sono nuova

Eccomi qui,
ho trovato il coraggio di dire al mondo che sono depressa. Lo dico a voi
Perchè non lo sa nessuno.
Sono una professionista conosciuta nella mia città ho 42 anni un marito due figli, una bella casa .
Mi sono laureata in corso col massimo dei voti, sposata a 25 anni i figli a 28 e 30. Tanti amici che vengono a casa mia nel week end a pranzo e a cena . Posso preparare una cena all'ultimo minuto per 20 persone!!! Chi mi guarda da fuori non può che stimarmi e invidiarmi
Eppure sto male...da tanti anni...da quanti? non lo so...non me lo ricordo. Mi sveglio col senso di ansia...cosa mi succederà oggi?
Poi i miei malesseri vanno a periodi ...le ragioni cambiano...penso di essere uno schifo sul lavoro (in effetti non sono un genio), ho paura di sbagliare, ho il terrore che il lavoro diminuisca, che il fatturato diminuisca...Mio figlio va male a scuola (seconda superiore) . Per me è un dramma. Aspetto tutta la mattina di andarlo a prendere a scuola col terrore che abbia preso un brutto voto...Poi sono preoccupata perchè temo che i miei figli non siano felici...temo di non essere una buona madre.
Certe mattine, potendomelo permettere resto a letto, chiamo in ufficio dicendo che sto male, e aspetto che passi la giornata...magari prendo qualcosa per dormire...penso di voler morire....poi alluna devo alzarmi...andare a prendere i miei figli a scuola...il pomeriggio va sempre meglio...la sera, non chiedetemi il perchè, tutto si placa...sto bene...
Cosa ho fatto in questi anni per uscirne?
Sono andata (di nascosto da tutti) da almeno 5 tra psicoterapeuti, psichiatri, psicologi ai quali ho lasciato centinaia di euro..senza mai risolvere niente....non sono stata meglio nemmeno un giorno
Cosa mi ha fatto stare meglio?....IL PROZAC...col prozac vivo....ma si può vivere di prozac ? Non prendo niente da Febbraio e sto da cani...vorrei riprenderlo...allo stesso tempo non vorrei.
Mi sono convinta col tempo che c'è qualcosa di chimico nel mio cervello che non va...Mi manca qualcosa....qualche sostanza (la serotonina?) che solo la chimica mi può dare...e che ne sarò schiava tutta la vita.
Scusate lo sfogo sconnesso e faraginoso...ma ho scritto di getto in un momento convulso.
Buona serata a tutti!!!

ciao vaniglia e benvenuta nel forum.
questo spazio è, tra le altre cose, anche un luogo dove raccontare di sé e sfogare qualche dubbio o dispiacere.
ti faccio i miei complimenti: come si dice, la differenza tra una persona capace in cucina e una poco capace sta nel tempo che impiega a inventare e preparare le cose. io infatti posso ben studiare una ricetta e applicarmi per realizzarla, ma tra l'ideazione e il momento di impiattare ci corre il tempo che altre persone dedicherebbero a leggere i fratelli karamazov.

riguardo il nocciolo del tuo post, forse utenti con più esperienze da condividere riguardo i farmaci sapranno offrirti qualche spunto. io mi limito a osservare che nel giro di pochi anni l'offerta cambia adeguandosi a nuove ricerche e che quindi è lecito sperare nel progresso e nella migliore azione terapeutica di prodotti di nuova generazione.

ben venuta sul barcone che conduce.......
...se non altro ad alleggerire il cuore, l'anima. Qui davvero siam "tutti sulla stessa barca".

Mi ha colpito molto la tua testimonianza. Soprattutto una cosa: quando scrivi "son depressa da anni" e nessuno lo sa. Mi sento vicino a te per questo, come te, io per tanti anni non ho mai detto a nessuno di essere in terapia.
Solo da poco l'ho confidato a mia madre.
E' un peso. Lo so.

