Avviare una nuova relazione, dismorfofobia e altre cose bel

Buongiorno, non scrivo spesso e per la prima volta sento la necessità di chiedere un mezzo consiglio.
Soffro di un mix di problemi socialmente letali ma che tuttavia non mi hanno mai pesato molto.
Ho una forma di depressione, nonostante per strada io mi esibisca come uno stand up comedian ( sto pensando seriamente di farne un lavoro), disturbo ossessivo compulsivo e dismorfofobia.
Sono sempre stata una persona strana, buffone ma introverso e riservato, poco avvezzo ad instaurare legami di qualsiasi tipo ecc... il classico soggetto che sta bene da solo e fantastica su come sarebbe bello vivere in un luogo remoto e isolato.
Fino a qualche anno fa vivevo una bella relazione poi finita dopo sei anni per varie ragioni. Pur essendo innamorato avevo iniziato ad allontanarmi.
Il vero problema è la mia dismorfofobia, dovuta ad un problema oggettivo. Da piccolo la pediatra ha trattato con leggerezza la mia plagiocefalia da posizione e dunque mi ritrovo con un cranio leggermente asimmetrico, attualmente il problema non si pone, avendo una folta chioma fatta di boccoli angelici. Tuttavia ho 30anni e la genetica non mente, iniziano a cadere e prima o poi cadranno, quindi o tiro avanti con ridicoli riporti o accetto le cose e mi raso. Non sono uno che bada all'aspetto, sono parecchio trasandato, trascuro abbigliamento e aspetto fisico, non è tanto l'immagine di me allo specchio turbarmi ma quello che sarà di me una volta che avrò il dismorfismo a vista. Non essendo mai stato visibile non ho mai dovuto convivere con la cosa, quindo per me sarà come svegliarsi da un incidente e scoprirsi sfregiato. Conoscenti ecc... di colpo mo vedranno cambiato, i miei capelli tra l'altro sono spesso argomento di dialogo e dibattito (li scuoto per pavoneggiarmi), dal punto di vista lavorativo sto cercando di specializzarmi in settori in cui non sia richiesta la bella presenza, facendo una vita di m***a ecc... non sono un belloccio ma piaccio e negli ultimi anni ho evitato ogni genere di coinvolgimento sentimentale.
In queste settimane ho conosciuto una ragazza, con lei mi trovo parecchio bene, sento che c'è feeling, accetta la mia rozzezza, il mio pessimo humor e soprattutto va oltre al mio essere apparentemente freddo e distaccato.
La verità è che io sto realmente bene da solo e voglio ritirarmi isolato tra i monti con due cani, però sto iniziando a provare qualcosa. Nonostante non rientra nel miei "canoni" estetici mi sento attratto, mi trovo a mio agio e sto davvero bene, cosa che accade con gli unici miei due amici che mi sono tenuto.
Tralasciando il fatto che ho forti dubbi sul saper pensare per due, mi danno noia le incomprensioni, non mi piace avere programmi, non amo uscire e preferisco stare nella natura, spesso ignoro amici, conoscenti e parenti ecc.. sono poco empatico e davvero una pessima persona con cui avere a che fare. Tralasciando tutto questo sento comunque di provare qualcosa, ma avrebbe davvero senso lanciarsi in una relazione che potrebbe cambiare di netto? Per dire star bene per un anno, la stempiatura avanza, mi raso e lei inizia a guardarmi con occhi diversi, mi trova cambiato. Non potrei neanche giudicare la cosa, sarebbe più che comprensibile questa sua reazione. Ma avrebbe davvero senso dedicarsi a qualcosa che potrebbe troncarsi di netto per una roba del genere con tutte le conseguenze del caso? Qualcosa a cui non potrei rimediare.
Non voglio approfittare di lei, non voglio farle perdere tempo o illuderla, sto solo cercando di andarci piano e prendere la giusta decisione. Ripeto non ho mai avuto l'asigenza di avere qualcuno al mio fianco, ho evitato altre probabili relazioni e pure qualche rapporto ccasionale per le conseguenze che comunque ne derivano. Purtroppo però stavolta la cosa mi è sfuggita di mano. Grazie in anticipo a chi si calerà tutto il papiro e perdonatemi eventuali strafalcioni, sto scrivendo da smartphone.

Oohhh la primavera, crashtest è innamorato!!!!

E così fa tornare a scrivere anche me, anche se posso solo darti la risposta "della nonna".

