Il mostro e la maledizione invisibile

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Messaggio  Stef Sab Ago 17, 2013 4:48 pm

Ciao ragazzi, sono tornato dopo tanto tempo che sono stato lontano dal forum. Vorrei tanto raccontare quello che mi è successo negli ultimi tempi, una storia particolare - almeno per me- ma c'è così tanto da raccontare ed è così complessa raccontarla per me che (almeno per adesso) non ci riesco. Vediamo se riesco almeno un poco ad estrapolare qualcosa per l'aspetto "depressione".
Da sempre pretendo di essere capito senza troppo spiegare, o niente spiegare da parte mia.
Rimango male quando non mi capiscono, diciamo "troppo" male. Inziano due processi: il voler far soffrire la persona che non mi ha capito, e il prendere coscienza che faccio veramente molto schifo a pensarlo, perché quella persona non lo merita (perché non ne ha colpa).
Inizia una missione di morte interiore verso l'altro, cioè il desiderare il male dell'altro che non ha capito. Se quello soffre, per esempio, per il fatto che io non spiego perché mi comproto male o perché non mi faccio più sentire, io dentro godo sadicamente. Poi, in rarissimi e brevissimi momenti di lucidità, capisco che sto facendo del male gratuito, e me ne addoloro. A volte riesco a rimendiare, altre vado fino in fondo.
Il dolore mio è così grande da stravolgermi, travolgermi, dilaniarmi, devastarmi, distruggermi.
Adesso sto malissimo, prendo i farmaci da anni e dal 2008 è sempre andata piuttosto bene, ora non capisco più nulla, sono solo perché la psicologa con la quale parlavo e mi faceva prendere consapevolezza (per i punti di discorso di quando ho problemi normali) non c'è, e con il neuropsichiatra che mi segue ci posso parlare solo brevemente per telefono. L'ho fatto, ma lui mi ha spiegato che non c'erano farmaci ad effetto immediato.
In sintesi sto facendo del male a ben quattro donne contemporaneamente che non hanno colpa, che mi vogliono veramente molto bene, gratuitamente. Sto agendo solo facendo mancare la comunicazione con me per quella più che ora ci tengo (e che ne soffre terribilmente perché temeva di perdermi - è straniera e ora sta fuori per un bel po') o per sms e per email con le altre, dicendo cose scabrose o sgarbate. Ma anche con il solo negarsi o con il solo scrivere, il provocare sofferenza coscientemente, è pur sempre violenza.
Non posso evitarlo, è più forte di me far soffrire anche persone che non c'entrano proprio nulla con i fatti e le persone che mi hanno fatto del male, oppure che non ne hanno colpa.
Credo di avervi confuso le idee più che fatto capire, vero? Ma posso mai raccontare una cosa lunghissima? No, è troppo, davvero troppo, e poi non è che ne abbia tutta la forza. Vedrò, se interessa, di dire ancora qualcosa un poco alla volta.
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Messaggio  marco7 Sab Ago 17, 2013 10:59 pm

hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?

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Messaggio  canterel II Dom Ago 18, 2013 12:44 am

caro stef, mi dispiace saperti alle prese con questi pensieri.
se vuoi raccontare, fallo: ti consiglierei però di non porti come scopo quello di rendere "interessanti" le tue vicende, perché oso credere che faresti bene a metterle in quadro da un angolo diverso, e cioè con lo scopo di far pace con la tua situazione, con le persone a cui pensi di arrecare dolore e con tutto ciò che nell'insieme non ti sembra ben risolto.
non mi piace fare il medico, né il prete, però dalle righe che hai scritto avverto la possibilità che in questo momento tu possa affezionarti alla fonte del tuo dispiacere. magari mi sbaglio, e in tal caso perdona e lasciami perdere. se invece intravedi un senso nella mia osservazione, potresti provare a pensare ai tuoi problemi con una mente pragmatica, senza cercare di esaltare i contrasti. io cercherei di sorvegliare l'inclinazione a tramutare il vissuto in romanzo (a meno che non volessi proprio fare della letteratura), cercherei l'equilibrio per evitare sia di nascondere le mie mancanze, sia di autoritrarmi come arcidiavolo sadico. la tentazione di vedersi malvagi e di compiacersi a volte è una forma travisata di escapismo, che allontana dall'esame delle cose proprio edificando monumenti con le immagini della colpevolezza, che tengono il posto di una presa di coscienza.
ossequi
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Messaggio  Stef Dom Ago 18, 2013 2:34 am

marco7 ha scritto:hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?
Sì Marco, ma è una cosa non positiva né che mi rende felice. Al momento (parlo di una alla volta, la contemporaneità è da pochissimi mesi) sono profondamente infelice e rendo infelice. Non credi che per un uomo la cosa più bella sia avere una storia d'amore?
Ho detto una.
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Messaggio  Stef Dom Ago 18, 2013 2:38 am

canterel II ha scritto:caro stef, mi dispiace saperti alle prese con questi pensieri.
se vuoi raccontare, fallo: ti consiglierei però di non porti come scopo quello di rendere "interessanti" le tue vicende, perché oso credere che faresti bene a metterle in quadro da un angolo diverso, e cioè con lo scopo di far pace con la tua situazione, con le persone a cui pensi di arrecare dolore e con tutto ciò che nell'insieme non ti sembra ben risolto.
non mi piace fare il medico, né il prete, però dalle righe che hai scritto avverto la possibilità che in questo momento tu possa affezionarti alla fonte del tuo dispiacere. magari mi sbaglio, e in tal caso perdona e lasciami perdere. se invece intravedi un senso nella mia osservazione, potresti provare a pensare ai tuoi problemi con una mente pragmatica, senza cercare di esaltare i contrasti. io cercherei di sorvegliare l'inclinazione a tramutare il vissuto in romanzo (a meno che non volessi proprio fare della letteratura), cercherei l'equilibrio per evitare sia di nascondere le mie mancanze, sia di autoritrarmi come arcidiavolo sadico. la tentazione di vedersi malvagi e di compiacersi a volte è una forma travisata di escapismo, che allontana dall'esame delle cose proprio edificando monumenti con le immagini della colpevolezza, che tengono il posto di una presa di coscienza.
ossequi  
Ho preso un po' di Zyprexa in più, e una volta e mezza del normale il Depakin Chrono 500. Non è un'iniziativa, ci fu il consiglio del mio psichiatra ai primi di luglio. Ora l'ho attuato, adesso mi sta venendo sonno. Per ora dico solo che mi hai centrato al 100%. Poi reagirò con calma...
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Messaggio  -Nessuno- Dom Ago 18, 2013 1:00 pm

