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Messaggio  locomotiva Dom Set 16, 2012 9:28 am

Ciao, sono nuova ( nella partecipazione attiva ma ho sempre, periodicamente, guardato sul forum per leggere i vostri interventi)...

Sono un caso senza speranza, direi... Non nella gravità e nel livello di depressione, probabilmente, ma come soggetto su cui individuare la terapia adeguata...
Anzi, a volte penso che il mio tipo di depressione silente, invece di essere un vantaggio, si riveli uno svantaggio..

Con una fatica enorme, enorme che non vi dico, cerco di condurre una vita normale.. Mi alzo per andare a lavorare,mi occupo della casa, cerco di mantenere relazioni di amicizia significative e profonde (arginando l'egocentrismo che mi porterebbe a chiedere e basta e a limitare lo scambio), cerco di darmi piccoli obiettivi... Tutto ciò fa sì che nessuno specialista (ho consultato due psichiatri) abbia preso davvero sul serio il mio stato psicologico e abbia approfondito più di tanto... Probabilmente l'idea di base è che se una persona riesce, da sola. a fare queste cose, non ha bisogno di nessun aiuto farmacologico (la cui efficacia, tra l'altro, ha tempi e modalità di riuscita assolutamente soggettivi)... Ma io mi chiedo... A quale prezzo???

La fatica è davvero mastodontica e dentro di me sto malissimo, sempre peggio, direi..
Non riesco a dormire, l'unica compensazione che riesco a trovare è nel cibo, ho pensieri molto cupi e sfiduciati, quasi cinici direi e non so come riuscirò ad affrontare i diversi compiti che mi si prospettano davanti,visto che non ho energia e motivazione a fare nulla (mantengo il livello della sopravvivenza e i livelli minimi di responsabilità).. Ultimamente ho delle forme di ansia che assomigliano sempre di più ad attacchi di panico e delle reazioni di rabbia che, pur non essendo dannose nè per me, nè per gli altri) faccio fatica a controllare...Sembrerebbero rabbie infantili...

Ho fatto decenni di psicoterapia( iniziata quando avevo 15 anni e terminata più o meno 2 anni fa.. Ora ho 36 anni).. Ho lavorato con diversi professionisti, sono stata bene nell'immediato e dopo un po' (gli anni della terapia e a distanza di qualche anno dal termine della stessa).. Poi, dopo periodi più lunghi, ricado nel baratro del malessere e, ormai, ho perso speranza nella possibilità di stare bene in modo definitivo...

Il risultato è quello di restare senza soldi (il servizio sanitario nazionale, a causa dei tagli economici, non offre molte possibilità... Mi sono sentita dire che dovrei rivolgermi al C.S.M. che, per quanto sia quello di riferimento della mia zona, resta comunque a 13 Km di distanza, cioè un'ora di autobus ad andare e un'ora a tornare) per fare altre cose che potrebbero dare un po' di respiro e di continuare a faticare... Direi che venti anni, a cicli alterni, di psicoterapia privata sono abbastanza e, come ho già spiegato, il mio tipo di sofferenza non viene mai considerata adatta ai farmaci e neppure alla fruizione di permessi di malattia per assentarmi dal lavoro(mi si chiede comunque di fare tutto ed io non so più come portare questo peso).

... Non so più cosa fare.. Mi preoccupo perchè sto perfino cominciando a provare un rancore irrazionale verso gli altri (che invidio per le loro vite così lineari, pur sapendo che dall'esterno non si può giudicare in modo lucido)e invece, la socialità, è sempre stata un mio punto di forza..

Grazie per l'ascolto...

locomotiva

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Messaggio  marco7 Dom Set 16, 2012 11:55 am

dovresti trovare uno psichiatra con cui ti senti veramente a tuo agio e che prova empatia per te. io (non sono medico) non escluderei a priori che i farmaci non possano aiutarti, anche io ho vissuto più di 30 anni senza antidepressivi e poi li ho presi e credo che mi aiutino ma ci vuole a volte molto tempo prima di vederne gli effetti, da me più di 6 mesi. io credo di aver capito con "sicurezza" che i medicamenti mi aiutano dopo anni che li prendevo quando ho provato a toglierli per un periodo, prima ero sempre non certo che facessero qualcosa su di me.