Poterlo dire alleggerirebbe un pò la tua condizione. Non farebbe miracoli, sappilo.
Ma ti alleggerirebbe.

Vicino a te in quanto anche io ho cambiato tanti terapeuti e non ho operato cambiamenti sensibili.

Il resto è difficile da commentare vaniglia.
Apparentemente hai tutto dalla vita. Un bel lavoro, una bella famiglia, la casa...tanti amici.
Eppure non stai bene.

Rifletto come la depressione possa colpire persone diverse, con stili di vita opposti, di stato sociale diversi.
I sintomi sono gli stessi per tutti, ma le cause son diverse, oserei dire infinite.

Ti rimando quel che ho "letto" dal tuo post. E' solamente una mia "allucinazione" quindi prendila per tale.

Sei una donna ambiziosa. Forse di buona famiglia...(borghese), o piuttosto hai lottato per "diventare" qualcuno, ti sei costruita una reputazione, un nome. Una brava professionista. Questo sei tu. Su di te hai potuto avere il controllo della tua vita. Del tuo destino hai potuto decidere. Del tuo.
Il fatto che tuo figlio possa andar male a scuola è un dramma? Per quale motivo?
Perché potrebbe "rovinare" il quadro di perfezione che riguarda la tua immagine sociale? Quella della tua famiglia?
Ama tuo figlio, da mamma. Senza pretendere che sia un'estensione di te. Che ricalchi il tuo percorso.

Per il fatto che la depressione la sera si azzeri o quasi, è normalissimo. Succede spesso anche a me.

Non sparire dal forum ok?

Sarà per un fatto culturale oppure perché dettata dalla natura stessa, ma le donne si accollano sulle spalle una mole di lavoro spesso al di sopra delle loro capacità.

Ecco che per essere sempre al meglio, vai con gli integratori, con le super diete, con le droghe e poi con i farmaci, Ad, ansiolitici etc etc.

A volte sarebbe meglio trascurare gli amici, la vita sociale e prendersi un po più cura di se stessi.

Sono concorde con KO.
Noi donne, e soprattutto mamme, siamo abituate a dover gestire il menage familiare, le relazioni sociali, i figli, gli appuntamenti e tutto deve sempre collimare alla perfezione perchè la nostra epoca è fatta di orari da rispettare. E se si salta qualcosa è terribile!!! Ma lo è veramente???
Prima cosa da chiedersi.

Anche io ho due figli, anche a me piace cucinare, anch'io ho un lavoro, un marito che mi ama, eppure sono depressa a cicli alterni da anni. Mi sono resa conto di avere la mania del controllo e ho cercato di lavorarci sopra rendendomi conto che poche cose nella vita possono essere veramente controllate.
Quanto controllo hai sugli avvenimenti della vita anche se ti sforzi??? Seconda cosa...

Ho sempre ritenuto di essere imperfetta e quindi cercavo la perfezione in ogni cosa che facevo sul serio. Ma anche lì non ho potuto altro che fallire, perchè la perfezione non esiste. Terza cosa...

Mi son resa conto, dopo varie vicissitudini mediche, di quanto poco possiamo gestire in fondo di noi e questo mi ha mandata in tilt ancor di più. Quanto potere abbiamo sulla nostra vita??? Quarta cosa...

Ora anch'io sono alla ricerca di qualcosa. Una spinta che mi viene da dentro, un'accettazione di me e delle mie miserie umane. Dei miei errori grandi e piccoli.

Ora, tutti quelli che mi circondano (lavoro e figli a parte), sono al corrente della mia depressione e questo è un sollievo, perchè non devo più trovare scuse per giustificarmi quando non voglio vedere nessuno o sto male. Tanto ho scoperto che ognuno ha le proprie "sfighe" nella vita e non le dice per lo stesso motivo per cui le tenevo nascoste io: timore di venir messo da parte e giudicati pazzoidi o peggio.
Invece no. Ho trovato molta comprensione e dalle persone più disparate.
I farmaci antidepressivi sono gli unici, assieme all'aspirina e alla tachipirina a non mancare mai in una farmacia. Questo ti da l'idea di quanta gente faccia come te.