Stef ha scritto:
marco7 ha scritto:hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?
Sì Marco, ma è una cosa non positiva né che mi rende felice. Al momento (parlo di una alla volta, la contemporaneità è da pochissimi mesi) sono profondamente infelice e rendo infelice. Non credi che per un uomo la cosa più bella sia avere una storia d'amore?
Ho detto una.
guarda il lato positivo: a 60 anni hai piu figa di briatore! io continuerei con tutte e 4. tanto...se non ami nessuna delle 4 almeno ti diverti un po'. ma è solo un mio parere eh.

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Messaggio  piquemal Dom Ago 18, 2013 3:30 pm

Stef ha scritto:
Credo di avervi confuso le idee più che fatto capire, vero? Ma posso mai raccontare una cosa lunghissima? No, è troppo, davvero troppo, e poi non è che ne abbia tutta la forza. Vedrò, se interessa, di dire ancora qualcosa un poco alla volta.
Ciao Stef, a me hai creato un'aspettativa che non so come saprai colmare, rendendomi pure conto che mi sfugge una chiave di lettura in cui inquadrare quello che avrai, o avrai meno, il desiderio di raccontare. Il sentiero sembra tortuoso, un passo che sfuma le immagini in teoria distinte del ginepraio e della grande madre, che forse solo un linguaggio trasfigurante potrà suggerire nei suoi movimenti. In ogni caso la mia curiosità supera di gran lunga le mie competenze a riguardo, valuta tu il limite a un'attenzione che non sia un semplice impiccio nei tuoi momenti privati.

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Messaggio  Stef Dom Ago 18, 2013 4:43 pm

-Nessuno- ha scritto:
Stef ha scritto:
marco7 ha scritto:hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?
Sì Marco, ma è una cosa non positiva né che mi rende felice. Al momento (parlo di una alla volta, la contemporaneità è da pochissimi mesi) sono profondamente infelice e rendo infelice. Non credi che per un uomo la cosa più bella sia avere una storia d'amore?
Ho detto una.
guarda il lato positivo: a 60 anni hai piu figa di briatore! io continuerei con tutte e 4. tanto...se non ami nessuna delle 4 almeno ti diverti un po'. ma è solo un mio parere eh.
Risposta sbagliata.
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Messaggio  Stef Dom Ago 18, 2013 4:58 pm

piquemal ha scritto:
Stef ha scritto:
Credo di avervi confuso le idee più che fatto capire, vero? Ma posso mai raccontare una cosa lunghissima? No, è troppo, davvero troppo, e poi non è che ne abbia tutta la forza. Vedrò, se interessa, di dire ancora qualcosa un poco alla volta.
Ciao Stef, a me hai creato un'aspettativa che non so come saprai colmare, rendendomi pure conto che mi sfugge una chiave di lettura in cui inquadrare quello che avrai, o avrai meno, il desiderio di raccontare. Il sentiero sembra tortuoso, un passo che sfuma le immagini in teoria distinte del ginepraio e della grande madre, che forse solo un linguaggio trasfigurante potrà suggerire nei suoi movimenti. In ogni caso la mia curiosità supera di gran lunga le mie competenze a riguardo, valuta tu il limite a un'attenzione che non sia un semplice impiccio nei tuoi momenti privati.
Darei una gamba per poter raccontare tutto, mi inviti a nozze. Ma non è materialmente possibile. La lunghezza mi è indispensabile perché bisogna capire, non sono solo i fatti, ma le cose interiori. Cosa ha significato per me quella carezza e quel bacetto innocente dato dal rosticciere a lei, e da lei ricambiato addirittura con un sorriso felice, davanti a me. E' un infinitesimale momento di mesi e mesi, pieni di fatti e di cose che non sono solo da raccontare. In questo esempio tu e nemmeno Dio, non capiresti mai che quella cosa stava a dimostrare che mi ama, e che mi ama più di tutti quelli conosciuti nella sua vita. Per dimostrarla occorrerebbe tutta la storia della sua vita, della nostra conoscenza - storia unica al mondo - e del perché so cose di lei e lei sa cose di me. E le cose in comune quais telepatiche e i momenti di azione diciamo eroica che non me ne ero reso conto ma lei ha sbarrato gli occhi perché nessuno l'aveva mai difesa e aveva mai fatto questo per lei... e il mio "sentire" il suo tremare e battere i denti quando fu arrestata di notte dal 112 gruppo radiomobile e molestata dai carabinieri per un'intera notte in caserma (poi condannata per direttissima con un artefatto, solo per vendetta perché non aveva voluto "cedere" ai carabinieri). E la mia ossessione che ogni sera e anche di giorno mi rinnovava la scenza arricchendola di nuovi particolari... ma che ti vado a raccontare, i fatterelli dell'un per mille? Cioè ZERO? E la mia sofferenza dove la metto, e le sensazioni di lei... e le altre che hanno storie drammatiche... e mi trovo: per rispondere a quell'altro lì, già, quattro donne, che bello: bello sto ca...volo.
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Messaggio  Stef Dom Ago 18, 2013 5:02 pm

