Vorrei un vostro consiglio...

Buongiorno a tutti, mi chiamo Elvira e ho 25 anni...Ho sempre sofferto di depressione, in alcuni momenti più gestibili, in altri dove toccavo il fondo....Ho deciso di scrivere su questo forum perchè ho bisogno di un consiglio da persone che sanno di cosa sto parlando e che sicuramente eviteranno di dirmi le solite frasi che mi vengono rivolte quando manifesto questo disagio...
Il mio culmine è stato all'incirca 3 anni fà.. all'epoca ero fidanzata con un ragazzo da qualche anno che ha subito il mio periodo peggiore.. ovvero i miei abusi fi farmaci, crisi isteriche, pianti che duravano ore....con il risultato che da un giorno all'altro è sparito... dileguato... senza una parola....o almeno uno straccio di addio...
Dopo che successe questo (contando che io lo amavo alla follia) cercai di sfruttare la rabbia che provavo per rimettere in sesto la mia vita...questo sginificò avviare una nuova attività, prendermi cura del mio corpo, cercare di fare nuove amicizie e non usare più farmaci.
Fino a pochi giorni fà era così....
Sono due anni che non riesco ad avere una relazione perchè ho paura di soffrire, ho ricominciato a trascurare il mio corpo e gli amici (o meglio conoscenti) non si preoccupano mai dei miei silenzi e dei miei problemi... Mi sento molto sola....
In casa non posso esternare il mio dolore perchè mia madre so ne soffrirebbe molto (visti i precedenti) e non vorrei farle rivivere le stesse brutte sensazioni degli anni passati....
Mi sento schiacciare dalla routine....non mi sento capita e mi pare di essere rinchiusa e costretta in una morsa che a volte non mi lascia respiro...
Come se non bastasse quel mio ex vigliacco ho saputo tornerà da queste parti e la cosa mi ha tramortito e fatto ripiombare nel passato....
Vorrei reagire, ma sono stufa di alzarmi in piedi e di cascare...
Se potessi me ne andrei in qualche landa desolata in mezzo al nulla... lontano dai problemi..ma non posso farlo al momento...

Mi scuso se ho scritto tutto in maniera confusionaria ma ho preferito scrivere di getto...

Grazie per chi mi risponderà.

E.

Ma hai qualcuno che ti segua? Non so, uno psichiatra o uno psicologo?

Al momento no...lo sono stata ain passato ma con scarsi risultati...Fino un paio di mesi fà lo ero ma a causa di problemi economici ho dovuto abbandonare...e il consultorio ha degli orari che non sono compatibili con quelli della mia attività..

beh però forse una psicoterapia di supporto per prevenire una possibile ricaduta potrebbe aiutare, no?
Anche per me è una spesa importante la psicoterapia e implica certamente dei sacrifici, ma spendere un 50-70 euro un due volte al mese, potrebbe essere un costo inferiore rispetto ai costi (non soltanto economici) che deriverebbero dall'ammalarti di nuovo.
Non so, mi sembra di capire che sei in proprio come me, io tenderei a minimizzare il rischio, anche soltanto per considerazioni puramente economiche. Una terapia di supporto mi costa meno delle perdite che avrei se avessi una ricaduta, quindi tiro da altre parti ma vedo di farla.

Si in effetti ci stavo pensando di ritornare... però lo psicologo che mi seguiva è a 110 km da dove abito e mi risulta veramente difficile andarci, quelli che poi ho provato qui erano molto scarsi...spero di trovare qualcuno in grado di darmi il giusto supporto.

Ciao e benvenuta.
In effetti chi ha sofferto di depressione è più soggetto a ricaderci di uno che non l'ha mai avuta. Questo non vuol dire che automaticamente uno non ci salta più fuori, ma si diventa più sensibili (come tante altre patologie mediche, d'altronde).

Quello che ti posso dire riguardo la mia esperienza, è che all'inizio ho avuto sempre il terrore di questa malattia e delle eventuali ricadute; mentre ora, dopo la psicoterapia e l'ultima guarigione, capisco che se anche tornasse a manifestarsi, ho tutti gli strumenti per combatterla.

