condiviso insieme questa volta è stato quello di fare in modo che lui continuasse a lavorare perchè è precario e non potevamo correre il rischio che a lavoro se ne accorgessero. Ma per il resto M. è entrato nel suo mondo sospeso: sul divano. Io a fare spesa, pulire casa, lavorare, andare a prendere la bimba, fare giocare la bimba, inventare tutte le scuse del mondo per non vedere amici, genitori, conoscenti. I primi giorni sei pieno di comprensione e delicatezza, poi la reazione è rabbia - ve lo garantisco. Perchè voi siete lì a spaccarvi in quattro e la persona di fronte dorme. E soffre, è vero, ma voi non potete far nulla per aiutarlo. Non sono le vostre parole e le vostre azioni ad aiutarlo, ma l'effetto di un farmaco, il percorso con uno psicologo.
Ma intanto non c'è uno psicologo per voi, che state arrancando di stanchezza e di preoccupazione. E se questa volta le medicine non fanno effetto, e se la bimba se ne accorge, e se la bimba ne patisce, e se anche la sospirata settimana di vacanze va a farsi benedire, e posso fidarmi o meno a lasciarlo da solo con la bimba....
Ragazzi, scusate, io sono l'altra. So che la vostra è una malattia terribile, so che il fatto di stare male vi fa concentrare sui vostri bisogni ma non trascurate quanto sia difficile per chi vi ama e vi sta accanto.
E' dura. Davvero. Grazie perchè vi leggo e mi aiutate meglio a capire la mia famiglia.

paia

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Messaggio  merla Gio Lug 05, 2012 3:13 pm

Ciao paia,

secondo me però anche tu avresti bisogno di un aiuto a questo punto. Psicologico e anche pratico.
non scrivo per criticare o altro, ma essendo stata dalla parte del depresso e dalla parte della compagna del depresso, mi sembra evidente come il peso della situazione, almeno per il momento, ti stia rendendo impossibile accettarla per quel che è. e questo non aiuta te, non aiuta tuo marito e non aiuta tua figlia.

prendila come un problema di salute anche tuo (perché giustamente la depressione coinvolge tutti) e non solo di tuo marito (che in ogni caso, a casa sta sul divano e ok, ma se sta andando a lavorare vuol dire che si sforza eccome): tu non riesci ad assumerti tutto questo carico, quindi cercati qualche alternativa, non so, magari una babysitter che ti consenta ogni tanto di uscire e riposarti, magari vai anche a tu a far due parole con uno psicologo che ti aiuti a gestire la situazione o magari coinvolgi anche qualche buon amico.
la malattia mentale è spesso uno stigma, ma in sé una crisi depressiva è una cosa davvero comune. secondo me puoi parlarne con genitori, amici e magari accettare qualche invito.
forse ti sembra che io semplifichi, ma io uscivo con amici (meno frequentemente di ora) quando il mio compagno era in uno stato larvale, non lo solo per la depressione ma perché esagerava non poco con i farmaci. e non ho perso un amico e non li ha persi neanche lui. anzi, ora sono tutti molto contenti di vederlo e vedere che sta meglio.

capisco che sia brutta e capisco anche la rabbia, però innanzitutto è una cosa che passa (e se non farà effetto questo farmaco, farà effetto il prossimo o la dose successiva) e in secondo luogo restare arrabbiati è faticosissimo. se riuscissi a sfruttare tutta l'energia che finisce in rabbia, per stare un po' meglio, sicuramente vedresti dei risultati.
Inoltre, francamente, anche se ti sforzi di stare tranquilla, dubito che la tua rabbia non la percepiscano tuo marito e tua figlia: lei probabilmente sarà ancora più nervosa e lui forse oltre alla depressione, accumulerà senso di colpa.

sembra diversa la depressione, ma nei fatti è una malattia lunga come qualsiasi altra, puoi arrabbiarti con la vita, ma l'esito è soltanto accettarla. e non avresti potuto prevederla anche se fosse stato benissimo quando eravate fidanzati: è una cosa che capita e che può capitare a tutti.
Se magari le crisi sono così frequenti, potrebbe essere il caso, un volta passato questo momento di essere accompagnati per un tempo molto lungo da psichiatra e psicologo, ma questo per il momento è un altro discorso.
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Messaggio  paia Ven Lug 06, 2012 12:26 pm

merla ha scritto:Ciao paia,

secondo me però anche tu avresti bisogno di un aiuto a questo punto. Psicologico e anche pratico.

Ciao Merla,
grazie per avermi di nuovo risposto. Ieri ho riflettuto a lungo sulle tue parole. Prima di tutto perchè mi servono a capire aspetti fondamentali del vissuto di M. adesso: quando mi scrivi che se sta andando a lavorare fa uno sforzo enorme, per me significa cogliere un punto di visto che non mi era affatto chiaro. Sì, insomma, pensavo che fosse uno sforzo, ma non ne avevo capito il peso.
Poi perchè le poche parole sulla tua esperienza mi hanno aiutato a focalizzare la vera difficoltà di adesso. Perchè quello che facevi tu con il tuo compagno quando stava male era quello che facevo anch'io (uscire qualche volta, cercare ossigeno un po' fuori per tornare rigenerata e soffiare un vengo di positività tra le mura di casa).
L'enorme differenza adesso è la presenza della nostra piccola. Non posso contare su aiuti pratici come baby sitter per tutta una serie di motivi (pochi soldi al momento, la bimba sta già facendo estate ragazzi con un po' di stress emotivo, non mi va di lasciarla altro tempo senza di me, non abbiamo aiuti familiari) ma quello che posso fare è uscire più spesso con lei così il papà si riposa e non ci condiziona le giornate. Mi sono accorta infatti che da quando è iniziata questa crisi, io come ogni volta mi sono messa a fare tutto quello che facevo le altre volte e mia figlia è diventata la "cosa in più che non riuscivo a gestire". Invece ho capito chedevo trovare un modo differente di affrontare questa situazione. Non siamo più una coppia ma una famiglia e gli equilibri comprendono i bisogni e le attese di tutti.
Sabato porto la mia piccola in piscina.
Grazie Merla, vediamo se così va meglio!

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Messaggio  Numb Mer Mag 22, 2013 11:57 pm

Il post è un po' vecchio ... non ho letto tutte le risposte ...
A me è successa la stessa identica cosa ... il mio ragazzo mi ha mollata perché stavo male ... diceva che non voleva essere la mia ' stampella ' ... beh, fatto sta che adesso sto peggio di prima ... di occuparmi di me stessa non ho la minima voglia ... sono piena di sensi di colpa perché so che è stata colpa mia ... e perché so che lui non tornerà più ... e io rimarrò sola ...
A volte penso di nuovo di uccidermi ... sono talmente stanca di vivere cosi' .....

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