depressione o male di vivere?

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Messaggio  Andrea_ Ven Ago 12, 2016 4:17 pm

Ciao a tutti,
sono un nuovo utente. Se esiste qualche post con una storia simile, per favore fatemelo sapere.
Vorrei sapere il vostro parere e, se volete, condividere le vostre esperienze sulla mia situazione. In particolare, vorrei capire se sono affetto da depressione o “solo” male di vivere. E quali rimedi consigliate.
Ho 28 anni, ho cominciato un dottorato all'estero. Non ho amici da due anni, non ho una ragazza da sei mesi. La mia situazione è strettamente legata alla rottura con la mia ex. Qui sotto, spiego il più brevemente la mia storia.
Due anni fa ho tradito la ma ragazza (userò il nome fittizio Barbara) con cui stavo da 5 anni. Mi sono follemente innamorato di un'altra persona (nome fittizio, Louise). Avevo la quasi totalità di amicizie in comune con Barbara. Non vado nello specifico, almeno che non lo riteniate necessario, ma tutti gli amici che avevo hanno deciso di interrompere i rapporti con me dopo avere saputo che l'avevo tradita. Non metto in dubbio che, per come si è evoluta la faccenda, mi merito i peggiori appellativi. Non sono certo la vittima. Però sono rimasto deluso dalla unanime reazione di tutte le persone che avevo attorno.
Nonostante la perdita di tutte le mie amicizie, due anni fa è cominciato il periodo più bello e intenso della mia vita. La storia con Louise è stata eccezionale. Unico problema, che ha in parte limitato la nostra storia e determinato la sua fine, è la religione. Io sono ateo, lei musulmana. Lo sapevamo sin dall'inizio, ma al cuor non si comanda. Abbiamo provato a trovare una soluzione a lungo termine (io ho studiato per decidere se convertirmi; lei ha valutato se poteva avere una relazione con un non-musulmano), ma invano. Ci siamo lasciati sei mesi fa nonostante fossimo ancora innamorati.
Io ho vissuto molto male la fine del rapporto. Sapere che lei mi ama ancora e che non possiamo superare l'ostacolo della religione mi distrugge dentro.
Sono sempre stato un pessimista cronico, però con lei avevo trovato quella che si può chiamare felicità. Dopo la rottura, sono completamente solo. Non ho amici e anche per il modo in cui molte amicizie sono finite in passato, ho paura di aprirmi ancora per paura di venire ferito. Non riesco a pensare ad avere un rapporto duraturo con un'altra persona, sebbene alcune ragazze abbiano mostrato interesse a conoscerci meglio e uscire insieme.
Questa situazione va avanti da Febbraio, m da un paio di mesi è peggiorata. Penso sempre più spesso al suicidio e per ora ho solo due motivi per non pianificarlo seriamente: non voglio rovinare la vita ai miei genitori e so che Louise ancora mi ama, sebbene non possiamo stare insieme. Il fatto che i miei genitori non mi parlino più da qualche settimana perché ho deciso di sbattezzarmi non agevola la situazione.
Sono affetto da stati d'ansia, non riesco a concentrarmi, mi manca il respiro e sento la testa scoppiare. Ultimamente non riesco a dormire più di due ore di fila. È da mesi che non riesco a trovare la gioia di vivere in niente, sto diventando sempre più cinico e fatalista. Sono sempre triste, non esco mai perché non ho amici. Fondamentalmente, studio e basta. Cerco di fare esercizio e mangiare regolarmente per evitare di peggiorare la situazione. Ma lo faccio controvoglia e solo perché ho sempre avuto una grande forza di volontà. Ma adesso mi domando perché lottare e sforzarmi di andare avanti così, senza felicità e gioia di vivere, senza mai sorridere, senza calore umano.
Sono sempre stato una persona altruista, generosa, amabile con quelle poche persone a cui mi sono mostrato per chi sono. Ma dopo la rottura dei rapporti con i miei amici e la mia ex, non riesco ad andare avanti. Il fatto che ancora ci amiamo non mi permette di slegarmi da questa situazione. E mi sento morire dentro per non potere risolvere una situazione del genere.
Pensate che sia affetto da uno stato depressivo? Dovrei vedere un professionista? Avete qualche suggerimento su come migliorare la mia situazione?
Grazie per i vostri commenti,
Andrea