La cosa importante è non darsi mai per vinti e continuare a cercare una cura che ci faccia stare bene.
E questo succede con tutte le malattie un po' serie che ci capitano, anche con le allergie! Il paragone forse ti sembrerà banale, ma serve a renderti l'idea che certe volte ci fossilizziamo sulla guarigione completa e se questa non avviene ci disperiamo convinti che non riusciremo più a vivere e sopportare.
Invece si può vivere anche se qualche volta si ricade in depressione, come si può vivere dopo un infarto, una malattia reumatica o altro.

Perciò non ti mettere in testa che la tua vita è rovinata perchè sei ricaduta in depressione. Accetta questo tuo stato, ma non accettare la passività del "non mi curo, tanto non c'è rimedio". Il rimedio c'è, basta solamente che trovi il medico e la cura giusti per te.
Ti esorto quindi a non perdere la speranza e a continuare a cercare.

Quando starai meglio, anche il ritorno del tuo ex non ti farà più così paura.

E' un periodo difficile della tua vita.

Posso capire che è difficile orientarsi...

Sento il bisogno di scriverti. Nel farlo mi lascio andare a sensazioni, idee...

E il primo pensiero che mi viene in mente è che non so nulla di te. Certo... brevemente racconti gli ultimi eventi, brevemente accenni alle tue emozioni.

E' difficile, però, davvero, esserti vicino. Sentire il tuo dolore. Perché? Perché appari così irragiungibile? Ti faccio un esempio: tu scrivi che nel momento più difficile della tua vita, il tuo ragazzo ha dovuto "sopportare" delle tue "crisi".

E pensi che sia a ragione di queste crisi che lui, semplicemente, è scomparso.

Hai ragione?

E' così?

Io non credo.

Non lo percepisco "a pelle".

Qual'è il problema? Provo a pensarci, appoggio la guancia sul palmo della mano.

Il problema mi appare questo: hai paura della maternità. Emerge una paura della maternità.

Amavi tantissimo il tuo ex. Ora, lui torna e stai male. Probabilmente, senti dentro di te, una realtà: quando si ama, si fanno dei figli.

Ma tu vuoi dei figli?

Hai 25 anni e sei una donna.

Le tue reazioni... la tua rabbia... le tue "crisi"... e se discendessero da questa paura?

Analizziamo ciò che dici di tua mamma. TU dici che non le parli di ciò che provi perché, in modo simbolico, le procureresti un dolore.

Questa idea mi lascia interdetto.

Provo a spiegarmi: quando una donna non parla delle sue emozioni alla propria madre, spesso, sussiste un bisogno di "punire" il padre.

Emerge un quadro in cui tua mamma odia la "mascolinità" di tuo papà?

Provo a spiegarmi: tua mamma non ama le manifestazioni di "dolcezza", di "femminilità"?

Dato che la Madre vuole "punire" il Padre, a livello psicanalitico, la Figlia si trova incastrata in questa dinamica.

E non può parlare della propria fragilità, della propria debolezza.

Non può, ad esempio, dire: "Mamma! Mi sento fragile...".

E' difficile dire o ricevere parole d'amore quando una persona dice o riceve parole d'odio.

Così... ai miei occhi... tu hai avuto crisi d'ansia.

L'energia che ti ha trasmesso tua mamma... sicuramente... ti ha spronata a "reinventarti".

Oh... non dico di no.

Pure... ti ha "privato" della maternità. Non essendo stata "materna", una mamma "calda", con te... ti ha privato della Maternità.

E tu stai male.

Stai male perché tu v u o i essere materna?

Vuoi dimostrarti d i v e r s a da lei?

Io non lo posso sapere.

Non so nulla della tua vita.

Ciò che posso dirti, però, è questo... prova a fermarti sui temi della Maternità.

(E' una ricchezza interiore).

§

Riguardo questo momento difficile...

Ti stringo forte forte.

Sono convinto che gran parte del tuo dolore nasca in famiglia.

Ed essendo una convinzione posso anche sbagliare...

Ma ti sono comunque vicino.

Resisti!

Resisti...

Resisti, semplicemente.

Ciao Pavely.... ho letto con attenzione quello che hai scritto... ma dissento un po' dalle tue ipotesi....
Non ho mai avuto intenzioni di "maternità" con il mio ex...non mi sento pronta a questo passo e penso di non essere neanche portata ad essere madre... visto che richiede molti sacrifici e cambiamenti (sia fisici che non) che io non mi sento di sopportare...Oltre che a una serie di responsabilità...
Solo perchè sono una donna non è detto che sia automaticamente portata alla maternità... che dici?
Per quanto riguarda mia madre...evito di procurarle altro dolore perchè è in momento delicato della sua vita (menopausa, cambio di lavoro) e le ho già procurato degli esaurimenti nervosi in passato a causa dei miei problemi...Lei è una persona molto dolce che non mi ha mai negato un abbraccio...per cui penso che debba farle vivere questa fase dellas ua vita evitandole dolore...

