AFORISMI E CITAZIONI
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La saggezza di Gandhi
Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.
Apprendere che nella battaglia della vita si può facilmente vincere l'odio con l'amore, la menzogna con la verità, la violenza con l'abnegazione dovrebbe essere un elemento fondamentale nell'educazione di un bambino.
Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone e che quindi è destinato a infrangersi in mille pezzi non appena incontrerà il primo scoglio.
Chi perde la sua individualità perde tutto.
Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, I'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportaibile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.
Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.
Dobbiamo fare il miglior uso possibile del tempo libero.
Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Il capitale non è malvagio in sé; è il suo uso sbagliato che è malvagio. Il capitale, in una forma o un'altra, sarà sempre necessario.
Apprendere che nella battaglia della vita si può facilmente vincere l'odio con l'amore, la menzogna con la verità, la violenza con l'abnegazione dovrebbe essere un elemento fondamentale nell'educazione di un bambino.
Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone e che quindi è destinato a infrangersi in mille pezzi non appena incontrerà il primo scoglio.
Chi perde la sua individualità perde tutto.
Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, I'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportaibile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.
Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.
Dobbiamo fare il miglior uso possibile del tempo libero.
Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Il capitale non è malvagio in sé; è il suo uso sbagliato che è malvagio. Il capitale, in una forma o un'altra, sarà sempre necessario.
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: AFORISMI E CITAZIONI
Tra il dire e il fare c'è di mezzo E IL -Elio e le storie tese-
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Empedocle.
Amici miei, io so che la verità cerca di accompagnarsi alle parole
che sto per dirvi: ma molto ardua è per voi e per gli uomini
la via che conduce ad essa, perché si dovrà per forza lottare
con l'influenza che avrà sull'animo vostro il convincimento...
(Da "Sulla Natura", frammento 114).
che sto per dirvi: ma molto ardua è per voi e per gli uomini
la via che conduce ad essa, perché si dovrà per forza lottare
con l'influenza che avrà sull'animo vostro il convincimento...
(Da "Sulla Natura", frammento 114).
Ludwig Wittgestein...
È difficile amare così disinteressatamente da sostenere l'amore senza esserne sostenuti. È difficile sorreggere l'amore così che non lo si debba vedere come una partita perduta quando va male, ma si possa dire: ero preparato a questo e va bene anche così. Si potrebbe dire, se tu non monti a cavallo, se non ti affidi completamente a esso, certamente non potrai mai essere disarcionato, ma neppure sperare poi di cavalcare. E dunque non resta che dire: tu devi dedicarti interamente al cavallo, ed essere tuttavia pronto a poter essere disarcionato in qualsiasi momento.
(((insolitamente chiaro: sono i "Diari segreti")))
(((insolitamente chiaro: sono i "Diari segreti")))
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Un linguaggio chiaro presuppone tre condizioni: un parlatore che sappia quello che vuol dire, un ascoltatore allo stato di veglia, e una lingua che sia loro comune.
Ma non basta che il linguaggio sia chiaro, come lo è una proposizione algebrica. Bisogna inoltre che abbia un contenuto reale e non soltanto possibile. Per questo occorre tra gli intelocutori, come quarto elemento, un'esperienza comune della cosa di cui si parla. Tale esperienza comune è la riserva aurea che conferisce un valore di scambio a quella moneta che sono le parole; senza questa riserva di esperienze comuni, tutte le nostre parole sono degli assegni scoperti; l'algebra appunto non è che una vasta operazione di credito intellettuale, una moneta falsa legittima perché confessata: tutti sanno che essa ha il suo fine e il suo senso in altro che se stessa, cioè nell'aritmetica.
Ma non basta ancora che il linguaggio abbia un contenuto, come quando dico "quel giorno pioveva" oppure "tre e due fanno cinque"; bisogna inoltre che abbia uno scopo e una necessità. Altrimenti, da linguaggio si cade in conversazione, dalla conversazione in chiacchiere, dalle chiacchiere in confusione. In questa confusione delle lingue gli uomini, anche se hanno esperienze comuni, non hanno una lingua per scambiarne i frutti. Poi, quando la confusione diventa intollerabile, si inventano lingue universali, chiare e vuote, in cui le parole non sono che moneta falsa che non garantisce più l'oro di un'esperienza reale; lingue grazie alle quali, sin dall'infanzia, noi ci gonfiamo di falsi saperi. Tra la confusione di Babele e questi sterili Esperanto, non c'è scelta. Sono queste le due forme di incomprensione che cercherò di descrivere, ma soprattutto la seconda.
