Quella sera
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Robin93
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Quella sera
Robin93 Sab Feb 21, 2015 10:34 pm
Sento di dover ancora una volta usare questo spazio bianco per scrivere ciò che vivo.
Dieci giorni fa, ho vissuto una delle sere più felici che io ricordi.
La sera prima ero uscito con un ragazzo con cui mi ero sentito su una piattaforma online. Scoprendo di avere due amici in comune, siamo usciti tutti insieme e abbiamo rotto il ghiaccio dal vivo. Di bell'aspetto, intelligente, due anni più grande, timido ma piacevole. Abbiamo passato una bella serata in 4 e ci siamo trovati d'accordo su molte cose. Nella macchina del nostro amico, a notte inoltrata, abbiamo continuato a confrontarci tra di noi e con gli altri due presenti e poi, arrivato il momento di salutarsi, io ho "scavalcato" la sua mano tesa per un saluto di amici e invece l'ho abbracciato. Ci siamo poi separati, e poco prima di chiudere la portiera ho visto un sorriso che lo illuminava e che ha accompagnato i miei pensieri fino al giorno successivo.
Giorno in cui mi ha invitato ad uscire per la sera stessa. Arriviamo così a ciò di cui voglio scrivere. Ci siamo visti di fronte a casa mia dove è venuto a prendermi in macchina, per muoverci verso un localetto da lui consigliato e senza alcun imbarazzo abbiamo iniziato a parlare sin dal tragitto insieme. Il locale era un po' disordinato e "grezzo", eravamo seduti su due sedie troppo alte e attorno a un tavolo traballante, ma c'era un'atmosfera distesa e poche persone attorno. Ci siamo conosciuti di più e ha pagato lui mentre ero distratto. Ho insistito affinché potessi pagare anch'io qualcosa, ci è venuta voglia di andare ad un bar lì vicino per un pezzo di torta, ci siamo messi di nuovo in macchina e ci siamo andati. Al bar ho pagato io, un bar di lusso e costoso, due fette di torta al cioccolato. Mi ha raccontato anche delle sue paure, della psicoterapia, dei mesi terribili in cui la malattia mentale e l'ansia l'avevano colpito, e io gli ho confessato del Lamictal e del disturbo bipolare che in passato mi ha stravolto, ma che ora è sotto controllo. Quando non abbiamo saputo più che dirci, io l'ho guardato negli occhi più a lungo con un sorriso a metà tra il divertito e il compiaciuto e lui ha ricambiato con una punta di timidezza. Ho pagato, siamo usciti e siamo tornati in macchina. Nei pochi metri per arrivarci, io l'ho già stretto a me. Siamo entrati e c'è voluto poco che dall'abbraccio (io lo abbracciavo da dietro, dalle spalle) i nostri baci sulla guancia arrivassero lentamente alla bocca, con una lentezza che non avrei creduto potesse esistere. Ci baciamo piano, poi le nostre bocche iniziano ad aprirsi e arriviamo alla lingua. Nessuno dei due aveva mai baciato con così tanta passione e trasporto. Mentre io sono seduto al posto accanto a quello del conducente, lui dalla mia sinistra si stende poggiando capo e busto sulle mie ginocchia. Posso accarezzargli i capelli e prendergli la testa tra le mani. Lui mi bacia le mani più volte, sembra piacergli. Spesso porta una mano a toccarmi le orecchie, a massaggiarmele. Ci abbracciamo forte, un paio di volte io esagero e lui ride appena dicendomi che vado un po' troppo forte. Poi tocca a me stendermi sulle sue gambe, lo guardo dall'sottinsù ed è lui ora a dover piegare la testa per baciarmi. Ogni tanto ci fermiamo e ci raccontiamo qualcosa della nostra vita, qualche cazzata, o qualche fatto di conoscenti in comune. Scherziamo sul fatto che "Grindr", l'app gay, venga da "Grinder", che in inglese significa "tritacarne", e su cui nessuno dei due sarebbe mai voluto finire. Nessuno dei due si sarebbe triturato a vicenda, né avremmo scopato così facilmente. Con le mani attorno alla sua testa, gli dico che non c'è da preoccuparsi. Lui mi dice che sono dolcissimo. Ci continuiamo a baciare per un'altra ora, non riusciamo più a smettere. Tutt'attorno a noi, i vetri sono completamente appannati, nessuno può vederci dall'esterno. Decidiamo di rimetterci in marcia, accendere la macchina e andare nella zona di casa mia, perché il giorno dopo entrambi abbiamo impegni improrogabili, eppure sotto casa mia continuiamo a baciarci per un'altra mezz'ora. Nessuno dei due vuole andarsene, pur dovendolo fare. All'1 e mezza del mattino del mercoledì, esco dalla sua macchina e nella pioggerellina notturna, cammino per quei pochi metri guardando il cielo nuvoloso.