marco7

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Messaggio  Giuseppe1987 Lun Set 17, 2012 12:15 pm

Ti capisco, cosa si prova a nn essere in forma per affrontare lavoro, casa, famiglia, purtroppo il mondo, questa società corre, va veloce lo stesso, e noi dobbiamo far più fatica per stare al passo con gli altri, quando poi l'unica cosa che vorremmo è riposare stare fermi, perchè abbiamo bisogno di tempo, molto tempo ma nessuno ce lo regala, nessuno ce lo offre e nn possiamo permettercelo. Io due mesi fà ho avuto la mia prima ricaduta, quindi la mia seconda depressione, alcuni dicono che nn soffri come la prima, invece io direi che è dura lo stesso, bè i soliti sintomi, stanchezza, inutilità, passività, ma gli altri mica ti capiscano e dicono :<< devi reagire, dai forza tirati sù>> ma che ne sanno glia ltri di quel malessere che abbiamo dentro !!

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Messaggio  anthea Lun Set 17, 2012 3:29 pm

penso che se facessi leggere ciò che hai scritto ad uno psichiatra non ci metterebbe molto a capire che sei veramente depressa e hai bisogno di farmaci.
E' ovvio che se ti rivolgi a psicoterapeuti, a meno che non ti vedano star male da paura, la tendenza è evitare i farmaci e proseguire nella psicoterapia.
Credo dovresti rivolgerti ad uno psichiatra (anche del SSN).
E poi ho notato che tu sei molto razionale e controllata anche quando parli delle tue fobie, difficoltà e ansie. E questo forse crea nel medico la sensazione che non soffra poi tanto.
Quando parli con i medici prova a lasciarti più andare ed esprimere tutta la tua sofferenza, forse allora capiranno cosa senti dentro e potranno aiutarti meglio.
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Messaggio  locomotiva Lun Set 17, 2012 5:43 pm

Sulla parte del controllo razionale hai ragione... Ma ti/vi assicuro che i sintomi li ho elencati tutti, anche ai due psichiatri che ho consultato ed entrambi hanno risposto che, solo se non dormissi mai e non riuscissi ad alzarmi per andare a lavorare o a fare le cose di "ordinaria amministrazione", sarebbe consigliabile prescrivermi dei farmaci.. In realtà, poichè in alcuni periodi "funziono" e solo in altri no, secondo questi non sarebbe stato necessario..
Peccato che io lavori con i bambini e, con loro, "l'ordinaria amministrazione" non basti e tantomeno l'umore altalenante.. Grazie per i consigli.. E' che non riesco a lasciarmi andare completamente e, sicuramente, sembro molto razionale e non certo destabilizzata.. Ma poi, dentro, lo sono eccome...

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Messaggio  anthea Mer Set 19, 2012 12:22 pm

Credo sia ovvio che se tu vai dal medico quando sei controllata, lui non riesca a percepire il tuo male interiore e quindi non lo giudichi così grave da doverti curare.
Devi assolutamente cercare di esprimere invece il tuo disagio e metterti a nudo il più possibile in modo da poter dare gli strumenti al medico per poter agire.
Non dico che devi scatenarti crisi di panico davanti a lui, però cerca di tirar fuori tutta la tua disperazione. E poi questo rancore che covi dentro, dovresti illustrarlo proprio davanti allo specialista.

Guarda, solitamente avviene il contrario! E cioè che vengano prescritti farmaci anche quando non servono. Il tuo è un caso veramente strano.
Anche perchè vent'anni di psicoterapia mi paiono veramente troppi per accantonare i tuoi come problemi di umore alterno...
Prova a sentire il tuo medico di base. E fattici mandare da lui da un professionista serio!
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Messaggio  locomotiva Mer Set 19, 2012 3:10 pm

In realtà credo che fossero seri.. Tuttavia che abbiano considerato il problema come legato a problematiche esistenziali da risolvere "a monte".. Queste sono state le parole di uno dei due specialisti, ed entrambi, per questo motivo, hanno pensato che la cura potesse risiedere più nella psicoterapia che nell'utilizzo del farmaco..
Comunque proverò a cercare di contattare un altro professionista.. (Non tramite il medico di base che, in primis, è molto contrario all'ipotesi..)
Grazie ancora,
Elena


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