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Messaggio  Ospite Ven Ago 12, 2016 6:59 pm

ciao andrea. depressione o male di vivere sono sinonimi alla fine stiamo parlando della stessa cosa. certo si capisce che tu stia attraversando un periodo nero della tua vita. le strade che potresti intraprendere se hai bisogno concreto di aiuto medico sono due: lo psichiatra o lo psicologo psicoterapeuta. il primo solitamente somministra medicine se diagnostica in te uno stato depressivo, il secondo non somministra medicine ma può intraprendere con te un percorso basato sul dialogo( ci sono diversi orientamenti, cioè diverse scuole di psicoterapia) volto a farti uscire dal malessere. non è da escludere che tu possa fare entrambe le cose se sei cosi a terra che i farmaci( psicofarmaci) siano necessari a darti un po di sollievo per essere presente e volitivo in psicoterapia. per quanto riguarda l' esperienza è comune anche a me. anzi io penso ad una storia finita per colpa mia nel 2013 ma ti posso dire che lei nonostante si dicesse tanto innamorata di me si è messa con uno e penso soprattutto per interesse economico visto che potrebbe avere di meglio. il dolore e la tristezza per un periodo sono giustificati ma poi diventano patologici come nei nostri casi perchè un altro o un altra avrebbe già cambiato pagina. tu dici che lei è ancora innamorata di te ma hai le prove di questo?

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Messaggio  Andrea_ Ven Ago 12, 2016 7:20 pm

Ciao Komet,
Grazie della risposta. Sinceramente sono abbastanza ignorante in materia. Ma l'idea di usare psicofarmaci mi ha sempre lasciato titubante. Hai provato uno o entrambi i metodi? Sai quali sono i pro e i contro?
Per quanto riguarda la storia, sono sicuro che lei è innamorata di me. Quando ci siamo lasciati, ho deciso di interrompere ogni tipo di rapporto perché pensavo fosse più semplice dimenticare e andare avanti (in passato, non ho mai avuto problemi in tal senso). L'ho sentita un mese fa e in questi giorni, perché le volevo fare sapere che l'amo ancora. Se decidessi di convertirmi o se lei smettesse di credere, ci sposeremmo domani. Il problema è che io non credo e lei si. Tutti e due vogliamo stare insieme, però nessuno dei due si sente a suo agio a prendere una decisione che va contro i propri principi. Alcune persone mi hanno detto che io non l'amo abbastanza, altrimenti mi convertirei. Altri hanno usato lo stesso argomento nei suoi confronti. Penso che queste opinioni lascino il tempo che trovano. Sono sicuro che proviamo lo stesso di sei mesi fa. Lei non pensa neanche ad avere una relazione al momento. Gestisce la situazione meglio di me perché ha un carattere diverso, ma questo non toglie che ci sia stata e ci stia male. Fondamentalmente, siamo rimasti che lei rivaluterà la possibilità di stare insieme senza che mi converta. Ma non mi faccio troppe illusioni, perché quando una persona è stata cresciuta con certe idee è difficile che cambi idea. Dato che me lo farà sapere nelle prossime settimane, voglio prepararmi a un eventuale esito negativo. Dato che la mia situazione è peggiorata molto nelle ultime settimane, ho paura che vada completamente fuori controllo nel caso mi dica di no.

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Messaggio  Ospite Ven Ago 12, 2016 7:52 pm

anche la mia ex di cui ti accennavo era ortodossa in quanto georgiana e per nulla propensa a divenire cattolica e quando si fantasticava di matrimonio esisteva solo un matrimonio concepito quello ortodosso. l' amore mio era tale che sicuramente avrei accettato. da quel che ho capito sei sulla stessa barca, anzi peggio perchè mentre tra cattolici e ortodossi ci sono molti punti di contatto non lo è lo stesso per voi. se lei è ferma immobile sulle sue posizioni allora spetta a te prendere una decisione. da quel che leggo ti ha dato una specie di ultimatum e la stai vivendo malissimo nell' attesa e già pensi ad un prossimo possibile( mi auguro di no) rifiuto. sei in una situazione in cui parlare non può che farti bene anche con un amico per vivere con meno ansia questa attesa, magari distraendoti e probabilmente questo è il motivo per cui hai scritto. perchè non provi ad essere un po ottimista. cioè che lei decida di continuare? senza anticipare o struggerti. ed in fondo dovreste entrambi capire che non è la religione che vi unisce ma l' amore che trascende da ogni credo, anzi fa parte di ogni credo. se lei ti dicesse di si penso che usciresti da questo momentaccio o sbaglio prima di pensare a psichiatra o psicologo. sei sicuramente sotto stress.