Appena tornato a casa mi scrive che con me è stato benissimo. Al solo pensiero di rivederlo presto, mentre mi masturbo, vengo copiosamente per l'eccitazione di ore e ore di baci e intimità, ed è il piacere più grande che io abbia provato da un pezzo.
Lui però deve recarsi a Milano per un progetto fino alla domenica, me l'aveva già detto all'inizio della serata, ci vorrebbe andare tanto con me. Io gli prometto che ci saremmo rivisti lunedì.
Domenica, torna a casa assolutamente sconvolto e mi scrive che sta piangendo da ore perché ha fatto una cazzata e ha avuto ripetuti attacchi d'ansia. E' tornato su quell'app, Grindr, ha contattato delle persone e mentre era a Milano ha scopato con altri due uomini, di cui uno l'ha pure trattato di cacchina, e con cui non ha avuto un rapporto molto pulito.
La cosa che lo sconvolge, più delle scopate, è la sua mancanza di pulizia in quel rapporto, cosa che gli crea ansie e paranoie assurde. Non si accorge quasi della mia delusione, del venir meno dell'atmosfera stupenda che si era creata col nostro appuntamento. Mi scrive che non entrerà mai più su quell'app, che ora avrà bisogno di tante altre sedute di psicoterapia per venirne fuori. Mi scrive che per lui le scopate sono puro divertimento, e non precludono da una frequentazione seria con un'altra persona, ma su questo non mi trova d'accordo, per me il sesso si fa responsabilmente e nel rispetto dei sentimenti dell'altro e del suo attaccamento emotivo. Insomma non mi trova d'accordo, e intanto gli sale un'ansia indomabile che lo blocca e non lo fa uscire più di casa, insieme a sensi di colpa per la mancanza di pulizia di quel rapporto, remotamente collegato ad una possibilità infettiva. Dopo la delusione, per il solo moto di affetto del nostro appuntamento, decido di recarmi io in macchina di fronte casa sua per incontrarlo e vedere come stesse. Parla a fatica, col respiro affannoso e quasi accusandomi di star peggiorando la sua ansia con le mie accuse di aver rovinato ciò che avevamo vissuto insieme. Inizio ad avvertire un mal di testa, che sento quando gli sbalzi di umore "colpiscono" la barriera chimica del Lamictal. Lui si accorge di questi miei dolori. Entriamo in macchina, rimaniamo in silenzio. Ci scambiamo giusto qualche parola ma rispettiamo ognuno la sofferenza dell'altro. Lui a un certo punto si gira e mi massaggia le tempie, ma io non lo guardo proprio. Non avevo capito, al primo appuntamento, quale fosse la dimensione della sua ansia, piuttosto grave; non avevo riconosciuto questa sua impulsività sessuale, che personalmente non condanno come un male oggettivo, ma che non si colloca alla grande nella cornice di un secondo appuntamento. Mi dice che lui desidera gli uomini, li vuole, li vuole scopare, ma puntualmente pur nello scoparli, non raggiunge il piacere aspettato, ed in fondo non gli piace così tanto. E' una ricerca, non sa che vuole, è molto confuso e triste e in lite con la vita. Ha tante paure, ansie, medicinali, problemi. I suoi ragionamenti, dal mio punto di vista inespresso, mancano di connessioni logiche solide e diventano spesso tautologici o vicoli ciechi.
Poi, l'atmosfera si rilassa di nuovo, rimaniamo di nuovo in silenzio, io guardo oltre il finestrino in direzione opposta a lui, che siede nel posto alla mia destra, accanto al conducente. A un certo punto, lui si volta, e poi arcua il busto all'indietro, con l'intenzione di stendersi sulle mie gambe. Si stende, sento la sua schiena premere contro le mie gambe, sento la sua testa appoggiarsi su di me. Non rispondo, né verbalmente, né corporalmente, le mie braccia non si muovono ad abbracciarlo, né la mia bocca a baciarlo dall'alto. Rimaniamo così in silenzio per un altro po'.
