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Messaggio  JulianRoss981 Mar Nov 03, 2009 9:16 pm

Salve a tutti, innanzi tutto mi presento, mi chiamo Lorenzo e sono nuovo del forum.
Ho letto numerosi argomenti prima di iscrivermi poi ho deciso di farlo, forse perchè egoisticamente in un momento di estrema sofferenza spero di trovare un pò di conforto, ma il motivo principale è perchè devo capire quello che mi sta succedendo....
.... mi spiego meglio....
penso di soffrire di depressione. Non so in che forma e in che entità ma credo che la situazione in cui vivo non sia quella di una persona serena.
Sinceramente non so bene i motivi di questo mio malessere, o meglio, credo di conoscere il motivo principale ma faccio fatica a credere che possa essere così perchè non è possibile che non riesca a superarlo. Che tutto sia dovuto a una delusione d'amore mi sembra strano, diciamo che credo più che altro che questo sia quello che ha scatenato il tutto.
Fatto sta che da 6 anni la mia vita si è fermata (io ho quasi 28 anni). Da quando ho conosciuto una persona ho iniziato a basare tutto su di lei, a far girare tutto intorno a lei. Ho dato tutto me stesso, tutte le mie energie fisiche e mentali per riuscire a non fallire in quelle che è la cosa più importante che mi sia mai capitata nella vita. Per 6 anni non ho pensato ad altro, per ogni secondo del giorno ma adesso sento che sto diventando matto, che non sono più stabile ed il fatto di accorgermi di questo e di esserne consapevole nei momenti di lucidità mi preoccupa seriamente.
La mazzata finale l'ho ricevuta poche settimane fa, quando dopo essermi riavvicinato a questa persona (dopo un lungo periodo dove non ci siamo frequentati), lei ha deciso di non volerne più sapere di me e io mi sono sentito sgretolare le poche certezze che mi ero ricreato con tanta fatica. Lo so penserete che sia uno stupido.... è quello che penso anche io. Non si può far dipendere la propria felicità o le proprie sofferenze solo da qualcun'altro, ma credetemi non ho la forza per voltare pagina. Ecco dove nasce il mio dubbio e la mia paura di soffrire di depressione.... una persona con una maggior consapevolezza, una maggior serenità alle spalle e fiducia in se stessa non faticherebbe a tagliare con il passato. Io invece non sono così e ho perso fiducia in me stesso. Non riesco a trovare niente che mi dia un motivo per "alzarmi la mattina", non ho stimoli, non ho svaghi.... l'ambiente di lavoro è pessimo, le amicizie sono spesso solo conoscenze e quando ti rendi conto di aver bisogno di qualcosa di più profondo ti accorgi che è sempre più impossibile da trovare. Il mio è un senso di inadeguatezza a 360° gradi... non mi sento bene con me stesso e se non sei sereno con te stesso è difficile esserlo con gli altri. Non sei mai brillante, non sorridi, ti sembra di vivere sotto una campana di vetro chiuso dentro solo con i tuoi pensieri e di conseguenza non puoi dare una bella impressione di te alle altre persone.
Adesso questa situazione sta diventando sempre più pesante con il passare degli anni e mi accorgo che potrei non avere molto tempo per recuperare o risolvere i miei problemi..... e ho paura. Non so cosa pensare, credevo che sarebbe passato, momenti di sofferenza capitano a tutti, ma c'è qualcosa di più.
Ringrazio tutti coloro che leggerano il mio post, spero di discutere con altri utenti di questo forum perchè leggendo mi rendo conto che ci sono tante bellissime persone.

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Messaggio  marco Mer Nov 04, 2009 9:23 am

ciao!
ho sempre pensato che l'unica persona indispensabile x noi stessi siamo proprio noi stessi,stare bene con se stesso,parlarsi,capirsi e curarsi quando ne abbiamo bisogno è il fulcro della nostra vita..............è freddo dirlo ma :puoi vivere ance senza lei,devi,lo dei te e a nessun altro.............
respirerai altri odori,guarderai in altri occhi ma nel frattempo lavora su te,io lo sto facendo con alti e bassi,a volte mando tutto a quel paese,credo che non ne uscirò ma vedo uno spiraglio di luce sotto quella porta sempre chiusa e voglio aprirla....
te lo dio col cuore in mano :l'unica persona indispensabile per la tua vita sei tu

ora vado a buttarmi nel via vai della città,già ho il vomito ma ci provo........

ma julian ross non era il calciatore del cartone?
gioca ancora? eheheh che battutaccia ;
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Messaggio  JulianRoss981 Mer Nov 04, 2009 1:39 pm

ciao e grazie di aver risposto al mio post.
Intanto ti rispondo alla tua domanda.... si, Julian Ross è quello del cartone. Sarò infantile ma è un personaggio al quale sono molto affezionato e quindi mi è piaciuta l'idea di utilizzare questi nick...
Sulla carta condivido in pieno quello che hai scritto. Hai detto delle verità assolute che ogni individuo dovrebbe sempre tenere come "promemoria" nelle difficoltà che la vita ti costringe ad affrontare ogni giorno. Soltanto che la mia fiducia è ormai agli scoccioli. Anche io pensavo che avrei dovuto pensare più a me, in certe occasioni forse anche di essere più egoista, che avrei superato il momento di sofferenza.... sono andato avanti così, per 5 anni, con la speranza che qualcosa sarebbe cambiato prima o poi e che questa sensazione di inadeguatezza mi avrebbe lasciato libero di essere me stesso. Sono andato avanti per poi accorgermi un giorno (anche dopo alcuni eventi che mi sono accaduti nell'ultimo mese) che il tempo sta passando e che i tanti miglioramenti che credevo di aver fatto in realtà non esistono e che è bastato un niente per rigettarmi nello sconforto che avevo già provato.
Solo che a differenza del passato adesso non ho nè le forza, nè la voglia di superarlo... ho il terrore di dover convivere per tutta la vita con questo e la paura di questa cosa mi paralizza, mi limita, mi taglia le gambe.... con questo fardello che mi porto non riesco mai a far venir fuori la parte migiore di me.
Lo so forse ho fatto un discorso un pò contorto.... spero cmq di aver reso l'idea di quello che provo....

