Tristezza, tristezza e ancora tristezza.

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Messaggio  Raquin Mar Ago 06, 2013 10:30 pm

Non so se considerare i miei sintomi depressivi o meno. Magari è solo un brutto momento, non sapendolo ho pensato di scrivere a voi. Sono una ragazza di 21 anni, purtroppo la mia situazione familiare non è delle più felici, la descrivo non per manie di vittimismo (a cui cerco di sottrarmi in ogni modo) ma perché forse può avere una risonanza in quel che sto passando. Mia madre e mio padre non hanno un bel matrimonio, mio padre è l'unico che cerca di salvare il salvabile, mia madre invece si intrattiene tra un tradimento e l'altro. Ci sono sempre stati altri uomini nella sua vita. Il suo primo tradimento l'ho scoperto all'età di 6/7 anni, decisi di tenere la bocca chiusa, le prove erano talmente evidenti che pensai che mio padre preferisse non vedere. Non mi volli prendere la responsabilità di distruggere tutto. Fui codarda. Scissi il ruolo di marito e moglie da quello di padre e madre. La vita in famiglia però è impossibile, lei non aiuta in nulla, sempre pronta a mostrare il suo disagio, a rimproverare mio padre per tutto. Lo incolpa del suo fallimento negli studi, nel lavoro, in tutto. Credo che soffra di vittimismo, per lei tutti noi la trattiamo da schiava e fa di tutto per farcelo notare. Obiettivamente non credo sia vero, se fosse vero non avrebbe il tempo di incontrare i suoi amanti in maniera così indisturbata. Non ho mai provato risentimento nei suoi confronti, ho sempre pensato fosse una donna triste, sua madre (mia nonna, naturalmente) era malata di schizofrenia, abbiamo vissuto con lei fino a quando non è morta (io avevo 14 anni quando successe) e mi a madre si è sempre occupata di tutto. Ma in quest'ultimo periodo ha fatto un passo che non le ho perdonato: ha voluto che conoscessi l'ultimo uomo con cui si sta frequentando. Conoscevo anche gli altri, ma non in maniera ufficiale. Lei in realtà non mi ha mai parlato chiaro, non mi ha mai detto nulla se non "È un amico", ma il tipo..."l'amico", qualche giorno fa mi ha scritto che devo perdonarlo se vuole bene a mia madre, e ci ha invitato un fine settimana nella sua casa vacanze. Come se non bastasse il giorno prima mi aveva detto di avere una figlia e una moglie (che "NATURALMENTE" non sono incluse nel soggiorno vacanziero), perché non dovrei sconvolgermi? Perché dovrei accettare tutto questo schifo? Non voglio esserne complice...mi sento malissimo. Ora non riesco più neanche a guardarla mia madre. Mi fa ribrezzo il fatto che non si senta minimamente in colpa nei confronti della sua famiglia ma che anzi ci offenda sempre, continui a trattare mio padre uno schifo nonostante abbia tutto quello che possa volere (nel limite delle nostre capacità economiche). L'altra sera arrivai a spintonarla...è un gesto orribile da fare, mi sono sentita uno schifo ma la rabbia mi aveva irretito ogni facoltà logica e razionale. Dal canto mio...sono insoddisfatta della mia vita. Frequento una facoltà che non so bene se odio o amo, non ho nessuno che mi ami. Il mio rapporto con gli uomini è disastroso. Sono chiusa, non esco molto, non mi fido. Ho avuto un solo ragazzo a 15 anni con cui sono stata insieme 2 anni, la rottura mi ha portato sull'orlo di un baratro. Iniziai a trascurare tutto, persi le amiche che avevo, inizia a dormire, dormire e dormire. Per non sentire il dolore. Ma la vera vittima fu lui, veniva in classe con me e vedendolo tutti i giorni non riuscivo a togliermelo dalla testa. Mi convinsi di amarlo e di volerlo riavere con me. Lo tartassavo di messaggi, arrivai a inviargli fiori a casa. Ero fuori di me, volevo solo una cosa: lui. Con l'università me ne sono distaccata, continuo a provare molto affetto nei suoi confronti, e continua ad essere l'unica persona con cui riuscirei a parlare nei momenti di crisi, ma per lui non sono nulla. Ho frequentato un altro ragazzo, il primo non sapeva nulla della mia vita familiare, ho pensato di essere sincera con il secondo. La nostra in effetti non era una frequentazione seria, lui diceva di "vedermi con un'amica" e per me andava bene, non c'erano state effusioni di alcun genere tra di noi, io non riesco a lasciarmi andare facilmente...lui mi piaceva, ma se a lui non piacevo, andava bene così. Gli raccontai la mia situazione in famiglia (tramite email, dal vivo mi è difficile), lui mi disse che avrebbe mantenuto il segreto. Non voglio portarla per le lunghe, dopo la confessione mi invitò a mangiare a casa sua (viviamo entrambi da soli per motivo di studio) e mi baciò, dicendo che oramai con la tipa che gli piaceva le cose non andavano e voleva lasciar perdere. Pensai che ci tenesse a me. Ci furono due incontri con varie effusioni, poi decisi di chiudere. Lui mi disse che con me voleva solo un rapporto erotico (cosa strana, perché sapeva benissimo che non avevo alcuna esperienza e non volevo averne così). La rottura mi ha provocato tanta tristezza, sono passati 4 mesi, tra noi non c'è stato quasi nulla eppure ci sto male. Lui sta benissimo, come sempre sono io a viverla esageratamente. Mi sento sola. Triste. Non sono concentrata nello studio. Ho bisogno di qualcuno che mi abbracci. Ho delle amiche, ma non posso parlare con loro di me tanto intimamente. Mi sentirei troppo vulnerabile...

