Sono uno spreco di spazio

Ciao a tutti, la mia disperazione mi ha portato a registrarmi in questo forum, non mi sento molto a mio agio a raccontare le mie cose, ma spero almeno qui di trovare conforto.
Sono molto triste, non riesco a dare un senso alla mia vita, mi sembra di non farci niente da nessuna parte, sono frustrata e vorrei solo lasciare questo corpo non voluto.
Ho iniziato a sentirmi depressa nei primi mesi del 2009, ma è solo verso l'autunno dello stesso anno che ho cominciato a stare veramente male.
Non so quanti mesi ho passato chiusa in casa a piangere fissando il vuoto.
Avvertivo forte ansia ed ero perseguitata da attacchi d'ira, non riuscivo a controllarmi, mi dimenavo, spaccavo tutto quello che mi capitava tra le mani, mi autolesionavo spinta dalla forte rabbia che mi divorava da dentro. Io non ho mai voluto assumere farmaci, ma a seguito della mia furia sono stata costretta a prenderne, in caso contrario i miei genitori mi avrebbero fatto ricoverare, cosa che volevo ancor meno.
Poi ho iniziato a vedere una psicologa dalla quale continuo ad andare. Ma non mi sembra mi stia aiutando.
Ora gli attacchi di nervoso non li ho più, ma lil grande vuoto e la tristezza sono rimasti.

In più gli eventi non mi hanno aiutato, mi sono da poco lasciata con il ragazzo con cui stavo da 9 anni, lui mi ha fatto soffrire molto, mi fidavo di lui e non so se dopo questo potrò rifidarmi di qualcun'altro, ma di questo preferisco non parlarne.
Ho passato quest'ultima settimana a piangere, ho una continua nausea, faccio fatica a mangiare e quel poco che riesco ad ingurgitare lo vomito. Non dormo, ogni notte mi sveglio alle 2 o alle 3 e non mi riaddormento più, il mio organismo è completamente turbato dal dolore che provo.

Non ho più voglia di vivere, penso al suicidio da troppo tempo, ma non saprei come metterlo in atto.
Il fatto è che non provo più emozioni positive, niente mi stimola, tutto mi fa schifo.
Mi sento sola, perchè non ho amici e non so se ne voglio, sono sempre stata asociale, le persone non mi sono mai piaciute.

Non ho voglia di fare niente, non trovo motivazioni per andare avanti, non ho più autostima, mi sento inutile.
Cosa ci faccio in vita? Questa domanda mi porta quotidianamente ad abbandonare questo mondo, i giorni passano e l'unica cosa che si concretizza nella mia mente è la morte fisica. Dentro di me sento solo un buio e freddo vuoto che si espande nutrito dalla mancanza di emozioni positive.

Sei in un buco buio come il nulla e quello che hai scritto mi ha fatto veramente venire un groppo in gola!

Ti prego dicci qualcosa di più di te. Quanti anni hai, perchè il crollo, dici che non hai mai voluto amici, perchè? E i tuoi? Li ami, ti amano?
Parliamo dei medicinali.... Non so se hai letto altri post, ma tutti qui dentro siamo concordi che i medicinali, quando servono (e nel tuo caso servono eccome!), DEVONO essere presi e NON essere autogestiti. Tu rispetti la cura che ti hanno dato?
Da quanto li prendi e da quanto fai psicoterapia?

Il fatto che i comportamenti autolesivi siano finiti è già un grosso traguardo. Tutta quella rabbia che hai dentro di te ti sta distruggendo. Perchè? Perchè hai accumulato tutto questo livore verso te stessa? Cos'è che ti rode dentro?
Anche il vomito è un rifiuto. Durante la mia seconda gravidanza ho sofferto di iperemesi (vomitavo anche 12 volte al giorno) e i medici mi hanno detto che si trattava di un rifiuto della gravidanza. All'epoca mi stupii perchè io l'avevo desiderata e non vi credetti molto. Più tardi però capii che erano le nausee che non accettavo e di fatto la gravidanza me le provocava. Per cui il rifiuto era inconscio ma presente e forte.
Scusa se ti sembro invadente, ma sono informazioni essenziali per capirti, per conoscerti meglio.

