Una lotta sfiancante

Ciao ragazzi.
Che periodaccio. Dopo le disavventure della mia discopatia, sto passando un periodo tremendo con l'ansia. Tutto il giorno sto agitata, ho la tachicardia e la notte è anche peggio: non riesco a dormire e se mi addormento, mi sveglio perchè non respiro. Insomma, sto peggiorando. Ho da studiare un sacco per l'esame del 25, eppure non riesco a quagliare niente perchè o sto troppo agitata o troppo stanca perchè non dormo; e più non combino nulla, e più me ne vado nel panico. Stanotte è stato orribile... avrò dormito 4 ore a pezzi... sto sbroccando.
Dio, odio come sono fatta. Ogni cavolo di giorno è una lotta contro l'ansia, che non mi vuole far combinare nulla, che mi vuole annullare e io lì che devo violentarmi per studiare, lavorare, uscire... questa lotta mi stanca, ci sono delle volte che mi dico "ma perchè deve essere sempre tutto così difficile? ma chi me lo fa fare?" e mi vengono pensieri brutti... che forse è il mio destino, che forse non combinerò mai nulla nella mia vita, che forse devo accettarlo e basta... lo so che pensando così faccio tanti passi indietro, però veramente, delle volte sono stanca marcia di tutto questo. Troppa sofferenza, troppo malessere. Sono forte abbastanza per reagire? Tutti mi dicono di sì, loro ne sembrano convinti, io non tanto. Ma perchè deve essere sempre così? Non chiedo tanto, solo un pò di tranquillità, almeno ogni tanto. Uff.
Oggi in preda all'abbattimento totale, sono andata da mio zio, all'ospedale. Gli ho chiesto se sono io esagerata, se sarò così per sempre, se ho bisogno di ricominciare la psicoterapia. Abbiamo parlato un pò, lui mi conosce bene. Per prima cosa mi ha dato un ansiolitico più forte, soprattutto per dormire. Ha detto che se non dormo, dò i numeri ed è peggio. Poi ha detto che secondo lui non ho bisogno di fare ancora terapia, perchè ho fatto un buon percorso, ho inquadrato tutti i problemi, so tutto. Devo capire che con l'ansia ci devo convivere perchè sono ansiosa e magari lo sarò per sempre, ma posso imparare a gestirla meglio, a scaricarla invece di reprimerla. Per alcuni problemi che mi porto dietro dall'infanzia, lì posso lavorarci solo io. Devo fare autoterapia ogni giorno. Poi però mi ha detto di vivermela meglio: meglio prendere ogni tanto dell'ansiolitico che chiudermi in casa a piangermi addosso.
Allora ho pensato di sostituire la terapia con la palestra. Sono stata ad una palestra strafiga qua vicino e ho parlato per il corso di yoga. Poi parlerò direttamente col maestro. Mio zio dice che starò meglio, che può essermi di aiuto.
Vabbè, insomma, volevo solo dirvi che delle volte non ce la faccio, vorrei gettare la spugna e far vincere la parte peggiore di me. Ma non lo faccio per i miei e per il mio compagno.

Prima di tutto tirati via dal cervello che non si può guarire dall'ansia, perchè è una cosa assolutamente non veritiera.

Parlo spesso di agopuntura, perchè la pratico e ti posso assicurare che un buon trattamento fatto da un bravo agopuntore ti rimette a nuovo.

Qualche settimana fa ho trattato un amico che soffriva di dolori cronici alla cervicale, insonnia, ansia, gastrite, dolori muscolari migratori, dolori alle articolazioni, dolori che rendono la vita una schifezza.

Da qualche giorno si incominciano a notere i miglioramenti, infatti ha recuperato il sonno, è molto rilassato, i dolori alle articolazioni sono scomparsi, resta un lieve dolore alla cervicale, cosa che però non è risolvibile solamente con l'agopuntura ma anche con una serie di massaggi.

Penso che l'attività fisica sia basilare per scaricare l'ansia e favorire il rilassamento.

Sono quindi convinta anch'io che lo yoga possa darti un valido aiuto.
Sugge poi è un espertone in materia e quindi ti cosiglio di seguire quanto ti ha suggerito.

Capisco bene come ti senti.... a volte si pensa sia meglio togliersi di torno per evitare di soffrire e far soffrire chi ci sta vicino. Ma non è vero.
Come ho letto nel libro "Rompere gli schemi della depressione":
Il suicidio è una risposta definitiva ad una situazione provvisoria.

Se ti fermi un attimo a riflettere, capirai che non solo è un atto sproporzionato perchè ci sono persone che soffrono molto di più senza possibilità di cura e resistono, ma anche perchè il suicidio è un atto di resa e di egoismo.
L'ho pensato spesso anch'io, però poi mi sono venuti davanti agli occhi i miei figli.... quale insegnamento mai gli avrei trasmesso?! Quale esempio?
E poi ho pensato a mio marito che mi ama. In quale situazione l'avrei gettato?

Ci sono tante vite rovinate su cui non abbiamo potere di intervenire. Ma la nostra la possiamo gestire.
Non si deve mollare mai, anche per rispetto a chi questa possibilità non ce l'ha.

Adesso sei in una situazione di costante stress. Ti senti molta responsabilità e pressione intorno. Ma la vita non sono gli esami... è molto di più.
Meglio prendersi una pausa. Fai qualcosa che ti piace.
Vai a visitare un posto. Certe volte basta una mini vacanza, una giornata per sè stessi e si recuperano un sacco di energie.

Siamo tutti con te Nadir.

No, anthea, stai tranquilla, non penso mica al suicidio... mi piace la vita, sono innamorata persa e per carattere tendo al buonumore.
Ogni tanto ho dei periodi di stanchezza, di abbattimento e allora penso di lasciarmi andare e rimanere a letto la giornata e non fare nulla, cose così, non più gravi... già se vedo una siringa rischio di svenire
Stanotte con l'En è andata meglio: mi sono svegliata 3 volte con l'ansia ma mi sono riaddormentata quasi subito. Oggi mi sento meglio, quindi mi dedicherò allo studio e alla spesa.
E cmq so che c'è di peggio dell'ansia, nella mia famiglia ci sono vari casi... so anche che un esame non è nulla, però diventa importante se sei fuoricorso da un pò e se lavori per pagarti le bollette e le tasse universitarie... insomma, come al solito è un insieme di cose...

Scusa per l'incomprensione....

Ora mi sento meglio.