Sto soffrendo da matti, mi sento pazzo, impazzito, dal 14 sto facendo cose matte in senso di far del male alle persone a cui più tengo, e farmi del male in una maniera incredibile inutilmente. Scoppio, non so a chi rivolgermi, qualcuno di valido lo elimino se non mi dà la possibilità di vederlo subito perché lo repuito uno che non ha capito il dolore e l'urgenza unica di questa situazioine mia, senza che poi lui o lei ne sappia ancora niente.
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Messaggio  canterel II Dom Ago 18, 2013 5:28 pm

dunque, stef,
hai avuto occasione di fermare o abbassare i giri per riflettere e provare a risponderti riguardo al fatto che, se ho capito bene, stai adottando dei comportamenti che tu stesso giudichi insensati e inutili?
non è una domanda retorica: mi chiedo davvero se tu abbia trovato fin qui
1) l'occasione
2) la motivazione
3) la capacità cognitiva

per elaborare le vicende in cui sei coinvolto e provare a darti delle spiegazioni. non entro nel merito se non decidi di darne un qualche resoconto, e ribadisco che se fossi nei panni tuoi cercherei di smorzare - vera o presunta che sia - quella connotazione di intensità e di unicità romanzesca che mi sembri allegare alle allusioni riguardo i fatti che ti hanno turbato, con strategie tanto esplicite (gli aggettivi che impieghi per farvi riferimento) che implicite (anticipazioni, reticenze: sei già riuscito a incuriosire piquemal...).
non voglio con ciò minimizzare l'eventuale drammaticità della tua situazione, di cui non so niente, ma proprio dire che se fossi al posto tuo troverei utile per me, nel momento in cui cerco di raccapezzarmi e trovare una guida per i miei comportamenti, metterla un po' da parte.
non si tratta di sforzarsi di essere distaccati e negare le proprie emozioni negative, ma, come scrivevo sopra, di evitare il rischio speculare di un'elaborazione solo apparente ed estrinseca di ciò che accade, ottenibile proprio con l'esaltazione dell'intensità del vissuto che impegna e distoglie la coscienza come un pezzo di grande letteratura, sopprimendo l'urgenza dei conti ancora tutti ingarbugliati.
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Messaggio  piquemal Dom Ago 18, 2013 6:36 pm

Sì, mi premeva sottolineare che è proprio l'aspetto romanzato che mi incuriosisce e distoglie dal torpore domenicale - nonché la moltiplicazione esagerata dell'elemento femminile -, e mi priva allo stesso tempo di una chiave di lettura, perché spesso in questa forma di scrittura l'autore, pur gettato nella materia, ha ben chiaro come si svilupperanno i caratteri che produce (o resuscita) ex post, mentre, Stef, mancano dei punti di riferimento per seguire passo passo il tuo procedere e giustificare la forma narrativa che adotti. Da qui una cautela, che condivido, nell'invitarti a proseguire sulla stessa linea di condivisione, per non suscitare un interesse fine a se stesso, e un invito piuttosto a lavorare di sottrazione nell'investimento di risorse verso gli attanti che popolano in questo momento la tua vicenda.

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Messaggio  Stef Lun Ago 19, 2013 5:39 am

Che casino di concetti da realizzare nella mia testa, ragazzi, delle vostre risposte! Il modo di scrivere è chiaro ma solo dopo un paio di riletture.
Sì, certo, sì, capperi, il racconto come romanzo, come storia di un libro è fuorviante (a dir poco), incuriosisce e interessa (la storia, il racconto, non i fatti interiori miei e le vere sofferenze, ovvero l'aspetto depressivo - che c'è, è realissimo e preponderante).
I fatti crudi sono che oggi sto un po' meglio. Ho dovuto però vedermi assolutamente con qualcuno perché da solo in quelle condizioni non posso stare. Quella di parlare e stare in compagnia è una cosa mia che ho sempre avuto. Però non sono convinto perché ieri sera tardi avevo preso il Depakin Chromo 500, stabilizzatore dell'uomore, una dose da 750 invece che da 500. Ciò mi fu prescritto ma solo ieri l'ho realmente adottata, questo perché quando l'ho adottata all'inizio mi rendeva tropppo mogio e giù di corda. Lo sospesi quasi subito. Riassumendo, sto un po' megliio per aver visto una persona e aver preso uno psicofarmaco in più. Però la sensazione soggettiva è che ho fatto passare del tempo dal fatto traumatico, e quindi mi sono calmato-distaccato anche se di poco, cioè "leggermente", nei confronti del problema. Guardandolo dal di fuori mi è sembrato più "superabile". Ma per me è molto importante sapere la causa del male (fortissimo) che ho avuto e del perché si è calmato, perché un terzo fattore è il carattere normale che è con alti e bassi, ma anche il mio tipo di depressione ha gli alti e i bassi. Il confine tra malattia e carattere (innato o maturato) è un dilemma per me non filosofico ma di vita o di morte (a livello personale, come importanza).
Secondo me sarebbe bello se potessi far leggere la storia per comprendere il dramma. Il dramma (per me soggettivamente c'è) sta sia nel fatto che il fatto reale successo sia importante o meno, e sia nella mia reazione. Per capire bene ci devono essere le spiegazioni delle personalità coinvolte e dei fatti accaduti, perché sono presupposti indispensabili, altrimenti i giudizi si fonderanno su basi parziali. E sarebbe un gran bene leggere la storia come un romanzo inventato che non riguarda me, per meglio giudicare ciò che succede al protagonista. Però è vero che questa operazione la dovete fare voi, mentre per me, effettivamente, vale il ragionamento di canterel II e piquemal che dovrei seguire.
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Messaggio  -Nessuno- Lun Ago 19, 2013 12:16 pm

