...In cerca di un contatto coi miei simili...

2 partecipanti

Andare in basso

...In cerca di un contatto coi miei simili... Empty ...In cerca di un contatto coi miei simili...

Messaggio  Anima in pen...ombra Ven Giu 29, 2012 12:25 am

Ciao ragazzi…
Sono ormai alcuni mesi che mi ritrovo a scorrere disordinatamente i post di questo forum in silenzio,
senza mai osare iscrivermi e partecipare alle discussioni…
Forse ho delle riserve perché tutto ciò che si scrive qui rimane “stampato”
e quindi sottoposto per l’eternità allo sguardo altrui…
Forse mi riesce difficile interagire con l’aria di “destrutturazione” che questa esperienza comporta
(un forum non si riesce a leggere “ordinatamente” come i normali libri a cui sono abituata)…
O ancora, forse, semplicemente temo, come sempre, di “buttarmi” nelle cose, in qualsiasi cosa…
Ciò che conta comunque è che alla fine ho fatto questo piccolo “salto nel buio”
e che adesso sono qui con voi, miei compagni di viaggio…

Non so esattamente cosa vado cercando in questo luogo per me totalmente nuovo (conforto, consigli, stimoli..?):
so soltanto che ho bisogno di un contatto con chi, per quanto col proprio personalissimo dialetto
(come una sorta di liquido, il Grigio assume forme diverse a seconda dei recipienti che lo contengono…),
sia in grado di parlare la mia straziante lingua, quella della Depressione...

So già che probabilmente non riuscirò a trovare il tempo necessario
per gestire correttamente la mia permanenza in questo forum
intervenendo ogni volta in cui potrei offrire un contributo a qualcuno che lo necessiti:
immagino che finirò per dibattere soltanto quando si parlerà espressamente di me e del mio caso
(sempre se qualcuno desidererà parlarne: questo è ovvio…)
poichè mi rendo conto che spesso la troppa Sofferenza tende a farmi diventare egoista ed egocentrica…
Non pensiate però che la mia sia “cattiveria gratuita”, vi prego:
mi rendo conto perfettamente (anche se non riesco a lottarvi contro…) di quanto sia immaturo
ragionare come se tutto ruotasse solo attorno a noi stessi
“snobbando” le problematiche altrui senza riuscire a farne tesoro per “relativizzare” il proprio Dolore
(qualcuno sa insegnarmi a rasserenarmi del fatto che “c’è sempre chi sta peggio di noi”..?
Non sapete quanto io mi senta in colpa per non riuscire a farlo...)…
Confido in ogni caso che, anche se non dovessi riuscire ad offrirvi “attivamente” il mio aiuto,
la mia esperienza possa in qualche modo essere utile a qualcuno,
a segno che almeno non sto Penando così tanto senza motivo
(…fiabescamente, mi piace credere che così tanta Sofferenza debba per forza esistere
per uno scopo preciso, un in qualche modo nobile “missione” da portare a termine
-non intendo in senso “religioso” ovviamente:
anche se invidio fortemente il sentirsi “appagato” di chi lo è, io purtroppo non sono credente…-)…

Dovrei scrivere ore per riuscire a “scrivermi” e presentarmi come si deve:
il mio è sempre stato un universo così estremamente complesso ed emotivamente ipersensibile
(d’altronde potrebbe un animo “semplice e poco profondo” ammalarsi di una così complicata Malattia..?
Non lo credo…)
Tuttavia non voglio né peccare di protagonismo, né tantomeno rischiare di annoiare nessuno,
quindi cercherò di non dilungarmi eccessivamente…

Fin da bambina ho sempre visto la realtà (la mia, ma anche quella generale)
con sguardo “fin troppo approfondito”, percezioni “fin troppo intense” e pensieri “fin troppo articolati”:
mi sono sempre sentita una “diversa dagli altri”,
una ragazza dai confini troppo nebulosi e difficili da definire,
un’anima eternamente alla Ricerca…
…Una persona mai Serena e in costante disarmonia col Tutto…