Poi io distolgo lo sguardo dal finestrino e lo guardo per qualche momento.
Ciò che vedo non è lui, S., non è un ragazzo, ma è una creatura stesa sulle mie gambe e con la testa leggermente inclinata all'indietro, gli occhi limpidi fissi verso il soffitto della macchina. Posso sentire il rumore del chiudersi e l'aprirsi delle sue palpebre, aspetta in silenzio, fissando il soffitto, sollevando e abbassando docilmente il torace. E' una creatura immobile nell'attesa dell'altro, assorta nel silenzio della contemplazione di una risposta d'azione, che deve ancora arrivare. Lo guardo e penso che un'impressione del genere è un tesoro da custodire, la dolcezza della serata. Porto un braccio attorno al suo torace e lo stringo, ci baciamo un poco. Nulla come la prima serata, ma è un gesto comunque dolce. Io non me la sento di cominciare una relazione con così tanti problemi in itinere da parte sua, con la sua compulsività nel sesso. Possiamo vivere questi momenti di dolcezza e di intimità, ma per una vera relazione, serve la progettualità che lui ancora non vuole né riesce a pensare.
Dopo esserci lasciati, ed aver guidato fino a casa, apro Whatsapp e torniamo a sentirci online. Tra gli altri messaggi, di grande intimità e calore, un messaggio colpisce entrambi più di tutti gli altri: "La prima sera, non saremmo mai dovuti uscire da quella macchina." Io lo ringrazio per avermi fatto capire, in una sera, che cos'è l'amore; per avermi fatto credere che, dopo tutte le sofferenze da me passate, sono capace di prendere tra le mani il volto di un ragazzo e guardarlo con occhi pieni d'amore. Con lui, ho sperimentato per la prima volta tutto questo; gli scrivo di voler guardare il bicchiere mezzo pieno, pur nella delusione di una prospettiva di relazione sfumata - gli scrivo di essere fortunato, perché a 20 anni posso dire di aver vissuto una serata d'amore, mentre tante persone non ne vivono una nella loro intera vita. Lui mi può scrivere solo: "Mi dispiace di aver rovinato tutto." e "Sei dolcissimo, ti voglio tanto bene, non vedo l'ora di rivederti".
Questa è la situazione, per il momento. Un po' confusa ma densa di vita.
Non so se leggerai queste righe, se mai capitasse che tu visitassi questo forum. Potresti star cercando un ulteriore posto dove lenire le tue sofferenze. Se leggi ciò che ho scritto, fammelo sapere.
Dieci giorni fa, ho vissuto una delle sere più felici che io ricordi.
La sera prima ero uscito con un ragazzo con cui mi ero sentito su una piattaforma online. Scoprendo di avere due amici in comune, siamo usciti tutti insieme e abbiamo rotto il ghiaccio dal vivo. Di bell'aspetto, intelligente, due anni più grande, timido ma piacevole. Abbiamo passato una bella serata in 4 e ci siamo trovati d'accordo su molte cose. Nella macchina del nostro amico, a notte inoltrata, abbiamo continuato a confrontarci tra di noi e con gli altri due presenti e poi, arrivato il momento di salutarsi, io ho "scavalcato" la sua mano tesa per un saluto di amici e invece l'ho abbracciato. Ci siamo poi separati, e poco prima di chiudere la portiera ho visto un sorriso che lo illuminava e che ha accompagnato i miei pensieri fino al giorno successivo.