Stef ha scritto:
-Nessuno- ha scritto:
Stef ha scritto:
marco7 ha scritto:hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?
Sì Marco, ma è una cosa non positiva né che mi rende felice. Al momento (parlo di una alla volta, la contemporaneità è da pochissimi mesi) sono profondamente infelice e rendo infelice. Non credi che per un uomo la cosa più bella sia avere una storia d'amore?
Ho detto una.
guarda il lato positivo: a 60 anni hai piu figa di briatore! io continuerei con tutte e 4. tanto...se non ami nessuna delle 4 almeno ti diverti un po'. ma è solo un mio parere eh.
Risposta sbagliata.
ho sbagliato? really? really? e allora chiudi le relazioni. Se non puoi farlo è perché...non ho sbagliato;)

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Messaggio  piquemal Lun Ago 19, 2013 1:55 pm

Stef ha scritto:Il confine tra malattia e carattere (innato o maturato) è un dilemma per me non filosofico ma di vita o di morte (a livello personale, come importanza).
Perdonami se riassumo il tuo intervento a queste righe, trovandomi in un certo impaccio analogo. Non so bene come situare tale confine ma penso che qualunque sia il tuo carattere devi fare in modo che le situazioni sociali non ti sfuggano troppo di mano, per le possibili reazioni a catena che queste portano con sé. La mia prospettiva, il mio modello di stare al mondo, è parecchio diverso dal tuo, nel senso che per via di un umore ballerino (drammaticamente ballerino) cerco di ridurre all'essenziale i miei interventi, i miei agganci con ripercussione nelle sfere altrui, senza arrivare fortunatamente a livelli di eremitaggio. E comunque mi perdo molto, ne sono consapevole tra l'accettazione e il rammarico. Te lo dico perché forse capisci meglio cosa intendevo parlando di "lavoro di sottrazione", per lo meno è un modello che adotto per evitare sovraccarichi difficili da gestire. Altrimenti accetti che nel lato caldo delle situazioni accadano cose che possono seriamente ferirti, per via di un umore che non risponde come ci piacerebbe. Ecco, non capisco se questo fattore di rischio lo avevi più o meno consapevolmente messo in conto, se ti offre un aggancio di realtà preferibile ai tormenti che puoi attraversare.

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Messaggio  Stef Lun Ago 19, 2013 3:49 pm

piquemal ha scritto:
Stef ha scritto:Il confine tra malattia e carattere (innato o maturato) è un dilemma per me non filosofico ma di vita o di morte (a livello personale, come importanza).
Perdonami se riassumo il tuo intervento a queste righe, trovandomi in un certo impaccio analogo. Non so bene come situare tale confine ma penso che qualunque sia il tuo carattere devi fare in modo che le situazioni sociali non ti sfuggano troppo di mano, per le possibili reazioni a catena che queste portano con sé. La mia prospettiva, il mio modello di stare al mondo, è parecchio diverso dal tuo, nel senso che per via di un umore ballerino (drammaticamente ballerino) cerco di ridurre all'essenziale i miei interventi, i miei agganci con ripercussione nelle sfere altrui, senza arrivare fortunatamente a livelli di eremitaggio. E comunque mi perdo molto, ne sono consapevole tra l'accettazione e il rammarico. Te lo dico perché forse capisci meglio cosa intendevo parlando di "lavoro di sottrazione", per lo meno è un modello che adotto per evitare sovraccarichi difficili da gestire. Altrimenti accetti che nel lato caldo delle situazioni accadano cose che possono seriamente ferirti, per via di un umore che non risponde come ci piacerebbe. Ecco, non capisco se questo fattore di rischio lo avevi più o meno consapevolmente messo in conto, se ti offre un aggancio di realtà preferibile ai tormenti che puoi attraversare.
No no no no, io i rischi li vado a cercare con il lanternino. Io sono proprio rovinato in questo senso, all'opposto tuo. Io mi faccio del male senza sapermi e potermi fermare a riflettere prima, e se rifletto o mi fanno riflettere, sbaglio ugualmente "consapevolmente". Io sto inguaiato. Garantito sicuro.
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Messaggio  Stef Lun Ago 19, 2013 4:30 pm