Mi è impossibile circoscrivere più esattamente un disagio così vasto, esistenziale, senza barriere,
come quello che, negli anni, è diventato propriamente una buia ed infinita Malattia:
l’unica certezza che ho al momento è quella di avere quasi 26 anni di età
…di cui 13 vissuti in psicanalisi (a matrice freudiana)
e dei quali 8 densi pure di psicofarmaci
(escludendo i vari temporanei coadiuvanti del sonno -ed anche gli ansiolitici presi solo al bisogno-,
ho provato di tutto sul lungo periodo: tra i tanti, Elopram, Entact, Zarelis, Mirtazapina, Lyrica…
Attualmente sono sotto Cymbalta, ma senza eccessivi risultati...)…

A tratti (per quanto brevi e infrequenti…) sono stata tutto sommato discretamente soddisfatta
(e lo dico con fatica, da persona profondamente negativa e pessimista quale sono…)
del modo in cui ho affrontato il mio Mostro
(sia del suo trattamento medico, che del mio modo di reagirvi insomma),
ma da diversi mesi sono in una fase estremamente incerta della mia vita
(diciamo pure “più estremamente incerta del solito”, se davvero è possibile...),
nella quale non solo non mi sembra di avere fatto i piccoli passi avanti che credevo,
ma in cui ho addirittura il sentore di retrocedere verso il fondo del Baratro…
Sono profondamente convinta che di Depressione endogena (come suppongo possa definirsi la mia)
non sia possibile guarire totalmente:
mirerei però a vivere un’esistenza almeno parzialmente lieta,
poiché (e voi tutti sapete cosa vuol dire…) trascorrere il proprio tempo in una metaforica stanza buia
intravedendo solamente (e una volta ogni mai…) qualche raggio di sole che filtra tra le persiane,
non può definirsi veramente Vita (e forse nemmeno “vita” con l’iniziale minuscola)…

Un contesto abitativo dai pochissimi orizzonti (pratici ma soprattutto mentali…),
un’indole che definirei “distimica”,
varie situazioni molto spiacevoli che mi sono trovata ad affrontare
e soprattutto una famiglia
con vissuti “particolari alle spalle”, troppo “chioccia”, ed eccessivamente “affettuosa” ed “ingombrante”:
ecco le principali cause del mio Mal di Vivere,
quelle che con tanta fatica interiore, tanta terapia, e tanti libri di auto aiuto (e affini..), sono venute fuori…
Percentualmente è stata quest’ultima ad aver ricoperto il ruolo più significativo in assoluto
(lo storico personale dei miei genitori riecheggia in qualche modo dentro di me;
la loro iperprotezione mi ha resa incapace di apprendere naturalmente
la sicurezza per affrontare il mondo esterno, crescere, e diventare veramente autonoma;
il “troppo amore” che mi hanno dato mi ha emotivamente resa eccessivamente dipendente da essi;
e la loro “ammirazione incondizionata” mi ha spinta a livelli ossessivi di perfezionismo…)
ma di fatto il solo averne coscienza inizia a non bastarmi più:
ora che conosco i “perché” del mio Male,
vorrei poter lavorare su “come” combatterlo attivamente
(premetto che, dopo un’accurata documentazione,
sto pensando da un po’ di tempo di cambiare tipo di terapia,
ma il mio psicologo e la mia psichiatra –che vedo come persone “tradizionaliste” ma sincere…-
mi hanno sconsigliato approcci cognitivo-comportamentali o strategici mirati
in quanto, secondo loro, “rimuovono solo i sintomi ma non curano la causa, e quindi sono solo palliativi”...)...