Giorno in cui mi ha invitato ad uscire per la sera stessa. Arriviamo così a ciò di cui voglio scrivere. Ci siamo visti di fronte a casa mia dove è venuto a prendermi in macchina, per muoverci verso un localetto da lui consigliato e senza alcun imbarazzo abbiamo iniziato a parlare sin dal tragitto insieme. Il locale era un po' disordinato e "grezzo", eravamo seduti su due sedie troppo alte e attorno a un tavolo traballante, ma c'era un'atmosfera distesa e poche persone attorno. Ci siamo conosciuti di più e ha pagato lui mentre ero distratto. Ho insistito affinché potessi pagare anch'io qualcosa, ci è venuta voglia di andare ad un bar lì vicino per un pezzo di torta, ci siamo messi di nuovo in macchina e ci siamo andati. Al bar ho pagato io, un bar di lusso e costoso, due fette di torta al cioccolato. Mi ha raccontato anche delle sue paure, della psicoterapia, dei mesi terribili in cui la malattia mentale e l'ansia l'avevano colpito, e io gli ho confessato del Lamictal e del disturbo bipolare che in passato mi ha stravolto, ma che ora è sotto controllo. Quando non abbiamo saputo più che dirci, io l'ho guardato negli occhi più a lungo con un sorriso a metà tra il divertito e il compiaciuto e lui ha ricambiato con una punta di timidezza. Ho pagato, siamo usciti e siamo tornati in macchina. Nei pochi metri per arrivarci, io l'ho già stretto a me. Siamo entrati e c'è voluto poco che dall'abbraccio (io lo abbracciavo da dietro, dalle spalle) i nostri baci sulla guancia arrivassero lentamente alla bocca, con una lentezza che non avrei creduto potesse esistere. Ci baciamo piano, poi le nostre bocche iniziano ad aprirsi e arriviamo alla lingua. Nessuno dei due aveva mai baciato con così tanta passione e trasporto. Mentre io sono seduto al posto accanto a quello del conducente, lui dalla mia sinistra si stende poggiando capo e busto sulle mie ginocchia. Posso accarezzargli i capelli e prendergli la testa tra le mani. Lui mi bacia le mani più volte, sembra piacergli. Spesso porta una mano a toccarmi le orecchie, a massaggiarmele. Ci abbracciamo forte, un paio di volte io esagero e lui ride appena dicendomi che vado un po' troppo forte. Poi tocca a me stendermi sulle sue gambe, lo guardo dall'sottinsù ed è lui ora a dover piegare la testa per baciarmi. Ogni tanto ci fermiamo e ci raccontiamo qualcosa della nostra vita, qualche cazzata, o qualche fatto di conoscenti in comune. Scherziamo sul fatto che "Grindr", l'app gay, venga da "Grinder", che in inglese significa "tritacarne", e su cui nessuno dei due sarebbe mai voluto finire. Nessuno dei due si sarebbe triturato a vicenda, né avremmo scopato così facilmente. Con le mani attorno alla sua testa, gli dico che non c'è da preoccuparsi. Lui mi dice che sono dolcissimo. Ci continuiamo a baciare per un'altra ora, non riusciamo più a smettere. Tutt'attorno a noi, i vetri sono completamente appannati, nessuno può vederci dall'esterno. Decidiamo di rimetterci in marcia, accendere la macchina e andare nella zona di casa mia, perché il giorno dopo entrambi abbiamo impegni improrogabili, eppure sotto casa mia continuiamo a baciarci per un'altra mezz'ora. Nessuno dei due vuole andarsene, pur dovendolo fare. All'1 e mezza del mattino del mercoledì, esco dalla sua macchina e nella pioggerellina notturna, cammino per quei pochi metri guardando il cielo nuvoloso.
Appena tornato a casa mi scrive che con me è stato benissimo. Al solo pensiero di rivederlo presto, mentre mi masturbo, vengo copiosamente per l'eccitazione di ore e ore di baci e intimità, ed è il piacere più grande che io abbia provato da un pezzo.
Lui però deve recarsi a Milano per un progetto fino alla domenica, me l'aveva già detto all'inizio della serata, ci vorrebbe andare tanto con me. Io gli prometto che ci saremmo rivisti lunedì.
Domenica, torna a casa assolutamente sconvolto e mi scrive che sta piangendo da ore perché ha fatto una cazzata e ha avuto ripetuti attacchi d'ansia. E' tornato su quell'app, Grindr, ha contattato delle persone e mentre era a Milano ha scopato con altri due uomini, di cui uno l'ha pure trattato di cacchina, e con cui non ha avuto un rapporto molto pulito.