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Messaggio  -Nessuno- Mer Ago 07, 2013 12:16 am

brutta cosa...molto brutta. A me capito la stessa cosa in due momenti storici di vita e solo una volta fini bene, penso piu per il fatto che dall'altra parte, cioe dallap arte di chi subi il tradimento, c'è stata una grande forza. Devi il piu possibile cercare di scindere la tua felicità da quella delle altre persone. E lo so che detta cosi è un impresa al limite del possibile. Lo è effettivamente, ma è l'unica. Tu sei giovane, devi farti forza, gli angoli del presente diventeranno curve nella memoria, dice de gregori:). Mi spiace pero perche so che è brutta come cosa.

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Messaggio  merla Mer Ago 07, 2013 12:26 am

Ciao Raquin,

immagino che sia difficile e che sia una situazione estremamente complessa, però mi viene innanzitutto da consigliarti di imporre la tua volontà di non voler conoscere o frequentare gli amanti di tua madre.
Credo che questa sia una cosa che puoi fare e forse puoi anche metterti in condizione di sapere al riguardo il meno possibile.

Alla fine dei conti il rapporto tra i tuoi genitori per quanto disfunzionale e scompensato è un rapporto che devono gestirsi loro e per quanto il meccanismo sia malsano, tutti quelli che ne fanno parte, in un modo o nell'altro ne sono responsabili.
Credo che tu possa solo starne fuori, cercare di occuparti di te stessa e di lavorare su te stessa, senza cercare di attribuire responsabilità o prenderti responsabilità che non hai. E soprattutto cercando di fartene influenzare il meno possibile.

Hai pensato a uno psicologo o un sostegno del genere? Chiaramente non posso saperlo, ma, ad esempio, il fatto che tu non riesca a parlarne praticamente con nessuno è un po' come se tu provassi 'vergogna'. Però tu non hai fatto niente ed evidentemente ci sono motivazioni a monte che derivano da chissà quali problemi.
Non hai bisogno di prenderti anche il carico della solitudine perché non riesci a parlarne.
Al posto tuo io cercherei un sostegno esterno, uno psicologo, un counselor, una figura di riferimento di cui ti fidi (anche un vecchio insegnante o un prete, se ti fidi), qualcuno che insomma ti dia ascolto e magari anche qualche consiglio per viverti questa situazione (o uscirne) in modo più sereno.
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Messaggio  Star_Drop Mer Ago 07, 2013 12:21 pm

