Non so nemmeno da dove cominciare

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Messaggio  nellanebbia Mar Mar 09, 2010 10:04 pm

Forse dicendo che soffro di depressione.
Ne ho sofferto durante tutta la mia vita, in qualche modo son sempre riuscita ad andare avanti dimenticandomi del mio male interiore, ma da due anni a questa parte tutta la facciata di forza che avevo si è andata prima sgretolandosi per poi finire a pezzi ai miei piedi.
Ora annaspo a malapena nella mia totale insicurezza.
Ho letto vari topic in questo forum e nonostante la sofferenza, malattia, male sembra che tutti abbiano almeno dei punti saldi, che vi consideriate almeno capaci di fare bene qualcosa: io non ho niente da poter mettere con orgoglio nella mia vetrinetta, ho buttato via la mia vita facendo cosa? Nulla. Non ho costruito nulla. Non c'è niente che abbia fatto che mi fa dire 'Sono soddisfatta di me stessa'.
Non so nemmeno se iscrivermi quì mi potrà aiutare.
Temo che leggere troppe situazioni tristi mi deprimano di più, ma allo stesso tempo dove altro posso sbatter la testa?
Mi ritrovo con pensieri cattivi, ossessivi, masochistici che mi ronzano in testa 24 ore al giorno e in più la mia razionalità è bella all'erta sfornando ragionamenti su ragionamenti e sensi di colpa a iosa per quello che la mia mente crea, riproduce e ripete dalla mia memoria.
Apparte prendere delle medicine e vedere uno psicoterapeuta (cose che faccio già) voi fate altro per distrarvi, aiutarvi nella guarigione o per lo meno darvi un po' di solievo, anche se temporaneo?
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Messaggio  Viola Mer Mar 10, 2010 9:21 am

Non sai nemmeno da dove cominciare, sei nella nebbia (nome che hai scelto)...Sei depressa, malattia che conosciamo molto bene...Sei nel forum giusto!! Very Happy Primo punto fermo. Secondo punto fermo è che ti stai curando..Che tipo di farmaci prendi? Quato tempo è che fai psicoterapia? Ti trovi bene con lo psicoterapeuta? Hai detto al tuo terapeuta quello che hai appena scritto sul forum? Cosa ti piacerebbe fare? Perchè, sia i farmaci che la psicoterapia, mi hanno aiutata molto ad alleggerirmi del peso della depressione, così che poi ho potuto cominciare a fare cose che altrimenti prima della cura , non mi passavano minimamente nella testa! Ti sembrerà poco, ma non lo è in realtà, ma già accendere il Pc e comunicare su un forum, è tanto per chi è depresso...Quanti anni hai? Curandomi, per esempio ho potuto iscrivermi in un centro Yoga della mia città e fare Hata Yoga...questo è per me...Non saprei per Te. Prova, nel limite del tuo possibile a buttare giù qualche riga, su cosa ti piacerebbe fare...provaci...magari spezzi per un pò il girotondo di pensieri avvitanti nella tua mente! Ben arrivata!!
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Messaggio  anthea Mer Mar 10, 2010 12:54 pm

Questo è un'inizio... parlarne. Far uscire il proprio disagio.
I punti fermi, quando si è depressi, svaniscono.... tutto sembra senza senso, senza valore.
Bisogna piano piano crearseli questi punti fermi, ma ci vuole molta costanza e molta sofferenza.

Ora ti senti inutile, ed è anche questo un sintomo chiaramente depressivo. Nessuno di noi è indispensabile, siamo tutti inutili.

Dicci effettivamente da quanto sei in cura e spiegaci un po' con cosa. Tanto per capire a che stadio sei.

