uscire dalla zona di comfort
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uscire dalla zona di comfort
ciao raga una volta tanto volevo condividere qualcosa di positivo
uscire dalla zona di comfort
superare la resistenza dell'ultimo minuto
uscire e mischiarsi con il mondo
è dura, fino all'ultimo ti chiedi "ma chi me lo fa fare", senti lo stress, la paura di fallire, di fare una figuraccia,
ma se riesci a imporre la tua volontà sulla paura, sulla pigrizia
ecco che poi ne vale la pena
oggi ho provato qualcosa di bello
finita temporaneamente l'esperienza, tornando verso casa, ho pensato: grazie al cazzo che sono depresso, vivo come un carcerato da quasi trent'anni.
ora, lo so che ogni depressione è una cosa a parte, per alcuni si tratta di squilibri chimici, per altri di traumi
ma per me è che vivo di m*rda, non mi fido degli altri, cerco sempre di capire in quale modo stiano tentando di usarmi
non riesco ad aprirmi a un livello più profondo, non riesco a stabilire un contatto, a tenere a loro, a farli entrare nella sfera delle persone che contano
sono abituato a fuggire relazioni troppo profonde per il timore che si trasformino in catene
non solo con le donne, ma anche con gli amici, una volta avevo trovato un giro davvero bello ma li ho abbandonati senza un saluto nel momento in cui mi sono sentito troppo legato a uno di loro
comuque, raga, se fate una vita da reclusi, se vi siete condannati all'ergastolo, ovvio che siete depressi.
nei casi più gravi probabilmente sono necessari l'aiuto di uno psicologo e di uno psichiatra, e di farmaci che aiutino ad alzarsi dal letto e affrontare le giornate con un minimo di prospettiva, ma secondo me lo scopo non deve essere "non stare male", ma "costruirsi una vita"!
io ci sto provando, anche se mi sono sempre visto più come un lupo solitario invece che un animale sociale
non so se ce la farò o meno, ma almeno per ora ho finito di annoiarmi a morte
ciao alla prossima
uscire dalla zona di comfort
superare la resistenza dell'ultimo minuto
uscire e mischiarsi con il mondo
è dura, fino all'ultimo ti chiedi "ma chi me lo fa fare", senti lo stress, la paura di fallire, di fare una figuraccia,
ma se riesci a imporre la tua volontà sulla paura, sulla pigrizia
ecco che poi ne vale la pena
oggi ho provato qualcosa di bello
finita temporaneamente l'esperienza, tornando verso casa, ho pensato: grazie al cazzo che sono depresso, vivo come un carcerato da quasi trent'anni.
ora, lo so che ogni depressione è una cosa a parte, per alcuni si tratta di squilibri chimici, per altri di traumi
ma per me è che vivo di m*rda, non mi fido degli altri, cerco sempre di capire in quale modo stiano tentando di usarmi
non riesco ad aprirmi a un livello più profondo, non riesco a stabilire un contatto, a tenere a loro, a farli entrare nella sfera delle persone che contano
sono abituato a fuggire relazioni troppo profonde per il timore che si trasformino in catene
non solo con le donne, ma anche con gli amici, una volta avevo trovato un giro davvero bello ma li ho abbandonati senza un saluto nel momento in cui mi sono sentito troppo legato a uno di loro
comuque, raga, se fate una vita da reclusi, se vi siete condannati all'ergastolo, ovvio che siete depressi.
nei casi più gravi probabilmente sono necessari l'aiuto di uno psicologo e di uno psichiatra, e di farmaci che aiutino ad alzarsi dal letto e affrontare le giornate con un minimo di prospettiva, ma secondo me lo scopo non deve essere "non stare male", ma "costruirsi una vita"!
io ci sto provando, anche se mi sono sempre visto più come un lupo solitario invece che un animale sociale
non so se ce la farò o meno, ma almeno per ora ho finito di annoiarmi a morte
ciao alla prossima
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
Uscire dalla zona di confort
Ciao mmm,mi ritrovo molto in quello che dici a proposito dell'autocondanna, a seconda dei periodi, agli arresti domiciliari, ad una pena detentiva o addirittura all'ergastolo.E' un circolo vizioso: si è depressi, nulla attrae e nulla risulta piacevole, si è sfiniti senza aver fatto un granchè, si sta a letto, non si esce ma non uscendo,non facendo la strana fatica (quando non ero depressa e quando non sono depressa la fatica è, al contario, rimanere a casa) di uscire,di vedere gli amici, di ridere, scherzare,discutere,ossia alimentarsi di umanità la depressione aumenta fino a divenire pericolosa.Io,da un pò di tempo paragono la mia forza vitale ad una piccola batteria che devo far ricaricare nei modi tipici dei depressi. Non sono proprio riuscita a trovare un altro sistema. Quando però si è ricaricata allora devo utilizzarla sforzandomi di...vivere e di affrontare le mie problematicità che esistono e durano da una vita, anche a seguito delle bastonate prese,come moltissimi di noi,lungo il percorso.E così tra, diciamo, alti,bassi e bassissimi procede la mia vita.Facendo in questo modo però da circa due anni le fasi di "bassissimo"durano poco.E questo è già un risultato,per modesto che sia.Cmq rallegramenti per l'uscita.Ricordati per il futuro il benessere che hai provato e non pretendere da te e da gli altri che ogni giorno sia cosi, perchè forse, ti auguro di si, non lo sarà.E' un duro e paziente allenamento.ma anche quella è la strada.Non isolarsi troppo.Diamoci una misura anche in questo.Auguri per le prossime uscite
elisabetta5656- Numero di messaggi : 295
Data d'iscrizione : 09.05.11
Errata corrige: comfort
P.S. Eh va bhè. Ho sbagliato. Si dice comfort e non confort...saluti a tutti
elisabetta5656- Numero di messaggi : 295
Data d'iscrizione : 09.05.11
Re: uscire dalla zona di comfort
elisabetta5656 ha scritto:.Ricordati per il futuro il benessere che hai provato e non pretendere da te e da gli altri che ogni giorno sia cosi, perchè forse, ti auguro di si, non lo sarà.E' un duro e paziente allenamento.ma anche quella è la strada.Non isolarsi troppo.Diamoci una misura anche in questo.Auguri per le prossime uscite
tranquilla ho imparato a non illudermi, credo, e ad apprezzare quello che c'è, forse ;-)
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
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