Credo che la convinzione di avere un difetto irrimediabile, orrorifico che fa scappare chi ci sta più vicino sia molto comune e strettamente interconnessa con la capacità di amare; senza sminuire il tuo problema, la convinzione di essere immeritevoli d'amore (preferibilmente per un motivo a cui possiamo dare una qualche forma di oggettività) tout court è diffusissima; però mi sembra figo e utile che in questa convinzione tu pensi a tutelare lei.
Io sono sicura di aver provato lo stesso moto di protezione verso l'altro, ogni tanto continuo a inciampare in me stessa e a non riuscire a fidarmi dell'idea che qualcuno voglia starmi accanto così come sono; contestualmente a volte mi giunge la voce dell'altro che mi spiega le sue validissime ragioni di inamabilità e la necessità di tutelare me. Insomma, hai spalancato una porta aperta.

Chissà che anche lei non abbia paura di qualche suo scheletro nell'armadio che prima o poi tu scoprirai per forza, che ti metterà sicuramente in fuga e da cui pensa di doverti almeno tutelare.
Sopporta crashtest, mi sa che questo tuo dubbio fa parte del pacchetto di una relazione intima tra bipedi.

E congratulazioni.

Grazie per la risposta.
Per innamorarmi ancora è presto, però è riuscita a farmi uscire dalla mia tana costellata di pitture rupestri e ossa spolpate o come le dissi l'altra sera "mi hai dato un buon motivo per lavarmi".
Il problema è che a parte i miei problemi io sono realmente una persona solitaria e con nessuna voglia di relazionarmi. Sono anni che ormai sento il richiamo della foresta. Uno degli ultimi periodi più belli della mia vita è stato durante una trasferta lavorativa di un mese in un paese di appena 2000 persona. Per una scorrettezza dell'ex inquilino mi sono ritrovato dieci giorni senza luce ed è stato fantastico. Il cellulare lo accendevo 5 minuti a sera, cenavo o prendevo qualcosa fuori sedendomi da solo, passeggiata e un paio di sigarette sul lago ecc... è stato un periodo quasi terapeutico, persino il DOC mi aveva abbandonato, uscivo di casa lasciando la porta aperta. Non avevo nulla, nessuno e stavo bene.
Per certi versi si, voglio proteggerla. Tenersi una persona come me non è per tutti proprio perchè non ci so fare con la gente, ho modo di fare molto bruschi ed istintivi, non sono in grado di dimostrare affetto e manco del tutto di empatia. Mi classifico comunque come buono, ma sono pessimo per chi mi sta accanto.
Con lei riesco ad aprirmi, le ho accennato qualcosa sul DOC e mi tormenta scherzosamente sulla mia misofonia.
Quello che mi spaventa è cosa potrebbe accadere una volta che sarò pelato. Purtroppo è un dismorfismo evidente e socialmente invalidante da un punto di vista pratico, mi ostacolerà e solo la chirurgia estetica potrebbe venirmi in soccorso, ma non posso contare su quella.
Non giudico nessuno per il proprio aspetto, però sono del parere che comunque l'attrazione ha anche una componente fisica più o meno forte, quindi non la giudicherei. Ci sono momenti in cui mi verrebbe da rasarmi e farla finita con i camuffamenti e a leo vorrei semplicemente spiegare la questione: ho un cranio melanzaniforme, la gentica infame mi farà diventar calvo e dovrò rasarmi. Puoi accettare la cosa per il momento ma quando sarà, se ti farò senso ti prego di non trascinare la cosa e bidonami.
Ma capisco che sarebbe inquietante come dichiarazione .

Purtroppo sono giorni che rimugino sulla faccenda, su quale sia la scelta giusta per quello che riguarda il aspetto caratteriale, se realmente sono in grado di gestire una relazione e per quello che riguarda il mio bizzarro cranio. Come posso impegnarmi in qualcosa che un giorno potrebbe avere termine per ragioni che non dipendono da me.

è solo la mia opinione, ma da un lato penso che non sia necessario imputare alla dismorfofobia il dispiacere per la perdita dei capelli o per la comparsa di altri segni dell'avanzare dell'età.
dall'altro penso che, pur essendo buona cosa cercare di investire ragionevolmente nel proprio aspetto, curarsi, non disprezzare i propri tratti piacevoli, quando si viene a parlare di relazioni affettive oltre una certa età è anche importante considerare che la gradevolezza dell'aspetto fisico tenderà a ridursi un po' con il passare del tempo per entrambi i partner, e perciò se la relazione continuerà a durare sarà anche per il concorso di altre cause più resistenti. per carità: va bene combattere la calvizie, cercare di avere una corporatura più tonica, ecc, per quanto mi riguarda. ma nel frattempo è più importante coltivare il legame con l'altra persona. viene probabilmente il momento in cui l'attaccamento al partner dipende più dal fatto che in esso riconosciamo il depositario di ricordi, o aspettative, abitudini, espressioni particolari che possono essere decodificate solo nell'intimità di quello che si è condiviso, che diventano la forza del legame o viceversa motivo di rottura del legame.