Il mio debutto nel forum
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Il mio debutto nel forum
Ciao a tutti. È da un pò che seguo questo forum, ma solo ora ho deciso di descrivervi la mia personale esperienza riguardante la depressione.
Penso di essere geneticamente predisposto a soffrire di questa malattia (anche se tra i miei parenti più prossimi sembra che nessuno ne abbia mai sofferto). Attualmente sono in cura da una psichiatra-psicoterapeuta: sto assumendo un vecchio antidepressivo (Mutabon --> 2 compresse al mattino e una al pomeriggio) e un ansiolitico (Xanax) all'occorrenza, quando mi sento particolarmente "agitato"😰 (ultimamente capita molto spesso). Devo dire che di antidepressivi ne ho cambiati molti durante il mio percorso di cura, sia di vecchia che nuova generazione..
Quest'ultima crisi che sto attraversando è la più lunga che mi sia capitata..è da febbraio dello scorso anno che non sto bene😔.
Che dire..non ho perso del tutto la speranza di riprendermi, ma mi sento bloccato in molte cose..cose banali per gli altri che a me causano ansia, come anche il fare colazione al bar sotto casa per esempio.
Ci tengo molto all'immagine che dò agli altri e sono molto sensibile al giudizio altrui (spesso non esco di casa perché temo di avere la faccia da malato😳 oppure, se sono fuori, non guardo gli altri negli occhi per timore che scoprano il mio stato interiore).
È da mesi che continuo a propormi di tornare in palestra💪; l'attività fisica dovrebbe migliorare la mia situazione, ma i miei pensieri mi bloccano. Temo di non avere più l'energia necessaria per allenarmi costantemente come facevo un tempo.
Avrei tante altre cose da dire..ma per ora preferisco fermarmi qui, sperando di riuscire a confrontarmi con voi e di trarre giovamento dallo scambio di esperienze..😊
Penso di essere geneticamente predisposto a soffrire di questa malattia (anche se tra i miei parenti più prossimi sembra che nessuno ne abbia mai sofferto). Attualmente sono in cura da una psichiatra-psicoterapeuta: sto assumendo un vecchio antidepressivo (Mutabon --> 2 compresse al mattino e una al pomeriggio) e un ansiolitico (Xanax) all'occorrenza, quando mi sento particolarmente "agitato"😰 (ultimamente capita molto spesso). Devo dire che di antidepressivi ne ho cambiati molti durante il mio percorso di cura, sia di vecchia che nuova generazione..
Quest'ultima crisi che sto attraversando è la più lunga che mi sia capitata..è da febbraio dello scorso anno che non sto bene😔.
Che dire..non ho perso del tutto la speranza di riprendermi, ma mi sento bloccato in molte cose..cose banali per gli altri che a me causano ansia, come anche il fare colazione al bar sotto casa per esempio.
Ci tengo molto all'immagine che dò agli altri e sono molto sensibile al giudizio altrui (spesso non esco di casa perché temo di avere la faccia da malato😳 oppure, se sono fuori, non guardo gli altri negli occhi per timore che scoprano il mio stato interiore).
È da mesi che continuo a propormi di tornare in palestra💪; l'attività fisica dovrebbe migliorare la mia situazione, ma i miei pensieri mi bloccano. Temo di non avere più l'energia necessaria per allenarmi costantemente come facevo un tempo.
Avrei tante altre cose da dire..ma per ora preferisco fermarmi qui, sperando di riuscire a confrontarmi con voi e di trarre giovamento dallo scambio di esperienze..😊
andre75- Numero di messaggi : 3
Data d'iscrizione : 26.01.14
Re: Il mio debutto nel forum
Benvenuto.
Quanto ci sia di genetico nella depressione non lo so, diventa molto confuso separare qualcosa inscritto nei geni dagli atteggiamenti imitati precocemente in ambito familiare e scolastico e che poi ci si porta dietro a lungo, a volte per sempre. E se il dna non te lo puoi cambiare appare più percorribile la strada che ti porta a ridiscutere il versante sociale del disturbo. L'abbinamento psichiatra/psicologo aiuta a smuovere questa dicotomia abbastanza rigida sulla carta, tra un disturbo neurologico e un disturbo più di tipo morale, che presenta dei margini di autonomia e di movimento nel suo percorso. Poi, nell'impasse tra i due aspetti, è frequente il ricorso ad entrambi.
Cosa ti fa pensare, se posso chiedere, che la tua depressione sia genetica?