Ti ringrazio molto per il tempo che hai dedicato a leggere il mio post.. in un certo senso le risposte che ho ricevuto mi hanno sollevato un po' il morale...e forse mi aiuteranno a rimettermi per l'ennesima volta in sesto...

Solo il tempo mi darà ragione o torto..

El.

Mi fa piacere che un pochino ti senta sollevata.
Anche io credo che tu abbia fatto bene a nascondre a tua madre il tuo stato. Un genitore non rimane mai insensibile davanti al dolore di un figlio e anch'io cerco di fare la stessa cosa con la mia anche se io ho quarant'anni e lei più di sessanta.
Il problema è che vivendo insieme si fa fatica a tener nascosta la sofferenza, ma finchè ce la fai...

Riguardo al tuo ex, mi sento di aprire una parentesi. Anche mio marito ha dovuto sorbirsi la mia depressione quando eravamo fidanzati (e anche in seguito) e non capisco come abbia fatto a sopportarmi!
Io non avevo scoppi di ira nei riguardi di nessuno, ma piangevo sempre e non riuscivo a far nulla. Ero diventata quasi un vegetale che cammina.
Perciò quando dici che di punto in bianco è sparito, capisco che magari per te è stato di punto in bianco, ma forse lui era tanto che covava questo disagio dentro di sè. Forse ha cercato di sopportare, ma poi non ce l'ha fatta più. La sua colpa magari è stata quella di non averti dato un ultimatum di quelli tosti, ma non tutti ce la fanno.
Tu magari ti senti tradita, ma mettiti un po' nei suoi panni e cerca di capire che per una persona che non ha mai sofferto di depressione, è molto difficile stare accanto a chi manifesta questi problemi.

Penso davvero che la tua priorità ora sia di concentrarti sulla cura. Devi crederci e desiderarlo molto perchè davvero è possibile. La depressione è una malattia curabile.

Death_in_June ha scritto:Ciao Pavely.... ho letto con attenzione quello che hai scritto... ma dissento un po' dalle tue ipotesi....
Non ho mai avuto intenzioni di "maternità" con il mio ex...non mi sento pronta a questo passo e penso di non essere neanche portata ad essere madre... visto che richiede molti sacrifici e cambiamenti (sia fisici che non) che io non mi sento di sopportare...Oltre che a una serie di responsabilità...
Solo perchè sono una donna non è detto che sia automaticamente portata alla maternità... che dici?
Per quanto riguarda mia madre...evito di procurarle altro dolore perchè è in momento delicato della sua vita (menopausa, cambio di lavoro) e le ho già procurato degli esaurimenti nervosi in passato a causa dei miei problemi...Lei è una persona molto dolce che non mi ha mai negato un abbraccio...per cui penso che debba farle vivere questa fase dellas ua vita evitandole dolore...

Ti ringrazio molto per il tempo che hai dedicato a leggere il mio post.. in un certo senso le risposte che ho ricevuto mi hanno sollevato un po' il morale...e forse mi aiuteranno a rimettermi per l'ennesima volta in sesto...

Solo il tempo mi darà ragione o torto..

El.

Con semplicità, vorrei chiederti perdono per le mie parole.

Sì: ho commesso un errore.

Sono andato, semplicemente, a sensazioni, a "pelle"... come si potrebbe scrivere.

Ti chiedo scusa.



Il senso delle mie parole era: questa è la "prima impressione" che ricevo di te.

Tutto quì.

Sono felice che sia sbagliata.

...

In questo momento difficile, da Roma (oggi caldissima) ti sono vicino.

Resisti.

Grazie Pavely, non dovevo saltare sù come una iena impazzita... ma io sono così, agisco d'impulso per poi molte volte rendermi conto che potevo essere più tranquilla...

Per fortuna qui oggi è fresco.. almeno riuscirò a dormire la notte...

E intanto buon week end a tutti..

Buon week-end anche a te!