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Messaggio  Ospite Ven Ago 12, 2016 8:04 pm

se proprio dovessi consigliarti qualche professionista ti consiglierei lo psicologo psicoterapeuta( se lo trovi ad agosto) considerato con lo scopo di esserti di aiuto a gestire lo stress.anche io non sono un fan dei farmaci anche se li assumo regolarmente ma la mia storia è diversa. tra l' altro uno psicologo è capace anche di dirti se hai bisogno di un aiuto farmacologico o meno.

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Messaggio  Andrea_ Ven Ago 12, 2016 8:23 pm

Avevo risposto ma mi ha cancellato il messaggio all'invio! Riscrivo in maniera più sintetica.
La mia relazione con lei è difficile da spiegare qua. Lei viene da una famiglia religiosa, ma non lo è molto. Il fatto che stava con me ne è un segno. Però penso che abbia paura delle conseguenze della decisione di stare con me nel futuro. Paura di perdere la propria identità, vedere rapporti con la famiglia interrompersi, e confermare che non è poi così religiosa.
Ad ogni modo, lei non mi ha dato alcun ultimatum. Lei è la procrastinatrice per eccellenza!
Sei mesi fa ho deciso di rompere perché continuare senza alcuna possibilità di stare insieme avrebbe solo peggiorato le sofferenze al momento della rottura. Ma non ha funzionato granché, dato come ci sto male. Quindi l'ho ricontattata per vedere se prova ancora quello che provo io e provando a convincerla a riconsiderare la situazione.
Non sono molto positivo perché quando alcune persone sono state cresciute con certe idee è difficile che cambino radicalmente. L'amore farà anche parte di ogni religione, però non contempla quello tra persone con differenti credi (o assenza).
Sicuramente tutto il mio malessere passerebbe se decidesse di tornare con me. Ho sempre avuto alcuni sintomi depressivi, ma con lei erano scomparsi completamente. Però la rottura li ha riportati alla luce e li ha rafforzati così tanto, che ho paura di come possa stare qualora mi dica che non può vivere con me.
Però hai ragione, è inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. è solo che in questi giorni sto veramente male, mi manca il respiro, non dormo, sono a pezzi. E non ho nessun amico con cui parlare. Ecco perché ho condiviso qua sopra la mia storia.
Grazie per le tue risposte Wink

Andrea_

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Messaggio  Ospite Ven Ago 12, 2016 8:30 pm

Andrea_ ha scritto:Avevo risposto ma mi ha cancellato il messaggio all'invio! Riscrivo in maniera più sintetica.
La mia relazione con lei è difficile da spiegare qua. Lei viene da una famiglia religiosa, ma non lo è molto. Il fatto che stava con me ne è un segno. Però penso che abbia paura delle conseguenze della decisione di stare con me nel futuro. Paura di perdere la propria identità, vedere rapporti con la famiglia interrompersi, e confermare che non è poi così religiosa.
Ad ogni modo, lei non mi ha dato alcun ultimatum. Lei è la procrastinatrice per eccellenza!
Sei mesi fa ho deciso di rompere perché continuare senza alcuna possibilità di stare insieme avrebbe solo peggiorato le sofferenze al momento della rottura. Ma non ha funzionato granché, dato come ci sto male. Quindi l'ho ricontattata per vedere se prova ancora quello che provo io e provando a convincerla a riconsiderare la situazione.
Non sono molto positivo perché quando alcune persone sono state cresciute con certe idee è difficile che cambino radicalmente. L'amore farà anche parte di ogni religione, però non contempla quello tra persone con differenti credi (o assenza).
Sicuramente tutto il mio malessere passerebbe se decidesse di tornare con me. Ho sempre avuto alcuni sintomi depressivi, ma con lei erano scomparsi completamente. Però la rottura li ha riportati alla luce e li ha rafforzati così tanto, che ho paura di come possa stare qualora mi dica che non può vivere con me.
Però hai ragione, è inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. è solo che in questi giorni sto veramente male, mi manca il respiro, non dormo, sono a pezzi. E non ho nessun amico con cui parlare. Ecco perché ho condiviso qua sopra la mia storia.
Grazie per le tue risposte Wink

faccio il tifo per te e attendo tue notizie.