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Messaggio  anthea Gio Nov 05, 2009 9:11 am

Ciao Julian e benvenuto nel forum.

Penso sia molto importante che tu ti sia reso conto che c'è qualcosa che non va. Questo è il primo passo (e, lasciamelo dire, il più importante) per iniziare a cambiare qualcosa.

Mi sembri anche una persona che sa ragionare e che capisce le proprie debolezze e questo è un altro punto a tuo favore.
Il fatto però di conoscere le proprie magagne, non significa avere le forze e la consapevolezza per poterle risolvere. Quello che vive un depresso è una sensazione di impotenza assoluta e di caduta progressiva in un baratro da cui non c'è uscita.
E' terribile, ma totalmente falso. L'uscita c'è. Sarà arduo raggiungerla ma c'è. L'importante è non arrendersi e credere che puoi ritornare a vivere.

In effetti elucubrare sul perchè e percome in una fase di prostrazione quale stai attraversando tu ora non porta altro che ulteriore senso di sconfitta. Urge che tu riesca a trovare stimoli positivi intorno a te che possano rafforzare la stima di te e contemporaneamente regalarti qualche momento di evasione.
Lo so che ora come ora non ti attira nulla, ma sforzati di iniziare perchè è importantissimo. Riuscire a mettere un piede fuori dalla bolla che avvolge la tua vita è uno spiraglio.

Non so a che livello sei, cosa provi e come ti senti. Magari questo attaccamento totale che hai riferito di avere nei confronti di questa persona ha alle basi un disagio precedente....
Magari hai solamente sentito che era precario ed invece tu lo desideravi diverso...
Difficile capirlo in poche righe.


Ultima modifica di anthea il Gio Nov 05, 2009 11:51 am - modificato 1 volta.
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Messaggio  canterel II Gio Nov 05, 2009 10:44 am

ciao julian. non sentirti troppo solo con il tuo problema di dipendenza, mi raccomando. anche su questo forum non credo sia la prima volta che un utente presenta una situazione simile come motivo scatenante dei problemi e della preoccupazione per il proprio equilibrio. in generale, tante persone sono vulnerabili sotto questo aspetto, e tante persone spesso si sentono incapaci di gestire un abbandono. una forma di dipendenza così pertinace e influente su di te può essere effettivamente la spia di un disagio, forse anche in senso clinico, forse collegato alla depressione, ma qui non lo possiamo stabilire.
io pure per molto tempo mi sono sentito incapace di superare i traumi legati alla mia dimensione affettiva. incapace di lasciare una persona, incapace pure di conviverci, incapace di accettare i fallimenti. se oggi posso dire di aver aggiustato le cose lo devo a tutte le esperienze negative che ho attraversato, e a tutte le fasi mediante le quali i miei sentimenti si sono infine adeguati al senso di realtà. anche quando le esperienze mi sembravano riprodurre la stessa parabola perversa, con gli stessi errori, mentre cambiavano alcuni dettagli del contesto e cambiavano le persone che suscitavano i miei nervi, il ritorno del malessere era probabilmente necessario e diventava parte del processo di evoluzione della coscienza. molti specialisti sostengono che l'innamoramento è una piccola psicosi, non è affatto assurdo vivere situazioni problematiche del genere.
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Messaggio  JulianRoss981 Gio Nov 05, 2009 1:47 pm

Ciao Anthea e ciao Cantarel II, grazie ancora per le risposte e per la pazienza...
cerco di rispondere a quello che mi avete detto e nagari di rendere un pò più chiara una situazione che come dite è difficile da far capire in poche righe.
Parto dal fondo... so cosa e provo e come mi sento, ma non so neppure io a che livello sono. E' questo che sto cercando di scoprire ed è questo mi fa una paura tremenda. Mi sono reso conto che c'è qualcosa che non va perchè mi accorgo di non avere più la mente sgombra, ma sempre occupata da preoccupazioni e dal terrore della solitudine.
Mi riconosco molto nelle impressioni che avete avuto di me e i consigli che molto amichevolmente mi date sono quelli che ho cercato di darmi io per molto tempo. Probabilmente è vero, questo eccessivo attaccamento che ho sviluppato per questa ragazza ha alle basi un disagio precedente, ci ho pensato spesso anche io a questo. Magari il fatto che in 27 anni, SOLTANTO insieme a lei mi sono sentito veramente VIVO influisce molto su questo sentimento (morboso??) che provo nei suoi confronti. Mi sembra di diventare pazzo, non si può vivere con in testa dalla mattina quando ti alzi alla sera quando vai a dormire un unico pensiero. Non c'è niente che distolga la mia mente, niente che mi dia sollievo o speranza.... hai lo sguardo assente, non sorridi o fingi di sorridere... NON MI PIACCIO! Questo non sono io e la preoccupazione aumenta perchè io non voglio vivere per sempre così, non voglio e non ci riesco.... mi sto accorgendo di non farcela più e questo essere consapevole che qualcosa dentro di me mi stia "divorando" senza che io riesca a fare niente mi distrugge. Non so come risolvere questa situazione.... ho passato dai 22 ai 27 anni in questo modo, perdendo in buona parte quelli che dovrebbero essere gli anni migliori della vita di un ragazzo...

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Messaggio  anthea Gio Nov 05, 2009 10:09 pm

In uno stereotipo si crede che la giovinezza sia sinonimo automatico di felicità e spensieratezza. In realtà non esiste un'età per stare male, come una per stare bene.
Io sono stata meglio a 25 anni che a 18, a 38 che a 31....
Insomma la vita porta con sè sorprese ad ogni età sia positive che negative e non esiste nulla di certo.
Non devi pensare che hai sprecato la tua vita. Sei incappato in una situazione dolorosa e travagliata, ma questo non significa che sarà sempre così, anzi...
Meglio accettare di essere in difficoltà, che pensarsi un fallito per non saper reagire.

Sono sicura che tu reagirai, perchè si capisce che lo desideri ardentemente. E' molto difficile uscire da una storia che è durata così tanto e che ti ha coinvolto profondamente.
Ma è stato positivo che lei abbia preso la decisione definitiva. In questo modo ha spezzato la catena che ti teneva legato ad un rapporto non più sano.

Quando ero depressa, avevo momenti veramente neri (soprattutto al mattino) dove mi trascinavo per casa come un automa e piangevo spesso e mi autocompativo.
Appena però sentivo quel morso allentarsi, cercavo di tirare fuori la rabbia e fare qualcosa che mi tenesse occupate le mani e la mente. E così tiravo avanti...
Un passettino alla volta, giorno dopo giorno sempre di più.

Solitamente si ha bisogno dei medicinali quando si hanno una buona parte di questi sintomi:
1) Pensi che sarebbe meglio morire e ti immagini come fare;
2) Hai disturbi del sonno: ti svegli troppo presto o non riesci ad addormentarti;
3) Hai disturbi dell'appetito
4) Hai perso interesse per le normali attività quotidiane
5) Fai fatica ad intraprendere qualsiasi cosa
6) Piangi spesso
7) Non riesci a stare fermo
Cool Ti allontani dagli amici
9) Sei spesso irascibile
Ecc.

Comunque anche sfogarsi aiuta. Sfogati pure da solo o con noi e trasforma in rabbia il tuo dolore.
A me aiutava parecchio.
E sforzati di uscire con qualcuno. All'inizio farai lo zombie, poi vedrai che ti aiuterà.

Aspetto tue notizie.
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Messaggio  JulianRoss981 Ven Nov 06, 2009 9:12 am

Grazie ancora per l’aiuto e l’ascolto che mi viene offerto. Purtroppo la situazione è cambiata dall’ultima volta che ho scritto…. Ieri sera ho avuto la conferma che questa ragazza adesso ha un’altra persona nella sua vita. In pratica alla fine non è cambiato molto, ma sentirmelo dire dalla sua voce è stato un dolore che non riesco a spiegare. Mi è mancato il fiato, mi sono sentito svenire, la vista si è appannata e ho iniziato a piangere come mai avevo fatto nella vita. Adesso sono al lavoro e stamattina è stato uno sforzo sovraumano alzarsi…. Ogni tanto mi viene la voglia di correre in bagno e piangere ma non posso farlo ed è terribile. In più ho il terrore di dover andare a dormire stasera (e domani e dopodomani…..) e restare da solo nel letto con i miei tormenti che “pascolano” nella mia testa.
Ho letto molto attentamente la tua risposta Anthea soffermandomi soprattutto sui sintomi che sto riscontrando su di me…. Purtroppo una buona parte li conosco bene anche se non tutti. Io voglio davvero reagire ed uscire da questa situazione ma non ne ho le forze e mi sento tremendamente solo. Sento che qualcosa mi sta “bruciando il cervello”, un pensiero fisso che mi sta divorando ed io è come se stessi lì, ad assistere da spettatore esterno a tutto questo…. Come quando sei al cinema con pop corn e bibita a guardare un film e criticare le debolezze del protagonista.
Sto pensando da un paio di settimane di intraprendere una terapia di tipo farmacologico ma la cosa mi spaventa. Non voglio entrare in un tunnel dal quale non so se ne uscirò mai… non voglio diventarne dipendente. Io non avevo mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere, anche perché non ero una persona così debole.
Non vedo nessun tipo di spiraglio… nessuna persona al mondo dopo 5 anni sarebbe ancora in queste condizioni, invece io non riesco a superarlo. Ho perso la fiducia in me stesso.
Vorrei soltanto un pò di felicità (che frase patetica vero?)

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Messaggio  anthea Ven Nov 06, 2009 10:11 am

Caro Julian, in quello che hai scritto vedo un sacco di assolutizzazioni:
"Nessun altro dopo 5 anni..., temo di entrare in un tunnel...., sono solo....

Quando si sta male si tende a vedere come assolute cose che invece sono relative alla situazione che si sta vivendo.
Cosa ne sai se nessun altro dopo 5 anni avrebbe continuato? In realtà di casi come il tuo ce ne sono a migliaia (alcuni finiscono anche male, con omicidi o suicidi), di persone che temono i farmaci perchè hanno paura di prenderli per sempre ce ne sono talmente tanti che non si contano ed il sentirsi soli quando si è depressi è molto facile.

Il problema non sono i farmaci che ti posso assicurare io ho preso e smesso già due volte, ma la malattia. Quando uno risolve quella, i farmaci li smette senza problemi. Non siamo più nel 1700 dove si usava il laudano!
Ma certe volte, prima di quelli, val la pena provare un percorso psicologico. Soprattutto in un caso come il tuo. Uno psicoterapeuta un po' in gamba ti darebbe supporto psicologico e morale per superare questa fase di prostrazione tremenda.
Ma ci vuole pazienza e molta volontà. Hai fatto bene ad andare al lavoro ugualmente.. se puoi continua.

Tante cose che ora ti sembrano insormontabili sono invece risolvibili nel tempo. Devi continuare a crederci smettendo di colpevolizzarti. Accetta le tue debolezze e scrivi in un diario i tuoi pensieri belli e brutti, quello che senti, quello che vorresti fare.... sfogarsi aiuta e scrivere consente di analizzare con più raziocinio e calma i propri sentimenti ed i ragionamenti errati.

In questo forum, Alfredo ha parlato spesso di questi meccanismi mentali. Se cerchi nelle sue risposte potrai trovare utili spunti. Io ti consiglio un libro che ormai qui nel forum ho propinato a tutti (mi dovrebbero dare una percentuale sugli utili!) e che a suo tempo mi ha consigliato Alfredo: "Rompere gli schemi della depressione". Per me è stato illuminante.

Continua a lottare, vedrai che ce la farai!
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Messaggio  JulianRoss981 Ven Nov 06, 2009 1:58 pm

Accetto molto volentieri il tuo invito a leggere il libro che mi hai detto, farò una ricerca per vedere se riesco a trovarlo.
Sinceramente Anthea, tu cosa mi consigli di fare? Io so soltanto che devo trovare una soluzione, non posso andare avanti in questo modo e non posso affrontarla nello stesso modo in cui l’ho fatto 5 anni fa altrimenti rischio di riviverla ancora e finisco in un circolo vizioso dal quale non riuscirò mai ad uscire. Devo inventarmi qualcosa e se necessario trovare il coraggio di chiedere aiuto. Purtroppo in questo momento non so a cosa appigliarmi, l’unica ancora di salvateggio che avevo non c’è più. Non riesco a trovare sollievo in niente e nessuno. Sto facendo preoccupare i miei familiari e ci sto male anche per questo... Vorrei avere amici più stretti anzichè una solo tanti conoscenti. Mi sento perso... so che il tempo mi potrà aiutare ad alleggerire il dolore che provo adesso ma non a risolvere il mio problema.
Ma magari non lo so neppure io quale sia davvero il mio problema....

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Messaggio  merla Ven Nov 06, 2009 7:20 pm

tento...non so se efficacemente...di infonderti un minimo di ottimismo...

Il fatto di avere scritto qui è già un primo modo di chiedere aiuto non credere, è già un piccolo passo che potrebbe aiutarti proprio a non sentirti solo. siamo in un periodo in cui il forum è frequentato, ma in realtà poi sono pochi a rispondere, però hai visto?
Marco, anthea e cant ti hanno tutti raccontato di essersi sentiti o di sentirsi più o meno come ti senti tu.
E quindi già due risultati (che forse sembrano piccoli perchè mediati da internet) li hai già ottenuti: hai chiesto un primo aiuto e hai scoperto aprendoti che non sei solo, anzi.
Alle volte questa mediazione un po' asettica del forum, rende più semplice aprirsi, ma ti assicuro che il fatto di essersi incagliati in una storia finita per lungo tempo è una condizione di moltissime persone (io tra la storia in sé e il tempo di levarmela del tutto dalla testa ci ho messo, boh, forse un 4 anni), e il fatto che questo abbandono abbia creato in te un disagio molto grande, è forse solo il sintomo di una fragilità comune a tanti, davvero.

Noi qui non possiamo e non sappiamo dirti se la tua è depressione, o un disagio di altro genere o chissà che, e se fossimo tentati di farlo sarebbe meglio evitare, perchè non siamo poi così competenti, siamo solo persone che in un modo o nell'altro condividono un problema, e rischieremmo di aumentarti la confusione.
Però se soffri di questo disagio, il passo successivo è sicuramente parlarne con una persona competente, uno psichiatra o uno psicologo che ti aiuti a inquadrare il problema e studiare insieme a te una strategia per uscirne fuori. Informarsi, consultare il web, scrivere sui forum può servire, ma non lasciarti andare all'autodiagnosi, che è sempre deleteria né farti prendere dall'ansia per i farmaci o non farmaci.
Un medico serio, dovrebbe valutare con te l'ipotesi dei farmaci facendoti presenti vantaggi ed effetti collaterali, esattamente come uno psicologo serio dovrebbe essere in grado di capire se, oltre a una eventuale psicoterapia, può essere necessario anche affiancarti uno psichiatra che valuti anche l'aspetto farmacologico.

Quindi se, dopo che hai già fatto questi due piccoli-grandi passi, nell'aver scritto qui, prova a rivolgerti a uno specialista. Cerca di aprirti con chiarezza e, caso mai non fossi soddisfatto, prova a cambiare, non è detto che al primo colpo uno abbia la fortuna di trovare il medico/lo psicoterapeuta giusto, è un po' una questione di empatia.

Tieni solo presente, e spero che ti sia di aiuto, che praticamente tutti quelli che scrivono qui si sono trovati in fasi e momenti diversi a vivere più o meno quello che stai vivendo tu, e tieni anche presente che in ogni caso, affrontando il problema, lo si risolve.

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Messaggio  JulianRoss981 Sab Nov 07, 2009 1:51 pm

Ciao Merla,
posso assicurarti che apprezzo davvero il modo di "starci vicini" di questo forum. Se devo dirti la verità non mi aspettavo tante risposte al mio post e soprattutto non mi aspettavo di trovare persone così gentili, disponibili e pronte a confrontarsi, senza mai giudicare, come invece voi avete dimostrato di essere. In effetti il processo che hai descritto tu è proprio quello che sto facendo io. Ho provato a documentarmi su internet e a scrivere sul forum perchè mi sto accorgendo che in me c'è qualcosa che ormai non va più. Quello di cui mi sto rendendo conto è che questo mio fossilizzarmi su una relazione che non può esistere è probabilmente dovuto a disagi è fragilità che ormai sono parte di me. Ma quello che non ho capito è se è nato prima l'uovo o la gallina.... mi spiego meglio... questa storia ha solo fatto risaltare alcuni complessi su di me che avevo sviluppato già prima oppure me li ha generati?
Credo che la mia patologia sia un'ossessione che non mi lascia più libero. Credimi caro Merla, è durissima vivere con un pensiero che occupa la tua mente ogni secondo delle tue giornate. Ci provo in ogni modo a cacciarlo ma non ci riesco... e questo va avanti da troppo tempo ormai per pensare che sia un normale caso di "delusione". Ha condizionato la mia vita, il mio rapportarmi con gli altri... ho timore nel conoscere altre persone. Vorrei resettare tutto ripartire da zero e provare a giocare in maniera diversa le mie carte.
Grazie ancora a tutti....

JulianRoss981

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Messaggio  suggestione Sab Nov 07, 2009 8:18 pm

Conosco una persona che purtroppo a causa delle sue ossessioni è costretta a starsene chiusa in camera con delle cuffie nelle orecchie per non sentire i nomi e non vedere le scritte.
Quando esce se vede una scritta pubblicitaria deve prendersi nota delle parole, immagini e colori, perchè se non lo fa sarà costretto a ritornare più volte a rivederla.
Qualsiasi oggetto che passa alla sua attenzione in paricolari circostanze, diventa per lui una fissazione, che lo tormenta in continuazione.

Spero che tu non sia a questi livelli, perchè è una cosa molto dolorosa sia da sostenere che da vedere.

I farmaci aiutano molto e sono convinto che in molti casi sono dei salvavita.
Dopo molti anni d'esperienza e ricerca, in sintesi posso dirti che è meglio prendere un farmaco e vivere bene, che intestardirsi cercando soluzioni che spesso e volentieri prolungano solo la sofferenza.
Visto che disponiamo di molte armi per stare bene, perchè non usarle?

Curarsi non significa entrare in un Tunnel, semmai lo stato di malattia è ritrovarsi in un tunnel.
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Messaggio  anthea Sab Nov 07, 2009 10:27 pm

Credimi....
quando si ha questo desiderio di cambiamento, allora si è pronti per affrontare le difficoltà di una rinascita.

Tu sei stufo ma non vedi via d'uscita. Magari pensi che potresti trovarla grazie a qualcuno.
Non è così. Gli altri, gli amici, i familiari, lo psicoterapeuta, i farmaci ti possono aiutare; ma nulla può sostituirsi alla nostra volontà.
Diciamo che per me la depressione è una guerra che combatto con me stessa. Quando sono stata male cercavo un miracolo, qualcosa che mi salvasse e mi tirasse fuori.
Ma non esiste. Esiste solamente la nostra volontà, la consapevolezza di meritare di meglio, l'amore per i familiari e la speranza in una vita nuova.

Bisogna mettere in campo ogni nostra risorsa anche minima. Se ti senti che è ora di cambiare qualcosa, fallo. Se pensi di aver bisogno di un aiuto professionale, cercalo.

Non stare ad aspettare, perchè fare qualcosa aumenta la speranza e la speranza scaccia l'inellutabilità depressiva.
Sei giovane.. prova a fare qualcosa per gli altri. Magari vedere ed alleviare i problemi altrui potrebbe darti un impulso a risolvere i tuoi e distoglierti da quei pensieri autolesionistici che ti assillano.

Io butto lì tante cose... forse troppe.
Ci sono tante strade che puoi tentare. Parti dalle più semplici e poi vedi...
Ci sono tanti tentativi da fare, ma non scoraggiarti. Ognuno di noi ha sofferto e capisce quello che stai passando.
Quando riesci, evita di pensare al passato e cerca di fare qualcosa per il tuo futuro anche piccola. Vedrai che ti sentirai meglio.

Pazienza e forza!
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Messaggio  merla Dom Nov 08, 2009 12:17 pm

JulianRoss981 ha scritto:
Credo che la mia patologia sia un'ossessione che non mi lascia più libero.

Guarda...capita anche a me di fissarmi su delle ossessioni e di non riuscire più ad uscirne. È una situazione diversa, ma nel mio caso probabilmente è un modo di scaricare l'ansia e anche di mollare il freno quando la mia psiche si sente troppo caricata da pressioni (questo l'ho capito in anni di psicoterapia). Mi fisso su una paura (generalmente una malattia ma non solo) relativametne a qualcosa su cui non ho margine di manovra, rimango ossessionata da questo pensiero che mi accompagna in ogni momento e questo chiaramente influenza il mio approccio in ogni situazione che mi si presenta anche nel quotidiano.

SI tratta di ossessioni diverse dalle tue, probabilmente le mie nascono da motivazioni differenti, e non so se il modo in cui le gestisco io possa essere valido anche per te, però mi sembra che nella sostanza i sintomi e lo stato siano gli stessi.

In tutta onestà devo dire che questa cosa, in primo luogo, ho iniziato a gestirla con i farmaci: perchè certe ossessioni mi atterravano (e atterrivano) completamente, e soltanto con i farmaci riuscivo quanto meno momentaneamente a non esagerare e a non crearmi altri problemi pratici, Nel mio caso di tratta di qualcosa di pressoché paralizzante, per cui diventava difficile lavorare, o fare anche le cose più banali con certi pensieri fissi in testa.
Facevo anche l'errore di cercare informazioni, per lo più su internet, che potessero tranquillizzarmi. Era un errore, sia perchè internet è un'immensa scatola di informazioni dove ci finisce di tutto dall'informazione seria a quella meno seria, sia perchè quando ormai sei dentro un'ossessione, che so, magari di una malattia, automaticamente ti ritrovi tutti i sintomi, ti studi le statistiche e, dal momento che sei ossessionato, ti ci ritrovi sempre etc. etc.

Per questo motivo, a mio parere, prima di informarti autonomamente, sarebbe meglio recuperare un minimo di serenità: ci sono momenti adatti all'autoanalisi e momenti che sono completamente inadatti. Rischi in questo momento, oltre all'ossessione nei confronti della tua ex, di aggiungere la convinzione che sei malato e chissà di che cosa: di depressione, di disturbo ossessivo-compulsivo, o di chissà che altro.

TIeni presente che nel caso di "eventuali" disturbi psichici gli unici pareri seri sono quelli forniti da professionisti seri che ti abbiano visitato e approfondito accuramente la natura del problema. Questo vale per qualsiasi disturbo, però su disturbi meramente fisici ci sono più facilmente dei riscontri oggettivi (se ti rompi una gamba fai una radiografia e punto, è rotta), mentre nell'ambito della psiche umana ci sono tantissimi fattori che portano sia alla diagnosi sia alla terapia, raramente univoci, e nella determinazione dei quali molto spesso la capacità e la bravura del medico/psicoterapeuta che ti segue sono determinanti.
Quindi fermati un attimo: tu (e noi che ti ascoltiamo) in questo momento sei soltanto in grado di affermare che soffri di un forte disagio, nulla di più e non tentare da solo, per ora, di andare oltre.

Il passo successivo, una volta raggiunta tale consapevolezza, è chiedere un aiuto competente: possono servire i farmaci o magari non ne hai bisogno, o magari ne hai bisogno solamente per superare questa fase critica e poi può bastare una semplice terapia o magari il fatto di esserti rasserenato potrebbe metterti in condizione di fare da solo l'autoanalisi di cui senti la necessità.

Tornando alle mie ossessioni, io sono riuscita a capirne almeno in parte le cause e i meccanismi che le fanno scattare: è da un po' che non mi trovo più in quella situazione, ma sicuramente nel corso degli anni ho imparato a gestirle meglio, sia autonomamente sia quando necessario con i farmaci.
Però sono cose che richiedono pazienza e bocce ferme: in questo momento tu hai raggiunto la consapevolezza di un disagio, è già una gran bel passo, e sai di volere un cambiamento che in questo momento ti sembra di non riuscire a mettere in atto da solo.
La consapevolezza e la volontà sono determinanti: adesso devi solo metterti davanti a uno specchio e dirti che 6 anni sono troppi, non perchè sia particolarmente grave, o perchè per forza ci debba essere deitro chissà che disturbo o malattia o fragilità. 6 anni sono troppi per te perchè sei giunto a un punto in cui vuoi cambiare. è l'unica motivazione valida.
Tutto il resto sono speculazioni che forse ora non sei grado di fare: che ti frega se è nata prima la fragilità o se è la situazione che ti ha portato alla fragilità? Oltretutto non credo che nessuno possa darti una risposta certa: nei disturbi e nelle patologie di qualsiasi genere ci sono una varietà infinita di cause, concause, predisposizioni. Almeno in anni che sto curando il mio disturbo, non c'è ancora stato un medico o uno specialista, che abbia potuto definire con esattezza la causa. Ma non perchè sono dei cretini, perchè una causa precisa non c'è, c'è una complessità di fattori, pari alla complessità di ogni singolo individuo.

Fatto questo, prendi un appuntamento con uno specialista, psichiatra o psicoterapeuta non è poi così fondamentale, l'importante è iniziare a chiedere un aiuto, un consulto competente che possa inquadrare dall'esterno, sulla base dell'esperienza e con un minimo di oggettività il tuo problema.
E poi in base a quello che ti dice, avrai maggiori strumenti per valutare quale strada intraprendere e su che basi.
Fatti spiegare in cosa consistono i farmaci, i tipi di farmaci, con benefici ed effetti collaterali, e fatti spiegare in cosa consistono le diverse terapie, il perchè e il per come ti viene consigliata una strada o un'altra.
Ma momentaneamente non esagerare nell'informarti troppo sulle varie patologie, perchè è come leggere il bugiardino di qualsiasi medicina: se sei preso male e leggi anche solo il bugiardino della tachipirina, ti terrorrizzi e non la prendi più neanche se hai 40 di febbre, ok?

In sostanza, bocce ferme, cerca di star tranquillo e di non aggiungere un'altra ossessione, e parla con uno specialista.
E dopo pazienza, pazienza e pazienza, queste cose si risolvono ma bisogna insistere e non scoraggiarsi.
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Messaggio  JulianRoss981 Lun Nov 09, 2009 1:59 pm

Grazie a tutti per le risposte che mi avete dato. Leggendole mi sono accorto che avete capito alla perfezione il punto del problema. Come dite voi già da un pò di tempo ho capito che nella mia vita devo cambiare parecchie cose e che devo dargli un’impronta diversa. Per tutti questi anni ho aspettato il miracolo o qualcosa che mi tirasse fuori, esattamente come è successo a te Anthea. Negli ultimi mesi però (da giugno a questa parte) la situazione era diventata più difficile per cui ho commesso l’errore più grave che potevo commettere…. Ho ricercato il cambiamento nell’unica cosa ache non poteva cambiare, cioè il rapporto con questa ragazza. Ho creduto (e credo ancora questo è il problema) che potessi superare questo mio brutto momento soltanto grazie a lei. Ho deciso di rivederla dopo quasi 5 anni che avevo sempre rifiutato di farlo (e nessuno può sapere quanto grande sia stato lo sforzo che ho fatto). Sono stato per 3 volte in 3 settimane in Spagna per vederla (lei adesso vive a Barcellona). Ho messo tutto quello che avevo, tutte le mie energie, fisiche e mentali, tutto il moi amore, tutte le mie speranze. Sono stato felice, davvero FELICE per un paio di mesi prima che tutto mi crollasse intorno e mi ritrovassi più solo di quanto mi sentissi prima. Ho vissuto anche se solo per pochi giorni la vita che vorrei vivere per sempre ed adesso mi sento completamente perso.
Mi sembra di essere anestetizzato da quello che mi è successo, nel senso che ci sono ma è come se non ci fossi. La mente, lo spirito sono da un'altra parte. Non mi tocca niente di quello che succede intorno a me, neppure le cose che una volta mi avrebbero dato benessere adesso hanno effetto. Quando esco non mi diverto, praticamente lo faccio soltanto per provare a occupare un pò il cervello. Mi incanto a guardare il nulla, le persone mi domandano come mai ho la faccia triste.... io cerco di fingere qualche volta perchè da un certo punto di vista provo anche una certa vergogna, ma perchè devo farlo se in realtà dentro mi sento morire... Mia mamma l'altra sera piangeva per me. Non posso andare avanti così...
Vorrei quantomeno provare a trovare una soluzione, da solo temo di non riuscirci più ormai. Vorrei troppo farcela da solo, ma so che finirei per cercare sollievo ancora nella cosa (persona) sbagliata. Potrei provare ad avere un colloquio con uno specialista, anche se da un solo incontro non si possono avere risposte, però magari potrebbe essere un inizio. Potrei farmi indicare qualcuno dal mio medico di famiglia perchè altrimenti non saprei davvero come muovermi...
Io vi ringrazio davvero di cuore