Ormai sei grande.
Gli adulti, genitori compresi, possono essere delle teste di c.....Mica viviamo nel mondo ideale. Hai avuto la sfortuna di nascere in una brutta famiglia, prima te ne fai una ragione, meglio è.
Staccatene prima che puoi, tante volte, pur di non cambiare ( la cosa più faticosa al mondo, per certi), si accettano compromessi con realtà orride, da cui ci si potrebbe allontanare.
I problemi tuoi, possono essere simili a quelli di migliaia di altre persone, che li risolvono facendosi una propria ita, e tagliando il cordone ombelicale che li lega a una realtà tanto deleteria.
Fregatene dei tuoi, sono adulti, se la vedano loro.
pensa a te stessa, e al tuo futuro, senza covare rancore, che non serve a niente.

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Messaggio  Raquin Mer Ago 07, 2013 12:38 pm

Tagliare il cordone ombelicale? Forse non ci siamo capiti. Io già non vivo più con la mia famiglia, per motivi di studio. Ma non posso mantenermi da sola, posso fare qualche lavoretto ad agosto, ma non basta per mantenermi all'università. Me ne sono fatta una ragione fin da piccola, non è questo il problema. Non è "mia madre tradisce mio padre, che vuoi che sia, ci sono i bambini africani che muoiono di fame ogni giorno". Non si risolve nulla accettando la situazione perché questa situazione ne genera altre: stare in casa mia è impossibile. Sedersi a tavola con loro due, lo è ancora di più. Per questo non riesco a non farmi influenzare dai loro problemi di coppia, ce li buttano in faccia continuamente. C'è un clima di...tensione, frustrazione...forse proprio perché sto vivendo da sola, senza di loro, ora lo sopporto meno di prima. Vi do ragione quando dite "fatti la tua vita" ma ce ne vuole che ce ne vuole. Sarò ancora legata a loro almeno finché non finisco questa benedetta facoltà, non posso divincolarmi, non posso rompere tutti i rapporti, mio padre ne soffrirebbe, vorrebbe sapere il perché...non dico che sia impossibile, forse sono io a non essere forte.
Sono d'accordo con Merla, cercherò per quanto sia possibile di star fuori da certe situazioni. Ho provato qualche mese fa ad andare in consulenza da un psicologa, ma non mi sono sentita a mio agio...non so che dirvi.

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Messaggio  merla Mer Ago 07, 2013 1:05 pm

Il fatto è che, che si tagli o meno il cordone ombelicale, nella realtà la situazione familiare in cui si è cresciuti ce la si porta dietro tutta la vita.

Questo non vuol dire portare una condanna alla sofferenza o doversi sentire responsabili per tutta la vita o altro, vuol semplicemente dire che si è cresciuti in un certo modo e può essere più o meno semplice prendere il buono che c'era della propria famiglia e lasciar andare il resto in base alle proprie scelte.

Posso parlare solo per la mia esperienza, che è diversa per molte cose, ma mi è risuonato il fatto della vergogna e del non parlare neanche con le persone più vicine. Di certe problematiche di cui ero a conoscenza fin da bambina, so di aver parlato per la prima volta proprio intorno alla tua età. Tra l'altro in un contesto in cui tutto il rione in cui vivevo, era perfettamente a conoscenza delle stesse problematiche.
E delle conseguenze su di me, su certe mie scelte e su certi modi di rapportarmi ecc. ecc. continuo ad accorgermene e a scoprirne di nuove ancora adesso. Anzi, tanto più adesso che i miei genitori non ci sono più. Però ho 37 anni e ad essere riuscita ad accorgermene prima, forse per certi versi avrei vissuto meglio.

Resto sul mio consiglio di trovare qualcuno con cui confrontarti, non deve essere necessaria una psicologa (o quella psicologa), forse ti trovi a più agio con altre persone, magari in un gruppo. Però magari chiediti se il "disagio" non sia dovuto più alla "vergogna" che senti per questa situazione (vergogna che fa parte di certi meccanismi, ma che certemente non ti spetta) che all'interlocutore. Cercando confronti, potresti scoprire che ci sono altre situazioni come la tua e soprattutto vedere come altre persone le affrontano e riescono a lasciarsele alle spalle.