La cosa che lo sconvolge, più delle scopate, è la sua mancanza di pulizia in quel rapporto, cosa che gli crea ansie e paranoie assurde. Non si accorge quasi della mia delusione, del venir meno dell'atmosfera stupenda che si era creata col nostro appuntamento. Mi scrive che non entrerà mai più su quell'app, che ora avrà bisogno di tante altre sedute di psicoterapia per venirne fuori. Mi scrive che per lui le scopate sono puro divertimento, e non precludono da una frequentazione seria con un'altra persona, ma su questo non mi trova d'accordo, per me il sesso si fa responsabilmente e nel rispetto dei sentimenti dell'altro e del suo attaccamento emotivo. Insomma non mi trova d'accordo, e intanto gli sale un'ansia indomabile che lo blocca e non lo fa uscire più di casa, insieme a sensi di colpa per la mancanza di pulizia di quel rapporto, remotamente collegato ad una possibilità infettiva. Dopo la delusione, per il solo moto di affetto del nostro appuntamento, decido di recarmi io in macchina di fronte casa sua per incontrarlo e vedere come stesse. Parla a fatica, col respiro affannoso e quasi accusandomi di star peggiorando la sua ansia con le mie accuse di aver rovinato ciò che avevamo vissuto insieme. Inizio ad avvertire un mal di testa, che sento quando gli sbalzi di umore "colpiscono" la barriera chimica del Lamictal. Lui si accorge di questi miei dolori. Entriamo in macchina, rimaniamo in silenzio. Ci scambiamo giusto qualche parola ma rispettiamo ognuno la sofferenza dell'altro. Lui a un certo punto si gira e mi massaggia le tempie, ma io non lo guardo proprio. Non avevo capito, al primo appuntamento, quale fosse la dimensione della sua ansia, piuttosto grave; non avevo riconosciuto questa sua impulsività sessuale, che personalmente non condanno come un male oggettivo, ma che non si colloca alla grande nella cornice di un secondo appuntamento. Mi dice che lui desidera gli uomini, li vuole, li vuole scopare, ma puntualmente pur nello scoparli, non raggiunge il piacere aspettato, ed in fondo non gli piace così tanto. E' una ricerca, non sa che vuole, è molto confuso e triste e in lite con la vita. Ha tante paure, ansie, medicinali, problemi. I suoi ragionamenti, dal mio punto di vista inespresso, mancano di connessioni logiche solide e diventano spesso tautologici o vicoli ciechi.
Poi, l'atmosfera si rilassa di nuovo, rimaniamo di nuovo in silenzio, io guardo oltre il finestrino in direzione opposta a lui, che siede nel posto alla mia destra, accanto al conducente. A un certo punto, lui si volta, e poi arcua il busto all'indietro, con l'intenzione di stendersi sulle mie gambe. Si stende, sento la sua schiena premere contro le mie gambe, sento la sua testa appoggiarsi su di me. Non rispondo, né verbalmente, né corporalmente, le mie braccia non si muovono ad abbracciarlo, né la mia bocca a baciarlo dall'alto. Rimaniamo così in silenzio per un altro po'.
Poi io distolgo lo sguardo dal finestrino e lo guardo per qualche momento.
Ciò che vedo non è lui, S., non è un ragazzo, ma è una creatura stesa sulle mie gambe e con la testa leggermente inclinata all'indietro, gli occhi limpidi fissi verso il soffitto della macchina. Posso sentire il rumore del chiudersi e l'aprirsi delle sue palpebre, aspetta in silenzio, fissando il soffitto, sollevando e abbassando docilmente il torace. E' una creatura immobile nell'attesa dell'altro, assorta nel silenzio della contemplazione di una risposta d'azione, che deve ancora arrivare. Lo guardo e penso che un'impressione del genere è un tesoro da custodire, la dolcezza della serata. Porto un braccio attorno al suo torace e lo stringo, ci baciamo un poco. Nulla come la prima serata, ma è un gesto comunque dolce. Io non me la sento di cominciare una relazione con così tanti problemi in itinere da parte sua, con la sua compulsività nel sesso. Possiamo vivere questi momenti di dolcezza e di intimità, ma per una vera relazione, serve la progettualità che lui ancora non vuole né riesce a pensare.
