depressione post traumatica e antidepressivi
3 partecipanti
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depressione post traumatica e antidepressivi
ciao,
come molti di voi anch'io mi sono chiesta se davvero sono depressa o meno praticamente per tutta la vita. ma fino a qualche mese fa riuscivo ad andare avanti con alti e bassi, crisi di pianto la domenica e giornate passate nel letto, finchè ho avuto una persona accanto. nel momento in cui questa persona, a cui avevo dedicato tutta la mia vita da sempre ha simpaticamente deciso di abbandonarmi da un giorno all'altro, ho avuto una crisi depressiva acuta. sono stata da uno psichiatra che mi ha prescritto dal primo incontro antidepressivi e ansiolitici (lo capisco, ero in una condizione davvero pietosa e preoccupante e completamente sola a Milano). io comunque, complice qualche mio "amico" e mia madre non ho mai iniziato a prendere gli antidepressivi (citalopram), loro dicono che non sono depressa (il mio atteggiamento è particolarmente razionale anche nelle situazioni più drammatiche). da circa 4 mesi si intervallano giorni in cui sono fermamente convinta che non migliori la situazione e l'unica soluzione sia prenderli a giorni in cui mi sento più forte e mi convinco di potercela fare da sola. sto seguendo una psicoterapeuta da 3 mesi circa, neanche lei sa dirmi se devo o meno prendere gli antidepressivi perchè nei colloqui io riesco ad essere molto lucida nelle analisi e in pratica si è rivelata incapace ad aiutarmi in qualunque modo.
come se non bastasse sto per rimanere senza lavoro, perchè non sono più riuscita a concentrarmi e a trovare voglia e motivazioni per impegnarmi in qualcosa nonostante tutte le persone che ho a fianco mi descrivono come "la persona più brillante che conoscano" e non riescono a farsene una ragione del mio buttarmi via così. ma io non sento più nulla, tranne l'infinito dolore per l'unica persona a cui tenevo nella mia vita che si è rivelata tutt'altro da quello che credevo. qualcuno ha avuto un'esperienza simile e mi puo dire se gli antidepressivi possono davvero essere una soluzione al problema? credo sia l'ultima spiaggia prima di condannarmi ad una vita in cui si punta alla mera sopravvivenza.
come molti di voi anch'io mi sono chiesta se davvero sono depressa o meno praticamente per tutta la vita. ma fino a qualche mese fa riuscivo ad andare avanti con alti e bassi, crisi di pianto la domenica e giornate passate nel letto, finchè ho avuto una persona accanto. nel momento in cui questa persona, a cui avevo dedicato tutta la mia vita da sempre ha simpaticamente deciso di abbandonarmi da un giorno all'altro, ho avuto una crisi depressiva acuta. sono stata da uno psichiatra che mi ha prescritto dal primo incontro antidepressivi e ansiolitici (lo capisco, ero in una condizione davvero pietosa e preoccupante e completamente sola a Milano). io comunque, complice qualche mio "amico" e mia madre non ho mai iniziato a prendere gli antidepressivi (citalopram), loro dicono che non sono depressa (il mio atteggiamento è particolarmente razionale anche nelle situazioni più drammatiche). da circa 4 mesi si intervallano giorni in cui sono fermamente convinta che non migliori la situazione e l'unica soluzione sia prenderli a giorni in cui mi sento più forte e mi convinco di potercela fare da sola. sto seguendo una psicoterapeuta da 3 mesi circa, neanche lei sa dirmi se devo o meno prendere gli antidepressivi perchè nei colloqui io riesco ad essere molto lucida nelle analisi e in pratica si è rivelata incapace ad aiutarmi in qualunque modo.
come se non bastasse sto per rimanere senza lavoro, perchè non sono più riuscita a concentrarmi e a trovare voglia e motivazioni per impegnarmi in qualcosa nonostante tutte le persone che ho a fianco mi descrivono come "la persona più brillante che conoscano" e non riescono a farsene una ragione del mio buttarmi via così. ma io non sento più nulla, tranne l'infinito dolore per l'unica persona a cui tenevo nella mia vita che si è rivelata tutt'altro da quello che credevo. qualcuno ha avuto un'esperienza simile e mi puo dire se gli antidepressivi possono davvero essere una soluzione al problema? credo sia l'ultima spiaggia prima di condannarmi ad una vita in cui si punta alla mera sopravvivenza.
perelisa- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 17.08.17
Re: depressione post traumatica e antidepressivi
Direi che è arrivato il momento di provare gli antidepressivi, sarebbe bello anche che fossi seguita da uno psichiatra nel mentre.
MortoCheCammina- Numero di messaggi : 87
Data d'iscrizione : 17.12.13
Re: depressione post traumatica e antidepressivi
ciao perelisa,
la questione delle tue prescrizioni è un po' personale: stiamo parlando di medicine e credo che consigliarti nel merito sarebbe poco igienico su un forum online. negli anni vari utenti hanno raccontato dei propri percorsi e gli atteggiamenti sono variabili: c'è chi avanza riserve sui farmaci e chi sulla terapia psicologica, chi preferisce la sinergia tra le due cose, ecc. penso che la decisione spetti a te così come l'iniziativa per rimuovere i dubbi che la ostacolano, che secondo me vanno rivolti a chi ha le competenze e le informazioni per produrre diagnosi. anche perché i farmaci non sono "i farmaci", ma molecole diverse tra di loro che possono essere usate per il trattamento di situazioni diverse tra di loro, da parte di chi ha competenza e può assumersi la responsabilità anche deontologica e giuridica delle sue decisioni.
legare le proprie aspettative di protezione e di appagamento unicamente al rapporto con una persona è sicuramente un fattore di rischio strutturale per la stabilità del proprio mondo affettivo e spesso anche materiale. peraltro capita a molti ed è capitato anche a me, e quindi questa osservazione non vuol essere una critica, ma solo un invito a riconoscere questo punto critico del tuo sistema e a lavorare con pazienza per costruire a poco a poco un'esistenza capace di attraversare la dimensione della perdita (anche di perdite irreparabili: si può) e di compensarla o darle significato in qualche modo che ti sia congeniale.
la questione delle tue prescrizioni è un po' personale: stiamo parlando di medicine e credo che consigliarti nel merito sarebbe poco igienico su un forum online. negli anni vari utenti hanno raccontato dei propri percorsi e gli atteggiamenti sono variabili: c'è chi avanza riserve sui farmaci e chi sulla terapia psicologica, chi preferisce la sinergia tra le due cose, ecc. penso che la decisione spetti a te così come l'iniziativa per rimuovere i dubbi che la ostacolano, che secondo me vanno rivolti a chi ha le competenze e le informazioni per produrre diagnosi. anche perché i farmaci non sono "i farmaci", ma molecole diverse tra di loro che possono essere usate per il trattamento di situazioni diverse tra di loro, da parte di chi ha competenza e può assumersi la responsabilità anche deontologica e giuridica delle sue decisioni.
legare le proprie aspettative di protezione e di appagamento unicamente al rapporto con una persona è sicuramente un fattore di rischio strutturale per la stabilità del proprio mondo affettivo e spesso anche materiale. peraltro capita a molti ed è capitato anche a me, e quindi questa osservazione non vuol essere una critica, ma solo un invito a riconoscere questo punto critico del tuo sistema e a lavorare con pazienza per costruire a poco a poco un'esistenza capace di attraversare la dimensione della perdita (anche di perdite irreparabili: si può) e di compensarla o darle significato in qualche modo che ti sia congeniale.
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