Oltretutto, io non sono certe che Star-Drop intendesse "tagliare tutti i rapporti": puoi semplicemente rallentarli, evitando magari le situazioni in cui ti senti a disagio. Potresti magari vedere qualche volta tuo padre da solo o tua madre da sola, se la tensione che c'è tra loro è troppo pesante da sostenere per il momento. Anzi, magari frequentandoli un po' da soli, potresti scoprire lati del loro carattere che insieme, invischiati nel meccanismo ti sfuggono.
Magari, se riesci, cerca anche di portare un po' di più l'attenzione su di te. La questione principale non dovrebbe essere quanto ne soffrirebbero loro se tu rompessi i rapporti, ma quanto alla fine ne soffriresti tu. Un distacco momentaneo potrebbe aiutare, ma in ogni caso tagliare i ponti con la famiglia di origine non è mai una cosa semplice né indolore.
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Messaggio  piquemal Mer Ago 07, 2013 1:08 pm

Ciao Raquin, ti interrogavi all'inizio se considerarla tristezza o depressione. Io leggo nelle tue parole un atteggiamento sano di affrontare una situazione delicata ma non impossibile. La tristezza è inevitabile, la depressione forse è una tristezza che smarrisce i suoi meccanismi di ripresa. Non mi pare neanche che manchi un modello positivo nella tua famiglia quindi se di lavoro ne hai da fare (con un terapeuta, da sola, nelle relazioni in cui ti imbatti) non si può dire che parti da zero, e questo ti può servire per orientarti in maniera costruttiva nelle scelte che fai e creare a poco a poco quella giusta distanza per affrontare delle dinamiche domestiche poco lineari.

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Messaggio  Star_Drop Mer Ago 07, 2013 3:10 pm

Ho qualche anno più di te.
E ti parlo della mia esperienza personale.
Se qualcuno mi avesse aperto, ancora prima della tua età, gli occhi....O meglio, se mi avessero dato un paio di belle pedate in c...
Sarebbe stato mille volte meglio. I miei sono più che rispettabili, ma mi hanno ugualmente condizionato ( e in parte rovinato) la vita, perchè non li ho considerati ADULTI, prima che genitori. Mi sentivo responsabile per loro. ASSURDO: Shocked 
Tu hai una madre zoc..la, senza offesa. A tua padre , andrà bene così, se no l'aveva sbattuta fuori casa da un bel pò. Conosco una situazione simile, conoscenti...Come si dice, contenti loro...
Ora, se fai la mamma a tuo papa'. va a finire che in depressione ci finisci davvero.
MOLLALI. Mentalmente parlando, si intende. Mica puoi sparire da un giorno all'altro...
Ma rivolgi la tua mente altrove, organizzati per bene il TUO di futuro.
Auguri Like a Star @ heaven 

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Messaggio  Raquin Mer Ago 07, 2013 4:02 pm

Star_drop tu hai ragione. Non posso lasciarmi condizionare, ma a volte...mi sento sola nell'affrontare certe situazioni spiacevoli. So che non posso fare da genitore ai miei genitori, e credetemi ho sempre cercato di starne fuori. Considero mia madre una persona non troppo bella, volendo usare una litote, ma l'ho sempre vista come un essere profondamente infelice, ciò mi ha aiutato a convivere con i suoi sbagli, quello che non riesco a sopportare, e che mi crea problemi ignorare o accettare, è la sua totale mancanza di rispetto. Mi sento troppo sola, la solitudine si va ad incrementare quando lascio il mio appartamento e ritorno nel "nido" familiare, vorrei davvero avere qualcuno con cui parlarne. Forse è questo che devo superare ora: il silenzio. Non credo sia la vergogna, credo sia un sentimento di protezione verso gli altri e verso me stessa. Mi spiego: ne potrei parlare con la mia migliore amica, una persona che conosco da 14 anni e più, che conosce la mia famiglia, mia madre, mio padre e mio fratello...potrei, ma lei non ha mai sospettato nulla su mia madre, anzi, crede sia una donna fantastica, e non ho il coraggio di infangarla. La voglio proteggere da quello che potrebbe pensare la gente di lei. Potrei provare a parlarne con qualche altra cara amica, che non è in stretti rapporti con la mia famiglia, ma mi sentirei debole...è come se svelando i problemi della mia infanzia svelassi la parte più fragile di me. Lo farei, ma ho bisogno di nutrire tanta fiducia. E mi è difficile. Vi ringrazio per le parole spese per me Smile