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Messaggio  merla Sab Ago 13, 2016 12:44 pm

Ciao Andrea,

scusami, non ho grossi consigli, però ho un dubbio, legato sia a problemi miei a capire l'ortodossia e la pratica dello sbattezzo (l'ortodossia religiosa e quella atea parimenti) sia alla tua ansia.

Tu sei ateo e non necessariamente così ortodosso se ti sbattezzi ora; voglio dire che finora restare negli elenchi della chiesa cattolica non ti ha creato grossi problemi né la necessità di esibire con forza il tuo ateismo; e lei è musulmana, ma non necessariamente così religiosa, o quanto meno non così ortodossa.

A questo punto, perché tu semplicemente non ti converti? (e non è una critica, è una domanda, davvero)
Se sono simboli che per te non hanno significato cosa ti costa aderire (non credo che nessuno verrà a vedere se ti bevi un bicchier di vino o mangi una fetta di prosciutto, è pieno di musulmani che lo fanno) come finora aderivi al fatto di essere battezzato?

(che poi tra l'altro lo sbattezzo non ha alcun valore x un cattolico, nemmeno simbolico, è un atto che ha un valore simbolico solo per un ateo, al di là del valore sociale del non essere più negli elenchi della chiesa cattolica; il battesimo è un sacramento e "agli occhi un cattolico" non lo può revocare nessuno; tu resti battezzato per chi riconosce quel simbolo, che tu sia o non sia negli elenchi (infatti in realtà non c'è neanche bisogno degli elenchi; qualunque battezzato, anche io e anche tu (se ti penti Very Happy), può battezzare chiunque e il battesimo è valido); né c'è alcun bisogno che se un domani tu cambiassi idea, ti facessi battezzare di nuovo. questa è mia curiosità intellettuale, lo sbattezzo mi ha sempre incuriosito)

La tua famiglia osteggerebbe? (tra l'altro per tutte le religioni, a ben guardare, è molto più grave essere atei che essere di un'altra religione; tanto più tra cattolici e islam).

Non è solo una curiosità intellettuale; credo che a volte di fronte a una scelta importante la paura possa anche fare lo scherzo di far apparire insormontabili problemi che in fondo sono anche semplicemente risolvibili o con i quali si è sempre convissuto (tu l'appartenenza a un credo religioso in cui non credi; lei una concezione un po' soft del credo in cui crede).
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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 13, 2016 1:23 pm