-Nessuno- ha scritto:
Stef ha scritto:
-Nessuno- ha scritto:
Stef ha scritto:
marco7 ha scritto:hai 4 relazioni contemporanee con 4 donne o è qualcos'altro ?
Sì Marco, ma è una cosa non positiva né che mi rende felice. Al momento (parlo di una alla volta, la contemporaneità è da pochissimi mesi) sono profondamente infelice e rendo infelice. Non credi che per un uomo la cosa più bella sia avere una storia d'amore?
Ho detto una.
guarda il lato positivo: a 60 anni hai piu figa di briatore! io continuerei con tutte e 4. tanto...se non ami nessuna delle 4 almeno ti diverti un po'. ma è solo un mio parere eh.
Risposta sbagliata.
ho sbagliato? really? really? e allora chiudi le relazioni. Se non puoi farlo è perché...non ho sbagliato;)
Allora, ecco come sto con le mie donne, una cosa bellissima e gratificante che non ti devi perdere: ne vado sinceramente orgoglioso e ne sono felice! Smile
1) Con Jessica c'è stato un inizio in cui l'ho aiutata, e da questo è nato un "suo" amore morboso, malato, di fuoco, imbarazzante, isterico e vergognoso, da me non corrisposto, MAI. Nonostante i miei sforzi iniziali di tutti i tipi (dire che avrei cavato gli occhi alla sua cara figlioletta, dire che ero gay, che aveva frainteso perché era solo amicizia, di tutto e di più) non riuscivo ad abbandonarla perché stava malissimo. Poi dopo tre mesi lei tentò con la forza di avere un rapporto orale: io non glielo permisi. Ma dopo del tempo pensai che era troppo bello perché non l'avevo mai provato. Mi faceva pietà ma nello stesso tempo ero attratto dal sesso, mi faceva schifo fisicamente perché brutta, obesissima e altre cose che non sto a dire, e sono sei anni che non riesco e non sono capace di uscirne fuori, e sono infelice. Non ho carattere, non riesco mai a dire di no a nessuno a spese mie, ma anche sue. Le faccio del male facendole delle mail del tipo (so che lei mi ama alla follia) "Giuro su mio padre al quale ho tenuto tantissimo, che non ti ho MAI amata", oppure dicendole che quella sera che la sono andata a trovare a casa e che tutto è andato bene, ero venuto con quella busta che ci si porta per mettere la roba del supermercato con una chiave per bulloni di auto, bloccare sua figlia e minacciare di aprirle la testa se lei non avesse spaccato a metà i dischi a cui temeva come la vita (dischi in vinile dell'epoca davvero unici, disco d'oro, edizioni straordinarie avute con sacrificio e passione...). Considera che lei è poverissima, non è proprietaria di nulla, non ha l'auto, prende solo 400 euro di pensione. Queste cose gliele dico quando poi non possiamo comunicare, per cui lei non ha modo di parlare con me.
2) Con Elisa ho avuto una relazione seria nata dopo tre anni di conoscenza su un forum, poi email, poi sms, poi telefonate, e infine incontri ma solo di profonda e intima e sincera e bellissima amicizia. Le email erano lunghissime e più volte al giorno, tanto per dare la misura del nostro rapporto. Solo dopo è maturato l'amore. Sono stato capace - non tutto per colpa mia, questo è vero - di distruggere quel rapporto dopo un anno di amore reciproco e ricambiato. Nel tempo le ho fatto email anche venti al giorno, cattive, aggressive che stroncavano e distruggevano di molto il nostro passato, il nostro vissuto sentito e meraviglioso. Ma rimanemmo col patto che se uno di noi si fosse trovato in una situazione davvero brutta, l’avrebbe detto e l’altro sarebbe corso in aiuto con tutta la sua disponibilità.
3) Con Anna è successo che in un forum in cui descrivevo una storia con una donna (non quelle citate) lei si compenetrava in me. La fiducia nei messaggi privati fu tale che mi diede subito email, telefono e indirizzo di casa. Le inviai il mio libro che riflette molto in profondità me stesso, e per il quale ho impiegato nove anni, e lei lo sta leggendo compenetrandosi ancora di più in me. Ci telefoniamo e scriviamo anche in chat, e lei che ha avuto un abbandono cinico dal marito nel momento in cui la bambina era piccola e lei depressa, si è aperta con me. Lei molto pudica (non vanno bene le parole sconce) si è aperta ad un dialogo intimo, facendomi capire e quasi dire che non avrebbe escluso qualcosa con me, anzi…
4) Con Vanessa è successo che da amicizia profonda è diventato amore, ma l’ho tradita tre volte. Noi ci siamo lasciati per necessità a causa del suo ritorno in patria (per due mesi) il 16 luglio scorso, ed io le ho promesso con convinzione e col cuore in mano che non sarei stata con nessun’altra, nemmeno con mia moglie (che nel frattempo avrebbe fatto il compleanno). Il tradimento è stato con la meno opportuna, cioè Jessica. Tutto questo solo per un piccolo episodio di due mesi fa con Vanessa che mi è tornato alla mente, e che mi ha fatto scattare una delle più crudeli pazzie verso chi mi voleva bene, Vanessa compresa. Vanessa tremava quasi piangendo, diceva ripetutamente “non voglio perderti”, ed io “non mi perderai mai”. Dal momento del ritorno in memoria di quell’insignificante episodio, le ho telefonato dicendo che non stavo bene per quella cosa di due mesi prima, di cui non c’era stato bisogno di alcuna discussione! E da quel momento, invece di telefonarla quotidianamente, proprio dopo una telefonata critica di cui lei si è addolorata, non l’ho più chiamata ed ho distrutto la scheda SIM del telefonino. Ma quando sto così male per una delusione (non voluta da lei) “voglio” fare tutto il male possibile a chi mi vuole bene e non sa nulla: ho scritto e detto quelle cose a Jessica che ho detto prima, è andata in ospedale perché soffre di pressione e somatizza molto, le mancava il respiro, la pressione a 100/200, pianti disperati in cui mi pregava con voce quasi moribonda e incomprensibile che avrebbe fatto qualsiasi cosa io le chiedessi pure di non essere abbandonata.
A Elisa, sapendo che la uccidevo perché in fondo mi ama ancora, le ho detto che avevo un’altra relazione e che avevo altri casi per la testa, le ho dedicato del tempo, ma molto poco, davvero poco e distratto. Lei lo ha notato, e non se lo meritava perché non sa nulla di questa cosa che mi è successa in questo periodo e che lei non c’entra manco un fico secco.
Ad Anna l’ho stroncata proprio dicendole cose truci e brutte di me e del mio passato, e scrivendo tante cose sozze e sporche del tipo che Gesù doveva fare un grande ::: alla Madonna e uccidere suo padre, e altro per farmi completamente schifare senza ritegno, e questo per mail, per telefono e con sms, per giorni e giorni…
Sì, sono proprio felice ed orgoglioso di me, sono uno in gamba, ho quattro donne, più una moglie e due figli meravigliosi che mi amano.
Onore e gloria a me!
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Messaggio  -Nessuno- Lun Ago 19, 2013 5:09 pm

io non ti sto dicendo di considerarti un mito o di disprezzarti, semplicemente volevo alleggerire un po' la tensione e farti notare che in realta in questi casi ci sono poche cose da fare: o si sceglie o non si sceglie. Cmq non sono il piu adatto a dare consigli sulle relazioni, anzi, sono il meno adatto visto che le mie sono molto fallimentari e durano solo qualche notte:)