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Messaggio  piquemal Mer Ago 07, 2013 6:30 pm

Star_Drop ha scritto:
Tu hai una madre zoc..la, senza offesa. A tua padre , andrà bene così, se no l'aveva sbattuta fuori casa da un bel pò. Conosco una situazione simile, conoscenti...Come si dice, contenti loro...

Credo che sia molto facile dire la propria su matrimoni altrui e se ne viene offerto uno scorcio in queste pagine (molti anni, forse una vita, riassunti in poche frasi e pochi atteggiamenti peculiari) non penso che per questo sia lecito darne letture facili a cui l'interessato potrebbe avere già pensato, senza che sposti di una virgola la questione. Quindi penso che usare un metro più aggiornato non sarebbe malvagio, a maggior ragione se si proviene da una famiglia più che rispettabile, ché qui non siamo tutti così fortunati.

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Messaggio  merla Mer Ago 07, 2013 7:07 pm

Raquin ha scritto: La voglio proteggere da quello che potrebbe pensare la gente di lei. Potrei provare a parlarne con qualche altra cara amica, che non è in stretti rapporti con la mia famiglia, ma mi sentirei debole...è come se svelando i problemi della mia infanzia  svelassi la parte più fragile di me. Lo farei, ma ho bisogno di nutrire tanta fiducia. E mi è difficile. Vi ringrazio per le parole spese per me Smile

In questo momento non mi sento di insistere troppo, perché sono cose che uno si deve sentirti.
Posso assicurarti di aver provato le stesse identiche sensazioni e in questo senso ti sono vicina.

Quello che pensa la gente non è importante, tra l'altro il mondo è in realtà strapieno di gente che le corna le porta con eleganza da una vita e con famiglie apparentemente Mulino Bianco, che però poi se vai a levare il coperchio dalla pentola...

Il problema mi sembra però l'evidenza che tu non "debba" proteggere nessuno: 'puoi' proteggere chi vuoi, ma prima devi proteggere te stessa.
Anche perché stai cascando in una classica (e disfunzionale) inversione di ruoli: in una famiglia sarebbero i genitori (almeno finché hanno l'età la salute per farlo) a proteggere i figli. Se questo non succede, non per cattiveria, ma per evidenti mancanze di risorse, va accettato. È un meccanismo malsano indubbiamente, ma ancora più malsano è che i figli si sentano in dovere di proteggere i genitori da loro stessi.
È evidente che tu non sei stata protetta dai loro problemi di coppia e personali: a questo punto devi (pensarci da sola, mettendo in secondo piano il tuo senso di lealtà verso di loro. Altrimenti rischi di continuare a provare altra rabbia e risentimento e di portarti dietro nelle tue relazioni questa rabbia e questo risentimento, magari soffocato in mille modi.
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Messaggio  Star_Drop Mer Ago 07, 2013 7:20 pm