Ciao Merla,
Hai fatto considerazioni molto interessanti e a cui parzialmente non avevo pensato (in particolare, per quanto riguardo lo sbattezzo).
Diciamo che la questione dello sbattezzo non è molto centrale nella mia storia. Gioca un ruolo negativo, perché in questo momento avrei bisogno di supporto da parte dei miei. Invece, a causa dello sbattezzo, non mi rivolgono la parola. Questo peggiora la mia solitudine, ma non è inerente in sé alla causa del mio malessere.
Trovo curioso il concetto di ateo ortodosso e anche abbastanza fuorviante. Il fatto di non essere sbattezzato non mi faceva meno "ateo ortodosso" di come sono ora. Lo sbattezzo è soltanto per diminuire il potere della Chiesa in Italia (e lo faccio più per gli italiani che per me, dato che vivo all'estero!). E poi la ritengo una questione di coerenza.
Riguardo alla conversione. Credimi che abbiamo analizzato tutte le possibili opzioni per stare insieme. La conversione è una di esse. Ho pensato di convertirmi solo per stare insieme, ma non sarebbe una soluzione. Non certo perché non possa mangiare maiale (a dire la verità tutta la carne non halal) o bere alcolici. Fosse quello il problema! Posso farne a meno.
Ci sono due motivi per cui potrei convertirmi (fake conversion, perché non credo in Dio): pressione sociale (famiglia, amici di lei, ecc.) o per una sua esigenza. Lei l'ha sempre posta in base alla seconda motivazione. La relazione tra una donna musulmana e un uomo non musulmano è un peccato mortale. Sebbene la nostra relazione sia infarcita di peccati, stare con me per tutta la vita nel peccato la metterebbe a confronto con la sua poca religiosità e probabilmente non a suo agio. Lei la chiama "zona grigia". Da una parte ha dei dettami religiosi da seguire, dall'altra è felice con me e non mi vuole perdere per via della religione. Se questa è la motivazione, la conversione fittizia non risolve alcuno di questi problemi. Non so quanto sei a conoscenza della religione islamica, ma chiunque ti dirà che il matrimonio con una conversione fittizia non è valido, in primis agli occhi di Dio e poi a quelli della società. Quindi, convertirmi per finta non risolverebbe alcunché. Tutta la sua vita sarebbe immersa nel peccato, come lo è stata la nostra relazione sin dall'inizio. Se d'altronde, la motivazione fosse sociale (perdita dei rapporti familiari, amicizie, ecc.), sarei disposto a considerare l'opportunità di convertirmi per finta. Sarebbe solo una finzione per i parenti. Sebbene l'idea mi dia fastidio, lo farei (mi irrita perché non sopporto di basare le mie decisioni sulle opinioni e interessi di persone a cui non voglio bene, ma alla fine lo farei solo per lei qualora fossi l'unica possibile soluzione).
Se dovessi convertirmi per finta, la mia famiglia osteggerebbe. Sono cattolici ma non praticanti. Io li chiamo cattolici "nominali". Però osteggerebbero per una ragione più che giusta, a mio modo di vedere. Lei dovrebbe accettarmi per chi sono, come io accetto lei per essere musulmana e non le chiedo di diventare atea per stare con me. Ad ogni modo, potrei vivere senza la mia famiglia. Per carità, mi dispiacerebbe. Ma in passato non ho mai avuto problemi a troncare di netto relazioni con persone che mi hanno ferito o mancato di rispetto in maniera grave. Se i miei genitori non accettassero la mia decisione, me ne farei una ragione e andrei avanti. Quindi, quello non sarebbe un grosso ostacolo da superare.
Il motivo per cui non riesco a lasciare andare questa relazione e mi sento così male è proprio l'assurdità della situazione. Ci amiamo, siamo perfetti insieme, davvero ci completiamo. Ma non possiamo stare insieme. Lei è divisa tra la sua religiosità e il desiderio di stare con me. é un dilemma interiore che non riesce a risolvere. Da un certo punto di vista, l'ho sottoposta a un ultimatum. La sto "costringendo" a scegliere in maniera definitiva. O una vita insieme o uccidere l'ultima speranza di stare insieme. Vivere in questo limbo per una situazione così paradossale mi fa stare troppo male e mi tiene attaccato a lei emotivamente anche se non possiamo stare insieme.

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Messaggio  Ospite Sab Ago 13, 2016 6:53 pm

quando scade l' ultimatum? Wink

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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 13, 2016 6:58 pm

komet ha scritto:quando scade l' ultimatum? Wink
Settimana prossima ci sentiamo per delineare le possibile opzioni che abbiamo. Poi lei prenderà una decisione.
Al momento ancora non lo so. Probabilmente fine Settembre, perché tra lavoro e vacanze sarà impegnata il prossimo mese.
Però è possibile che sia un'attesa più lunga, dato che ha una forte tendenza a rimandare questa decisione. Mad
Già non sono paziente di mio. Questa attesa mi sta veramente facendo uscire di senno!

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Messaggio  Ospite Sab Ago 13, 2016 7:01 pm

guardarti intorno no? cioè altre ragazze?

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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 13, 2016 7:08 pm

komet ha scritto:guardarti intorno no? cioè altre ragazze?
Sono in Italia solo per pochi giorni, vivo negli Stati Uniti. E non sono in un momento particolare felice per essere intraprendente e avere un'avventura estiva.
Per il resto, c'ho già provato. Un paio di mesi fa, ho conosciuto una ragazza veramente bella e interessante. Però quando mi ha chiesto se ero disposto ad avere una relazione seria non me la sono sentita. Ho già ferito in passato e mi sarebbe sembrato di prenderla in giro. Anche mentre parlavo con lei, non riuscivo a togliermi dalla testa la mia ex. Ecco perché voglio una decisione definitiva. In questo momento sono ancora completamente legato a livello emotivo, è come se fossi ancora fidanzato. E questo mi impedisce di andare avanti con la mia vita. Sono in una sorta di limbo.