René Daumal - La grande beuverie (1938)
Ma non basta che il linguaggio sia chiaro, come lo è una proposizione algebrica. Bisogna inoltre che abbia un contenuto reale e non soltanto possibile. Per questo occorre tra gli intelocutori, come quarto elemento, un'esperienza comune della cosa di cui si parla. Tale esperienza comune è la riserva aurea che conferisce un valore di scambio a quella moneta che sono le parole; senza questa riserva di esperienze comuni, tutte le nostre parole sono degli assegni scoperti; l'algebra appunto non è che una vasta operazione di credito intellettuale, una moneta falsa legittima perché confessata: tutti sanno che essa ha il suo fine e il suo senso in altro che se stessa, cioè nell'aritmetica.
Ma non basta ancora che il linguaggio abbia un contenuto, come quando dico "quel giorno pioveva" oppure "tre e due fanno cinque"; bisogna inoltre che abbia uno scopo e una necessità. Altrimenti, da linguaggio si cade in conversazione, dalla conversazione in chiacchiere, dalle chiacchiere in confusione. In questa confusione delle lingue gli uomini, anche se hanno esperienze comuni, non hanno una lingua per scambiarne i frutti. Poi, quando la confusione diventa intollerabile, si inventano lingue universali, chiare e vuote, in cui le parole non sono che moneta falsa che non garantisce più l'oro di un'esperienza reale; lingue grazie alle quali, sin dall'infanzia, noi ci gonfiamo di falsi saperi. Tra la confusione di Babele e questi sterili Esperanto, non c'è scelta. Sono queste le due forme di incomprensione che cercherò di descrivere, ma soprattutto la seconda.
René Daumal - La grande beuverie (1938)
Abbé Dinouart...
E' bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.
Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente...
Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.
Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente...
Giuseppe Rensi parla dell'importanza del presente...
Si supponga un condannato a morte che debba essere decapitato fra cinque ore e frattanto sia custodito nella sua casa, in mezzo ai suoi agi. In questo momento, non c'è nessuna differenza, tra lui e te. Egli può, del tutto al pari di te, schiacciare un sonnellino, leggere un bel libro, fumare il suo sigaro prediletto, centellinare un bicchiere di vino: cioè essere in situazione di perfetto agio e contentezza. Che cosa lo rende orribilmente disperato? Il fatto che egli lascia irrompere nel momento presente il pensiero di ciò che accadrà tra cinque ore. Se potesse tener fissa la mente soltanto sul momento presente egli sarebbe felice. Se potesse tener fissa la mente sul momento presente, di continuo, durante quelle cinque ore, e fino a che la mannaia gli cade sul collo, egli (poiché anche il tener posato per qualche secondo il capo su di un tronco non è un gran male) continuerebbe ad essere in stato di serenità e di piacevolezza fino all'attimo della decapitazione, che è un attimo e passa subito. - Conferma: se nell'ordo causarum c'è che fra cinque ore una palla di fucile sparata a caso o uno scontro automobilistico mi uccida, io sono nel caso preciso di quel condannato a morte; tanto sicuramente quanto lui, fra cinque ore perderò la vita. Pure, in questo momento, io sono perfettamente tranquillo e sereno, unicamente perché, non sapendolo, non può irrompere in questo mio momento presente il pensiero di quel fatto che accadrà tra cinque ore. Il fatto, tanto nell'uno quanto nell'altro caso, c'è, è sicuro, è là che aspetta per presentarsi. C'è ed è lo stesso in ambo i casi. Solo perché, nel secondo caso, non c'è ora il pensiero di esso, la mia pace o la mia felicità non è minimamente turbata.
Esempio estremo, che dimostra come la ricetta della felicità stia nel vivere unicamente nel momento presente e nel costringere il proprio pensiero in esso, rifiutandosi ad ogni costo di lasciar penetrare in esso qualunque anche gravissima preoccupazione riguardante un momento anche immediatamente successivo. Per essere felici, bisogna spezzare la continuità della nostra vita e il senso di questa continuità (che ci fa sfuggire di mano il momento presente in servizio dell'avvenire) in tanti atomi isolati di vita e vivere questi atomi ciascuno per sé. Non si vive e non si perde che il presente, ricordava Marco Aurelio.
Esempio estremo, che dimostra come la ricetta della felicità stia nel vivere unicamente nel momento presente e nel costringere il proprio pensiero in esso, rifiutandosi ad ogni costo di lasciar penetrare in esso qualunque anche gravissima preoccupazione riguardante un momento anche immediatamente successivo. Per essere felici, bisogna spezzare la continuità della nostra vita e il senso di questa continuità (che ci fa sfuggire di mano il momento presente in servizio dell'avvenire) in tanti atomi isolati di vita e vivere questi atomi ciascuno per sé. Non si vive e non si perde che il presente, ricordava Marco Aurelio.