Intanto ti abbraccio virtualmente.
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Messaggio  nellanebbia Mer Mar 10, 2010 1:14 pm

Grazie Viola,
sono sempre stata confusa ed indecisa, ho cominciato molte cose e finito poche.
Ho sempre pensato troppo ed agito poco o comunque ho fatto il passo sbagliato per poi pentirmi avendo rimorsi oppure rimpianti. So che sono in parte così perchè i miei genitori non mi hanno dimostrato amore e non mi hanno mai fatto sentire autonoma e non hanno mai dimostrato di stimarmi, cerco di non pensare al passato e guardare avanti, ma da un paio di anni vedo il nulla, una coltre fitta che può nascondere qualunque cosa e questo mi terrorizza mi fa star ferma sullo stesso punto, non vado in nessuna direzione.
A dicembre ho cominciato a fare della psicoterapia e allo stesso tempo mi è stato prescritto lo Xanax (0.25), non ho ancora notato nessun miglioramento. Da quasi un mese la psichiatra del Centro Salute Mentale mi ha fatto cominciare a prendere gocce di Elopram: dice che devo arrivare a 13 e gli effetti si dovrebbero vedere dopo un paio di settimane. I discorsi che fa la psicoterapeuta sono tutti sensati, ma ho come l'impressione che non capisca del tutto la mia situazione: ho bisogno di sostegno, nel senso più pratico e fisico, così ho fatto richiesta in una casa-famiglia, non mi è stato promesso niente e capisco che ci sarà una lista lunga di persone in bisogno d'aiuto ed in situazioni peggiori delle mie, ma so che così non posso continuare, ho messo l'orgoglio da parte ed ho chiesto una mano.
Ho 33 anni e sono disoccupata, sono dovuta tornare a vivere con i miei (cosa che trovo frustrante, a dir poco) e non ricevo soldi dallo stato: sono non esistente ed inutile in questa società.
Ho sempre avuto molti hobby, ora non provo interesse a far nulla, anche quando cerco di leggere per puro piacere dopo due righe non so nemmeno cosa c'è scritto: la concentrazione e la memoria sono sparite, altra fonte di malessere e rabbia.
Cosa mi piacerebbe fare?
Non avere più certi pensieri, avere un lavoro che mi dia soddisfazione, e credimi non ci vuole molto, avere un posticino che posso chiamare casa e dove mi sento sicura e con tutto questo poter finalmente vedere quello che sta davanti a me.
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Messaggio  suggestione Mer Mar 10, 2010 7:50 pm

Costruire qualche cosa di questi tempi è tremendamente dura, anche per chi ha tutte le carte in regola.
Non esistono i fallimenti, hai fatto semplicemente alcuni tipi di esperienza e in questo momento desideri farne di altre più soddisfacenti, ma per qualche motivo c'è qualcosa che te lo impedisce.
La crisi economica sta facendo molte vittime, ma molto è dipeso dalle scelte politiche di questi ultimi 20 anni e tu sei una delle tante vittime di queste decisioni.
Nessuno fa nulla da solo, chi pensa che si è fatto solamente con le sue forze senza l'aiuto di nessuno mente spudoratamente, sopratutto a se stesso.
Farsi del male prendendosi a schiaffi non serve.
Amati e rispettati questo è l'inizio per una vita di successo.
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Messaggio  Viola Mer Mar 10, 2010 9:48 pm