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Messaggio  Ospite Sab Ago 13, 2016 7:18 pm

capisco. mi sembri molto dipendente da questa ragazza. non ti resta che aspettare. però sei troppo ansioso ecco perchè ti senti nel limbo. come se esistesse solo lei nella tua vita. forse ci dovrebbe essere anche altro. ed è forse questo vuoto che riesci a riempire solo con lei non ti permette di vivere più serenamente l' attesa.

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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 13, 2016 7:31 pm

l'ansia è sempre stato un tratto del mio carattere. e quello che è successo negli ultimi mesi mi ha portato a perdere tutti i miei amici e ad avere solo lei nella mia vita. poi, il fatto di avere difficoltà ad aprirmi a nuove persone mantiene il mio isolamento, che a dire il vero ho cercato. sono rimasto spesso scottato dalle persone e penso che non valga la pena legarsi a qualcuno che poi finirà per deluderti. Con lei è differente, ecco perché sono così dipendente. così alla fine, adesso sono completamente solo e nella speranza di una svolta in questa relazione. quando torno negli USA cercherò di entrare nel giro di qualche gruppo. fortunatamente, anche se molto schivo e introverso, non mi vergogno a parlare dei miei problemi e sono in grado di chiedere aiuto in caso di bisogno. poi consulterò uno psicologo. anche se ora ci sto male da morire e non provo piacere nel vivere da mesi a questa parte, riesco ancora a gestirmi e mantenere un minimo equilibrio. ho solo paura di come possa reagire a un rifiuto. la mancanza di controllo mi ha sempre reso ansioso. comunque parlarne qua sul forum un po' aiuta. sarebbe meglio sfogarsi con qualche amico se ce l'avessi. ma anche discutere con voi mi è di grande aiuto. grazie mille Very Happy

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Messaggio  Ospite Sab Ago 13, 2016 7:46 pm

forse ti dirò una cosa poco piacevole ma mi chiedo perchè tu abbia interrotto momentaneamente la relazione con lei dato che è stata una tua scelta. capisco le motivazioni che hai addotto( il futuro) ma giacchè sei sulle spine e solo, non mi sembra sia stata una scelta felice. a questo punto potevi continuare a frequentarla invece di imporle un ultimatum. anche questa sembra stata una scelta ansiosa come se non fossi in grado di gestire l' incertezza del futuro e preferissi giocarti tutto il banco piuttosto che aspettare che le cose andassero da sè.

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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 13, 2016 10:35 pm

non dici una cosa poca spiacevole, dici la verità. hai precisamente colto quello che provavo con la tua ultima frase.
il fatto di avere una relazione a distanza e di essermi trasferito negli USA ha giocato una parte importante. volevo qualcosa di più, perché vedersi circa un mese all'anno non sarebbe stato abbastanza per me. sono una persona che ha bisogno del contatto fisico, di avere la persona che ama accanto. e poi ho sempre avuto la paura e allo stesso tempo uno strano desiderio di essere solo. l'idea che in fondo non mi merito di essere felice. ho spesso pensato che nel futuro mi sarei trovato completamente solo perché non a mio agio con altre persone o non completamente accettato. Se per caso guardavi la serie televisiva Dexter, il finale della serie rappresenta il futuro che nei momenti più bui ritenevo più probabile e che al momento si sta rivelando una profezia che si autodempie.
mi sono pentito di avere preso quella decisione. la situazione mi frustrava perché non vedevo alcun futuro possibile in fronte a noi e, allo stesso tempo, pensavo di riuscire ad andare avanti con la mia vita (con tutte le difficoltà iniziali) come ho sempre fatto in passato. è stato un bel boomerang e non lo rifarei se potessi tornare indietro.

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Messaggio  Ospite Dom Ago 14, 2016 12:20 pm

tutti facciamo delle scelte nella vita e non sempre sono quelle giuste e non siamo neanche sereni e lucidi al 100% spesso per fare quella giusta. non hai compromesso il tuo amore con lei, perchè se ti ama ti ama anche se sei ansioso e sei andato un po di fretta.

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Messaggio  Andrea_ Gio Ago 18, 2016 10:08 am

komet ha scritto:
Andrea_ ha scritto:Avevo risposto ma mi ha cancellato il messaggio all'invio! Riscrivo in maniera più sintetica.
La mia relazione con lei è difficile da spiegare qua. Lei viene da una famiglia religiosa, ma non lo è molto. Il fatto che stava con me ne è un segno. Però penso che abbia paura delle conseguenze della decisione di stare con me nel futuro. