Depressione... male moderno o antico?
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Depressione... male moderno o antico?
Sono recentemente incappata in un articolo sulla depressione nei secoli.
Al di là delle mie letture, vorrei aprire un confronto con gli utenti del forum circa le loro impressioni in materia.
Pensate che sia vero che essa sia aumentata in maniera esponenziale nel nostro secolo e perchè? Oppure credete che sia sempre esistita?
Al di là delle mie letture, vorrei aprire un confronto con gli utenti del forum circa le loro impressioni in materia.
Pensate che sia vero che essa sia aumentata in maniera esponenziale nel nostro secolo e perchè? Oppure credete che sia sempre esistita?
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
mah
ciao Anthea,
Mah...sicuramente oggi la diagnosticano e la curano molto di più e molto meglio e questo sicuramente contribuisce ad aumentare le statistiche della depressione.
Io personalmente ho l'impressione anche che viviamo in una società dove a volte sembra più semplice rivolgersi allo psicologo o ai farmaci per gestire situazioni che forse potrebbero essere gestite anche solo con i buon senso. Chiaramente, il farmaco, soprattutto l'ansiolitico sono una "scappatoia" facile e se ne prende anche facilmente l'abitudine.
Poi viviamo in una società dove il malessere di qualsiasi tipo non è accettato, bisogna sempre essere al top, almeno questo è il messaggio che si percepisce in generale.
Dobbiamo star bene, essere in forma, socievoli, comunicativi e brillanti, avere successo nella vita professionale, nella vita di coppia e nella vita sociale, avere tanto amici, andare il palestra e al corso di cucina thai, e il week end possibilmente andare via e staccare...altrimenti non siamo realizzati
Basta sentire i messaggi che passano quando intervistano qualche donna televisivamente famosa: "mi alzo e faccio una colazione equilibrata, poi faccio un paio d'ore di palestra, gioco con i miei tre bambini (perchè sono un'ottima madre e non lascerei mai che li accudisse qualcun altro), tutti i giorni poi vado a in studio a lavorare perchè il lavoro mi appassiona, torno, li aiuto a fare i compiti e poi ancora un'ora di gioco (li vuoi mica fare guardare i cartoni animati a sti poveri pargoli)...alla fine di tutto ciò cucino prelibatezze per mio marito, mettiamo assieme a letto i bambini (perchè lui è un buon padre) e poi passiamo la serata a farci le coccole (perchè la vita sessuale non va trascurata).
Quando mi resta il tempo, frequento le amiche, mi piace fare wind surf (anche se abito a Madonna di Campiglio, perchè il tempo se si vuole si trova) e ovviamente, la mia passione da adolescente, vado a teatro almeno una volta alla settimana"..
Chiaramente tutto ciò crea delle aspettative irraggiungibili: mio psichiatra mi raccontava come la crisi economica abbia portato al CSM un sacco di (soprattutto) giovani (e giovani coppie) a chiedere aiuto.
Se ci pensiamo i nostri genitori o i nostri nonni, che sotto la guerra davvero non tiravano su il pranzo con la cena, non avevano certi problemi: ma era una società diversa, con meno disparità, meno aspettative, perchè le cose necessarie erano poche e sicuramente c'erano rapporti familiari e umani più forti e più solidali.
Oggi viviamo in un modo dove sempre più persone sono sole: rapporti umani frettolosi e superficiali. Quando hai bisogno di un consiglio o anche di una strigliata, da chi vai?
e tutti questi fattori io credo generino un vuoto nelle persone, vuoto che spesso (e non lo condivido personalmente) invece di essere riempito nel modo giusto, riempie le sale degli psicologi e degli psichiatri...
sono riuscita a confonderti di più le idee? :-)
Mah...sicuramente oggi la diagnosticano e la curano molto di più e molto meglio e questo sicuramente contribuisce ad aumentare le statistiche della depressione.
Io personalmente ho l'impressione anche che viviamo in una società dove a volte sembra più semplice rivolgersi allo psicologo o ai farmaci per gestire situazioni che forse potrebbero essere gestite anche solo con i buon senso. Chiaramente, il farmaco, soprattutto l'ansiolitico sono una "scappatoia" facile e se ne prende anche facilmente l'abitudine.
Poi viviamo in una società dove il malessere di qualsiasi tipo non è accettato, bisogna sempre essere al top, almeno questo è il messaggio che si percepisce in generale.