Monologo sulla Televisione...
Il film del 1979 di Sidney Lumet.
“Perché io dico poveri noi? Perché voi, il pubblico, ed altri sessantadue milioni di Americani, ascoltate me in quest’istante. Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste. Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla tv. Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla tv. La tv è la loro Bibbia, la suprema rivelazione!
La tv può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La tv è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio. E poveri noi se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati. […] Perché questa società è ora nella mani della CCA, la Communication Corporation of America […]. E quando una tra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui!
Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere.
Quindi, se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru. Andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera! Sapete, da noi non potrete mai ottenere la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna: noi vi diremo che… che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare! E per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete: guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince. Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire!
Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero! Ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede. Conoscete soltanto noi. Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui. Cominciate a credere che la tv è la realtà, e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la tv vi dice: vi vestite come in tv, mangiate come in tv, tirate su bambini come in tv, persino pensate come in tv! Questa è pazzia di massa! Siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà. Noi, siamo le illusioni.
Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora. Spegneteli immediatamente! Spegneteli e lasciateli spenti! Spegnete i televisori proprio a metà della frase che sto dicendo adesso, spegneteli subito!”.
“Perché io dico poveri noi? Perché voi, il pubblico, ed altri sessantadue milioni di Americani, ascoltate me in quest’istante. Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste. Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla tv. Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla tv. La tv è la loro Bibbia, la suprema rivelazione!
La tv può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La tv è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio. E poveri noi se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati. […] Perché questa società è ora nella mani della CCA, la Communication Corporation of America […]. E quando una tra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui!
Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere.
Quindi, se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru. Andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera! Sapete, da noi non potrete mai ottenere la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna: noi vi diremo che… che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare! E per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete: guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince. Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire!
Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero! Ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede. Conoscete soltanto noi. Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui. Cominciate a credere che la tv è la realtà, e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la tv vi dice: vi vestite come in tv, mangiate come in tv, tirate su bambini come in tv, persino pensate come in tv! Questa è pazzia di massa! Siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà. Noi, siamo le illusioni.
Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora. Spegneteli immediatamente! Spegneteli e lasciateli spenti! Spegnete i televisori proprio a metà della frase che sto dicendo adesso, spegneteli subito!”.
Re: AFORISMI E CITAZIONI
W Sky!!!!
Nadir78- Numero di messaggi : 339
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Età : 45
Località : Bari
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Quei pezzi di vetro, quelle gocce di mercurio, quei dadi da gioco, simbolo elementare della fortuna, quelle piccole e risibili scoperte, quelle fiale senza valore, rifiuti e scarti delle attività degli adulti, ma così splendenti, rari, così difficili da conquistare, educano l'anima del bambino e gli insegnano per primi la fedeltà ad essa stessa.
roger caillois
tesori segreti
roger caillois
tesori segreti
Re: AFORISMI E CITAZIONI
tutte le chiese di barcellona sono state incendiate e rase al suolo, ad eccezione della cattedrale, i cui tesori, di valore incalcolabile, la generalidad ha potuto salvare. i muri delle chiese sono ancora in piedi, ma il loro interno è totalmente distrutto. alcune chiese fumano ancora. all'angolo tra le ramblas e il paseo colon è in rovina l'edificio della compagnia marittima di linea italiana cosuchlich. si dice che ivi si fossero trincerati tiratori scelti italiani; gli operai avrebbero assalito la casa, dandola alle fiamme. a parte le chiese e quest'unico edificio null'altro è stato incendiato.
franz borkenau
hans magnus enzensberger - la breve estate dell'anarchia
franz borkenau
hans magnus enzensberger - la breve estate dell'anarchia
Re: AFORISMI E CITAZIONI
"Non ho paura degli urli dei violenti, ma del silenzio degli onesti" Martin Luther King
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla. Lao Tze
Viola- Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma
uhm...
Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.
Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.
È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti.
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè. In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona...e nessuno sa il perchè!
Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri.
Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
Per perdere la testa, bisogna averne una!
A. Einstein
Concludo con una storiella:
Inverno. Un uccellino appena nato cade dal nido e, disperato, inizia a piangere e tremare per il freddo.
Una mucca che passa di lì lo guarda e gli fa una gran caccona fumante sopra.
