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Messaggio  KEOMA Lun Mag 17, 2010 11:25 am

ciao,ho 31 anni ,sono sposata e ho una bimba di un anno.ho cominciato ad avere problemi di depressione all età di 21 anni,da allora alti e basi con cure a base di prozac,poi efexor e seroquel insieme,ho alle spalle due tentati suicidi e tre ricoveri in ospedale pscichiatrico.vivo tra sbalzi di umore che mi massacrano chi ho intorno non capisce la mia sofferenza in questi momenti.adoro la mia bambina anche se penso se ho fatto bene a metterla al mondo perchè ho il terrore che possa diventare come me.non sono molto brava a intavolare un inizio di discorso e penso che si veda.vorrei solo poter dialogare con qualcuno che sa cosa provo e possa aiutarmi
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Messaggio  anthea Lun Mag 17, 2010 12:04 pm

Benvenuta anche a te.
Io ho 40anni e la prima crisi depressiva l'ho avuta a 18anni. Poi, dopo anni di lotta, è andato tutto abbastanza bene fino a 5 anni fa. Ho avuto una grave ricaduta e un'altra più lieve nel 2008 a seguito di eventi fisici. Ed ora sono in remissione di cura farmacologica e psichica.
Sono mamma di due ragazzi di 13 e 10 anni. Ma devo dire che non ho mai subito un ricovero; ho sempre gestito tutto da casa e non ho mai messo in atto nessun tentativo di suicidio, sebbene l'idea l'abbia considerata diverse volte.
Da quando poi sono nati i miei figli, l'idea del suicidio l'ho sempre accantonata anche nei momenti più bui, perchè non riuscivo a sopportare neppure il pensiero di causargli un così grande dolore e scompenso psicologico.

Non ti racconterò favolette dicendo che non devi preoccuparti per i pargoli e che la loro presenza non influisce sulla tua depressione. Gestire un figlio quando si è depressi è molto dura e comporta diverse rinunce. Più vanno avanti con gli anni e più sono consapevoli di quello che gli capita attorno ed assorbono l'aria che si respira in famiglia, cosicchè diventa difficile per una madre anche lasciarsi andare al pianto disperato. Quando stavo male ho sempre cercato di nascondere il mio dolore o di attribuirlo a circostanze fisiche meno importanti per non creargli traumi; ma questa è una mia menata: ho sempre il terrore che la mia depressione gli si possa "attaccare" come succede con i virus.

C'è da dire che il rovescio della medaglia è uno sprone a non lasciarsi andare non indifferente. Loro ti danno un motivo in più per non lasciarti "cadere" del tutto, per risollevarti. Ti fanno sentire indispensabile.. e questo è importante.

Hai detto che hai seguito diverse cure... Sono indiscreta se ti chiedo per quanto tempo ognuna? Come hai gestito l'uso dei farmaci?
Hai fatto bene a scrivere qui. Certe volte confrontarsi e sfogarsi può essere molto utile.
Un abbraccio e... raccontaci un po' della tua bambina.
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Messaggio  KEOMA Lun Mag 17, 2010 3:53 pm

No non sei indiscreta,non preoccuparti,anzi sono contenta che qualcuno mi abbia risposto.L'ultima cura è durata 2 anni e sembrava che andava tutto bene poi nel giro di un anno ero come prima,mi è stato detto che molto probabilmente è una cosa cronica,alcune volte è pesante altre più leggera.non è che mi abbia fatto piacere sentire questo perchè così vuol dire che non cè speranza di guarigione.per quanto riguarda i farmaci non ho più intenzione di prenderne perchè ogni volta che poi bisogna smetterli sto malissimo fisicamente perchè comunque creano dipendenza.in questo momento sto così così,cerco di stare lontano anche dal bere perchè ho avuto problemi di dipendenza da esso,mi trattengo perchè ho la bambina.tante volte quando sto male lei lo capisce anche se è piccolina lo vedo perchè mi cerca di più.penso che meriterebbe una madre migliore che non sia così schiava dei suoi sbalzi di umore.lei è bellissima,è molto socievole e gli piace molto la musica,ora sta facendo le prove per camminare è così buffa!con mio marito va abbastanza bene anche se alcune volte quando sto male non parlo anche per giorni e alla fine lui si arrabbia e litighiamo.come dici tu per i figli si resiste ma ci vuole più energia del solito ed è doppiamente difficile
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Messaggio  merla Lun Mag 17, 2010 4:33 pm

Ciao Keoma,

ma sei stata così male fisicamente smettendo prozac, efexor e seroquel o parli di ansiolitici?
Perchè io ho preso e smesso farmaci simili, ma non mi hanno dato problemi per fortuna. Me ne hanno dati ed è stato più difficile smettere gli ansiolitici.