Meno che mai riesco ad essere in contatto con le mie sensazioni profonde:
non riesco a capire cosa mi piaccia davvero
(ho diversi “hobbies e passioncine”, ma nessuno degno dell’iniziale maiuscola:
più desidero appassionarmi veramente a qualcosa –cosa che forse potrebbe scuotermi un po’…-
e più, non appena ho iniziato ad investirvi, essa perde d’interesse…);
non comprendo che futuro vorrei costruirmi
(…Continuare a sforzarmi titanicamente per collaborare con mio padre e mandare avanti il negozio di famiglia
–come capire se può piacermi veramente?-
o piuttosto cercare qualcosa altrove?
In quest’ultimo caso poi, come capire cosa cercare..?);
non ho idea di dove vorrei ipoteticamente vivere
(questo postaccio è davvero così pessimo come lo sto vivendo,
o è solo il mio cupo modo di vederlo che lo ingiallisce…?);
e non afferro nemmeno con chi vorrei condividere tutto questo
(tralasciando la mia pressochè inesistente vita sociale –tasto dolente per mille motivi…-
e considerando solo quella coniugale –convivo da più di 3 anni col mio ragazzo- mi domando:
se le mie emozioni più vere sono come “atrofizzate” dalla Depressione,
come posso capire se quella che ho di fianco è davvero la persona con cui voglio proseguire il mio cammino
-siamo così sensibilmente diversi..!-
o se ciò che vi sto costruendo insieme giorno dopo giorno sia soltanto il “desiderio riflesso”
di alcuni “pilastri” dei quali ho bisogno per continuare a sorreggermi in piedi..?)…

Mi sento persa, più persa che mai,
e anche se non credo di poter puntare alla meta della Felicità vera e propria
(sempre che davvero essa esista…),
vorrei poter scorgere, tra la nebbia, almeno il cartello che la indica…
…Qualcuno sa indirizzarmi..?

Like a Star @ heaven

P.S. Un’ultima domanda, generale e spassionata, prima di smettere di assillarvi:
secondo voi, pratiche “alternative” come meditazione, yoga, bioginnastica (e così via)
oppure, sul versante praticamente opposto,
la conoscenza di discipline “anticonvenzionali” come la P.N.L. (Programmazione Neuro-Linguistica)
possono in qualche modo contribuire a lenire (anche solo leggermente) lo “Spleen”,
o credete siano solo mode funzionanti solo nelle “dicerie di paese”..?
Io sto cercando di documentarmi a riguardo, e mi sto imbattendo in pareri piuttosto contrastanti tra loro…







Anima in pen...ombra
Anima in pen...ombra

Numero di messaggi : 159
Data d'iscrizione : 28.06.12
Età : 37
Località : Bologna (provincia)

Torna in alto Andare in basso

...In cerca di un contatto coi miei simili... Empty Re: ...In cerca di un contatto coi miei simili...

Messaggio  merla Ven Giu 29, 2012 1:42 pm

Ciao Anima in pen...ombra,

hai posto un sacco di questioni. :-)

Come prima cosa, vorrei rassicurarti: l'utilizzo del forum è improntato alla massima spontaneità e alla disponibilità del singolo. Chi vuole e se la sente può intervenire nei thread aperti da altre persone, chi preferisce concentrarsi sulle proprie difficoltà. A seconda dei periodi, ci sono utenti che intervengono più o meno spesso nei diversi argomenti e sezioni. Non ci sono regole e credo che nessuno si arroghi il diritto di entrare nel merito di chi risponde a chi, per quale motivo e per quale ragione (a parte qualche raro caso che sfora palesemente le regole di convivenza del forum, ma non sei tu).
Quindi non preoccuparti di quando/come userai questo spazio, perché il senso è appunto soltanto di essere uno spazio. Se ti serve, va già bene così.


Per quanto riguarda la questione della terapia, in generale, sinceramente fatico a esprimere un'opinione. 13 anni sono tanti, ma è anche vero che un approccio come quello psicoanalitico prevede tempi lunghi in sé. Certamente puoi sentire pareri diversi e informarti per valutare se per te ci possono essere strade migliori. Sulla base della mia esperienza anche io sono un po' "diffidente" nei confronti di percorsi troppo brevi, anche se dipende ovviamente dal tipo di problema e dal singolo individuo. è pur sempre vero che nel tuo caso particolare hai passato metà della tua vita in analisi e quindi fai sicuramente bene a chiederti se non sia il caso di tentare altri approcci. Personalmente seguo una terapia "umanista-esistenziale" che, in termini di tempistiche, prevede una durata tra 1 e 4 anni (con tutte le variabili del caso). è un percorso che a me sta accompagnando nel cambiare tante cose e altri tipi di terapia, nel mio caso, forse non erano adeguati. ho provato sia una sorta di cognitivo comportamentale (positiva ma fondamentalmente neutra), un gruppo di psicoterapia a dinamica libera (che per me è stato una perdita di tempo), e un gruppo di psicodramma (dopo un mese di psicodramma ho avuto un crollo nervoso e un'ansia esagerata, per cui non lo definirei né inutile, né inadeguato, semplicemente troppo "forte" per me).