Raquin ascolta.
Avere 20 anni , vuol dire gettare le basi del proprio futuro.
Lascia perdere la salvaguardia dell'immagine materna. Spesso diamo troppa importanza al giudizio della gente, che alla fine critica pure chi non avrebbe nulla per cui essere criticato.
Tua madre è infelice? In ogni caso dovrebbe anteporre la tua di felicità, e non comportarsi in modo da procurarti tanto disagio, e dolore.Non vedi quanto è egoista? Srà una di quelle donne eterne-bambine, che antepongono i propri disagi a tutto e a TUTTI. Ma non va bene così.
Non ti dico di odiarla, per carità. Ma di fregartene, cerca almeno, piano piano, di staccarti emotivamente, dalla tua famiglia .
Se no è sempre peggio, credimi.
Sembri un'ottima ragazza, hai tutta la vita davanti, i tuoi studi,il tuo futuro da costruire....
Lascia perdere un ruolo che non è il tuo.... Non comportarti con tua madre, e padre come loro dovrebbero fare con te.
E' uno scambio delle parti deleterio,e alla fine distruttivo. Per te, cara, soprattutto Sad 

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Messaggio  -Nessuno- Mer Ago 07, 2013 8:40 pm

Io ci andrei piano col dire che una persona è egoista e zoccola, ci andrei piano con il demolire per forza l'immagine materna. Io ci andrei forte col dialogo e proverei a mediare tra ciò che rientgo giusto e capire le ragioni dell'altro, se quell'altro è un mio familiare. Ma io sono spigoloso e oracolare quindi non faccio testo Very Happy shcerzi a parte...condanna le azioni di tua madre ma nn rinunciare al dialogo. questa è almeno la mia opinione.

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Messaggio  Raquin Gio Ago 08, 2013 5:33 pm

Non voglio distruggere l'immagine materna, io voglio bene a mia madre, ma questo non vuol dire che debba stimarla come persona. La scelta del dialogo è difficile, io credo che lei sappia che io so (scusate il gioco di parole), non saprei come affrontare questo discorso con lei. Lei non prederà mai la decisione del divorzio, non so perché, ma oramai è il suo modo di vivere: marito e amante. Credo che sceglierò la via del distacco, un distacco affettivo sarà difficile, ma posso almeno provare a "difendermi" dalla tristezza che la situazione familiare mi provoca incrementando la mia individualità, in questo mi aiuta molto il non vivere in famiglia, almeno durante il periodo universitario. Mi sono iscritta ad un'associazione di volontari per assistere bambini in ospedale, è una cosa che volevo fare da tempo...mi sembra una cosa molto bella, magari così posso aiutare in qualche modo chi sta male e conoscere persone nuove e belle. Sviluppando una vita da singolo individuo, non dico che non mi faranno più soffrire queste situazioni, ma forse saprò gestirle meglio. Senza sentirmi sola o sconfitta.

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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 9:33 pm

Nel post di apertura, hai chiaramente detto che tua madre ti ha chiesto di passare alcuni giorni con lei e il suo amante.
Ora dici che tua madre forse sai che tu sai, o magari no.
Ma allora?
Non è che hai postato un mucchio di balle? Very Happy 

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Messaggio  Raquin Gio Ago 08, 2013 9:40 pm

Non è che hai qualche problema di comprensione di lingua italiana? Ho scritto che l'amante di mia madre ci ha invitato a trascorrere un fine settimana in casa sua. Mia madre me l'ha sempre presentato come un amico. Ma non credo sia talmente stupida da non capire che io l'abbia capito.

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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 10:06 pm

Io non so in quale contesto tu viva.
Ma sia che tu stia in un contesto urbano, che in una piccola realtà di paese o paesotto...Mi sembra improbabilissimo che il comportamento "spensierato" di tua madre, non sia di pubblico dominio,almeno nella cerchia di parenti e amici, vicini di casa e amici di questi ultimi.....Alla gente piace moltissimo , in genere, mettere il naso in situazioni come quella che hai descritto. Spiare, commentare, sparlare.
la gente è impicciona, si sa.
Per questo mi pare tanto strano che ( a tuo dire) , NESSUNO sappia nulla.
Sanno tutti, per me, di tutto e di più.
Come fa una donna sposata, e con figli, ad avere una vita "libertina" parallela, completamente celata?
Non è possibile.
Dici che ha avuto tanti amanti... Erano muti? Avevano la capacità di rendersi invisibili a comando?
Comunque sono giustamente fatti tuoi, i miei consigli te li ho dati, e di cuore ti auguro ogni bene . Ciao Like a Star @ heaven 


