La mia esperienza

Ciao a tutti, mi sono iscritta oggi e volevo esternare anch'io come voi ciò che mi succede, la situazione in cui vivo. A quattordici anni mi sono accorta che il mio modo di vedere il mondo era sbagliato o almeno non coincideva con la naturale propensione delle mie coetanee a divertirsi e ad essere spensierate in un'età in cui è giusto esserlo. Eppure c'è sempre stato questo germe d'inquietudine in me, questo dolore profondo e incessante che molte volte ha chiuso le porte in faccia a tante persone... Come molti di voi alcune situazioni, nel mio caso familiari, hanno peggiorato il mio stato d'animo, la mia depressione. Ho fatto psicoterapia, cambiando anche psicoterapista, ma a me questo non aiuta. Ogni volta che mi ritrovavo a faccia a faccia con queste persone, non riuscivo a non pensare "questo sconosciuto vuole solo i miei soldi, cosa glie ne importa se non ho voglia di vivere". Così ho abbandonato la psicoterapia e ho iniziato una terapia farmacologica, anch'essa fatta di cambiamenti, che ancora non mi giovano. Sono da troppo poco al mondo, troppo giovane per vivere questa situazione di apatia, insoddisfazione, inadeguatezza... Mi sento inerme di fronte ad un mondo che va avanti e non mi aspetta, non si ferma un attimo per farmi riprendere fiato e così io rimango indietro e guardo gli altri che con andamento deciso si allontanano da me. La domanda che le persone depresse spesso si pongono è "perchè? perchè a me?" e anch'io come tutti voi una risposta a questa domanda non la so dare. Affoghiamo nell'abbandono di noi stessi, cerchiamo di aggrapparci e spesso c'è chi riesce a ritornare a galla e chi come me vede più vicino l'abisso che la luce del sole. Vorrei dare un forte abbraccio a tutti coloro che sanno di cosa sto parlando, che sanno quanto sia difficile non pensare di farla finita... Io sono con voi.

ciao e benvenuta
in quella frase sui tuoi 14 anni mi sono rivista. Anche io come te sono sempre stata un pò diversa dalle coetanee. Io avevo (ed ho) pensieri un pò leopardiani, sempre un senso di inquietudine, la nostalgia per qualcosa, una sorta di perenne malinconia, la sensazione che il tempo va per i fatti suoi e si scorda di te. Secondo me queste sono inclinazioni caratteriali, temperamenti, e sebbene si può migliorare, non si potrà essere l'opposto. (A volte questo tipo di carattere può essere confuso con una depressione).
Tuttavia, io non ho mai pensato di essere sbagliata, ma solo di avere un modo di pensare e di affrontare la vita diversi, una visione diversa delle cose. Vero è che, quando si è così, si è additati come persone strane, ma questa stranezza incompresa (e che pochi possono comprendere) a me piace, o per meglio dire piaceva. Parlo al passato perchè prima pensavo che certe persone si sentono diverse e questa diversità la vivono con sofferenza, io mi sentivo diversa e ne ero fiera. Ora ho capito che siamo TUTTI diversi, nel senso che tutti dentro di se si vedono diversi da come li vedono gli altri.. E' questa discrepanza che a volte ci fa male. Io ho accettato l'esistenza di questa discrepanza e sono sempre consapevole che agli altri posso apparire diversa da come sono, ma non me ne faccio un problema.
A ciò si aggiunge la mia forte convizione che ciò che molti vogliono mostrare (questa propensione a divertirsi ed essere spensierati, che non è solo delle 14enne) è solo apparenza, una maschera che alcuni sanno portare bene, altri (come noi) non sanno indossarla a pennello per nascondere ciò che davvero siamo. Tutti abbiamo qualcosa che ci preoccupa, ci fa stare male, ci mette dei dubbi, ecc; non credo in quella felicità incollata sui visi di certa gente.

Quando io mi chiedo il perchè capitano a me certe cose, la mia unica risposta è il Caso, niente altro. Non un Dio punitivo, non un destino già scritto.. semplicemente il Caso.

Ciao anc io mi sono iscritto da poco su questo forum e comprendo le tue esperienze nel senso che rispecchiano anche le mie.Quoto pienamente quello che ha scritto Nausichee84,soprattutto sul fatto che ogni persona,in realtà,si sente in qualche modo diversa dalle altre.Non importa se migliore,peggiore o più speciale,in ogni caso è sottolineata una diversità dagli altri.Secondo me il problema è che c'è anche un certo gusto(nel bene e nel male)a sottolinearsi continuamente questa diversità.E' un po' come un meccanismo che ogni persona mette in atto inconsciamente per emergere.L'unica cosa che mi permetto di vedere in modo leggermente diverso è la risposta alla domanda"perchè proprio a me"? ovviamente fa parte del caso,nel senso che una serie di coincidenze di fattori fanno si che noi ci formiamo e cresciamo in un certo modo,però,a mio parere non si esaurisce completamente qui:nel senso che la depressione e gli altri stati di"conflitto con la vita"(chiamiamoli così) hanno comunque,secondo me,una funzione ben precisa che è quella di spingere per la nostra sopravvivenza;anche se in apparenza sembrerebbe il contrario.Nel senso che il dolore psicologico ha comunque la funzione di ricordarci che siamo vivi(anche se sofferenti).E' un po' come se ognuno dovesse dimostrare qualcosa alla vita e ciò sfocia in malesseri e situazioni diverse.Ovviamente ciò non basta a risolvere la depressione,però indagare a fondo le cause secondo me può aiutare a capirci meglio.

Lorexxx ha scritto: una serie di coincidenze di fattori fanno si che noi ci formiamo e cresciamo in un certo modo,però,a mio parere non si esaurisce completamente qui:nel senso che la depressione e gli altri stati di"conflitto con la vita"(chiamiamoli così) hanno comunque,secondo me,una funzione ben precisa che è quella di spingere per la nostra sopravvivenza;anche se in apparenza sembrerebbe il contrario.Nel senso che il dolore psicologico ha comunque la funzione di ricordarci che siamo vivi(anche se sofferenti).E' un po' come se ognuno dovesse dimostrare qualcosa alla vita e ciò sfocia in malesseri e situazioni diverse.Ovviamente ciò non basta a risolvere la depressione,però indagare a fondo le cause secondo me può aiutare a capirci meglio.

ciao lorexx
sono daccordo con te, cioè quando parlavo di caso mi riferivo agli avvenimenti esterni a noi stessi e che non possiamo controllare, come quando ci accade una disgrazia e ci chiediamo..perchè proprio a me è successo?. Per i malesseri interiori sono daccordo che vanno ricercate le cause, perchè se fosse affidato tutto al caso non esisterebbero neanche le scienze che ne studiano l'eziologia.
Hai fatto bene a precisare, mi ero spiegata male.