Dopo esserci lasciati, ed aver guidato fino a casa, apro Whatsapp e torniamo a sentirci online. Tra gli altri messaggi, di grande intimità e calore, un messaggio colpisce entrambi più di tutti gli altri: "La prima sera, non saremmo mai dovuti uscire da quella macchina." Io lo ringrazio per avermi fatto capire, in una sera, che cos'è l'amore; per avermi fatto credere che, dopo tutte le sofferenze da me passate, sono capace di prendere tra le mani il volto di un ragazzo e guardarlo con occhi pieni d'amore. Con lui, ho sperimentato per la prima volta tutto questo; gli scrivo di voler guardare il bicchiere mezzo pieno, pur nella delusione di una prospettiva di relazione sfumata - gli scrivo di essere fortunato, perché a 20 anni posso dire di aver vissuto una serata d'amore, mentre tante persone non ne vivono una nella loro intera vita. Lui mi può scrivere solo: "Mi dispiace di aver rovinato tutto." e "Sei dolcissimo, ti voglio tanto bene, non vedo l'ora di rivederti".
Questa è la situazione, per il momento. Un po' confusa ma densa di vita.
Non so se leggerai queste righe, se mai capitasse che tu visitassi questo forum. Potresti star cercando un ulteriore posto dove lenire le tue sofferenze. Se leggi ciò che ho scritto, fammelo sapere.
Robin93- Numero di messaggi : 53
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alias- Numero di messaggi : 78
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Robin93- Numero di messaggi : 53
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thatfeel- Numero di messaggi : 6
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Re: Quella sera
madotsuki Gio Mar 05, 2015 7:27 pm
Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
madotsuki- Numero di messaggi : 227
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Età : 24
Re: Quella sera
mmm Gio Mar 05, 2015 8:27 pm
madotsuki ha scritto:Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
Sembrano delle subdole aggressioni.
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
Re: Quella sera
madotsuki Gio Mar 05, 2015 8:27 pm
L'ho pensato anche io, spero di no..mmm ha scritto:madotsuki ha scritto:Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
Sembrano delle subdole aggressioni.
madotsuki- Numero di messaggi : 227
Data d'iscrizione : 12.11.14
Età : 24
Re: Quella sera
mmm Gio Mar 05, 2015 8:40 pm
madotsuki ha scritto:L'ho pensato anche io, spero di no..mmm ha scritto:madotsuki ha scritto:Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
Sembrano delle subdole aggressioni.
Poco male... immagino che Robin abbia le spalle più larghe delle loro...in caso contrario, questo tipo di cose lo aiuteranno a diventare più forte...
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
Re: Quella sera
madotsuki Gio Mar 05, 2015 8:41 pm
Certommm ha scritto:madotsuki ha scritto:L'ho pensato anche io, spero di no..mmm ha scritto:madotsuki ha scritto:Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
Sembrano delle subdole aggressioni.
Poco male... immagino che Robin abbia le spalle più larghe delle loro...in caso contrario, questo tipo di cose lo aiuteranno a diventare più forte...
madotsuki- Numero di messaggi : 227
Data d'iscrizione : 12.11.14
Età : 24
Re: Quella sera
alias Gio Mar 05, 2015 10:35 pm
madotsuki ha scritto:Certommm ha scritto:madotsuki ha scritto:L'ho pensato anche io, spero di no..mmm ha scritto:madotsuki ha scritto:Vi giuro, non ho capito lo scambio tra punti di domanda..thatfeel ha scritto:alias ha scritto:?
quoto.
Sembrano delle subdole aggressioni.
Poco male... immagino che Robin abbia le spalle più larghe delle loro...in caso contrario, questo tipo di cose lo aiuteranno a diventare più forte...
Non volevo aggredire nessuno... non ho capito il senso di questo post in questo contesto (forum).
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
mmm Gio Mar 05, 2015 11:35 pm
È uno sfogo, ne scrivo anche io ogni tanto, serve per organizzare le idee, per condividere i propri pensieri e la propria vita interiore con qualcuno... spesso la fuori si è soli, chi ci ama non sarebbe in grado di capire, altri userebbero ogni parola contro di noi... se non si ha niente da aggiungere basta non rispondere, il forum non è che sia sovraccarico di articoli (anzi), i moderatori ci sono, insomma "vivi e lascia vivere" mi pare una buona linea guida da serguire... per alcuni la depressione è fatta di scompensi chimici, per altri di difficoltà materiali, affettive, esistenziali, ecc...