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Messaggio  merla Lun Nov 09, 2009 8:30 pm

Potresti farti indicare un privato o qualche struttura indipendente dalla tua ASL dal tuo medico di famiglia, oppure in alternativa potresti direttamente rivolgerti al Centro di Igiene Mentale della tua zona di competenza: di solito lì i tempi si dilatano un po', ma è ad accesso diretto (non serve la ricetta) e costa meno.
In ogni caso credo che sia il medico sia CIM prima di farti iniziare una psicoterapia di facciano fare (o dovrebbero) un colloquio con un medico: non per darti per forza dei farmaci ma per avere una prima idea del problema.
Cosa che del resto fa anche uno psicoterapeuta: prima di inquadrare una persona e di stabilire una relazione ci vuole più di un incontro, non sono maghi con la bacchetta magica. ;-)
Cmq porta pazienza, vedrai che pian piano si risolve, e nel frattempo noi siamo qui. :-)
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Messaggio  anthea Mar Nov 10, 2009 10:00 pm

Ti capisco.
Ricordo ancora quando mi sono resa conto che avevo bisogno di dare una svolta e mettere in campo tutte le risorse possibili per poter stare meglio. Ma non sapevo come fare.
Quando sono stata male, ho ripreso i farmaci e le visite psichiatriche, ma insomma, sentivo di aver bisogno anche di altro. Mi sono iscritta nel forum per trovare risposte e sfogarmi.
Ho tentato di far finta di nulla ma alla fine il mio stato catatonico era talmente evidente che ho smesso di fingere (tranne che al lavoro).

Il bello è che quando getti la maschera e parli dei tuoi problemi, all'improvviso scopri che anche l'altro conosce qualcuno o ha avuto esperienze dirette simili e così non ti senti più una mosca rara e capisci che ad un certo punto della vita possiamo fallire o stare male tutti quanti.
Così un'amica mi ha parlato di un centro privato ma con prezzi onesti dove c'erano bravi psicologi.
Ho tentennato, poi stavo talmente male che mi son decisa, pur non avendo alcuna fiducia.
Ora, dopo diversi mesi, sono a buon punto nella terapia (che consiste null'altro che a darti gli strumenti per comprendere le tue esigenze, i tuoi errori e così cambiarli dal di dentro), ma ho ancora diversa strada da fare.

Penso che bisogna davvero desiderare il cambiamento con tutte le proprie forze e non abbattersi se non si raggiungono immediatamente dei risultati.
Alla fine capire che possiamo avere qualcosa di meglio è fondamentale.

Prova a parlarne con qualcuno di fiducia. Anche i medici di base qualche volta conoscono specialisti seri. Se non ottieni, apri le pagine gialle e prova....
Meglio iniziare che non far nulla. Se poi non ti trovi bene fai sempre in tempo a cambiare, non succede niente di irreparabile.

Se ce l'ho fatta io a farmi una vita e ad avere due figli bellissimi, pur avendo passato periodi veramente di M***, puoi farcela anche tu. Very Happy

Qui serve ritrovare speranza nel futuro. Vedrai che andrà tutto bene.

Un abbraccio.
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Messaggio  Viola Mer Nov 11, 2009 9:15 am

Penso che bisogna davvero desiderare il cambiamento con tutte le proprie forze e non abbattersi se non si raggiungono immediatamente dei risultati.
Alla fine capire che possiamo avere qualcosa di meglio è fondamentale. Il cambiamento avviene continuamente, non si arresta mai. Resistere al cambiamento è il problema. Crea problemi. Se non ce la facciamo a cambiare, ci facciamo aiutare. Coraggio!!! Capisco benissimo cosa vuol dire avere resitenze. Anche io mi son fatta aiutare , ad acquisire quegli strumenti che non abbiamo per capire(azione della mente), cambiare(azione con tutti noi stessi) e rinascere. Credo che tu sia pronto, poichè sei consapevole del tuo disagio. Un abbraccio.....
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Messaggio  JulianRoss981 Mer Nov 11, 2009 1:43 pm