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Messaggio  Raquin Gio Ago 08, 2013 10:24 pm

Non capisco questa tua BRILLANTE intuizione a cosa dovrebbe portare.
Credo che altri sappiano dei tradimenti di mia madre? Sì. Se me ne sono resa conto io, se ne saranno resi conto tanti altri, fuori e dentro la mia famiglia. Ho persino ipotizzato che anche mio padre sappia ma non voglia vedere.
E allora? Questo dove ci porta?
Dovrebbe essere per me più facile parlare con lei solo perché forse lo sa tutta la mia famiglia e qualche vicina impicciona?
Addirittura hai ipotizzato che io mi sia inventata tutto per avere attenzione su un forum dove non si sa neanche il mio nome? Roba forte! Comunque, è stato un colloquio...interessante.

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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 10:44 pm

Meglio una pedata nel sedere oggi, che rimpianti un domani Wink .
Spero che così tu ti renda conto che tutelare l'immagine di tua madre, è assurdo, in quanto credo ci sia poco da tutelare.
Che faresti meglio a dirle chiaro e tondo , che dalla sua vita ambigua, vuoi restarne fuori.
Promiscuità di amico-amante, bugie sapute e non dette...
Meglio mettere le carte in tavole ora, che non trovarsi fra qualche anno a farsi più male ancora, no?
E' logico che in un forum, ognuno esprime il proprio punto di vista...If I were in your shoes...
ma poichè non ci sto, ti dico ciò che farei al tuo posto, e stop.
E ti faccio notare alcune incongruenze che tu hai postato, e che evidentemente, nella realtà, fai di tutto pur di non vederle. Benchè evidentissime.
Una brava madre non si comporta come la tua. SE è infelice, si fa curare. Non passa da un amante all'altro, avendo marito e figli. E' egoista, egocentrica, distruttiva.
Ti abbraccio e ti auguro ogni bene.
Ciao Raquin.

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Messaggio  merla Gio Ago 08, 2013 10:51 pm

Io credo che francamente di pedate nel sedere Raquin ne stia già prendendo a sufficienza senza avere bisogno di prenderne anche in un forum dove tutto considerato ha chiesto consiglio e in un certo senso aiuto.
Invito anche a moderare un po' i toni ecco...

Per inciso, io sono cresciuta con una madre alcolista (e lo sapeva tutto il quartiere solo che io ritenevo esattamente come Raquin di doverla "proteggere") che riteneva, anche lei, che erano meglio le pedate nel sedere (non mi ha mai menato, da altri punti di vista) che i rimpianti di domani.
L'esito sono stati 7 anni di psicofarmaci, 5 di psicoterapia, gruppi di mutuo auto aiuto depressione, ansia, codipendenza, ipocondria, autolesionismo, quindi francamente che le pedate nel sedere siano poi così salutari, alla luce della mia esperienza, è una cretinata.

PS: Una brava madre si comporta nel modo migliore entro i limiti delle sue possibilità. Vale per tutti.
merla
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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 11:03 pm

Logicamente intendevo pedata nel sedere metaforica,
Per evitare che magari Raquin prenda a pedate nel sedere sua madre, e non metaforicamente, fra qualche annetto.....
Tua madre, Merla, era alcoolista? Che c'entra col topic?
Qua si parla di rapporto madre /figlia, invertito.
Dove una bravissima ragazza come Raquin, si sente in OBBLIGO di fare da mammina a sua madre, laddove dovrebbe pensare alla sua vita.
Ho visto da vicino una situazione simile.Un'amica di mia madre.
Una donna che ha , per decenni, vissuto come meglio le pareva. Nonostante la famiglia , viveva da single, fregandosene di tutti. Anche lei con la scusa dell'infelicità, ecc...
Al marito succube, andava bene. Ora è vecchia, e piange amaramente, perchè ha perso tutto...Marito, amanti,e figli.