Cmq non so...anche nel mio caso mi è stata prospettata una cosa cronica, però ho trovato un medico che ha impostato una cura tale per cui non dovrei prendere farmaci a vita, ma solo in caso di ricadute e solo per qualche mese. Lui mi ha fatto tutto uno spiegone su come vanno gestiti i vari dosaggi in modo che l'antidepressivo continui ad essere efficace anche dopo essere stato dismesso.
Ed è una prospettiva decisamente migliore di dover prendere medicine a vita come se si trattasse dell'insulina per un diabetico.

TI capisco, perchè ogni ricaduta è una delusione ed è dura, però se quando sei seguita riesci a star bene....stai bene tu, sta bene la tua bimba e sta bene tuo marito. Magari i farmaci ti hanno dato problemi perché non era stato trovato quello più adatto a te....

Ah..per inciso...mia mamma aveva lo stesso dubbio nei miei confronti, perchè i problemi depressivi sono di famiglia. Io però anche se soffro di depressione e sono stata parecchio male, sono sinceramente molto contenta di essere venuta al mondo, e non verrebbe manco in mente di pensare che mia mamma non avrebbe dovuto avere figli perché poi magari i figli si potevano ammalare.
Quindi in quel senso da figlia, e lo dico anche per anthea, non fatevi venire dubbi cretini, ok?
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Messaggio  suggestione Lun Mag 17, 2010 7:49 pm

La primavera è decisamente un brutto periodo per chi soffre di depressione, addirittura chi non ha di questi problemi in questo periodo si sente stanco e privo di energia.

Gli antidepressivi che hai preso, in realtà non sono molto forti e non creano dipendenza a meno che uno non abbia una tendenza psicologica alla dipendenza, ma in questo caso se non lo sei dai farmaci, lo sei dall'alcol, dalle droghe, dal sesso etc etc.

L'esperienza mi insegna che trascurare la malattia e ostinarsi a non assumere farmaci e cure psicologiche, prima o poi le paghi pesantemente.
Ci sono persone che sono costrette a cure peggiori per poter sopravvivere, quindi una pasticca non dovrebbe essere un grosso problema.

Prova a battere più strade, ma non rassegnarti mai.

Coraggio!!!!
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Messaggio  Pavely Lun Mag 17, 2010 8:30 pm

Un abbraccio...

E poi... vorrei lasciare quì una domanda...

Nella tua vita c'è un uomo narcisista che ti fà soffrire?
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Messaggio  KEOMA Lun Mag 17, 2010 9:27 pm

non direi,anzi sono io che ogni tanto lo faccio soffrire.mi ricordo che quando ero in ospedale e mi sono risvegliata lui mi stava tenendo la mano e piangeva.credo che per un uomo non sia facile lasciarsi andare così.
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Messaggio  Pavely Lun Mag 17, 2010 10:52 pm

(Ok...).

Allora... penso...

Leggendo le tue parole mi colpisce molto una cosa che hai detto.

Cioè: che "quando stai male" non arrivi a parlare per giorni.

Come mai?
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Messaggio  KEOMA Mar Mag 18, 2010 11:17 am

semplicemente non mi va.mi da fastidio chi mi sta intorno solo il fatto che provino a parlami mi da fastidio.e come se volessi essere da un'altra parte senza nessuno intorno.starmene nel mio letto
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Messaggio  anthea Mar Mag 18, 2010 12:32 pm

E' molto pericoloso non prendere i farmaci antidepressivi quando necessitano. E queste continue ricadute non fanno altro che peggiorare la situazione. Mia madre i farmaci li ha continuati a prendere per più di quattro anni prima di iniziare la riduzione. Ora ha mantenuto solamente il Citalopram che smette tre mesi all'anno.
E ti assicuro che non è più la stessa persona di 10 anni fa! Sta meglio ora di quando era più giovane.