L'uccellino stordito strilla ancora più forte; finchè arriva una volpe, lo toglie dalla cacca, lo pulisce ben bene e se lo mangia.
Morale: Se uno ti mette nella m***, non sempre vuole farti del male. Ugualmente chi ti ci toglie non sempre lo fa per altruismo. In ogni caso, quando sei nella m***, non lamentarti!
Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.
È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti.
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè. In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona...e nessuno sa il perchè!
Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri.
Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
Per perdere la testa, bisogna averne una!
A. Einstein
Concludo con una storiella:
Inverno. Un uccellino appena nato cade dal nido e, disperato, inizia a piangere e tremare per il freddo.
Una mucca che passa di lì lo guarda e gli fa una gran caccona fumante sopra.
L'uccellino stordito strilla ancora più forte; finchè arriva una volpe, lo toglie dalla cacca, lo pulisce ben bene e se lo mangia.
Morale: Se uno ti mette nella m***, non sempre vuole farti del male. Ugualmente chi ti ci toglie non sempre lo fa per altruismo. In ogni caso, quando sei nella m***, non lamentarti!
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Giusy Strummiello.
E' appena più di un truismo il fatto che, fin dalle sue origini, la filosofia abbia sempre cercato di presentarsi come il tentativo più autorevole di investire di significato il mondo circostante e, almeno da Socrate in poi, la stessa insensatezza del comportamento umano. Essa si è così storicamente configurata come una essenziale tecnica di rassicuramento nei confronti di ciò che rappresenta una minaccia per l'uomo: in primo luogo il male fisico e la morte naturale (da cui l'identificazione classica, in età antica e tardo-antica, tra sapere filosofico e meléte thanátou, meditatio mortis), ma anche il male e la morte che altri esseri umani, in cui dovrebbe ritrovarsi un'eguale volontà di senso e una identica ricerca della ragionevolezza, potrebbero e possono arrecare. La filosofia, insomma, come spiegazione della natura e insieme come dialogo tra esseri ragionevoli, si autocostituisce in qualche modo come il più sofisticato progetto di esorcizzare la violenza, di organizzare un senso contro ciò che appare insensato, inesplicabile, irriducibile all'ordine del discorso.
...........
(Perché la malattia di mio padre è questo: insensata ed inesplicabile).
...........
(Perché la malattia di mio padre è questo: insensata ed inesplicabile).
Re: AFORISMI E CITAZIONI
"Lasciami
questo sogno disperato
di esser uomo,
Lasciami
quest'orgoglio smisurato
di esser solo un uomo"
Roberto Vecchioni
questo sogno disperato
di esser uomo,
Lasciami
quest'orgoglio smisurato
di esser solo un uomo"
Roberto Vecchioni
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Sia lodato l'amore che non ha nè possessore nè posseduta,ma entrambi si donano.
(Borges)
(Borges)
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Sia lodato l'incubo che ci rivela che possiamo creare l'Inferno
(Borges)
(Borges)
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Tutto accade per la prima volta,ma in un modo eterno
(Borges)
(Borges)
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Alberto De Toni e Luca Comello.
Ciascuno di noi è una combinatoria di esperienze, di relazioni, storie, vissuti individuali e collettivi. Multiple interconnessioni e cause intrecciate a effetti: vita è complessità. A volte è anche complicatezza, ma nella sua essenza è complessità. Complessità è qualcosa di diverso da complicatezza e necessita di strumenti diversi di approccio.
La differenza si coglie già dall'etimologia. Complicato deriva dal latino cum plicum, dove plicum indica la piega di un foglio. Complesso deriva dal latino cum plexum, dove plexum indica il nodo, l'intreccio. La complicatezza rimanda alla linearità del plicum, la complessità all'interconnessione del plexum.
La differenza si coglie già dall'etimologia. Complicato deriva dal latino cum plicum, dove plicum indica la piega di un foglio. Complesso deriva dal latino cum plexum, dove plexum indica il nodo, l'intreccio. La complicatezza rimanda alla linearità del plicum, la complessità all'interconnessione del plexum.
Re: AFORISMI E CITAZIONI
Solo le persone noiose si annoiano.
Devono pungolarsi in continuazione per sentirsi vive.
Bukowski
Devono pungolarsi in continuazione per sentirsi vive.
Bukowski
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: AFORISMI E CITAZIONI
"Così la macchina dell'oppressione sempre si volta contro chi la serve"
da La gallina di reparto,Italo Calvino
da La gallina di reparto,Italo Calvino
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: AFORISMI E CITAZIONI
Fatti non foste a viver come bruti
Dante
Dante
lunatica- Numero di messaggi : 925
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