CHI SCEGLIE. L'UOMO CHE SAPEVA DI MORIRE.

In particolare le ultime parole fanno davvero riflettere, riflettere tutti, malati e non malati, depressi e non depressi. Nella loro solitudine danno forza, speranza e spinta a non arrendersi davanti a nessun ostacolo.
Credo che ogni cosa abbia uno scopo.

tic tac ha scritto:In particolare le ultime parole fanno davvero riflettere, riflettere tutti, malati e non malati, depressi e non depressi. Nella loro solitudine danno forza, speranza e spinta a non arrendersi davanti a nessun ostacolo.
Credo che ogni cosa abbia uno scopo.

Io non credo che ogni cosa abbia uno scopo.
E a vedere com'è ridotta l'italia oggi (corruzione e collusione a tutti i livelli, politica marcia) mi viene spesso da domandarmi per cosa (oltre ai loro ideali) due persone così siano morte.

Per di più.. a 20 anni di distanza dalla loro morte, non si è fatta ancora luce su nulla. Desolante.

Credo che due persone così siano morte e abbiano scelto di credere fermamente in quello che facevano perchè sapevano che altrimenti sarebbero state più infelici. Certo, il sacrificio estremo non è per tutti, ma serve d'esempio per noi a non abbandonare i nostri sogni.

tic tac ha scritto:Credo che due persone così siano morte e abbiano scelto di credere fermamente in quello che facevano perchè sapevano che altrimenti sarebbero state più infelici. Certo, il sacrificio estremo non è per tutti, ma serve d'esempio per noi a non abbandonare i nostri sogni.

Più che dei sogni quelli erano dei profondi e nobili ideali di giustizia. Ma te l'ho detto.. a vedere la situazione italiana 20 anni dopo non è che ci sia molto da stare allegri; né è facile pensare che - esempio a parte - donare la vita per quell'ideale sia poi servito in concreto a qualcosa.
E' come se nella vita pagassero solo l'egoismo, l'individualismo, la codardia e l'arroganza.. per non dire proprio il menefreghismo e la cattiveria.
Nel pubblico come nel privato.