Sembrerà banale quello che ti sto per dire, ma è l'unica cosa vera. La depressione, per quanto brutta sia, è una malattia da cui si può guarire. Più è grave e più tempo passa prima che la si curi e più diventa difficile da sconfiggere, questo non te lo nascondo, ma se ne può uscire.
Abbi fiducia e fatti aiutare! Non mollare perchè questo dolore enorme che ti schiaccia, non è invincibile.

Io ho 23 anni ma è come se ne avessi 93, gli amici li ho avuti anni fa, avevo un'amica intima, ci conoscevamo dai tempi della scuola materna, io mi fidavo di lei, ma lei tutto d'un tratto cambiò, iniziò ad allontanarsi da me, iniziò a mentirmi e non la vidi più. Soffrì tanto per l'accaduto.
Poi come migliore amico ho sempre avuto quello che fino a poco tempo fa era il mio ragazzo, anche lui mi ha spezzato il cuore.
I miei genitori mi stanno vicino, anche se questo non cambia la mia situazione.
Allora, per quanto riguarda i farmaci, premetto che sono contraria ad essi, penso che facciano solo danni, io li ho presi, non mi hanno aiutata, mi hanno causato vari fastidi etc. A gennaio mi venne prescritto zyprexa, ho rispettato la cura in tutti questi mesi, ma poi qualche settimana fa decisi di smettere. E sono contenta di averlo fatto. Mi hanno causato solo danni. Se devo farcela devo farcela senza farmaci. Probabile che tutti voi contestiate la mia scelta, ma questo, scusate, non mi riguarda.
In più i farmaci non possono darmi una motivazione per cui vivere, avrei solo bisogno di quella, forse.
La psicoterapia la faccio sempre da Gennaio, ma non sembra mi stia aiutando.
Tante cose mi rodono dentro! Poi disprezzo il mio corpo, non mi piaccio, e vorrei tanto non averne uno.

Io ho iniziato a vomitare dopo la rottura con il mio ragazzo. Tutto quello che è successo mi ha distrutto, mi ha riempito di rabbia e il mio organismo ha reagito così......è sicuramente un rifiuto, ne sono cosciente. La mia psicologa mi ha solo detto di smetterla di vomitare, che ho vomitato abbastanza. Che aiuto!

Ti ringrazio di avermi risposto, pensavo nessuno l'avrebbe fatto.

Wildflower ha scritto:
Allora, per quanto riguarda i farmaci, premetto che sono contraria ad essi, penso che facciano solo danni, io li ho presi, non mi hanno aiutata, mi hanno causato vari fastidi etc. A gennaio mi venne prescritto zyprexa, ho rispettato la cura in tutti questi mesi, ma poi qualche settimana fa decisi di smettere. E sono contenta di averlo fatto. Mi hanno causato solo danni. Se devo farcela devo farcela senza farmaci. Probabile che tutti voi contestiate la mia scelta, ma questo, scusate, non mi riguarda.
In più i farmaci non possono darmi una motivazione per cui vivere, avrei solo bisogno di quella, forse.