Quanto ci sia di genetico nella depressione non lo so, diventa molto confuso separare qualcosa inscritto nei geni dagli atteggiamenti imitati precocemente in ambito familiare e scolastico e che poi ci si porta dietro a lungo, a volte per sempre. E se il dna non te lo puoi cambiare appare più percorribile la strada che ti porta a ridiscutere il versante sociale del disturbo. L'abbinamento psichiatra/psicologo aiuta a smuovere questa dicotomia abbastanza rigida sulla carta, tra un disturbo neurologico e un disturbo più di tipo morale, che presenta dei margini di autonomia e di movimento nel suo percorso. Poi, nell'impasse tra i due aspetti, è frequente il ricorso ad entrambi.
Cosa ti fa pensare, se posso chiedere, che la tua depressione sia genetica?
piquemal- Numero di messaggi : 390
Data d'iscrizione : 17.02.11
Età : 43
genetica...
La depressione è molto misteriosa, ma sostenere che sia genetica è molto azzardato, soprattutto se non hai altri casi in famiglia.
E' molto più facile pensare che possa esserci magari una predisposizione caratteriale..
Ma comunque in effetti per ora il risultato non cambia.
Io mi sono recentemente accorta che in buona parte della mia infanzia ho ricevuto dai miei genitori influenze piuttosto consistenti relative al senso di colpa.
Probabilmente se avessi avuto il carattere che ha mia figlia, non me ne sarebbe fregato un baffo. Ma sono sempre stata una bambina troppo riflessiva, sensibile e timida. Ho assorbito tutto come carta scottex...
Non immaginate però i miei genitori come esseri tremendi, bensì il contrario.. Sempre troppo attaccati e attenti a me, sempre presi dal non farmi sbagliare e dal mettermi in guardia contro ogni errore e pericolo.
Sono cresciuta insicura e tafazzoide. Ma come fare per scrollarmi tutto di dosso? Per ricominciare?
Certi schemi mentali sono per me così radicati da innescarsi immediatamente, senza bisogno di pensare.
E poi, una volta avviati.. fermarli è veramente difficile.
Ora sono qui che annaspo, nel tentativo di rimanere a galla e riuscire a farcela senza gli psicofarmaci. Ma ogni evento un po' difficile mi scatena reazioni violente che fatico ad arginare. L'ansia soprattutto.
Ma io continuo ragazzi... Voglio farcela!
E questo è quello che devi fare anche tu.
Hai parlato di ginnastica e allora violentati e vacci. Anche se ti senti uno straccio, tu costringiti. Perchè agire è il primo passo per vincere. Non pensare più e agisci!
E' molto più facile pensare che possa esserci magari una predisposizione caratteriale..
Ma comunque in effetti per ora il risultato non cambia.
Io mi sono recentemente accorta che in buona parte della mia infanzia ho ricevuto dai miei genitori influenze piuttosto consistenti relative al senso di colpa.
Probabilmente se avessi avuto il carattere che ha mia figlia, non me ne sarebbe fregato un baffo. Ma sono sempre stata una bambina troppo riflessiva, sensibile e timida. Ho assorbito tutto come carta scottex...
Non immaginate però i miei genitori come esseri tremendi, bensì il contrario.. Sempre troppo attaccati e attenti a me, sempre presi dal non farmi sbagliare e dal mettermi in guardia contro ogni errore e pericolo.
Sono cresciuta insicura e tafazzoide. Ma come fare per scrollarmi tutto di dosso? Per ricominciare?
Certi schemi mentali sono per me così radicati da innescarsi immediatamente, senza bisogno di pensare.
E poi, una volta avviati.. fermarli è veramente difficile.
Ora sono qui che annaspo, nel tentativo di rimanere a galla e riuscire a farcela senza gli psicofarmaci. Ma ogni evento un po' difficile mi scatena reazioni violente che fatico ad arginare. L'ansia soprattutto.
Ma io continuo ragazzi... Voglio farcela!
E questo è quello che devi fare anche tu.
Hai parlato di ginnastica e allora violentati e vacci. Anche se ti senti uno straccio, tu costringiti. Perchè agire è il primo passo per vincere. Non pensare più e agisci!