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Messaggio  canterel II Lun Ago 19, 2013 6:04 pm

mio buon stef, a questo punto mi verrebbe da chiederti se secondo te le donne che sono investite dagli effetti dei tuoi comportamenti ti assomigliano relativamente all' indisposizione a fare filtro, comporre, mediare, censurare e autocensurarsi, e a prendere atto con tempestività della realtà delle cose nel suo lato meno romanzesco.
anche rispetto a loro cioè, mi sorgono dubbi relativamente alla presenza sufficiente di motivazioni e capacità cognitiva. insomma, la costanza nel seguire risoluzioni più ragionevoli manca solo a te o anche a queste tue controparti?
perché esiste il mondo del sadomasochismo e c'è chi trova un piacere e un significato nell'esercitare o subire forme più o meno ritualizzate e simboliche di abuso. e magari se hai costruito nel tempo queste relazioni, in modo più o meno consapevole lo hai fatto cercando persone che sono inclini al melodramma; oppure, invece, hai cercato persone dipendenti e poco capaci loro malgrado di fare scelte sane (in questo secondo caso, non sono un direttore di coscienza, ma se fossi mio fratello ti incoraggerei a troncare i rapporti con chi ti sembra meno consapevole di te, più debole e dipendente, e non manifesta una vocazione autentica per i romanzi d'appendice, e subisce senza entusiasmo e senza capire il perché).

certamente le tue manifestazioni offrono indizi tangibili della tua indisposizione attuale, che dovrebbe essere tua cura di correggere, prendendoti il tempo che serve senza inutili autoflagellazioni, si intende, nell'interesse tuo e di chi ti rimane accanto.
però può anche essere che gli indizi non bastino, o che tu riesca a presentarli come indizi di qualcosa di diverso a donne che hanno fette di cacciatorino spesse un dito adagiate sugli occhi.
sei aperto nei confronti di queste signore, relativamente ai tuoi problemi emotivi e comportamentali? le hai avvertite esplicitamente del fatto che a volte non ti misuri o arrivi tardi a percepire di aver esagerato, perché tendi all'esasperazione, hai il sangue caldo, etc?
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Messaggio  Stef Mer Ago 21, 2013 1:44 am

-Nessuno- ha scritto:io non ti sto dicendo di considerarti un mito o di disprezzarti, semplicemente volevo alleggerire un po' la tensione e farti notare che in realta in questi casi ci sono poche cose da fare: o si sceglie o non si sceglie. Cmq non sono il piu adatto a dare consigli sulle relazioni, anzi, sono il meno adatto visto che le mie sono molto fallimentari e durano solo qualche notte:)
Nel mio caso non esiste il "scegliere o non scegliere" ma infinite vie di mezzo, come i toni di grigio infiniti posti tra il bianco e il nero. La mia è malattia, oppure personalità non normale, oppure un misto.
Non esiste che la tua situazione sia peggiore solo perché dura una notte e ne cambi una ogni notte, sono due cose diverse. Naturalmente può essere più critica, ma è altrettanto vero che può esserlo meno.
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Messaggio  Stef Mer Ago 21, 2013 1:59 am

canterel II ha scritto:mio buon stef, a questo punto mi verrebbe da chiederti se secondo te le donne che sono investite dagli effetti dei tuoi comportamenti ti assomigliano relativamente all' indisposizione a fare filtro, comporre, mediare, censurare e autocensurarsi, e a prendere atto con tempestività della realtà delle cose nel suo lato meno romanzesco.
anche rispetto a loro cioè, mi sorgono dubbi relativamente alla presenza sufficiente di motivazioni e capacità cognitiva. insomma, la costanza nel seguire risoluzioni più ragionevoli manca solo a te o anche a queste tue controparti?
perché esiste il mondo del sadomasochismo e c'è chi trova un piacere e un significato nell'esercitare o subire forme più o meno ritualizzate e simboliche di abuso. e magari se hai costruito nel tempo queste relazioni, in modo più o meno consapevole lo hai fatto cercando persone che sono inclini al melodramma; oppure, invece, hai cercato persone dipendenti e poco capaci loro malgrado di fare scelte sane (in questo secondo caso, non sono un direttore di coscienza, ma se fossi mio fratello ti incoraggerei a troncare i rapporti con chi ti sembra meno consapevole di te, più debole e dipendente, e non manifesta una vocazione autentica per i romanzi d'appendice, e subisce senza entusiasmo e senza capire il perché).

certamente le tue manifestazioni offrono indizi tangibili della tua indisposizione attuale, che dovrebbe essere tua cura di correggere, prendendoti il tempo che serve senza inutili autoflagellazioni, si intende, nell'interesse tuo e di chi ti rimane accanto.
però può anche essere che gli indizi non bastino, o che tu riesca a presentarli come indizi di qualcosa di diverso a donne che hanno fette di cacciatorino spesse un dito adagiate sugli occhi.
sei aperto nei confronti di queste signore, relativamente ai tuoi problemi emotivi e comportamentali? le hai avvertite esplicitamente del fatto che a volte non ti misuri o arrivi tardi a percepire di aver esagerato, perché tendi all'esasperazione, hai il sangue caldo, etc?
Alcune sono cieche (nel senso che potrebbero esere consapevoli ma non lo vogliono essere), di queste, Jessica. La vedo il più raramente possibile, ma la vedo. Lei mi suscita vera , ma tanto per essere me stesso incoerente ci vado pure a letto perché posso certe cose. Eppure fisicamente non mi piace neanche l'un per cento.
Elisa ha bisogno di me nel momento della difficoltà, del bisogno, e non mi negherò e non mi voglio negare. C'è un limite alla malattia, ed è semplicemente quando stai un po' lucido o un po' in condizioni migliori. Non ci vediamo da vicino per questioni di lontananza, quindi nemmeno un abbraccio, che di questo e una carezza ne avrebbe più che bisogno, ma per email e per telefono si può dare tanto, ma davvero tanto. Però è vero che non basta, è un ripiego.
Anna è un discorso a parte perchè la vedo più autonoma, indipendente emotivamente. Lei è bella e tale rimane (non parlo dell'aspetto esteriore, non conta, comunque è bella ache fuori). Con lei c'è più tranquillità, è sempre viva, non la scoraggi facilmente. Non c'è masochismo ma solarità.
Vanessa si trova in una posizione di fragilità, ma è l'opposto di Jessica, ha un carattere fermo e non è malata. E' cosciente e ti dà libertà, è gelosa ma nomn pensa a quello, pensa a me che faccio del male a me e a Jessica e a lei stessa. Anche Anna però dice lo stesso. Ma in effetti lo dicono anche Elisa e la stessa Jessica seppur in modi diversi. Da tenere presente che solo Anna e Vanessa sanno delle altre relazioni, Jessica e Elisa conoscono solo la propria.
Sto crollando per gli psicofarmaci e per la stanchezza, continuerò poi.
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Messaggio  Stef Gio Ago 22, 2013 6:03 pm