Ciao carissima...In parte sono daccordo con suggestione, soprattutto col fatto che questo è un periodaccio per tutti dal punto di vista lavorativo! Un significativo calo l'ho avuto anche io, nel senso che prima lavoravo quattro giorni a settimana ora solo due Sad (sono una libera professionista)...Ora ti rifaccio un altra sfilza di domandone eh! Che lavoro facevi ? Che titoli di studio hai? In che città vivi? Sempre se vuoi , parlaci dei tuoi genitori. ( Ovviamente rispondimi se ti va ,) . Per quanto riguarda la cura che hai iniziato è agli inizi Non è nemmeno un mese, se ho letto bene...Credo che dovresti aspettare, e solo da dicembre la psicoterapia... Perchè hai pensato ad una casa famiglia? I tuoi genitori non possono aiutarti? Capisco il senso di frustazione nel dover tornare a vivere con loro senza lavoro!!! Ne so qualcosa anche io con la sola differenza che io son tornata anche con un figlio di due anni... Da panicooooo pale Mi ricordo che ero disposta a tutto anche ad andare a fare le pulizie! A lavorare come cameriera, ma tentai anche quello che è oggi il mio lavoro...con grosse fatiche ci riuscii...Ho faticato tanto...Alcuni posti di lavoro erano anche a 150 km da casa solo andata...Mi feci per due anni anche trecento km al giorno! Ne ho cambiati tanti... Credo che un pò tutti abbiamo ricevuto l'amore dei nostri genitori un pò a modo loro... Ma fatto il percorso psicoterapico (il mio è durato 6 anni) , ho accettato finalmente questo fatto...Me lo hanno potuto dare solo così. A modo loro. Oggi ho capito che non posso cambiare il passato. Ma posso cambiare l'oggi. La mia cura anti depressiva è durata due anni e mezzo compresi i 6 mesi per lo scalaggio...Se non riesci ancora a dare energie al nuovo posto di lavoro, è perchè sei solo all'inizio della cura. Quindi hai una grande missione per ora... Occuparti della cura... Questo è il primo passo nella nebbia...Non mollare la psicoterapia e sii aderente alla terapia farmacologica...E come dice Anthea , se vedi che ti è utile, apriti qui, su questo forum....E nel leggerlo , non ti soffermare solo sulle frasi tristi...ma anche sulle molte positive. ce ne sono! Very Happy
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Messaggio  Stef Mer Mar 10, 2010 11:22 pm

Ciao, ti parlo di me.
Sono sempre stato confuso ed indeciso, ho cominciato molte cose e finito poche. Sono stato iscritto a quattro facoltà (Ingegneria Elettronica, Sociologia, Psicologia e Scienze Politiche) senza mai aver fatto un esame. Ho sempre pensato troppo ed agito poco o comunque ho fatto il passo sbagliato per poi pentirmi avendo rimorsi oppure rimpianti soprattutto con le donne in amore, soprattutto, e nelle (regolarmente perse) occasioni di avventure in amore erotico, passionale.
A differenza tua ho avuto dei genitori meravigliosi e un padre addirittura straordinario a detta di tutti, molte decine di persone fra cui io. Eppure ho gli stessi problemi tuoi, almeno li avevo.
Per anni, decenni, in alcuni periodi non vedevo alcun senso della vita, delle cose che facevo, delle persone che conoscevo bloccandomi del tutto psichicamente (anche nella crescita, nel maturarmi).
Ho fatto tante di quelle psicoterapie con psicologi e psichiatri che ho perso il conto, a periodi andavo da loro ma, appunto, senza continuità. Gli psicofarmaci li prendo dall'8 dicembre 2004 esatto. Sono circa 7 diversi più volte al giorno a tutt'oggi. Sto bene però solo dall'8 marzo 2008, erano le 8,10 del mattino. Mi feci una doccia senza alcuno sforzo (in depressione venivano periodi di tre settimane senza toccare acqua se non per bere - in pieno agosto). Sono stato anche da neurologi e neuropsichiatri e persino da un naturopata molto in gamba, un amico. Mi fece star benissimo sin dal primo giorno ma dopo alcuni mesi il male di vivere ritornò, inesorabile, gradualmente, ed io sentivo che scendevo giù in una fossa rettangolare profonda tre metri. Io guardavo su ma gli altri non si accorgevano di me laggù. Gli psicofarmaci che prendo sono potenti, tra cui lo Zyprexa che è un neurolettico di quelli "buoni", tu non prendi il resto di niente in confronto a me e altro che due settimane... il minimo è tre (ma poi è così soggettivo, vedi me che sono stato tre anni e mezzo prima di star bene - e poi è avvenuto all'improvviso senza alcun motivo apparente).
Attualmente vado da un neuropsichiatra (dall'estate 2007 prima una volta al mese, ora più di rado) e da una psicologa ogni settimana, da febbraio 2007 (ma da gennaio più raramente perché sto meglio). Io quando andavo da tutti i tipi di psi non mi sentivo né capito né creduto (tranne la mia psicologa attuale - a volte è un colpo di fortuna, perciò il protocollo invita a cambiare dopo un paio massimo tre sedute se non c'è feeling). Sentivo di aver bisogno di sostegno morale e fisico anche di donne, a tutti i livelli ma solo per salvarmi, sì, salvare la mia anima morta dentro me. Anch'io volevo andare in un posto tipo casa famiglia per malati mentali (più gravi e per casi diversi dal mio) ma stava in un'altra regione e i posti non erano molti.
Tu sei disoccupata a 33 anni e ti si può capire, io sono sposato con due figli meravigliosi e a quasi 50 anni ho avuto bisogno estremo della cura farnacologica e psicologica. Io ho messo l'orgoglio da parte da sempre, non l'ho mai avuto come la dignità che avevo perduta del tutto.
Non è colpa tua se sei tornata a vivere con i tuoi, ricordati che stai in una condizione di disagio, di malattia, di impotenza ed hai tutte le ragioni da vendere di questo mondo anche se gli altri non lo sanno vedere. Noi depressi siamo tutti inesistenti in questa società dell'apparire. La depressione non è ancora valutata in tutta la sua drammaticità e lo stato fa ben poco per assistere queste persone (realmente bisognevoli).
Quando lavoravo non riuscivo a sostenere nemmeno il riempire un modello guidato in Word (che sapevo usare benissimo) e nemmeno per poche righe. Non potevo concentraqrmi su nulla, era una continua violenza collaborare. Ma fai bene a desiderare un lavoro ed un alloggio tutto tuo ma se non lo hai va bene lo stesso perché non possiamo realizzare tutto o come vogliamo noi. Il non avere pensieri inutili, dannosi o ossessivi è possibile solo quando si sta bene. Punto.
Ti auguro ciò che il tuo cuore desidera.
P.S. quelle della tua età mi attizzano particolarmente però non so il perché.
Ciao
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Messaggio  nellanebbia Gio Mar 11, 2010 12:45 am