Grazie ancora una volta per le risposte gentili e spassionate che mi avete dato.
In questo momento vorrei recuperare un pò di serenità come mi avete suggerito e poi magari seguire una strada per tentare di uscire da questa situazione in cui mi trovo. Purtroppo sono nella fase peggiore adesso, nel senso che nonostante tutti gli sforzi che posso provare a fare il pensiero corre sempre alle cose che mi fanno stare male. E' ancora troppo fresca la cosa e il senso di abbandono che provo non mi lascia vedere nessun tipo di futuro. Sarà molto probabilemnte un comportamento troppo adolescenziale il mio, ma il pensiero di aver perso quelle che era la mia migliore amica, la mia confidente, la persona che avevo vicino in tutte le difficoltà, la ragazza con la quale avrei voluto passare fino all'ultimo secondo della mia esistenza, mi sta logorando e non riesco a fermare questa cosa. Ho perso tutto ciò che mi dava speranza, che mi dava forza, che mi spronava a migliorare e mi rendava di riflesso una persona migliore di quella che sono. L'immagine di lei con accanto un altro ragazzo mi uccide pian piano ogni giorno di più. Sto piangendo più spesso negli ultimi giorni, mi capita mentre vado al lavoro in macchina o mentre sto tornando, durante la pausa pranzo... a casa cerco di trattenermi per ovvie ragioni che comprenderete. In alcuni momenti mi prende una smania eagerata e sento il bisogno di qualcosa che non so neppure io, giuro è una sensazione stranissima....
Vorrei soltanto essere diverso da quello che sono, più maturo, più equilibrato, vivere la vita con quella leggerezza come mi ha sempre consigliato di fare lei. Ma non è fattibile quando dentro hai tutto questo disagio che agisce in te, anche nelle piccole cose. Ti fa sentire un perdente, un inetto, una persona che se esiste o meno non cambia poi molto.
Scusate se continuo a scrivere invece di chiudere la discussione....

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Messaggio  suggestione Mer Nov 11, 2009 4:12 pm

Ciò che provi nei suoi confronti è invidia oppure amore?
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Messaggio  JulianRoss981 Mer Nov 11, 2009 4:46 pm

…Suggestione, posso assicurarti che quello che provo per lei è amore. Soltanto amore. Probabilmente dalla domanda che mi hai fatto capisco che ti ho dato un’impressione sbagliata ma credimi, l’amore che provo per questa ragazza è qualcosa che non credevo potesse esistere.
Per spiegarti meglio il mio sentimento dovrei partire da lontano e articolare in modo più dettagliato la mia risposta, scendendo nei particolari per far capire che impatto ha avuto questa ragazza nella mia vita; la storia tra di noi è sempre stata molto “particolare” e non credo possa suscitare grande interesse in questa sede.
Però mi confronto sempre volentieri con chi pone interrogativi sensati e che mi fanno pensare come hai fatto tu.

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Messaggio  suggestione Mer Nov 11, 2009 8:48 pm

Nel tuo cuore nutri la speranza di tornare assieme a lei?

Per tornare assieme a lei cosa devi cambiare di te acciochè lei si possa innamorare nuovamente?

Quanto sei disposto a spendere, e sacrificarti per raggiungere questo obbiettivo?

Come ti sentiresti e come saresti raggiunto l'obbiettivo? come sarebbe la tua vita insieme a lei? e lei cosa farebbe per te?
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Messaggio  JulianRoss981 Gio Nov 12, 2009 1:56 pm

Si, Suggestione, nel mio cuore purtroppo continuo a nutrire la speranza che un giorno io e lei potremo stare insieme. E questo è uno dei principali problemi... il non accettare una situazione che non potrà mai cambiare.
In realtà, rispondendo alle altre tue domande, lei non è mai stata innamorata di me. Io credo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per convincerla che potevo essere la persona giusta. Negli ultimi due mesi ho fatto tutto in funzione di lei e della sua felicità.... le sono stato vicino davvero. Non è bastato, ci ha messo il tempo di 5 minuti a cancellare tutti i miei sforzi, tutti i sacrifici che stavo facendo.
In questo momento sento solo un gran dolore e un gran vuoto dentro di me.
Mi fa male il cuore. Sembra impossibile ma sento davvero dolore al cuore, come se lì stassero veramente chiusi i nostri sentimenti.

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Messaggio  alfredo Gio Nov 12, 2009 3:36 pm

Ciao Jullian
Amare una persona è bellissimo , e i sacrifici che si fanno non pesano ....al patto che si venga ricambiati . Dici : "lei non è mai stata innamorata di me. Io credo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per convincerla che potevo essere la persona giusta" . Non pensi che quello che è successo in seguito era chiaramente prevedibile?
Ti sei dato da fare per convincerla che potevi essere la persona giusta , ma alla fine lei ha preso un'altra decisione . Spiacevole , ma realisticamente prevedibile .
Avere una relazione si presuppone che entrambi provino uno verso l'atro gli stessi sentimenti , altrimenti il risultato non potrà che essere quello che è capitato a te e che capiterebbe a tutti .
Quando ci si sente attratti da una persona ,si fa di tutto per entrare nelle sue simpatie al fine di allacciare una relazione , ma con dei limiti però . Se dalla controparte , non arrivano segnali che dimostrano reciprocità , e si mantiene lo stesso atteggiamento ( dipendente ) ci si avvia verso comportamenti che se inizialmente vengono apprezzati dall'altra persona , in seguito sono disprezzati , perchè dimostrano scarsa dignità .
E chi non ha degnità non merita amore . semmai pietà . Brutto da dire , ma reale .

Le conseguenze nel voler inseguire un obiettivo che abbiamo gia capito non realizzabile sono : ........
" Ti fa sentire un perdente, un inetto, una persona che se esiste o meno non cambia poi molto "
Poi dici :
Vorrei soltanto essere diverso da quello che sono, più maturo, più equilibrato, vivere la vita con quella leggerezza ......
Inanzitutto ogn'uno è come è , e puoi al momento essere grato di quegli aspetti positivi che possiedi ( guarda meglio se pensi di non trovarne ); per essere più maturi , si impara , piano piano facendo tesoro delle esperienze , nessuno è nato già maturo . Anche per l'equilibrio vale la stessa cosa per la maturità .......fare continue esperienze contemplando anche gli errori , cercando di non farne troppo grossi ( purtroppo si fanno anche quelli ).
L'equilibrio in senso assoluto lo possiedono solo i " santoni" e non credo che possiamo appartenere a quel genere di persone .

alfredo

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