CIao Wildflower,

guarda...nessuno contesta le scelte di nessuno.
Penso di poter dire con una certa serenità che l'esperienza della maggior parte delle persone che si sono ammalate di depressione che scrivono in questo forum, e si sono curate (con farmaci, psicoterapia o entrambi) è positiva, nel senso che dopo un lungo periodo (perché sono cose lunghe purtroppo) sono guarite, o hanno avuto un sensibile miglioramento o in ogni caso hanno trovato il modo di condurre una vita soddisfacente.
Tra queste persone ci sono persone come Stef, i cui problemi sono iniziati tanti tanti anni fa, che ha cambiato medici su medici, ha avuto tanti problemi e ha dovuto predere tanti farmaci, e prima di venirne fuori (scusa stef .-)) si è trovato a fare tante ca..te a causa della sua malattia.
CI sono in questa maggior parte di persone tante esperienze diverse, chi ha dovuto cambiare medici, psicologhi, molte volte, ha dovuto tentare diverse cure e farmaci diversi prima di trovare quelli più adatti a loro, ecc. ecc., altri hanno avuto fortuna e sono stati curati nel modo più adatto a loro fin dalla prima volta.
Chi è guarito o sta facendo un percorso serio di guarigione, ti potrà anche dire che è la depressione, una malattia, che ti toglie la motivazione per vivere, non sono i farmaci a dartela. I farmaci al massimo possono ristabilire un equilibrio a livello neurochimico. Una volta ristabilito quell'equilibrio, sei un po' meno sotto il peso della malattia e la tua motivazione per vivere torna fuori o cmq hai le risorse per trovarla.

Ci sono chiaramente anche qui delle eccezioni, per fortuna molto rare, di persone che pur avendo intrapreso percorsi seri, non sono riusciti a ottenere grandi risultati.

La cosa che ti posso dire con assoluta certezza per quanto riguarda gli utenti di questo forum, è che chi (tra i malati di depressione, perché poi ci sono anche altri utenti che scrivono per altre ragioni) non si cura, perché non ce la fa, perché non se la sente, o per mille altri motivi, torna ricorsivamente a scrivere con gli stessi problemi e le stesse situazioni, se non con problemi aggravati e peggiorati. Non per questo viene contestato, perché non spetta a nessuno di noi discutere di scelte tanto intime e tanto personali. Tanto più che ogni singola persona ha le sue motivazioni per affrontare o meno una cura, che sarà inevitabilmente lunga e che se supportata da uno psicoterapeuta potrebbe indurre dei cambiamenti personali e di vita che spaventano.

In sostanza, la mia esperienza è che chi ha una malattia e si cura ha buone possibilità di guarire, chi non si cura ha la quasi certezza di non guarire e spesso di peggiorare. E se avrai occasione di leggerti approfonditamente i vecchi post di questo forum, questa ovvietà risulterà chiara anche a te.

In ogni caso qualsiasi scelta merita rispetto, anche se non condivisa, e di nuovo, nessuno la contesta.
Al tempo stesso, a me piacerebbe, avere la bacchetta magica e poter dire a chi sta male: no guarda, non ti curare, lascia perdere, adesso ti facciamo Sim Sala Bim, e tutto passa. È chiaramente una cretinata, quindi non vedo perché avremmo dovuto dirtela.

Ciao
merla

Ci saranno sicuramente persone che senza farmaci non riescono ad andare avanti, ma io so di non averne bisogno.
Non sto dicendo di non volere cure, perchè della psicoterapia non potrei farne a meno.

Quello che a me manca è qualcosa che mi dia speranza, anche se piccola, qualcosa che mi dia la forza di reagire e non rimanere passiva....ma questo qualcosa non riesco a trovarlo e non riesco a dare un senso alla mia vita.

Ma voi, a cosa vi aggrappate quando state crollando?

ciao fiore selvaggio....

...anche io ero contro cura con farmaci.. e in fin dei conti è stato quello a bloccarmi, a non iniziare qualsiasi tipo di cura. Ti dico solo una cosa: un pesce nell'acquario a volte si vede che viene in superficie con la bocca aperta, come per prendere aria per poi di nuovo tornare sotto. Da una persona depressiva - almeno nel mio caso personale- è simile/inverso: anche io sono con la bocca sempre a filo d'acqua per respirare, ma appena c'è un'onda, anche la più piccola: io ingoio acqua... e questo non deve essere. In una cosa i farmaci ti aiutano sicuramente: ti aiutano a non affogare al minimo spostamento / evento di acqua...e questo vale oro: prendilo come un supporto. Una pedana di protezione, dove sai che sulla quale ti puoi muovere e affrontare i tuoi "spettri" senza dover sempre affogare...