Scusa anthea ma preferisco la frase 'Nessuno è indispensabile, tutti sono utili'.
Sono conscia di non poter risolvere la cosa velocemente, soprattutto perchè ha delle radici profonde e prima di estirparle tutte bisognerà scavare a fondo e sarà doloroso.

Suggestione devo prima trovare un buon motivo per amarmi e rispettarmi: un pochino inspiegabilmente mi voglio bene, o non avrei chiesto aiuto.

Viola vengo da un paesino di 20.000 abitanti che ho lasciato tanti anni fa perchè trovavo soffocante e vuoto, son tornata da poco e cerco di vederne i lati positivi, ma son fatta per la città, o comunque qualcosa 10 volte più grande. Ho un diploma di scuola superiore che non ho mai usato nello specifico, non ricordo molto, sarà che mi è stata imposta quella scuola? Il mio ultimo lavoro era artistico/artigianale, l'adoravo, molto particolare, e come tutte le cose belle è finito presto.
I miei genitori si sono sposati presto e le cose sono andate male fin da subito.
L'accasarsi, per mio padre è stato un modo per scappare dalle imposizioni di suo papà, peccato che lui sia diventato tale e quale.
Mia madre ha cominciato a prendere psicofarmaci dopo vari anni di malattia che tutti hanno voluto ignorare, così fin da piccola mi son sorbita le sue storie ripetitive di solitudine, tradimento, sopprusi, gravidanze indesiderate con ad intermittenza scatti di rabbia e violenza: esser picchiati senza una ragione da qualcuno che ti dice al tempo stesso 'Lo faccio per il tuo bene' è un trauma che mi porterò dietro per sempre.
In casa regnava o il silenzio o le grida spesso accompagnate dalle percosse.
Durante la mia infanzia ho spesso cercato di architettare una fuga, ma finivo sempre col singhiozzare in silenzio poichè non c'era posto dove potessi rifugiarmi. Addirittura per un periodo ho pensato seriamente di esser stata adottata poichè non trovavo altra ragione per il non esser amata.
L'adolescenza è stata l'inferno, dapprima cercando di esser quello che non ero solo perchè mi dimostrassero un po' di bene per poi scaturire in un odio incondizionato verso di loro.
Ora mia madre scatena dentro di me una rabbia che controllo poco e male e mio padre mi è indifferente.
Una casa-famiglia sarebbe un posto dove potrei prender fiato, rilassarmi: quì sono un fascio di nervi, non ho privacy, non ho pace, mi si forma un nodo alla gola ogni volta che devo tornare in questa casa, sono mesi che non mangio a tavola con loro. Dipendo finanziariamente da loro, mi sto annotando i soldi che mi passa mio padre, poichè una volta trovato lavoro gli restituirò ogni singolo euro. Quindi questo è l'unico aiuto che ho e voglio da loro.