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
Re: Quella sera
alias Gio Mar 05, 2015 11:55 pm
mmm ha scritto:È uno sfogo, ne scrivo anche io ogni tanto, serve per organizzare le idee, per condividere i propri pensieri e la propria vita interiore con qualcuno... spesso la fuori si è soli, chi ci ama non sarebbe in grado di capire, altri userebbero ogni parola contro di noi... se non si ha niente da aggiungere basta non rispondere, il forum non è che sia sovraccarico di articoli (anzi), i moderatori ci sono, insomma "vivi e lascia vivere" mi pare una buona linea guida da serguire... per alcuni la depressione è fatta di scompensi chimici, per altri di difficoltà materiali, affettive, esistenziali, ecc...
?
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
alias Ven Mar 06, 2015 12:05 am
Scherzo dai... non te la prendere. Comprendo gli sfoghi, comprendo meno i romanzi ( su questo sito ). Perchè il post di Robin ( massimo rispetto per lui ) mi sembra più un romanzo che uno sfogo.
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
canterel II Ven Mar 06, 2015 5:06 pm
scrivere con dettaglio, grazie e bellurie di varia specie è per molte persone un gesto correlato ad un'intenzione terapeutica o comunque protettiva del proprio vissuto, ed è una manisfestazione del carattere.
esiste una letteratura psicologica che valorizza proprio l'analisi della capacità narrativa del soggetto, anche in chiave diagnostica.
ben vengano dunque i romanzi, tanto più che il medium comune a tutti gli utenti qui è la scrittura.
esiste una letteratura psicologica che valorizza proprio l'analisi della capacità narrativa del soggetto, anche in chiave diagnostica.
ben vengano dunque i romanzi, tanto più che il medium comune a tutti gli utenti qui è la scrittura.
canterel II- Admin
- Numero di messaggi : 2820
Data d'iscrizione : 08.01.08 -
Re: Quella sera
Robin93 Sab Mar 07, 2015 3:09 pm
Non ha importanza, posso comprendere che scrivere racconti, più che post, possa essere a senso unico. Non mi sono sentito attaccato.
Per chi ha letto il racconto, l'aggiornamento è che il ragazzo in questione ha svelato così tanti problemi che non credo si possa impostare una relazione così profonda, data anche la questione della sua promiscuità sessuale anche nel gruppo di "amici". Credo che alla lunga la cosa possa essere deleteria nei miei confronti.
Per chi ha letto il racconto, l'aggiornamento è che il ragazzo in questione ha svelato così tanti problemi che non credo si possa impostare una relazione così profonda, data anche la questione della sua promiscuità sessuale anche nel gruppo di "amici". Credo che alla lunga la cosa possa essere deleteria nei miei confronti.
Robin93- Numero di messaggi : 53
Data d'iscrizione : 10.07.14
Re: Quella sera
alias Sab Mar 07, 2015 4:49 pm
Robin, se sono stato offensivo nei tuoi confronti, chiedo venia.Robin93 ha scritto:Non ha importanza, posso comprendere che scrivere racconti, più che post, possa essere a senso unico. Non mi sono sentito attaccato.
Per chi ha letto il racconto, l'aggiornamento è che il ragazzo in questione ha svelato così tanti problemi che non credo si possa impostare una relazione così profonda, data anche la questione della sua promiscuità sessuale anche nel gruppo di "amici". Credo che alla lunga la cosa possa essere deleteria nei miei confronti.
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
Robin93 Sab Mar 07, 2015 6:26 pm
Alias, NO, NO!
Non se ne parla.
Accettare le scuse? Qui la vera accetta te la lancerei in testa.
Non se ne parla.
Accettare le scuse? Qui la vera accetta te la lancerei in testa.
Robin93- Numero di messaggi : 53
Data d'iscrizione : 10.07.14
Re: Quella sera
madotsuki Sab Mar 07, 2015 8:18 pm
Ragazzi, accettatevi per come sieteRobin93 ha scritto:Alias, NO, NO!
Non se ne parla.
Accettare le scuse? Qui la vera accetta te la lancerei in testa.
madotsuki- Numero di messaggi : 227
Data d'iscrizione : 12.11.14
Età : 24
Re: Quella sera
alias Sab Mar 07, 2015 8:33 pm
Boh, ma sono stato così offensivo? Tutto questo solo per un punto interrogativo...madotsuki ha scritto:Ragazzi, accettatevi per come sieteRobin93 ha scritto:Alias, NO, NO!
Non se ne parla.
Accettare le scuse? Qui la vera accetta te la lancerei in testa.