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Re: Il mio debutto nel forum
Ciao Andre
Nascondere un po la depressione è una cosa che facciamo un po tutti
Proprio oggi un mio collega di lavoro, che non vedevo da un pò, mi ha detto: ti vedo con una faccia un po depressa, io ho un po ironizato visto che avevo molta confidenza con lui, anche se la cosa mi ha rattristito ancora di piu
Che la depressione ti faccia perdere tanti interessi della vita, è cosa nota, e riconquistare questi interessi e provare piacere nel farli è anche una forma per combattere questa malattia
Nascondere un po la depressione è una cosa che facciamo un po tutti
Proprio oggi un mio collega di lavoro, che non vedevo da un pò, mi ha detto: ti vedo con una faccia un po depressa, io ho un po ironizato visto che avevo molta confidenza con lui, anche se la cosa mi ha rattristito ancora di piu
Che la depressione ti faccia perdere tanti interessi della vita, è cosa nota, e riconquistare questi interessi e provare piacere nel farli è anche una forma per combattere questa malattia
roberto66- Numero di messaggi : 504
Data d'iscrizione : 24.07.12
Re: Il mio debutto nel forum
Vorrei rispondere a piquemal..
Ho parlato di predisposizione genetica alla depressione perché ricordo situazioni vissute da bambino in cui mi sentivo particolarmente triste senza un apparente motivo.
Non penso di essere mai stato un bambino o ragazzino spensierato e felice. Ricordo un periodo della mia infanzia in cui, quando ci si trovava insieme ai parenti durante le feste, chiedevo ripetutamente ai miei zii e zie (suscitando la loro ilarità) se mi volessero bene. Penso che questo fosse un modo per compensare la solitudine e l'insicurezza che provavo dentro di me. Ecco perché parlo di predisposizione genetica. C'è da dire che mi ritrovo in parte anche in quello che dice anthea; per cui, forse anche nel mio caso, si potrebbe parlare di predisposizione caratteriale anziché genetica. Comunque, sempre riprendendo anthea, effettivamente il risultato non cambia..perciò converrebbe evitare di guardarsi indietro e pensare troppo, cercando piuttosto di agire e trovare soluzioni pratiche ed il più possibile immediate per il nostro problema (come mi suggeriscono giustamente anthea e roberto66).
Utilizzo il condizionale perché, conoscendomi, so bene che non sarà facile mettere in pratica quest'ultimo proposito..
Grazie per i vostri interventi
Ho parlato di predisposizione genetica alla depressione perché ricordo situazioni vissute da bambino in cui mi sentivo particolarmente triste senza un apparente motivo.
Non penso di essere mai stato un bambino o ragazzino spensierato e felice. Ricordo un periodo della mia infanzia in cui, quando ci si trovava insieme ai parenti durante le feste, chiedevo ripetutamente ai miei zii e zie (suscitando la loro ilarità) se mi volessero bene. Penso che questo fosse un modo per compensare la solitudine e l'insicurezza che provavo dentro di me. Ecco perché parlo di predisposizione genetica. C'è da dire che mi ritrovo in parte anche in quello che dice anthea; per cui, forse anche nel mio caso, si potrebbe parlare di predisposizione caratteriale anziché genetica. Comunque, sempre riprendendo anthea, effettivamente il risultato non cambia..perciò converrebbe evitare di guardarsi indietro e pensare troppo, cercando piuttosto di agire e trovare soluzioni pratiche ed il più possibile immediate per il nostro problema (come mi suggeriscono giustamente anthea e roberto66).
Utilizzo il condizionale perché, conoscendomi, so bene che non sarà facile mettere in pratica quest'ultimo proposito..
Grazie per i vostri interventi
andre75- Numero di messaggi : 3
Data d'iscrizione : 26.01.14
Re: Il mio debutto nel forum
rovoidale curioso e simpatico (fino a un certo punto) il fatto che medici o più semplice le persone che ci stanno vicine, tentano di spiegare o motivare una depressione.
nuevo mondo2- Numero di messaggi : 124
Data d'iscrizione : 17.12.13
Età : 54
Re: Il mio debutto nel forum
La mia considerazione personale, che pure lascia il tempo che trova, è che questa "predisposizione caratteriale" sia in parte da rispettare oppure da correggere a ragion veduta, insomma, il punto di vista maturato si può imparare ad accettare come proprio, senza che con questo io intenda dire che io accetti e rispetti il mio carattere, o modificare in qualche modo se non rispetta la persona che vorremmo essere. Poi mi verrebbe da chiedermi qual è la persona che vorrei essere e solitamente mi blocco, perché si rileva ben presto che vengo sospinto in un coagulo di desideri e tensioni che giungono dall'esterno, lontano da una forma di realizzazione personale che a tentoni vado cercando.
Spero di non essere stato troppo confuso.
Spero di non essere stato troppo confuso.
piquemal- Numero di messaggi : 390
Data d'iscrizione : 17.02.11
Età : 43
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