In effetti certe cure possono fare più danno che utile. Nelle malattie depressive come in tutti i campi esistono professionisti degni di questo nome e altri che sarebbe meglio non avessero neppure l'abilitazione.
In più, dipende sempre dall'intuizione, dall'esperienza ecc., e quello che un fior di professore non ti trova, magari lo fa un illustre "pipetto" alla prima esperienza.

Se continui a non stare bene, probabilmente puoi meditare di cambiare medici. Perchè una psicologa che ti dice che è ora che smetti di vomitare non ha scoperto l'acqua calda!
E, sempre per dovere di informazione e non di costrizione, la cura è come un abito che va aggiustato e cambiato secondo la "taglia" del paziente.
Molta gente qui ha dovuto cambiare diverse volte la cura prima di azzeccare quella giusta (e per cura intendo anche professionista).

E' come uno che va dal dentista perchè ha un ascesso. Il dentista in questione ti smacella e non risolve nulla... cosa fai? Ti tieni l'ascesso a vita o cambi dentista??

Tu hai un ascesso che espande i suoi veleni dentro di te. Quello che non devi mai fare, a mio parere, è smettere di cercare una soluzione.
Contro la disperazione c'è solamente la speranza, e questa un depresso è molto facile che la perda!
Tu cerchi una ragione di vita, non una cura. Ma non esiste qualcosa che ti possa operare il miracolo o che sia universale. Ognuno di noi, a seconda di quello che ha dentro, deve cercare dentro di sè il desiderio.

Questo desiderio muore quando si è rifiutati, quando si disprezza se stessi. Il tuo problema principale è proprio questo. Tu ti credi inutile perchè le poche persone a cui hai aperto l'anima ti hanno tradita. Quello che ora non capisci è che quelle due persone non sono l'universo intero e che comunque noi tutti siamo essere umani e fallaci. Tutti possiamo ad un certo punto arrivare a tradire o a comportarci male, non per questo siamo totalmente da rifiutare o ti assicuro che non ci sarebbe nessuno sulla faccia della terra degno di sopravvivere!

Ciao nuevomundo,
io per tutti questi ultimi mesi i farmaci li ho presi, ma non mi hanno aiutata a non ingoiare acqua......mi sono stati utili solo per calmare le mie distruttive crisi di nervoso. Ora non le ho più. In un certo senso mi hanno fatto stare peggio perchè avevo la tremenda ansia d'ingrassare di 30 kg e quindi mangiavo il meno possibile. Poi mi gonfiavano, avevo sempre la pancia gonfia come non so che cosa, sembravo una gestante. Non riuscivo a reggere tutto quel gonfiore, che mi faceva diventare ancora più triste, disprezzavo ulteriormente il mio corpo.

Io voglio farcela senza farmaci, con l'aiuto della psicoterapia si, ma senza farmaci. so che è possibile!
Preferirei starmene come sono invece di assumere quelle schifezze chimiche. Voi penserete che sono pazza, ma non lo sono.

La mia psicologa ammetto che è una tipa un po bizzarra, ma nonostante spesso mi dica cose strane, ho imparato a fidarmi di lei.
Forse la sua frase detta con tono autoritario: smettila di vomitare che hai vomitato abbastanza. è servita perchè ho smesso di vomitare. Magari era una specie di archetipo, una strategia che ha usato.

So benissimo di non dover cercare le risposte al di fuori, ma dentro di me.....nonostante tutto il mio impegno non arrivo da nessuna parte forse perchè sono troppo confusa.

Grazie a tutti per il supporto!

E' difficile tirarti fuori di bocca le cose, sai?!

Quindi la psicologa forse ha capito che tipo sei. Bene.
Ti racconto quindi la mia esperienza personale. Io ho avuto la mia prima crisi depressiva a 18anni.
Parliamo di trauma (ma lo è stato per me. Non per tutti l'evento in sè è traumatico).
Ero precipitata nel baratro. Non mangiavo più, avevo la nausea, dormivo poco, tremavo e avevo molta ansia, pensieri suicidi ecc.