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
madotsuki Sab Mar 07, 2015 8:39 pm
Ma no, nessuno si è offesoalias ha scritto:Boh, ma sono stato così offensivo? Tutto questo solo per un punto interrogativo...madotsuki ha scritto:Ragazzi, accettatevi per come sieteRobin93 ha scritto:Alias, NO, NO!
Non se ne parla.
Accettare le scuse? Qui la vera accetta te la lancerei in testa.
Penso che Robin stesse scherzando
madotsuki- Numero di messaggi : 227
Data d'iscrizione : 12.11.14
Età : 24
Re: Quella sera
alias Sab Mar 07, 2015 11:34 pm
madotsuki ha scritto:
Ragazzi, accettatevi per come siete
Accettiamoci nel senso di farci a pezzi con l'accetta?
alias- Numero di messaggi : 78
Data d'iscrizione : 08.01.15
Re: Quella sera
Robin93 Lun Mar 09, 2015 12:42 am
ragazzi, davvero, l'accetta la uso solo per la legna. Ho detto che non mi sono offeso perché non sono stato attaccato!
Dai, passiamo agli altri topic, dove c'è gente che ha problemi veri! xD
Dai, passiamo agli altri topic, dove c'è gente che ha problemi veri! xD
Robin93- Numero di messaggi : 53
Data d'iscrizione : 10.07.14
Re: Quella sera
Catherine92 Mer Mar 11, 2015 12:49 am
Ciao, ho letto la tua storia, così per caso...intanto penso che essendo questo un forum libero ognuno di noi si deve sentire libero di scrivere un romanzo piuttosto che due righe, poi sta al lettore decide di leggere tutto o no, chissa quanta gente magari lo leggerà e si rispecchiera' in esso ;-) ...Il post mi sembra comunque attinente al forum, visto i problemi descritti dell'altro ragazzo(la depress può avere/essere accompagnata da migliaia di sfaccettature: ansia, negazione di se, disturbi di personalità, disturbi ossessivi come l'idea dello sporco, e fidati è una cosa pesante, ho visto soffrirci mia zia ..ecc ecc).. Per il ragazzo che ha scritto questo post mi sento di dirgli che se stai pensando di allontanarlo come possibile "compagno", forse è meglio...rischi di affezionarti ad un persona che ha ancora bisogno di fare chiarezza nella sua vita, ed ha sicuramente problemi che solo il suo psicologo,che conosce realmente la sua storia, può aiutare (quindi ne tu, ne tantomeno "noi") ...a te, ti vedo già una persona che sa quello che vuole, e quindi rischieresti di soffrire inutilmente...baci :-*
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Catherine92- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 11.03.15
Re: Quella sera
Robin93 Ven Mar 13, 2015 9:39 pm
Catherine92 ha scritto:Ciao, ho letto la tua storia, così per caso...intanto penso che essendo questo un forum libero ognuno di noi si deve sentire libero di scrivere un romanzo piuttosto che due righe, poi sta al lettore decide di leggere tutto o no, chissa quanta gente magari lo leggerà e si rispecchiera' in esso ;-) ...Il post mi sembra comunque attinente al forum, visto i problemi descritti dell'altro ragazzo(la depress può avere/essere accompagnata da migliaia di sfaccettature: ansia, negazione di se, disturbi di personalità, disturbi ossessivi come l'idea dello sporco, e fidati è una cosa pesante, ho visto soffrirci mia zia ..ecc ecc).. Per il ragazzo che ha scritto questo post mi sento di dirgli che se stai pensando di allontanarlo come possibile "compagno", forse è meglio...rischi di affezionarti ad un persona che ha ancora bisogno di fare chiarezza nella sua vita, ed ha sicuramente problemi che solo il suo psicologo,che conosce realmente la sua storia, può aiutare (quindi ne tu, ne tantomeno "noi") ...a te, ti vedo già una persona che sa quello che vuole, e quindi rischieresti di soffrire inutilmente...baci :-*
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Ti ringrazio per questo post, è stato un bel pensiero.
Purtroppo sì, mi sono visto costretto ad allontanare questo ragazzo, perché avviare un dialogo sano non si è rivelato possibile. Forse sbagliando, credo che per cominciare una relazione sia necessaria un po' di stabilità o per lo meno una visione chiara di ciò che si vuole da sé e dall'altro.
Robin93- Numero di messaggi : 53
Data d'iscrizione : 10.07.14
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