Stef il mio cuore spesso desidera di sparire: un incidente, un male improvviso.

Non credo nel Karma, ma spero esista.
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Messaggio  Viola Gio Mar 11, 2010 11:54 am

Buondì....Nel tuo ultimo post ci sono molte cose riguardanti la famiglia che prenderai in mano via via con lo psicoterapeuta...Il passato ed i suoi perchè è loro materia. Quindi , come tutti noi, ( continuando ad andarci eh! ) ne verrai fuori. Oggi, cosa puoi fare....Beh, rimanere aderente alla cura perchè hai appena iniziato. C'è una depressione. La casa famiglia...Tu scrivi: ((( Una casa-famiglia sarebbe un posto dove potrei prender fiato, rilassarmi )))...Ma una casa famiglia , da come dici tu non è un posto di vacanza, dove staccare la spina dai problemi in famiglia e col lavoro...Una specie di albergo delle donne tristi ( vedi libro di Marcela Serrano). Se posso, che tipo di lavoro artigianale facevi? Perchè più che alla casa famiglia...Appena sentirai le energie ritornar su...magari un giretto nelle case famiglia me lo farei...per capire cosa dovresti farci tu lì Wink ...e magari offrirsi per qualche lavoro in casa famiglia...portineria, pulizie, cucina...portantina...dama di compagnia...Presentare un progettino per insegnare ics cosa...anche tipo lavori artigianali... Idea . Appena riprenderai le forze, la cosa seconda da fare è cercarsi una qualsiasi attività. Hai una tua stanza in casa? Fanne il tuo quartier generale!!! Mamma ti tira fuori una rabbia cieca ... lavoraci con lo psico!! Fa parte del passato, con il quale non hai chiuso...Non credi al Karma, ma ci speri...Ci speri così tanto che sei ritornata a casa con i tuoi!!! Sai che esiste un Karma immutabile ed uno mutabile? Quello immutabile è la situazione della tua famiglia, le violenze ricevute ecc. ecc. il passato anche. Quello mutabile è da cercare...Cercalo che c'è. Twisted Evil e riguarda Te al 100%....
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Non so nemmeno da dove cominciare Empty il respiro del male...

Messaggio  anthea Gio Mar 11, 2010 2:11 pm

Io invece ti capisco....
Quando in un ambiente non puoi neppure respirare senza che ti entri dentro il male, allora devi fare di tutto per uscirne.Se hai subito abusi in casa tua, mi trovi concorde nello stabilire che la tua priorità ora è allontanarti il più possibile da essa. Alcune volte bisogna insistere parecchio e tornare a bussare a tutte le porte possibili senza vergogna pur di ottenere qualcosa. Insisti.
Hai provato a parlare con qualche prete? Magari, in cambio di vitto e alloggio, potresti lavorare all'interno di una di queste strutture.
Qui nel mio paesino ci sono suore che accolgono per alcuni mesi persone che per un motivo o per l'altro hanno bisogno di riprendersi. E' una casa annessa alla chiesetta sul cucuzzolo di una collina immersa nel verde. Un ambiente veramente bello, ma non è certo una metropoli! In 2,5 Km. sei nel paese vicino dove ci sono supermercati e tutto il resto, ma nel mio paese c'è solamente un negozietto di alimentari.
In effetti le suore sono anziane e necessitano di una badante che vada a fare la spesa e prepari i pasti. Quella che c'è ora percepisce anche un piccolo stipendio, ma so che non sono contentissime.

Se sei veramente disperata, potrei sentire se conoscono qualche struttura nella tua zona o se ti potrebbero ospitare per un po'. Ma sinceramente non conosco che prassi seguano per accogliere le persone.