Grazie per l'accoglienza,
le vostre parole e l'attenzione mi fanno sentire meglio in questo grigio giovedì mattina in cui non avrei voluto alzarmi.
Per rispondere a chi me lo ha chiesto io vengo da una famiglia molto umile e la mia scalata sociale inorgoglisce enormemente i miei genitori (sono anche figlia unica) per i quali sono molto di più di quello che si sarebbero potuti aspettare da una figlia.
Mio figlio non va bene a scuola (fino alle medie era bravo) e in effetti da un lato soffro il giudizio del mondo..poi c'è un arrovellarmi continuo nella ricerca delle cause. Non studierà abbastanza? Non sarà abbastanza intelligente? Poi lo vedo soffrire...mi racconta le bugie sui voti..spendo palate di soldi in inutili lezioni ... sento che devo venirne a capo,
...capire cosa non va...e non ci salto fuori..non capisco...
C'è un motivo per cui mi riempio la casa di gente....stare in mezzo alle persone mi fa staccare la mente...le persone mi adorano perchè sono una persona sempre disponibile , che ascolta i problemi di tutti(solo perchè ascoltare i problemi degli altri mi fa dimenticare i miei) . Poi le persone che frequento , in generale, hanno una grande stima di me, sono gratificate della mia amicizia e lo stare con loro aumenta la mia autostima (così la interpreto).
La cosa che mi chiedo ora è se continuare a spendere palate di soldi da psicologi che non cavano un ragno dal buco o smettere. Ogni volta che vado dico..."oggi dico che è per l'ultima volta, poi non mi attento.
Ho letto in qualche post sul forum che in 10 15 sedute si dovrebbero vedere i miglioramenti...E' vero? Qual'è la vostra esperienza???
Per quanto riguarda il Prozac, io ho provato anche altri farmaci quali serupin ed efexor, ma il prozac, seppur vecchio è quello che funziona meglio...

Grazie anthea per la risposta saggia e confortante.
Il mio problema è che io sono lungi dalla perfezione.
In questoi anni ho progressivamente demandato ad altri le cose che non mi piaceva fare..per poi lasciare dietro di me un vuoto infinito.
Ho una donna delle pulizie che si occupa della casa dove io non muovo dito. Avrei il tempo ma non ce la faccio proprio. Dovrei licenziarla e farlo io e mi sento in colpa.
Sul lavoro ho assunto persone che mi aiutino per fare io il meno possibile...rimango ore a fare niente mentre pago gli altri . Potrei lavorae io e risparmiare un sacco, ma non ce la faccio ..fare il mio lavoro mi disgusta...mi limito a fare il minimo...
Tutti questi sprechi mi fanno sentire inutile, una nullità , sono vittima della mia condizione di privilegiata...mi rendo conto che altri farebbero i salti di gioia...ma io mi sento vuota...e quel che è peggio è che in tutto il tempo libero che ho non riesco a trovare qualcosa che mi piccia fare, che mi gratifichi.
Se mi domando cosa mi piace fare, quali sono i miei hobbie e le i miei interessi la risposta è "non lo so".
Sono un'ameba.
Allora vado dallo psicologo che mi dice...deve trovare degli interessi, deve trovare qualcosa sul lavoro che le poiaccia..nuovi campi, nuovi idee...ma la mia mente è vuota NULLA!!! Dentro di me c'è il nulla!!!!

L'apatia è un chiaro sintomo della depressione. L'avere tanti desideri e non muovere un dito neppure per cominciarne mezzo è sintomo di depressione.