Non mi son fidata di nessuno e non sono neppure andata dallo psicologo. Il mio medico di base mi ha dato un antidepressivo di vecchia generazione che mi faceva almeno dormire.
Ci ho messo un anno per riuscire a stare meglio e più di quattro anni a recuperare la "normalità". E avevo vicino una persona che mi amava tanto e la mia famiglia di supporto.
Nel 2004 ho avuto una bruttissima ricaduta. In mezzo, qualche crisetta che ho gestito da sola.
Il problema nel 2004 è che avevo figli, una famiglia da portare avanti e un lavoro. Cosa fare? Ho scelto di curarmi con i farmaci perchè non me la sentivo di riaffrontare ancora quel calvario e di farlo affrontare ai miei figli.
Ho continuato la cura per due anni e poi l'ho smessa.Gli unici effetti collaterali degni di nota sono stati all'inizio l'aumento di peso (proprio perchè mi hanno dato un antidepressivo per farmi mangiare) e poi in seguito l'azzeramente della libido. L'aumento di peso l'ho poi smaltito con la dieta quando ho finito la cura. E la libido è tornata normale appena ho finito il farmaco.

Recentemente, con l'ultima ricaduta, ho avuto una ripresa molto più veloce perchè non ho aspettato e mi sono curata subito e poi ho deciso di intraprendere anche una psicoterapia.
Ora sto nuovamente smettendo il farmaco e sto bene.

Quello che ho capito dopo tutti questi anni, è che sui farmaci antidepressivi o esiste una demonizzazione o al contrario un "fai da te" preoccupante. Il medico di base li dispensa, il neurologo anche... tutti fanno gli psichiatri senza averne le basi ed i risultati sono disastrosi!
Un farmaco va preso quando ce n'è bisogno, sotto stretto controllo medico e non autogestito. Se il farmaco non funziona o provoca problemi va sostituito. In commercio esistono tantissimi tipi diversi di farmaci antidepressivi e non tutti fanno ingrassare. Anzi, quello che prendo io, ha soprattutto all'inizio l'effetto contrario (infatti me l'avevano associato ad un altro).

Quindi, se tu decidi di non prenderlo, sono scelte tue. Ma se lo fai, deve essere una scelta non un pregiudizio. A me pare che il tuo sia più una specie di presa di posizione che una scelta ragionata e vagliata. Tutto qui.
Ma sei tu che hai dichiarato che la psicoterapia non funziona, che non ti basta.

A te serve una ragione di vita. Ma forse tu continui a cercarla ripercorrendo la strada che hai percorso finora. Ma quella strada è sbarrata e tu continui a sbatterci la testa contro perchè non vuoi voltarti indietro e cambiarla.
Se prima hai avuto solamente un'amica e un ragazzo e hai basato l'esistenza su di loro, mancati loro è mancata la tua ragione di vita.
Devi trovarne un'altra, o tante altre! Come? Pensaci... lavoraci con la tua psichiatra.
Cambiare è sempre doloroso, ma forse ti può aprire nuovi orizzonti. Fai qualcosa che non hai mai fatto... buttati fra la gente... cimentati in qualcosa di nuovo. Sei giovane e non sei incollata a nessun obbligo importante, sai quante strade aperte hai davanti?? Lo sai??

E vedi di cambiare subito quell'avatar....
Tutte le volte che lo vedo mi vengono i brividi, eh!

anthea ha scritto:E vedi di cambiare subito quell'avatar....
Tutte le volte che lo vedo mi vengono i brividi, eh!

...argh... mi hai anticipata su questo...

Si, lo so, sono abbastanza riservata....e complicata aggiungerei
Mi dispiace per la tua storia, capisco benissimo come ci si può sentire.
Quella di non prendere farmaci, è una scelta, te lo assicuro. Volevo precisare che il mio non è stato un fai da te, ma è stato lo psichiatra a prescrivermelo. E quando ho iniziato a prenderlo sapevo che non l'avrei fatto a lungo.....continuo a sentire di non averne bisogno, posso farcela da sola.
Io voglio sempre troppo, quindi è per quello che ho detto che la terapia non mi sta aiutando, sono un po impaziente certe volte e l'idea di dover stare anni così non mi entusiasma.