ERRATA CORRIGE
La mia frase "Lei mi suscita vera , ma tanto per essere me stesso incoerente ci vado pure a letto perché posso certe cose"
è da intendersi:
"Lei mi suscita vera pietà, ma tanto per essere io incoerente (umano e sensibile e delicato e...), ci vado pure a letto, e questo unicamente perché con lei posso fare certe cose che con altre non posso".

Poi a canterel II chiederei di meglio esprimere ciò che egli stesso ha scritto, ovvero:
"... relativamente all' indisposizione a fare filtro, comporre, mediare, censurare e autocensurarsi..."

Per quanto riguarda il resto del suo post, oserei dire che lo scribente alimenta con sovrabbondanti rassicurazioni sul suo sentimento, tanto da indurre a non essere lasciato o abbandonato mai. Indi per cui credo sia da addossare allo scribente la completa responsabilità di mancanza di risoluzioni ragionevoli. Le donne farebbero sicuramente terra bruciata se sapessero dell'interiore dello scribente. Alla fin fine egli viene sempre perdonato. Ma il quesito è: è lui colpevole? Secondo la scienza (per la ciclotimia) lui è una persona che non potrà mai contare su se stessa. Quindi sarebbe onesto accettarlo anche nei momenti più bui e neri, ma sarebbe anche onesto affermare che mai potranno esserci rapporti senza cadute libere, pofferbacco! Ad ogni buon conto l'unica persona dipendente è la tal Jessica, e le altre dove le mettiamo nel suo quesito? Elle non han fette di carne né biscottate sui loro occhi, questo lo si può escluder davvero, son donne mature, con figli, alcune con nipoti, e con esperienza amorosa assai. Di che dunque stiamo disquisendo? E secondo lei, messer canterel II, lo Stefano "dovrebbe aver cura di correggere, prendendosi il tempo che serve senza inutili autoflagellazioni nell'interesse suo e di chi gli rimane accanto"? Ordunque non sarebbe lui un ciclotimico, un malato, ma un cinico furfante ignobile?
Ma l'unico dente che gli duole - allo Stefano scribente, per la precision s'intende - è il passo dove ella, messere canterel II, dice:
"Sei aperto nei confronti di queste signore, relativamente ai tuoi problemi emotivi e comportamentali? le hai avvertite esplicitamente del fatto che a volte non ti misuri o arrivi tardi a percepire di aver esagerato, perché tendi all'esasperazione, hai il sangue caldo, etc?".
E qui lo scribente risponder non può, perché troppo nei pressi il suo problema. Distacco occorre, e buono anche, per veder meglio e meglio giudiziosamente giudicar.
L'ossequi
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Messaggio  canterel II Gio Ago 22, 2013 7:33 pm

Stef ha scritto:
Poi a canterel II chiederei di meglio esprimere ciò che egli stesso ha scritto, ovvero:
"... relativamente all' indisposizione a fare filtro, comporre, mediare, censurare e autocensurarsi..."
stef, riprovo: ti sembra che queste quattro signore ti somiglino o ti siano complementari nella scarsa capacità di autocontrollo nei momenti caldi? ti sembra cioè che anche loro abbiano comportamenti un po' accentuati ed esasperati, oppure che abbiano una peculiare vocazione ad accogliere le tue esagerazioni, realizzandosi in questo compito?

Stef ha scritto:
Per quanto riguarda il resto del suo post, oserei dire che lo scribente alimenta con sovrabbondanti rassicurazioni sul suo sentimento, tanto da indurre a non essere lasciato o abbandonato mai. Indi per cui credo sia da addossare allo scribente la completa responsabilità di mancanza di risoluzioni ragionevoli. Le donne farebbero sicuramente terra bruciata se sapessero dell'interiore dello scribente.
stef, se nonostante i gesti che hai descritto (i bestemmioni, i voltafaccia improvvisi, le e-mail a getto continuo, la minaccia di spaccare i vinili) le donne in questione non si pongono e non ti pongono problemi circa il modo in cui esprimi la tua emotività (anche spontaneamente e nonostante la tua reticenza) io sarei portato, per poca fantasia, a supporre che si tratti di persone molto dipendenti, o che al momento possiedono una scarsa capacità di analisi e di orientamento, oppure godono così (e me lo auguro: ma anche in questo caso tu potresti utilmente combattere la tendenza ad esagerare perché non fa bene a te, a prescindere dal gusto teatrale delle tue partner)

Stef ha scritto:
E secondo lei, messer canterel II, lo Stefano "dovrebbe aver cura di correggere, prendendosi il tempo che serve senza inutili autoflagellazioni nell'interesse suo e di chi gli rimane accanto"? Ordunque non sarebbe lui un ciclotimico, un malato, ma un cinico furfante ignobile?
non ho supposto nessuna furfanteria da parte tua. non sono un dottore e non posso sapere quali siano i margini di miglioramento e di contenimento del tuo disagio. credo che però, anche in una condizione cronica, tu possa impegnarti nell'ottica di una costante acquisizione di maggiore padronanza, con il sostegno e le terapie dovute, senza ripararti dietro alla malattia come se fosse un lasciapassare. intendi "correggere" nel significato più ampio che puoi dare al predicato, includendovi la possibilità di compensare, prevedere il danno, riparare a posteriori, etc.