Dobbiamo star bene, essere in forma, socievoli, comunicativi e brillanti, avere successo nella vita professionale, nella vita di coppia e nella vita sociale, avere tanto amici, andare il palestra e al corso di cucina thai, e il week end possibilmente andare via e staccare...altrimenti non siamo realizzati
Basta sentire i messaggi che passano quando intervistano qualche donna televisivamente famosa: "mi alzo e faccio una colazione equilibrata, poi faccio un paio d'ore di palestra, gioco con i miei tre bambini (perchè sono un'ottima madre e non lascerei mai che li accudisse qualcun altro), tutti i giorni poi vado a in studio a lavorare perchè il lavoro mi appassiona, torno, li aiuto a fare i compiti e poi ancora un'ora di gioco (li vuoi mica fare guardare i cartoni animati a sti poveri pargoli)...alla fine di tutto ciò cucino prelibatezze per mio marito, mettiamo assieme a letto i bambini (perchè lui è un buon padre) e poi passiamo la serata a farci le coccole (perchè la vita sessuale non va trascurata).
Quando mi resta il tempo, frequento le amiche, mi piace fare wind surf (anche se abito a Madonna di Campiglio, perchè il tempo se si vuole si trova) e ovviamente, la mia passione da adolescente, vado a teatro almeno una volta alla settimana"..
Chiaramente tutto ciò crea delle aspettative irraggiungibili: mio psichiatra mi raccontava come la crisi economica abbia portato al CSM un sacco di (soprattutto) giovani (e giovani coppie) a chiedere aiuto.
Se ci pensiamo i nostri genitori o i nostri nonni, che sotto la guerra davvero non tiravano su il pranzo con la cena, non avevano certi problemi: ma era una società diversa, con meno disparità, meno aspettative, perchè le cose necessarie erano poche e sicuramente c'erano rapporti familiari e umani più forti e più solidali.
Oggi viviamo in un modo dove sempre più persone sono sole: rapporti umani frettolosi e superficiali. Quando hai bisogno di un consiglio o anche di una strigliata, da chi vai?
e tutti questi fattori io credo generino un vuoto nelle persone, vuoto che spesso (e non lo condivido personalmente) invece di essere riempito nel modo giusto, riempie le sale degli psicologi e degli psichiatri...
sono riuscita a confonderti di più le idee? :-)
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
Re: Depressione... male moderno o antico?
Merla, hai centrato un punto focale del problema umano, riempire gli spazi vuoti, di qualunque natura siano.
Da sempre l'uomo deve confrontarsi con questo problema e cerca di porvi rimedio cercando delle risposte e da sempre ci si rivolge alle persone che sembrano a noi più rappresentative nella società.
L'uomo è confuso e la confusione genera vuoto e paura.
Nell'epoca attuale, di super stimolazione informatica, questo vuoto sembra aumentare invece che diminuire, forse perchè tale fenomeno impoverisce concetti che in tutti questi secoli sono stati indispensabili all'uomo.
Non a caso il consumismo frenetico dei giorni nostri è generato dai vuoti da riempire, per questo motivo chi fa marketing sa che senza questa caratteristica umana, il commercio non sarebbe possibile.
Da sempre l'uomo deve confrontarsi con questo problema e cerca di porvi rimedio cercando delle risposte e da sempre ci si rivolge alle persone che sembrano a noi più rappresentative nella società.
L'uomo è confuso e la confusione genera vuoto e paura.
Nell'epoca attuale, di super stimolazione informatica, questo vuoto sembra aumentare invece che diminuire, forse perchè tale fenomeno impoverisce concetti che in tutti questi secoli sono stati indispensabili all'uomo.
Non a caso il consumismo frenetico dei giorni nostri è generato dai vuoti da riempire, per questo motivo chi fa marketing sa che senza questa caratteristica umana, il commercio non sarebbe possibile.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
interessante..
I vostri spunti di riflessione sono molto interessanti.
Se non ho capito male, ritenete che la nostra società consumistica sarebbe culla feconda per i disagi psichici.
E per questo vi provoco rimandandovi a questo link di cui riporto per comodità i punti salienti riguardanti la depressione nei paesi poveri:
http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/Salute/info-1714234039.html
Circa la metà dei disturbi mentali inizia prima dei 14 anni. Si stima che circa il 20% dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo abbia disturbi mentali. Ma i paesi del mondo con la più alta percentuale di popolazione di età inferiore ai 19 anni hanno i più bassi livelli di risorse per la salute mentale. La maggior parte dei paesi poveri hanno solo uno psichiatra infantile per 1- 4 milioni di persone.
Nel mondo circa 800 mila persone si suicidano ogni anno. L'86% nei paesi poveri. Più della metà delle persone che si suicidano hanno tra 15 e 44 anni. Il più alto tasso di suicidi si trova tra gli uomini nei paesi dell'Europa orientale. I disordini mentali sono una delle più importanti e curabili cause di suicidio.