Per quanto riguarda la tua vita, al posto tuo, se questo è un momento di confusione, inizierei ad "allargare i miei orizzonti" con piccole attività, non necessariamente estremamente coinvolgenti ma che possano essere un punto di partenza. Sei giovane ed evidentemente non hai ancora la tua strada, puoi aspettare di star un po' meglio e sentirti un po' più equilibrata prima di prendere decisioni drastiche, che possono riguardare il lavoro o il rapporto che porti avanti. Le cose da una parte non sono mai davvero definitive, d'altro canto non è forse il caso di prendere decisioni definitive sull'onda del momento.

Le pratiche alternative o non convenzionali: a mio parere tutto può servire, e tutto può rivelarsi inutile. Per quanto riguarda meditazione, yoga, e simili, ad esempio, io sono molto ricettiva, fin troppo e vale un po' il discorso fatto per lo psicodramma, nel senso che dopo aver iniziato a praticare, ho iniziato anche ad avere delle crisi d'ansia per me insostenibili. Personalmente ho ritenuto di affrontare certe cose percorrendo altre strade, più adatte a me, almeno per il momento. Altre persone, diversamente ricettiva da determinate pratiche non hanno avuto praticamente nulla o cmq molto poco, per cui è un fattore estremamente soggettivo.
Un discorso analogo credo possa valere per terapie non convenzionali come la PNL (o anche la strategica breve o l'EMDR). La mia opinione, da profana e quindi basata su conoscenze di livello medio-basso è che gli interventi molto brevi che vanno molto in voga possano effettivametne sbloccare qualcosa. Su una psiche fragile però, io vedo un forte rischio di condizionamento (che vedo anche in tutte le forme di meditazione che di base hanno sempre una ricerca spirituale/religiosa e quindi, molto spesso inconsapevolmente, possono mettere in atto meccanismi simili, talvolta anche meccanismi settari) per cui verificherei molto bene la professionalità e la serietà del professionista, o del maestro yoga o di meditazione.
Inoltre, sia le pratiche alternative sia le terapie non convenzionali brevi possono a volte sbloccare questioni inconscie che erano sepolte e lo sblocco (e qui parlo per esperienza personale) può essere anche un'esperienza molto forte. Per cui, presenti una situazione di disagio come la tua e un rapporto di fiducia con i terapeuti, come scrivi, non le riterrei mai qualcosa di avulso dalla terapia.
Il nostro inconscio non è così lontano e non è così sepolto come a volte piace pensare e può bastare molto poco per trovarsi in situazioni che psichicamente sembrano poco gestibili. In realtà lo sono, ma una supervisione competente e di fiducia, non fa mai male.

A parte tutto questo, benvenuta

merla
merla
merla

Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino

Torna in alto Andare in basso

...In cerca di un contatto coi miei simili... Empty ...Grazie dell'interesse...

Messaggio  Anima in pen...ombra Sab Giu 30, 2012 12:54 am

Ciao Merla...
Grazie mille per le spiegazioni e, soprattutto, per l'attenzione...
Rifletterò volentieri sulle tue parole...
Buona nottata...
Like a Star @ heaven
P.S. Ti invidio: se lo Psicodramma ha avuto su di te un effetto così forte, probabilmente significa che riesci ad essere in sincero contatto con te stessa...
Io invece trascorro la maggiorparte della vita in tensione, senza quasi mai riuscire a rilassarmi completamente facendo uscire a fiume ciò che ho dentro...
Anima in pen...ombra
Anima in pen...ombra

Numero di messaggi : 159
Data d'iscrizione : 28.06.12
Età : 37
Località : Bologna (provincia)

Torna in alto Andare in basso

...In cerca di un contatto coi miei simili... Empty Re: ...In cerca di un contatto coi miei simili...

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.