Botte da mia moglie, pugno al muro.

Non riesco proprio a riprendere un minmo di serenità, continuo a sentirmi perso, triste e senza speranza. Solo, nella tristezza della brughiera con una donna con cui non scherzo più. La mano ancora ingessata, la dificoltà a scrivere sul pc, l'impossiblità di allenarsi per la montagna, di nuotare, di lavorare al 100%: tutte scuse per chiudersi ancor più.
Sembra che il matrimonio sia arrivato al capolinea, in una situazione diversa, pochi anni fa, avrei detto il più serenamente possibile: proviamo a stare un pò lontani, a vivere in case diverse, ne abbiamo la possibilità, potrei dormire in ufficio, ho spazio a disposizione. Ma penso che la abbatterei totalmente, sono tanto presuntuoso da pensare che senza di me lei non ce la faccia, che crolli completamente. e temo che magari possa essere vero il contrario. Ma se io non riesco a sorridere, come possono cambiare le cose, da sole? Lunedi vedrò forse per l'ultima volta la psicologa della ASL: i casi non gravi, banali, come il mio non rientrano nelle competenze del servizio pubblico. Mi dice che ho esaurito le energie, e che pratico sport avventurosi proprio per non pensare, perchè ho esaurito le energie, e non perchè ne abbia troppe. Che non posso cambiare il mondo, che devo affrontare i problemi con altri modi, e non a pugni, come sono portato a fare. Lo so, grazie. Dispenso consigli ad altri perchè non li so mettere in pratica. E' incredibile che anche altri possano fare gli stessi errori cretini che faccio io, che ho fatto io per decenni. Forse molte cose le avevo già scritte. Maledetto vecchio adolescente sognatore, cresci! Scendi dalla pianta e vivi!

In realtà scrivo ma non ho nessuna risposta o consiglio da darti.

Volevo solo esprimerti la mia solidarietà e stima... Trovo molto bello che tu ami ancora tua moglie nonostante 10 anni di crisi, che non abbia mai pensato di mollare tutto e trovartene un'altra per avere una vita un po' più facile.

Ma allo stesso tempo mi chiedo... Fino a che punto è lecito "annullarsi" per il bene di una relazione? La visione cristiana prevede il mettersi al secondo posto e mai al primo... Ma fino a quando questo si può fare? Se una persona non ce la fa più neanche a tenere in piedi sé stessa, come può pensare di fare da pilastro per entrambi?

La vita è dura e fondamentalmente ognuno è solo nei suoi problemi... non ci sono forse cose giuste o sbagliate universalmente ma solo ciò che è più giusto per noi, un compromesso tra il non far del male agli altri e il non distruggersi del tutto.

Un abbraccio di solidarietà.