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Messaggio  merla Gio Ago 08, 2013 11:08 pm

Se tu avessi un'idea delle dinamiche che si creano in famiglie disfunzionali, vale a dire in presenza di alcolismo, di comportamenti affettivi/sessuali non esattamente compensati, altri dipendenze ecc. ecc., sapresti che c'entra.
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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 11:26 pm

Se tu avessi idea che la sfiga colpisce ovunque, che lamentarsi a vita e non staccarsi dal passato, porta solo e sempre a star peggio...
Ognuno ha il suo fardello da portare, non importa chi glielo abbia caricato sulle spalle...
Un genitore alcoolista, anaffettivo o menefreghista...Poco importa, se ci si ritrova su un forum come questo; e non a parlare di moda.
Si cerca di aiutarsi, e per me l'aiuto non sta nelle belle paroline, nella pacca sulla spalla.Ma nell'evidenziare la realtà che traspare dalle parole ,le stesse che chi scrive non vuol leggere.

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Messaggio  merla Gio Ago 08, 2013 11:40 pm

Star_Drop ha scritto:Se tu avessi idea che la sfiga colpisce ovunque, che lamentarsi a vita e non staccarsi dal passato, porta solo e sempre a star peggio...
Ognuno ha il suo fardello da portare, non importa chi glielo abbia caricato sulle spalle...
Un genitore alcoolista, anaffettivo o menefreghista...Poco importa, se ci si ritrova su un forum come questo; e non a parlare di moda.
Si cerca di aiutarsi, e per me l'aiuto non sta nelle belle paroline, nella pacca sulla spalla.Ma nell'evidenziare la realtà che traspare dalle parole ,le stesse che chi scrive non vuol leggere.
"staccarsi dal passato" è un concetto un po' generico.

Se con staccarsi dal passato intendi attraversare il dolore che crea una situazione, elaborarlo, integrarlo e poi andare avanti con la propria vita allora è sicuramente necessario.

Se con staccarsi dal passato intendi dare un taglio netto dalla propria famiglia di origine, tanto c'è gente che ha sofferenza peggiori, e quindi la cosa migliore è far finta di niente e farsi la propria vita senza pensarci, secondo me il risultato più probabile (o almeno quello che ho vissuto io) è di cascare in evidenti manifestazioni di dissociazione, dalle proprie emozioni e dalla realtà.
Che insomma, non è un modo di vivere tanto gradevole.

Oltretutto io tra lo sputare sentenze su cosa sia una "brava madre" (tu sei certa che se avessi avuto la stessa vita della mamma di Raquin, faresti una vita diversa, ""eticamente"" migliore? Spero che tu non abbia questa certezza, perché a volte i dubbi sono più confortevoli delle incrollabili certezze) oltretutto riferendosi alla madre di un'altra persona, e dare una pacca sulla spalla (che invece ogni tanto magari serve, perché mi sembra che cmq Raquin, stia solo ponendo  un problema e non facendo nulla di male) ci sia in mezzo una marea di alternative che forse a te in questo momento sfuggono.

Al di là di questo, se non ho letto male, tutti gli interventi le hanno consigliato cmq di non farsi particolarmente coinvolgere dalla situazione.
Il tuo consiglio, la tua pedata nel sedere, in cosa si dinstiguerebbe? Consigli di andare dalla mamma è dirle "mamma, tu sei ambigua, promiscua, z...a?"
Poi? Una volta detto che il re è nudo, Raquin cosa fa? Mangia tranquilla a tavola in famiglia perché ha insultato sua madre e questo le mette tanta serenità?

Ma dove vivi?
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Messaggio  Star_Drop Gio Ago 08, 2013 11:54 pm

Il mio consiglio è: Non vivere nella menzogna.

Vivo dove vivi tu, cara, su sto mondo .
Fatto di mamme alcoolizzate, menefreghiste, con amanti più o meno nascosti.
Non dico certo di andare a offendere una madre, e ci mancherebbe. O di smettere di volerle bene, se le si vuole bene, per quello che è ....
Solo di non farsi prendere dentro a ingranaggi malsani, fatti di bugie.
Di farsi i fatti propri, più e meglio che si può-
Bonanotte Like a Star @ heaven 

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