Io non ho le disponibiità economiche per demandare agli altri i lavori di casa, altrimenti credo che l'avrei fatto, quindi non ti sentire in colpa. Però ti assicuro che sono le uniche cose che mi sollevano dal mio umore cupo.
Violentare me stessa quando vorrei rinchiudermi nel non far nulla per stirare, aspirare, pulire la casa... alla fine mi dà un sollievo che neppure una terapia psicologica mi saprebbe dare.
Non so spiegarti il perchè, ma è così. Forse perchè mi distoglie un attimo dall'apatia, forse perchè mi fa sentire che sono ancora viva e utile... non so. Io ti direi di provare.
Violentati e prova. Non è che risolverai i tuoi problemi depressivi, però forse ti aiuterà come aiuta me.

Riguardo a tuo figlio, mi par di capire che è unico e questo già di per sè genera ansia nel genitore (io sono figlia unica).
Lui è grande e forse percepisce cose di te che anche se gli nascondi traspaiono. Un figlio le cose le capisce anche se non gliele dici. Magari sente la tua pressione su di lui sempre. Parlagli da uomo.
Penso che dovresti responsabilizzarlo e lasciarlo libero di sbagliare. Non dico che devi accettare passivamente il fatto che non si impegni, anzi... Puniscilo. Se arriva con brutti voti, togligli il PC, il cellulare, o altre cose che gli piacciono. Digli che la scuola è il suo lavoro e che le cose che ha se le deve guadagnare.
Ma se proprio non ce la fa, lascia che si scorni da solo. Acquisirà più fiducia in sè stesso.
Stai solamente attenta a che dietro questo atteggiamento non si nascondano problemi di diversa natura, come cattive compagnie, droga o altro.
Ovviamente non conosco nè te nè tuo figlio, quindi prendi quello che ti ho detto solamente come una mera opinione, ok?

Una terapia psicologica non dovrebbe durare anni. Perchè in questo caso il paziente va dallo psicologo per sfogarsi e trovare conforto, non per guarire. Cosa che può fare anche con un valido amico senza spender soldi. Poi, in momenti di difficoltà uno può ritornare. Ma dovrebbe arrivare a stare bene prima. Ma anche questa è la mia opinione.

Se hai tanto tempo libero, cerca di occuparlo in qualche modo o ti ritroverai chiusa nella tua gabbia disperata. Anche io ora ci sono dentro e mentre parlo con te sono già disperata all'idea di quello che dovrò fare una volta arrivata a casa. Ma mi farò violenza e penso che forse poi riuscirò a riposare meglio.

Normale sentirsi depressi la mattina e poi piano piano stare meglio. Succede anche a me così. Mi è stato spiegato che la mattina è il momento peggiore perchè si ha tutta la giornata davanti e si crede di non riuscire a passarla o di non essere in grado di svolgere i propri compiti; poi man mano che il giorno procede e tutto scivola via, allora l'ansia si riduce.

Mi sa che io e te dobbiamo ripartire dalle piccole cose. Quindi non pensare alla totalità delle nostre mancanze, ma procedere una alla volta. Porsi un'unico obiettivo più facile e pratico possibile e "far violenza" su noi stesse per riprenderci la vita.
Io faccio forza a te e tu fanne a me più tardi. Chissà che il cieco e lo zoppo insieme....