In quanto al lavoro, non devi deprimerti... questo è un momento delicatissimo per tutti ed è difficile mantenersi se non si hanno appoggi. Tieni duro e aspetta un po' di tempo. Piano piano anche questa situazione del cavolo dovrebbe passare.

Se hai bisogno contattami pure. Ciao.
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Messaggio  nellanebbia Gio Mar 11, 2010 7:44 pm

Viola, forse mi son spiegata male, ma un a casa-famiglia non la considero un luogo di villeggiatura, solo che quì è insopportabile e finirei con lo scoppiare. Sono dovuta tornare poichè ho finito i soldi, l'altra alternativa era viver per strada e, per fortuna, ancora non sono arrivata a quello. Nella casa-famiglia si lavora, la persona è tenuta impegnata, la si aiuta a trovare lavoro, ad avere dignità di se stessa. Spero mi diano questa possibilità e di doverci star poco, ma non andrei per stare a letto tutto il giorno, vorrei star meglio, e 'guadagnarmi' questa opportunità aiutando il più possibile. Una volta riacquistata la mia indipendenza so a chi donerò il mio 5 per mille.
In teoria ho una 'mia' stanza, ma mia madre fa di tutto per ricordarmi che sono sotto il suo tetto, che non sto pagando nulla.

Grazie Anthea, mi dispiace tu capisca cosa provo, ma sapere che qualcuno sa come può essere mi fa sentire meno sola.
Nella mia zona specifica non c'è una casa-famiglia, ho dovuto rivolgermi altrove ed essendo residente in una provincia diversa so che potrei stare nella casa-famiglia, ma non mi passerebbero uno psicoterapeuta della mutua, quindi dovrei per forza di cose trovare un lavoretto per almeno pagarmi questo: ma è presto per pensare a questo, per ora mi hanno solo detto di richiamarli la prossima settimana, non voglio costruire false speranze.
Grazie ancora per la tua disponibilità.
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Messaggio  Viola Gio Mar 11, 2010 10:59 pm

Che dire....c'è qualcosa che mi stona un pò...ma non riesco a capire .... Mi stona il discorso della nebbia ma non in rapporto alla depressione ma in rapporto al fatto che invece di nebbia non se ne nota nel tuo percorso casa-famiglia(ipotetico non ancora reale)...e quindi con l'aiuto fisico che cerchi (stacco dall'oppressione della tua famiglia , stacco dai ricatti e dai ricordi, un lavoro..e già vedi anche dove andrebbe il tuo 5 per mille e che non staresti tutto il giorno buttata su un letto...Mi chiedevo anche...(mia esperienza eh , quindi non valido per tutto l'universo ) io son stata depressa....ma non ho perso la dignità di me stessa...Cosa centra la dignità di se stessi con la depressione , i genitori e la casa famiglia...Forse sto sbagliando , ma torno a dire che nei tuoi post avverto qualcosa che mi stona ma che nello stesso tempo mi sfugge...Si, come una nebbia che nasconde chissà cosa....Una cosa è certa, la nebbia è nebbia...Ti auguro che arrivi un bel sole raggiante al più presto...a diradare questa nebbia...Magari chissà , che domani ti chiamino per la casa famiglia va!!! Very Happy Non so, pensavo a quanto sia stata determinante la dignità di me stessa durante la depressione e anche quando, con un figlio piccolo da far crescere , ho lottato con i miei genitori , odiati e poi amati e ringraziati anche...perchè, malgrado le lotte , le rabbie, le manipolazioni, i ricatti...non sono finita in strada...con tutto quello che avrebbe comportato con un figlio di due anni......Posso chiederti come erano le tue giornate prima che ti finissero i soldi e ritornassi a casa dei tuoi? Ma gli amici ? Che fine hanno fatto? Scusami, ma come ti ho scritto sopra, c'è qualcosa che mi sfugge...Com'era la tua vita prima... Question
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Messaggio  merla Ven Mar 12, 2010 8:25 am

ciao nellanebbia,

come a Viola, anche a me qualcosa stona, o per meglio dire "manca" dai tuoi post. Quello che emerge è questa rabbia (senza alcun giudizio di merito che non mi permetterei mai) nei confronti della tua famiglia.
Rabbia che forse ti aiuterebbe affrontare (lo psicoterapeuta...) perchè allontanandosi o meno, la rabbia rimane dentro e fa più male a se stessi che ad altri: a parte questo mi sembra opportuno darti alcune informazioni più che altro tecniche, che magari ti possono essere utili:

- tua madre può rinfacciarti quello che vuole, ma da un punto di vista legislativo (civile, non penale) lei ha degli obblighi di assistenza verso di te: in questo momento sei senza lavoro, hai problemi di salute e lei non ""potrebbe"" mandarti via. Come tra coniugi, insomma. Giusto o sbagliato che sia la giurisprudenza italiana ha molto a cuore il concetto di famiglia come struttura sociale. Questo di per sé non cambierà l'atteggiamento di tua madre, ma se non altro potrebbe cambiare il tuo modo di accogliere il suo rinfacciare. Se per ipotesi, un domani, lei rimanesse sola e in difficoltà, il dovere di assisterla spetterebbe in primo luogo a te (se poi tu non potessi, chiaramente entrerebbe lo stato ecc. ecc.) quindi in questo momento la situazione è invertita, e ha poco da rinfacciare. Al di là del fatto che, magari io sarò tradizionalista, uno i figli li fa (per scelta, per sbaglio, per caso) e poi è tenuto a cuccarseli: madre/padre sei e madre/padre resti. è una delle poche cose immutabili. Quindi in merito il mio consiglio, almeno per il momento, è di farti entrare certe cose da un orecchio e farle uscire dall'altro. è difficile, ma come ci ha detto che si tratta di una persona con problemi, cerca di prendere i suoi comportamenti come quelli di una persona con problemi. è vero che è dura, ma a un certo punto cerca di assumere un atteggiamento anche un po' utilitaristico: ti serve stare lì per il momento? direi di sì...e allora fai della tua stanza la tua roccaforte, comportati un po' come un ventenne che non ne vuole sentire da niente e da nessuno, turati il naso e porta pazienza per un po', finché la situazione non sarà un minimo cambiata.

- se anche cambiassi regione o provincia perchè trovassi una casa-famiglia, non rimarresti automaticamente senza Centro di salute mentale:a parte che potresti fare il cambio di residenza, ma ci sono anche soluzioni amministrative per cui si ha diritto temporaneamente all'assistenza sanitaria anche in ASL diverse da quella in cui si ha la residenza. Il problema che però si pone è un altro, ed è molto più importante delle pratiche amministrative (che sono tutte cose che si sbrigano in un giorno): la continuità terapeutica. COme è normale che 2/3 mesi di psicoterapia non siano sufficienti, a meno di persone particolarment ricettive e di un feeling immediato con il terapeuta (e sono situazioni rare), è anche molto importante non cambiare psicoterapeuta troppo spesso (a meno che il rapporto con lui non funzioni): il rapporto che si instaura con il terapeuta è fondamentale, e cambiando rischieresti di dover ripartire totalmente da zero.