Quello che ho capito è che la ragione non è la fuori, ma è dentro di me.....spero di trovarla presto.
Hai ragione anthea, dovrei darmi da fare per trovare altre ragioni di vita. Dirlo è semplice...è farlo che è molto difficile, almeno per me. I miei genitori me lo ripetono in continuazione che ho la vita davanti a me, che sono giovane e che posso fare tutto quello che voglio.....solo che io ho tanta paura di affrontare la vita (la mia ansia non mi aiuta) e non so cosa voglio. Mi sembra di non volere niente.
Spero che la mia psicologa mi aiuti a trovare la strada. Mi sento davvero perduta.

Avatar cambiato!
Non ho alcuna intenzione di farvi venire i brividi!

Beh... apprezziamo lo sforzo....
Però 'na farfallina no eh??!!

Almeno potevi metterci un "pippi" con la bocchina chiusa... vabbè.. i gusti son gusti!

E' che adoro i pipistrellini! son così dolci e carini!

Piacciono anche a me. Non condivido chi li vede come mostri, soprattutto perchè i nostri sono innoqui e ci liberano da tante zanzaraccie!

Un inciso...
Non volevo dire che il tuo psichiatra non era valido. Anzi, il farmaco che ti ha prescritto, era appunto specifico per le crisi che hai avuto e per me, in quel frangente ha fatto benissimo a dartelo. Ci sono molte persone che dal ferirsi passano ad atti ben più definitivi.... non poteva far altro.

Io mi riferivo a te, che ti sei autosospesa il farmaco senza neppure pensare di chiedere al medico se c'era qualcosa di meno forte o un'alternativa. Questo è pericoloso, perchè questi farmaci hanno bisogno di un'interruzione graduale. Spero almeno tu l'abbia fatto.

Riguardo al sapere che ce la puoi fare da sola, sono contenta per te. Io non sapevo neppure dove stavo di casa!... Ma il dubbio mi sorge perchè affermi di non trovare la forza per guardare altrove e poi ti senti tanto forte da riuscire a gestire una situazione simile senza medicine.
Non è che sto facendo del sarcasmo, sappilo. Ma sono perplessa.
Io sono stata malissimo ma non ho mai commesso atti autolesionistici. E' una cosa pericolosa e grave. Ti prego di fare molta attenzione a non sottovalutare ciò che ti è capitato perchè te lo auguro tanto, ma il fatto che tu ora non li compia più, non vuol dire che in un momento di disperazione non possano ripresentarsi.

La tua psicologa cosa dice di questo?

Allora la farfallina la metto io!!

Io prendevo zyprexa 2,5, quindi la dose più bassa esistente, era ritenuta anche leggera. Alternative non ne volevo. Per smettere non mi sono rivolta allo psichiatra, ho fatto da sola,ho iniziato a prendere la pastiglia dimezzata, poi dopo un po l'ho sospesa del tutto. Non ho avuto alcun problema.
Se fosse stato di una dose elevata non l'avrei potuto fare, e non l'avrei fatto, mi sarei rivolta allo psichiatra.
I miei atti autolesionistici era spinti dalla rabbia e dal nervoso forte che provavo, ma non pensare facessi chissà che cosa, mi prendevo solo a colpi, ma più che a prendermela con me, me la prendevo con tutto quello che mi circondava, spaccavo ogni cosa, persone comprese......molto pericolosa più che per me, per gli altri....ma questa è roba passata. Ora sono un angioletto!
Ora ho imparato a gestire la rabbia, quindi so come fare se si dovessero ripresentare....almeno spero...

La mia psicologa ricordo che disse che dovevo esplodere invece d'implodere, quindi di scaricare la rabbia all'esterno e non riversarla su di me. Ma con questo ovviamente non intendeva dire di aggredire gli altri o sfasciare mezza casa....cosa che invece mi vergogno di aver fatto
Anche lei però, sarebbe dovuta essere più chiara, e che diamine!