Anthea, dici un sacco di cose sagge.
Il nostro problema è proprio questo, trovare il coraggio di farci violenza.
Anche io quando sistemo la casa (nonostante la donna ce n'è sempre bisogno) e magari preparo una buona cena e aiuto i miei figli a fare i compiti (ne ho 2 ) alla fine sto meglio e mi sento utile.
Allora il problema sta proprio qua . Farsi violenza...trovare la spinta, la motivazione, il senso...
Cosa c'è di bello nel pulire un pavimento? Nel panare le cotolette? Nello stirare? E io che posso non farlo perchè lo dovrei fare? E se non lo faccio allora come impiego il mio tempo? Perchè almeno avessi la passione del bricolage!!!
Come ha fatto mia madre casalinga a passare tutta la vita a fare questo ( e niente altro) e ad essere serena? E lo fa ancora a 70 anni. Mi telefona e mi dice...oggi ho fatto 8 uova di tagliatelle, quando ci vediamo te ne do un pò...e io penso..."bella soddisfazione""!!! Per lei evidentemente sì. E perchè per me no?
Perchè per me le cose non hanno un senso..non trovo la spinta per farle, quindi non le faccio e sto male?
Perchè c'è chi si ammazza tutto il giorno di lavoro, ha pochi soldi in tasca, magari nemmeno qualcuno che gli voglia bene e non è depresso?
Allora mi chiedo cosa ci sia in noi depressi che non va e se ci si possa fare qualcosa !!! Questa è una maledizione!!!

ciao, come va oggi?
Rileggendo il tuo primo post, mi è venuta una domanda che vorrei farti. Come gestivi il fatto di prendere i farmaci?
Hai detto che nessuno sapeva e sa del tuo malessere che dura da anni. Eppure hai una famiglia e spesso sei circondata da amici. Non lo so...penso ad esempio al bere occasionalmente un bicchiere di spumante o di vino a cena, come facevi? Ti rifutavi sempre? A volte bevevi? Magari tu sei sempre stata astemia e quindi il problema non si poneva. Sei riuscita a camuffare l'assunzione dei farmaci senza difficoltà?
Ma dimmi, nessuno lo sapeva? Lo avevi detto al tuo medico curante?
Immagino tu abbia la patente, ti sei posta il problema?

Forse le mie son pippe mentali, ma se mi darai queste risposte ti ringrazio.

Riguardo al tuo ultimo post e alla domanda: come mai persone che hanno molto meno di te non sono depresse?
Ti consiglio la lettura del libro "Rompere gli schemi della depressione" che io e Anthea stiamo leggendo. Si risponde a questa domanda.
E' un manuale di auto-aiuto. Presuppone un impegno attivo, di prendere carta e quaderno e scrivere pensieri, convinzioni per individuare certi schemi di pensiero.
Ripeto, comporta un certo impegno e sicuramente diversi mesi per essere letto e interiorizzato. Ma secondo me equivale in tutto a un percoso di terapia. la differenza la fa la voglia, la fatica, di mettere in pratica quel che si legge.

Spesso nei libri di psicologia si legge di persone che stavano peggio di noi; in qualche modo si sono adoperate e sono cambiate, guarite. Il leggere che loro ce l'hanno fatta ci incoraggia, ci fa sentire meglio. Poi però ci sfugge che, tra il prima e il dopo, questa persone hanno faticato, sofferto, combattuto e AGITO. Ci sfugge perché vorremmo subito passare al "dopo" senza fare tutta la fatica personale, con relative cadute, per superare il nostro male.

Ebbene, io per primo sono al bivio. Basta soluzioni magiche. NON ESISTONOOOOOOOOO!!!
Ci vuole fatica, impegno, sofferenza. Questo significa dolore.
Ma è un dolore votato al bene. E' un dolore che purifca, e rinnova la nostra anima.
E' un attraversare il mar rosso per giungere all'altra riva: il vivere una vita serena.

Crediamoci!