Questo aspetto lo valuterei a fondo, anche perché il rapporto con la tua famiglia, il passato a cui faceva riferimento viola, non solo non si cambia, ma ti rimane dentro, per cui se riesci ancora a sopportare la situazione che si crea, forse proprio in questo momento di nebbia, in cui ti trovi costertta a dover ricostruire tante cose, potresti ripartire da lì. Tanto ti assicuro, il rapporto con la famiglia è un po' come il Via del Monopoli, prima o poi ti tocca la carta che ti ci fa ripassare. E allora, sempre se ce la fai, passaci ora che ci sei quasi costretta e prova ad affrontarlo a fondo, tanto più che hai l'aiuto dei farmaci e della psicoterapia.
Gli abusi psicologici, i ricatti (oltretutto basati su una storia di un'infanzia infelice e sfortunata) sono tremendi, ma nella violenza psicologica tra adulti (discorso a parte sarebbe quanto ti è toccato da bambina) i soggetti attivi sono sempre due: chi la fa e chi la subisce. Per quanto ti sembri incredibile tu anche all'interno della famiglia, se acquisisci un po' di sicurezza in te stessa, puoi cambiare le cose.
Prendi atto che tua madre evidentemente è disturbata, e cerca di non farti influenzare più dal suo essere disturbata: te lo dico da figlia, che botte non ne ha prese, ma che sicuramente ha subito a lungo (e subisce ancora) i problemi di sua madre: anche io mi sono allontanata tentando addirittura di rendere definitivo questo allontanamento, ma è stato inutile da quel punto di vista, non ti allontani mai dal tuo passato e da quella parte di passato che fa parte di te. PUoi solo nascondere a te stessa che tu sei anche quel passato.
Te lo dico perchè sono passati 10 anni dal mio allontanamento, sono riuscita a crearmi una vita soddisfacente, ma i conti con certe cose non li ho ancora fatti del tutto, e ci sono frasi di mia mamma che ancora mi bruciano come il sale su una ferita aperta. Credevo di aver chiuso con certe cose, e invece, di recente, ho capito che devo ancora una volta ripassare da sto benedetto Via, perchè in parte certe cose influenzano ancora i miei rapporti e la mia vita in un modo che non vorrei.
Siamo quasi coetanee....io ti consiglierei di farlo adesso.
In bocca al lupo.
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Non so nemmeno da dove cominciare Empty inciso...

Messaggio  anthea Ven Mar 12, 2010 11:59 am

Scusa, ma chiarisco per non alimentare false convinzioni dettate magari da alcune mie affermazioni espresse in maniera poco chiara.
Io non ho avuto alcun problema simile al tuo in famiglia. Ho anzi una madre che mi ha amato sin troppo.

Proprio perchè so quanto sia importante l'amore per un bambino, appena ho sentito la tua storia, mi sono messa nei tuoi panni e ti ho capita. Ho capito il tuo bisogno di allontanarti, la tua necessità di trovare un posto dove essere ben accetta o quantomeno voluta e dove ritrovare un poco di serenità in questo momento buio.
Io sono una depressa ma sono anche madre di due figli e credo che la depressione, come tante altre malattie possa provocare, ma non possa scusare la violenza perpetrata ai danni degli altri e soprattutto dei più deboli.
Siamo sempre responsabili di quello che facciamo, finchè ci resta un barlume di ragione.

Venendo a Viola, in effetti ha colto nel segno una cosa importante. Non hai spiegato nulla del tuo recente passato. Cosa ti ha portato a questo punto? Se ti va puoi parlarne con noi.
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Non so nemmeno da dove cominciare Empty Re: Non so nemmeno da dove cominciare

Messaggio  nellanebbia Ven Mar 12, 2010 3:11 pm

Scrivo le mie risposte di getto, non ci penso troppo sopra, quindi a volte riporto quello che mi passa per la testa mescolato alle risposte e riflessioni sulle vostre domande e/o affermazioni.
Ho vissuto all'estero per svariati anni e quelle poche volte che tornavo gli amici mi dicevano che ero un'altra persona, non ero più arrabbiata col mondo come prima di partire.
Quando ho perso il lavoro era già periodo di piena crisi: ho cercato di tutto anche tra i lavori più umili, ma ero quelli che scarseggiavano di più, quindi per mesi cercavo lavoro e uscivo sempre meno per non spendere soldi. Già mesi prima dalla chiusura della ditta ero scontenta, sempre in cerca di qualcosa, avevo anche cominciato a fare un corso di massaggi per avere una qualifica in più ... non sono riuscita a finirlo. Molti amici si sono trasferiti, altri accasati e cominciando una famiglia li vedevo raramente, così passavo un sacco di ore a casa da sola.
Ho provato a ricucire i rapporti con i miei per anni quando ero piccola, ora non sono interessata.
Non siamo compatibili, dobbiamo stare lontani per il bene di entrambi.
Sono coscente che sia difficile da capire o da spiegare la mia situazione, ma tra me e i miei genitori non c'è modo di costruire niente di positivo.
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