Io penso che sia preferibile prendere un farmaco tutta la vita (come fanno i malati di cuore, gli ipertesi, i diabetici ecc.) piuttosto che stare male e tentare il suicidio od essere ricoverati in clinica!
Se nonostante i farmaci stessi male, allora significa che devi considerare un cambiamento di terapia e se questo non basta rivolgerti ad altri professionisti.

Proprio perchè hai una famiglia non puoi permetterti di fare certi discorsi che hanno dell'irresponsabile (scusa se sono così dura, però temo per te!).

Ha fatto così la moglie di un cugino di mia madre che si è curata a scatti e alla fine non ha più voluto prender nulla ed, ora, a distanza di 15anni è impazzita ed è una spina nel fianco per i suoi figli, per il marito e pure per la cognata che la deve vegliare come fosse una bambina!

Non conosco la tua situazione e ho espresso queste considerazioni in base a quel poco che hai scritto tu; però davvero non fare la cavolata di autogestirti, perchè le malattie non si curano da sole e questa in primis può risultare molto pericolosa!

Facci sapere qualcosa di più sulle cure che hai fatto e ti prego di meditare seriamente su quello che ti ho detto.
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Messaggio  KEOMA Mar Mag 18, 2010 1:20 pm

bé,con ogni probabilità hai ragione,ultimamente ho avuto parecchi problemi famigliari,e io non sono una che penso mai in meglio,con ogni probabilità è questo mio essere il problema.non sono una persona molto positiva oltretutto non sono nemmeno molto socievole.non voglio prendere più farmaci perché mi sono fatta l'idea che il mio problema sia più caratteriale che chimico.solo che fino ad ora non ho trovato uno psicologo che mi soddisfi anche perché ho molta difficoltà a dialogare
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a terra Empty beh ma i farmaci non risolvono il problema

Messaggio  merla Mar Mag 18, 2010 1:59 pm

Senza lanciarmi a spada tratta nella difesa dei farmaci, però keoma, tu sbagli a pensare al farmaco (fatto salvo che dipende sempre da quanto soffri gli effetti collaterali, ma questo con un medico in gamba è una questione che si può risolvere) in alternativa allo psicologo come qualcosa che risolve il problema.

Lo psicofarmaco, quando si tratta di depressione, serve a diverse cose: o si tratta di una forma di malattia totalmente biologica (ammesso e non concesso che esistano) e allora uno ne prende atto come se avesse il diabete e dovesse farsi l'insulina, oppure ci sono altre cause, atteggiamenti e modi di pensare che non vengono curati dal farmaco.
Nel secondo caso (che poi in realtà le forme depressive non appartengono mai completamente all'uno o all'altro estremo, ma è inutile star qui a distinguere le diverse sfumature) i farmaci aiutano innanzitutto a mantenere una vita decente anche nei momenti di crisi (quindi ad esempio, a rivolgere la parola a tuo marito anche quanto sei giù e limitare le conseguenze familiari del tuo star male) e in secondo luogo (non meno importante) ti aiutano ad avere quel minimo di benessere indispensabile per affrontare un percorso psicologico, e quindi andare a fondo dei problemi e magari cambiare gli atteggiamenti o i modi di vedere che ti portano poi a star male.

In pratica: io mi son spaccata un piede tre settimane fa, sono ingessata e non posso appoggiarlo. Le stampelle non mi curano, è l'immobilità del piede che mi cura. Ma con le stampelle posso muovermi, lavorare, ogni tanto uscire e anche andare dalla mia psicoterapeuta. Tu considera il farmaco come una stampella e niente più: quando ti sentirai un po' meglio, forse ti sarà anche più facile dialogare con un terapeuta (posto che sia quello adatto, che purtroppo non si trova sempre al primo colpo).

Ciauz
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Messaggio  KEOMA Mar Mag 18, 2010 3:04 pm

non so bene nemmeno io.sono molto più brava a dare consigli agli altri piuttosto che pensare a me.per ora sto tenendo duro
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Messaggio  Pavely Mar Mag 18, 2010 10:04 pm

KEOMA ha scritto:semplicemente non mi va.mi da fastidio chi mi sta intorno solo il fatto che provino a parlami mi da fastidio.e come se volessi essere da un'altra parte senza nessuno intorno.starmene nel mio letto

Io ci vedo una forma di difesa molto forte della tua stabilità emotiva...