Luce cerco di rispondere al tuo post sui farmaci.
Io ho sempre preso dei dosaggi molto bassi. Ora non prendo nulla da febbraio e non ricordo bene le dosi.
comunque io prendevo il prozac, efexor una sola volta al giorno la mattina.
Mio marito lo sapeva. Non sono una gran bevitrice ma un bicchiere di vino se esco a cena una due volte la settimana l'ho sempre bevuto lo stesso e a dire il vero non mi sono mai posta il problema nè il medico (psichiatra) mi ha detto qualcosa. Io ho sempre guidato senza problemi nè ho mai avuto cali di attenzione.
Ho preso qualche periodo anche lo xanax, ma prima di andare a letto una pastiglia da 0,25 credo mezza.
Non avendo mai assunto farmaci nella mia vita a me questi pochi hanno sempre fatto un effetto benefico onde poi ricadere non appena li ho smessi. io al mio medico curante non ho mai detto niente perchè non ci vado mai. Ho una cara amica medico ( chirurgo) e se ho qualche malanno chiamo lei. Per quanto riguarda la depressione andavo direttamente dallo specialista e le ricette me le faceva lui.
Per quanto riguarda il libro...mi cimento subito!!!!

intervengo ancora perché la tua storia è affascinante.

Come fai a dire che ti senti una nullità? Una persona inutile? Davvero non vedi la persona stupenda che sei? ( a meno tu mi dica che hai degli amanti e tradisci tuo marito perché allora mi incazzo e mi rimangio tutto )
Hai perso completamente di vista quello che hai realizzato nella tua vita?

Non so che lavoro fai. La butto lì a caso. Hai detto che hai assunto altre persone per fare il lavoro che prima facevi tu. Poniamo tu sia una commercialista.
Provieni da una famiglia "normale". Ti sei laureata, hai iniziato un'attività autonoma. Ti sei assunta dei rischi. L'inizio non deve essere stato facile. Ti sei procurata una clientela. Hai tenuto duro i primi anni di avvio dell'attività. Ti sei sposata e hai avuto due figli.

Correggimi se sbaglio. Come hai ottenuto tutto questo? E' qualcosa che è dipeso solo da te, dalla tua volontà e determinazione e capacità? O qualcuno ti ha spianato la strada?
Nel primo caso tu hai dimostrato di valere, eccome. Di possedere indubbie capacità. E dici che sei lontana dalla perfezione? kazz...In ambito professionale hai ottenuto traguardi ambiziosi, che molti non raggiungeranno.
Ma anche se qualcuno ti avesse aiutato, rimane il fatto che a 42 anni tu puoi decidere di assumere delle persone che lavorino nel tuo ufficio, assumendoti un ruolo di responsabile. Questa è crescita personale in ambito lavorativo.
Sei una vincente in questo campo.

Siamo tutti uguali e tuti diversi. Nel tuo caso, il contesto deficitario che ti crea sofferenza è non esserti realizzata in altri campi. Io vedo in te indubbie capacità organizzative. Di mettere in pratica concrete attività.
Forse tu non sei una donna che potrà stare bene facendo le faccende di casa o andando in palestra due volte la settimana. Per te la soluzione sarà diversa.
Cercala. Sognala. Chedila a Dio se sei credente. Chedila lo stesso perché in ogni caso LUI c'è ( ).

Perchè non incanalare il tuo talento in qualcosa di costruttivo, senza l'ossessione del business e dei bilanci di fine anno, piuttosto un contesto sociale o di volontariato?
E qui le possibilità sono infinite sai?
Il tuo lavoro rimarrà sempre e occuperà parte della tua giornata. Ma devi scoprire dove puoi incanalare le tue energie e le tue risorse personali.
Dio ti ama. E forse vuole qualcosa da te...
(Non so perchè ti dico questo, mi è uscito così...spontaneo)

grazie della risposta. Mi riconosco in te anche in questo. Non assumo mai farmaci. Ho solo preso due antidolorifici anni fa dopo una rottura. Posso aspettarmi che anche nel mio caso una dose minima di Zoloft farebbe effetto. (forse anche placebo).
Quello che però ancora una volta mi scoraggia è quando dici che, una volta sospesi, hai assistito ad un ritorno alla situazione iniziale. Questo veramente mi scoraggia.

Nel libro che leggerai, te lo anticipo, viene ribadito più volte il concetto che la cura farmacologica (che è efficace nell'abbattere velocemente la sintomatologia depressiva) quando non è supportata da una terapia che insegni precise abilità (e insegni a fare quello che si vorrebbe fare ma non si sa come fare) e nuovi modi di pensare, finisce per rivelarsi una scelta sbagliata e inefficace.

