depressione in aumento!!??

In primis, un salutone e un bacio a tutti dopo il rientro vacanziero...

E poi... volevo sottoporvi questo argomento che mi stato suggerito dall'articolo di un giornale...
Come ben sapete sto cercando un lavoro, quindi ogni articolo inerente al lavoro, ed anche al lavoro post-laurea mi interessa, così un bel dì d'agosto mi trovo a leggere un articolo su Repubblica che mi racconta la percentuale in calo di coloro che usciti da svariate discipline umanistiche e scientifiche non trovano lavoro, l'attenzione è però ricaduta su un dato, fuori dalla moda corrente data soprattutto dalla crisi economica di oggi (ma anche non), ossia un incremento dell'offerta (150% ed oltre...) di lavoro per psicologi/psicoterapeuti sia in ambito sociale sia in ambito privato, incremento giustificato dal crescente numero di o in previsione del crescente numero di... depressi, o meglio soggetti affetti da depressione.

Non mi sono certo stupita di quel che leggevo, anzi ho ben compreso anche le motivazioni giustificate per lo più dai recenti avvenimenti (politici, economici, sociali), ma quel che mi domando, o meglio che vi domando, è: siete d'accordo con queste motivazioni, diventeremo una nazione in depressione? La depressione di cui parlano è veramente depressione, o un fenomeno psico-sociale associabile allo stato di depressione per sintomatologia, conseguenze? E soprattutto suggerimenti su come affrontare il fenomeno per tutti ma soprattutto per coloro che indipendentemente dalla situazione sociale ed economica hanno già o hanno già avuto episodi di depressione? (ps: quest'ultima la porrò anche alla mia analista).

Vi abbraccio tutti.
P

No, non credo affatto che l'Italia vada incontro a questo problema, anzi le crisi socio economiche innescano sempre una rivitalizzazione di tutti i sistemi.
Le crisi passano, e l'uomo ha sempre trovato soluzioni, ne troveremo di migliori.

Parlando con lo psichiatra del CIM, mi ha fatto presente la stessa questione: pare che in questo periodo di recessione le domande di supporto psicologico/psichiatrico siano molto in aumento: giovani che non riescono a trovare lavoro, coppie che si scoppiano perchè i problemi economici devastano il rapporto etc. etc.
Io stessa (e ne parlavo con un'amica il cui compagno è in cassa) mi rendo conto che la disoccupazione del mio moroso (che si aggiunge a uno stato di depressione pregresso) sicuramente è un problema in più che gli causa difficoltà, gli aggrava la depressione per certi versi.
Non so chiaramente distinguere fino a che punto si possa parlare, a livello sociale, di stress che poi si rivela più o meno con la stessa sintomatologia della depressione o di patologia vera e propria.

Sono però in parte d'accordo con sugge: è proprio nei periodi di crisi di una società (come anche di una persona) che in linea di massima questa riesce a tirare fuori il meglio delle proprie risorse per superare la crisi. Credo però che la nostra generazione (ho 34 anni e quindi più o meno siamo della stessa generazione), non fosse preparata ad affrontare questa crisi.
Vedo i miei genitori, che attualmente sono in una situazione economica, di salute e personale critica, che affrontano tutto meglio, con meno paure rispetto a noi.
Del resto loro hanno un vissuto che paradossalmente li aiuta nelle crisi: mio papà è del '40 e da bambino/ragazzino ha sicuramente vissuto in povertà (più o meno come tutti i suoi compagnii) e mia mamma a 14 anni è andata a lavorare.
Quindi per loro questa crisi, in cui bisogna stringere un po' la cinghia, non è particolarmente spaventosa come può esserlo per me, che tutto considerato ho sempre avuto garantito un minimo di tenore di vita. Non so, io vado in paranoia pur avendo un lavoro, appena non sento un cliente per un po' e mi immagino che vada tutto a catafascio, mentre loro quando c'è una spesa da affrontare necessria mi dicono 'vabbè dai, in qualche modo si risolve'.
Abbiamo avuto molto nel periodo della crescita e questo periodo sicuramente ci spaventa.

Speriamo che sia un'occasione per tirare fuori davvero le risorse che abbiamo...

Merla