Come se le parole degli altri ti potessero ferire, di facessero male.


§

Perché, per te, rimanere "tranquilla" è così importante?


Ultima modifica di Nadir78 il Mer Mag 19, 2010 10:49 am - modificato 1 volta. (Motivazione : Non possiamo fare diagnosi sugli altri)
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Messaggio  KEOMA Mer Mag 19, 2010 11:08 am

io amo la tranquillità.e poi dalle persone ho avuto molte delusioni.ho perso persone a cui volevo molto bene.so che sono cose che capitano a tutti ma mi destabilizano molto queste cose
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Messaggio  anthea Mer Mag 19, 2010 12:01 pm

Sai, mi sono rispecchiata molto in te riguardo alla ricerca della tranquillità. Anch'io sono una che non ama gli imprevisti.
Abbiamo lavorato molto su questo con il mio psi, perchè ha capito che questa mia esigenza nasceva da una grandissima incertezza verso le mie capacità di sopportazione, adattamento ecc., insomma verso le mie capacità e basta!
Nonostante ora ne sia cosciente, penso sarà difficile gestire l'ansia che si impossessa di me quando succede. Ora che ho finito la cura, nel futuro saprò se quello su cui ho lavorato tanto ha dato frutti oppure no.
Spero davvero che tutto il mio percorso sia servito a qualcosa...

Quando si sta male, tutto sembra inutile e così tendevo a lasciarmi andare nell'inerzia. Però, anche se all'inizio è stata dura, alla fine la sola idea di impegnarmi per me stessa, mi ha dato quella spinta necessaria a reagire.
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Messaggio  Pavely Mer Mag 19, 2010 12:55 pm

KEOMA ha scritto:io amo la tranquillità.e poi dalle persone ho avuto molte delusioni.ho perso persone E a cui volevo molto bene.so che sono cose che capitano a tutti ma mi destabilizano molto queste cose

Solo il desiderio di darti un abbraccio.

Fà male.

Fà molto male...

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E la tua paura... allora è giusta.

E merita solo rispetto e ascolto.
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Messaggio  KEOMA Mer Mag 19, 2010 4:57 pm

vi ringrazio per l'appoggio che mi date.almeno qualcuno capisce di cosa parlo e sono contente di poter contare su qualcuno se ho bisogno
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Messaggio  Pavely Mer Mag 19, 2010 6:44 pm

Oggi Nadir mi ha dato una grandissima lezione.

Ognuno di noi è unico.

Nel suo dolore, nella sua felicità, nella sua singolarità.

Parlare delle proprie emozioni è, realmente, importante.

Forse è la cosa più importante.

Ma quando ognuno di noi parla di ciò che prova, deve trovare ascolto.

E dare diagnosi, nomi tecnici, teorie astratte... costringere le emozioni in griglie soffocanti e sbagliate... è un errore...

Solo chi è Medico, solo chi ha una grandissima esperienza della vita, solo chi ha una grandissima sensibilità può s u s s u r r a r e il suo punto di vista.

E' un messaggio bello.

Come quando, finita la pioggia, si sentono cantare, leggeri, gli animali nella natura.

E si è solo in ascolto.

§

Ecco...

Ascoltare.

Senza giudicare.

Cercando sempre la parte bella della vita e l'ascolto nel dolore.
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Messaggio  KEOMA Gio Mag 20, 2010 11:14 am

è un messaggio molto bello e in poche parole racchiude tutti i miei pensieri
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Messaggio  Pavely Gio Mag 20, 2010 7:47 pm

Lo so.

Io nel 2001 ho perso mia mamma.

Perdere chi amiamo è difficilissimo.

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Messaggio  KEOMA Ven Mag 21, 2010 9:07 am

perdere un genitore deve essere terribile.io per fortuna li ho ancora entrambi e tanti dicono che prima o poi succede che ci lasciano e normale,ma non si è mai preparati a rimanere soli
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Messaggio  Pavely Ven Mag 21, 2010 11:51 am

Sì.

Perdere un genitore è perdere una parte di Sè.

Ciò che si sente mancare, penso, è la propria identità.

I genitori sono la nostra identità... quel luogo dell'Anima in cui noi costruiamo la nostra Personalità.
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