Non demonizzerei i farmaci. Ma curano i sintomi.

Luce, il campo dove non mi sento realizzata è proprio il lavoro invece.
Io sono proprio una commercialista, ed ho avviato il mio studio insieme a mio cugino che è mio coetaneo.
Se all'inizio i ruoli erano paritari nel tempo io ho lasciato a lui il ruolo di comando e mi sono e mi ha concesso di occuparmi solo di una parte del lavoro che mi piacesse. Poi ho fatto i figli e sono mancata dallo studio un pò di tempo e quando sono rientrata lui mi ha concesso di stare a casa ogni volta che dovevo accudire i miei figli perchè malati o altro. Nel tempo altre persone sono state assunte ed il mio ruolo è sempre più marginale. Mio cugino è poi una brava persona e divide con me a metà le entrate...ma mi sento una nullità.
Lui mi adora e mi vede persa nel nulla e non dice niente. Vorrei dire..licenzia il tale o il tale altro che il lavoro lo faccio io...ma poi il pensiero di mettere mano a quella roba mi disgusta...mi fa orrore.
Vedi come sono complesse le cose e come si capiscono solo andandoci in fondo!!!
Io vorrei cambiare lavoro...odio i conti e i bilanci...ma alla mia età non so fare altro e quello che so fare mi disgusta!!! E poi quale altra attività mi renderebbe come questa !!!
Mi faccio orrore!!!

Mia madre che ha sofferto di depressione prima di me, mi dice che si è accorta che per star bene deve sempre tenere la testa occupata. Cioè lei ama la casa e si dedica a tantissime faccende (tortelli, marmellate, fare la maglia ecc.).
Sto meditando anch'io sul fatto che, da quando sono part-time ed i figli cresciuti, ho avuto le mie più frequenti ricadute.
Sta di fatto che io faccio la ragioniera (non sono commercialista, ma arrivo fino al bilancio anch'io) e, se prima mi dava soddisfazione il mio lavoro, ora sono anni che mi sta imborsando e non mi piace più.
Anch'io però devo lavorare per mangiare e alla mia età non ho il coraggio di buttarmi in altra cosa.
Sto valutando di cercarmi quindi un'attività collaterale che mi dia soddisfazione, ma prima devo uscire dalla fase acuta.

Nelle mie elucubrazioni personali, sono pure arrivata alla conclusione che le persone iperoccupate difficilmente sviluppano la depressione (anche se magari sono più a rischio di ipertensione e infarto), come pure chi lavora a contatto con gli animali e la terra.

Non conosco contadini ed allevatori depressi. Aprirò un post nuovo in tal senso perchè, anche se sembra una menata, per me invece non lo è.

Fra parentesi io quoto Luce e dico che io e te, Vaniglia, dobbiamo spezzare una vera lancia a nostro favore.
Siamo delle vincenti, altro chè! E se nessuno ce lo dice, dobbiamo dircelo e ripetercelo da sole!!

Anthea sei una grande!!!!
Ti conosco da oggi ma mi piaci un casino!!!
Allora oggi che non sono andata a lavorare perchè non avevo niente da fare (o meglio qualcuno fa cose che dovrei fare io) andrò a preparare una cena coi fiocchi e mi farò bella che dopo cena devo uscire con mio marito!!!
Quando sono giù non mi lavo nemmeno!!!
Sono serena...per forza..sono le 5 del pomeriggio...a quest'ora la vita mi sembra un'altra...io sono un'altra...

Vorrei avere la giornata di 48 ore, con tutte le cose che ho da fare.



chi ha pane non ha denti

E sei depressa per questo? O per questo sei felice ?

Sono felice per questo, e sono triste per qualcos'altro...........