A questo punto non credete che venga confutata così la vostra idea?....
Ditemi...
Se non ho capito male, ritenete che la nostra società consumistica sarebbe culla feconda per i disagi psichici.
E per questo vi provoco rimandandovi a questo link di cui riporto per comodità i punti salienti riguardanti la depressione nei paesi poveri:
http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Superabilex/Salute/info-1714234039.html
Circa la metà dei disturbi mentali inizia prima dei 14 anni. Si stima che circa il 20% dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo abbia disturbi mentali. Ma i paesi del mondo con la più alta percentuale di popolazione di età inferiore ai 19 anni hanno i più bassi livelli di risorse per la salute mentale. La maggior parte dei paesi poveri hanno solo uno psichiatra infantile per 1- 4 milioni di persone.
Nel mondo circa 800 mila persone si suicidano ogni anno. L'86% nei paesi poveri. Più della metà delle persone che si suicidano hanno tra 15 e 44 anni. Il più alto tasso di suicidi si trova tra gli uomini nei paesi dell'Europa orientale. I disordini mentali sono una delle più importanti e curabili cause di suicidio.
A questo punto non credete che venga confutata così la vostra idea?....
Ditemi...
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Re: Depressione... male moderno o antico?
Se leggi meglio il mio post, comprendi che non ho risposto alla tua domanda, ma mi sono soffermato a discutere su un' affermazione fatta da Merla.
La depressione e le malattie mentali fanno parte della vita umana, però a differenza dei tempi passati, in questi anni la scienza e la politica hanno dato prova di responsabiltà nei confronti di questa malattia.
Non tutti i paesi si sono allineati, ma verra un giorno che ci sarà egualianza di diritti e servizia per tutti i popoli della terra, me lo auspico.
La depressione e le malattie mentali fanno parte della vita umana, però a differenza dei tempi passati, in questi anni la scienza e la politica hanno dato prova di responsabiltà nei confronti di questa malattia.
Non tutti i paesi si sono allineati, ma verra un giorno che ci sarà egualianza di diritti e servizia per tutti i popoli della terra, me lo auspico.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
mah
mah anthea mia nonna soffriva di depressiona grave da sempre ed è nata e vissuta fino alla separazione dal marito in Ecuador, quindi non è che la depressione non esista al di fuori della società occidentale.
Poi non so, il fatto che si tratti di paesi poveri non vedo come implichi che non assorbano certi modelli nostri: anzi è proprio l'aver assorbito un modello poco compatibile con le loro tradizioni che rende il disagio sociale ancora più forte.
Cioè non è che i paesi poveri si limitano a tribù mongole nomadi sparse per la siberia (loro credo che si suicidino di meno ), a parte il fatto che poi, in certe culture, il rapporto con il suicidio è completamente diverso dal nostro.
Il nostro modello di società è diffusissimo in tutto il mondo, e sempre di più
Chiaro che se a questo aggiungi la mancanza di strutture sanitarie, il problema diventa più grave.
Però c'è anche da dire che il nostro modello di società è quello che porta (vedi l'esempio del Ritalin) a inventarsi una malattia e riempire di medicine i bambini perchè rientrino in degli standard stabiliti non si sa da chi.
link-risposta: http://www.fainotizia.it/2009/02/25/il-tasso-di-suicidio-livello-mondiale-è-cresciuto-del-60-negli-ultimi-45-anni
ciauz
merla
Poi non so, il fatto che si tratti di paesi poveri non vedo come implichi che non assorbano certi modelli nostri: anzi è proprio l'aver assorbito un modello poco compatibile con le loro tradizioni che rende il disagio sociale ancora più forte.
Cioè non è che i paesi poveri si limitano a tribù mongole nomadi sparse per la siberia (loro credo che si suicidino di meno ), a parte il fatto che poi, in certe culture, il rapporto con il suicidio è completamente diverso dal nostro.
Il nostro modello di società è diffusissimo in tutto il mondo, e sempre di più
Chiaro che se a questo aggiungi la mancanza di strutture sanitarie, il problema diventa più grave.
Però c'è anche da dire che il nostro modello di società è quello che porta (vedi l'esempio del Ritalin) a inventarsi una malattia e riempire di medicine i bambini perchè rientrino in degli standard stabiliti non si sa da chi.
link-risposta: http://www.fainotizia.it/2009/02/25/il-tasso-di-suicidio-livello-mondiale-è-cresciuto-del-60-negli-ultimi-45-anni
ciauz
merla
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
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