Messaggio di auto-commiserazione n.37784

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Messaggio  quantum Sab Ott 25, 2014 2:49 pm

Ciao, mi chiamo quantum e da 4 anni a questa parte la mia vita e' diventata quella di un perdente.

  • -Quando mi guardo allo specchio vedo uno sconosciuto, mi verrebbe voglia di picchiare quella femminuccia rammollita salvo poi rendermi conto che sono io e, in quanto femminuccia rammollita, non ho la forza di farlo.

  • -Ho un ego e un orgoglio smisurati perche sono stato figlio unico in una famiglia benestante (e spesso assente)

  • -Da bambino e da adolescente ho avuto una vita molto vicina alla perfezione : un corpo abbastanza bello da avere almeno una chance con qualunque ragazza, benessere economico, laute paghe settimanali, un carattere che oggi fa invidia a me stesso e soprattutto quella cosa magica che e' la passione, che ti porta a trovare sempre le azioni e le parole giuste per rendere speciale ogni momento della propria vita, specie quando si e' in gruppo.

  • -Durante l'adolescenza ho avuto un incidente che mi ha costretto a letto per diversi mesi, durante i quali ho scoperto i piaceri della droga e della dissolutezza, e per i due anni successivi le mie medie scolastiche sono passate dall'assoluta perfezione alla mediocrità, le mie amicizie sono diventate da molte a poche. Ma ero ancora in me.

  • -L'anno successivo i miei genitori si separano, la ditta fallisce, la fidanzata si fa scopare dal mio (ai tempi) migliore amico. Se non bastasse la separazione e il fallimento della ditta a trasformarmi da ricco a povero, i miei decidono di andarsene via dall'italia e da loro non vedo piu un centesimo, resto solo come un ciuccio e per completare il tutto il mio amico bastardo ce la mette tutta per farmi passare per fesso e lo fa. Oltre al danno della fidanzata scopata la beffa di essere stato a lungo preso per il culo perche a quanto pare tutti sapevano della loro relazione tranne me (mi pento di avere ignorato certi segnali in tempo per salvarmi la reputazione).
    Senza soldi, senza tipa, senza amici e senza nemmeno poter lavorare legalmente -ero minorenne-. Quell'anno mi bocciano pure e abbandono il liceo per iscrivermi alle serali.

  • -Passo i due anni successivi in una sorta di concentramento monacale a mio modo: ovvero non riuscendo a far fronte a tutte le attivita' che normalmente fa una persona sana, decido di tagliare corto su amicizie (del resto già scadute e degradate da un pezzo), donne (pensavo che uno o due anni a farsi le seghe non mi avrebbero fatto troppo male) e attività fisica. Mi trasformo in uno scheletro che lavora di giorno, studia di notte e nel mentre fumavo marijuana e bevevo per annegare il dolore di un cosi brutale cambiamento. Sognavo di finire gli studi e iniziare una nuova vita.

  • -Due anni dopo passo la maturità a pieni voti e magicamente continuo a lavorare, porto a casa dei soldi e per circa sei mesi la mia vita sembra riprendersi verso un futuro promettente, ma presto mi rendo conto che la vita dell'operaio non fa per me. Mi annoio a lavorare 8 ore al giorno per una paga misera e sento dentro di me che se ce l'ho fatta fino a quel punto, posso anche riuscire a laurearmi da solo e trovare un posto di lavoro migliore.

  • -Un anno dopo sono ancora senza soldi, lavoro part-time e devo vivere nella miseria piu totale per arrivare alla fine del mese. Nel frattempo l'uni si fa sempre piu pesante, non ho tempo e nel poco che ho non riesco piu' a concentrarmi perche' sono quasi sempre fatto, e quando non lo sono mi sento male perche' sono tormentato dai ricordi di quello che era la mia vita e che ora non e' piu. Mi accorgo che rispetto a qualche anno prima iniziano a manifestarsi chiaramente segni della mia stanchezza, sono stressato e si vede. Non riesco piu' a portarmi a letto belle ragazze e mi accontento di quel che trovo, salvo poi interrompere le relazioni perche' non sono soddisfatto del cesso che mi son portato a casa. Raggiungo il mio limite mentre perdo esami e annaspo per trovare lavoro. Non trovo lavoro e non ho soldi. Abbandono con grande senso di sconfitta l'università.

  • -Ora sto lavorando come stagista in quello che e' il lavoro dei miei sogni. Lavoro gratis perche' il titolare di quel posto sta permettendomi di imparare quello che in università avrei dovuto pagare soldi e per ora mi va bene così, ma di questo passo fra un mese o due avro' concluso il mio percorso, avrò finalmente uno stipendio regolare da piu di tre cifre e sarà il momento di fare i conti con quel che e' rimasto della mia personalità: non mi fido piu' di nessuno, parto istintivamente dal presupposto che tutte le persone siano vili e voltafaccia, la mia reputazione e' passata da quella del fuoriclasse a quella del fallito (nessuno vede lo sforzo che sto facendo e tutti vedono che mi sono isolato dalla società), ho disimparato le regole della socializzazione e non riesco a tenere una conversazione per piu di 30 secondi prima che cali il silenzio, non so parlare di altro che dei miei problemi o dei miei sogni, e francamente non me ne frega un cazzo dei problemi degli altri 'normali' perche' il mio ego e quello che ho passato fin ora mi dicono che io ho ragione e gli altri sono tutti dei bambini viziati e fortunati. Quando vado a puttane a volte vengo subito, altre volte non mi si alza nemmeno dallo schifo che provo per quello che sto facendo. Tutto quel che vorrei e' lavorare e avere una donna NORMALE (no troia sgrammaticata con trucco pesante, no femminista nazista sessantottina vegana, no lesbo new age alternativa ) e sento che da un momento all'altro potrei tanto farcela quanto potrei sbottare verso l'oblio piu totale.



Boh, almeno mi sono sfogato. Umanità ti odio. Io penso a me stesso senza fare male a nessuno mentre "tutti" pensano a se stessi senza alcun riguardo o rispetto altrui. Scrivo "tutti" e non tutti perche' statisticamente devono esistere alcune persone "buone" come o piu di me. Cazzo però non le trovo.

quantum

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Messaggio  merla Sab Ott 25, 2014 4:37 pm

Ciao quantum,

parliamone, io mi porto appresso la stessa identica sensazione, cioè che nessuno capisca lo sforzo che sto facendo, strizza a parte.

Con ordine diverso, con dettagli diversi (non sono mai stata piena di soldi, né piena di uomini), però la storia è simile per tanti versi: incidente giovane, devastazione familiare e economica, relazione finita malissimo (anche questa è l'ultima in ordine cronologico), faccio una professione da laureata da diverso tempo ma non sono laureata e per una serie di sfighe non sento quasi nessuno vicino a livello affettivo (i miei non ci sono più, non ho fratelli, né cuginame in patria, non ho compagno e per il momento nessuna spinta a cercare un uomo).
Mi sembra di farmi un mazzo così da tempo immemore e che nessuno se ne accorga, strizza a parte.

Per una volta che non ho mezzo consiglio, né opinione, parliamone... Smile

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Messaggio  mmm Sab Ott 25, 2014 8:16 pm

quantum ha scritto:ho disimparato le regole della socializzazione e non riesco a tenere una conversazione per piu di 30 secondi prima che cali il silenzio

il silenzio è un problema solo se mette a disagio...

mmm

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