Ciao. È davvero una sconfitta scrivere qui. Che cos'ho?

Si deve davvero cadere in basso per arrivare a cercare questo tipo di "conforto".
Comunque sia, anche io sono arrivata al limite. Spero che qualcuno fra voi riesca a sentire almeno solo un po' di quello che sento io.
Sono un'adolescente, e i miei problemi non sono i tipici: "sono sola, non ho amici, sono bullizzata..."
Rispetto e sono vicina a tutti coloro che hanno questo tipo di frustrazioni, tuttavia il mio tipo di depressione...lo ritengo ancora più cupo e tetro.
È iniziato già anni fa, ma ho iniziato a pensare che si trattasse di depressione solo questa estate, dopo aver sofferto di tanatofobia. Per chi non lo sapesse, è la paura della morte. Io non sono credente. Dopo la morte vi è il nulla, secondo ciò che credo io. E quando inizi a pensarci, a riflettere che hai un enorme orologio alle tue spalle, e a quanto facilmente una vita si spezzi...un piccolo demone nasce dentro di te e va sempre ad espandersi. Non ho dormito per sere, ho perso 4 chili e a volte per distrarmi dal dolore psicologico, me ne procuravo uno fisico, come per esempio stringere un arto fino a non sentirlo più. Mi ero promessa che mai più avrei desiderato che il tempo passasse, non si deve sprecare neanche un secondo. Ma tutto si è dissolto con l'inizio della scuola. L'estate è finita in modo triste e macabro, con le mie amicizie storiche non sentivo più alcun tipo di collegamento, alcune di loro nel frattempo, hanno trovato altre cerchie. Sono finita al banco davanti a tutto con una mia cara amica, eppure...è come se non ci fosse più una connessione. La sera ho iniziato inspiegabilmente ad avere forti attacchi di panico fino a vomitare, soffocare...senza riuscire a capire perché. Il mondo si sta spegnendo. Non capisco perché non riesca a vederlo come l'ho sempre visto. Il cibo non ha sapore, il sonno scompare quando decido di addormentarmi, non riesco a capire ciò che leggo...
Stranamente però quest'estate ho trovato amicizie molto più grandi di me con cui ho sentito di avere un'affinità. Poi ho piano piano smesso di sentirle.
Tra la mia fobia, e il dissapore della vita a un'età così modesta... tra crisi e attacchi di panico... ma io che cos'ho?

Secondo me per non avere paura della morte bisogna contemplarla, comprenderla e accettarla.

Non ricordo di aver sofferto particolarmente quando è morta la mia bis-nonna.

Quando avevo 18 anni, è morto il padre di un mio caro amico. Mi è dispiaciuto molto per il mio amico e per la sua famiglia.

Quando è morto mio nonno nemmeno ho sofferto tantissimo, mi è dispiaciuto si ma non è che abbia provato disperazione, mi ha dato però molto fastidio sentire il veleno che gli veniva tirato addosso da tutti i suoi figli/figlie tranne uno.

Sono stato più di una volta in sala operatoria, fratture, incidenti stradali, appendicite in peritonite.

Una volta una bolla in gola mi stava soffocando, ero viola.

L'ultima volta che ho creduto di star per morire ho preso una botta in faccia tremenda. Ero stato investito. Non c'era tristezza in me in quel momento, ho pensato solo che forse sarei morto una volta toccato il suolo. Invece ero abbastanza integro.

Si muore, punto, non c'è altro da aggiungere, non c'è un giudizio da dare, non è una preferenza.

La vita è un giro in giostra, non c'è niente da conseguire, non c'è niente da realizzare, quando finisce finisce e niente di quello che si ha fatto o meno fa alcuna differenza.

Sta a ognuno di noi decidere come impiegare il proprio tempo, che valori perseguire, se attenersi ad essi, cosa ricercare.

Ma niente alla fine farà la differenza.

Si possono fare si grandi progetti, implementare piani di medio/lungo termine, ma bisogna essere pronti a lasciare in qualsiasi momento.

Io se dovessi morire ora non avrei alcun rimorso, non perché io abbia sempre deciso e agito in maniera perfetta, ma perché non mi importa.

Ho molti progetti e spero di poter fare un paio di grandi cose, ma sono pronto a lasciare tutto in qualsiasi momento. I miei si dispererebbero e mio fratello si torturerebbe per non aver passato più tempo con me, ma alla fine anche queste cose importano fino a un certo punto.

Forse bisogna imparare ad accettare anche il dolore e la sofferenza, non solo propri ma anche altrui.

Che poi milioni di innocenti muoiono nel mondo in maniera terribile e noi ce ne fo**iamo allegramente e pensiamo alle nostre stupidaggini, quindi sarebbe più autentico e coerente non essere troppo sensibili nemmeno alla morte propria o dei propri cari.

Ciao StoneMask mi ha toccato molto il tuo post e mi dispiace tanto tu stia passando questo. Diciamo che io sto passando quasi lo stesso, la mia non è paura della morte ma al contrario della vita. Ma ciò che provoca a livello emotivo penso abbia lo stesso effetto perché non sai come comportarti, hai sempre paura. Se ti va qualche volta possiamo scambiare qualche chiacchiera.

Grazie a entrambi...
Anche io mi ripeto che é inutile avere paura della morte, tanto arriva, eppure quando qualcosa nel tuo cervello non va...non va più, una fobia è una fobia e supera spesso anche il pensiero razionale.
E io che la vivo così, dico mai avere paura della vita, che è la cosa più importante che si ha.

Beh tu dici mai avere paura della vita. Che ti devo dire...beata. Perché io non so più cosa fare per apprezzarla purtroppo.

Che cos'è che ti spaventa a tal punto?

Non te lo so nemmeno spiegare. Semplicemente faccio fatica a vivere...

Ovviamente ora per me è facile parlare così, però potrei suggerirti di focalizzarti su tutto ciò che c'è di positivo, iniziare a coltivare una passione, porsi un obiettivo...se non c'è nulla di bello, prova a ..costruirlo!

Grazie mille per i consigli, ci proverò. In questo momento non riesco in nulla perché sono dei giorni proprio pessimi, ho bisogno di tempo per riprendermi e poi riprovarci. Spero di riuscirci

Ti mando tutt'energia positiva possibile allora

Che gentile grazie