Stef ha scritto:
Ma l'unico dente che gli duole - allo Stefano scribente, per la precision s'intende - è il passo dove ella, messere canterel II, dice:
"Sei aperto nei confronti di queste signore, relativamente ai tuoi problemi emotivi e comportamentali? le hai avvertite esplicitamente del fatto che a volte non ti misuri o arrivi tardi a percepire di aver esagerato, perché tendi all'esasperazione, hai il sangue caldo, etc?".
E qui lo scribente risponder non può, perché troppo nei pressi il suo problema. Distacco occorre, e buono anche, per veder meglio e meglio giudiziosamente giudicar.
L'ossequi
ecco, stef: se hai trovato un punto dolente forse puoi ragionarci un po' su.
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Messaggio  Stef Ven Ago 23, 2013 2:47 am

canterel II ha scritto:
Stef ha scritto:
Poi a canterel II chiederei di meglio esprimere ciò che egli stesso ha scritto, ovvero:
"... relativamente all' indisposizione a fare filtro, comporre, mediare, censurare e autocensurarsi..."
stef, riprovo: ti sembra che queste quattro signore ti somiglino o ti siano complementari nella scarsa capacità di autocontrollo nei momenti caldi? ti sembra cioè che anche loro abbiano comportamenti un po' accentuati ed esasperati, oppure che abbiano una peculiare vocazione ad accogliere le tue esagerazioni, realizzandosi in questo compito?

No no, sono tutte normali come personalità nonché sane come psiche ad esclusione di Jessica. Simili le tre, manco per niente, complementari un po' sì, ma questa definizione mi eleverebbe. Mi spiego, se sono belle persone (io lo so per certo) farei autocelebrazione, mi autovaluterei, certo lo posso pure fare, ma sarebbe esattamente come un autore di un libro che dicesse "il mio libro è stupendo, io sono molto bravo e per questo i miei lettori sono belle persone!". Io posso supporre che siano complementari a una persona (me) molto difettosa rispetto a quanto loro danno loro a me. Anche qui manca un po' di obbiettività: sono autolesionista, ciò è esagerazione, pensiero depressivo, è la mia pura personalità o che?
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Messaggio  Stef Ven Ago 23, 2013 3:12 am

Stef ha scritto:
Per quanto riguarda il resto del suo post, oserei dire che lo scribente alimenta con sovrabbondanti rassicurazioni sul suo sentimento, tanto da indurre a non essere lasciato o abbandonato mai. Indi per cui credo sia da addossare allo scribente la completa responsabilità di mancanza di risoluzioni ragionevoli. Le donne farebbero sicuramente terra bruciata se sapessero dell'interiore dello scribente.
stef, se nonostante i gesti che hai descritto (i bestemmioni, i voltafaccia improvvisi, le e-mail a getto continuo, la minaccia di spaccare i vinili) le donne in questione non si pongono e non ti pongono problemi circa il modo in cui esprimi la tua emotività (anche spontaneamente e nonostante la tua reticenza) io sarei portato, per poca fantasia, a supporre che si tratti di persone molto dipendenti, o che al momento possiedono una scarsa capacità di analisi e di orientamento, oppure godono così (e me lo auguro: ma anche in questo caso tu potresti utilmente combattere la tendenza ad esagerare perché non fa bene a te, a prescindere dal gusto teatrale delle tue partner)

Assolutamente no! Nessuna forma di dipendenza anche minima! Ciò vale solo e soltanto per Jessica (e anche in modo grave, patologico) ma le altre sono assolutamente sane, indipendenti! Solo il dolore dell'insulto, del disprezzo, dell'abbandono, del ripudio le farebbe molto male, al punto da amareggiare la loro vita per anni, credo! Ciò è dovuto al fatto che nei periodi normali sono molto "loro", "entro" con amore, dedizione, dolcezza accorta e discreta. Non volendo sono un maestro con le donne, ma non è esattamente una dote in quanto io (credo) sotto sotto di non essere un granché come uomo (cioè come "vero" uomo) soprattutto se si considera il fatto che non potrò mai contare su me stesso, figurati se può contarci un "altro da me". Allora, apparendo... no... essendo io amore puro (in quel momento ci credo, sono sincero) la delusione di un carattere furiosamente volgarmente crudele, distruttivo inutilmente, dà un colpo fortissimo che non se fossi un volgar bruto nella quotidianità. Scusate se non esprimo bene i concetti, ma dovete capire che descrivere se stessi è davvero molto difficle e faticoso. Cioè, se fai sognare prima e dopo le butti nell'immondizia, fai molto più male degli altri comuni uomini, anche se ciò è causato da una malattia: ma esse non lo sanno, non possono facilmemte accettarlo, per cui ne rimangono colpite malamente. Ma paradossalmente col tempo iniziano a capire che non ero in me, perdonano (fino ad un certo punto limite) e accettano di continuare con le dovute cautele e promesse di rispetto per loro. Quando si capisce che un certo comportamento è dovuto da una causa, la maturità fà sì che ci si possa riavvicinare, non è masochismo ma fiducia nella persona (io) e nel futuro. In effetti loro teoricamente stanno nel giusto perché non si può cominciare un rapporto con l'ansia del "e se poi non va?". E neanche mollare alla prima débâcle, perché per quanto sia grande la sconfitta può essere sempre momentanea, il rapporto può essere sempre ripreso. Vorrei specificare che la mia non è violenza fisica "maschile" o abituale, anzi, è molto rara. Ma sto cadendo nell'autoelogio e nell'autoaffondamento a fasi alterne. Ciò mi confonde, spero solo che il fatto della normalità delle tre persone specificate sia chiara.

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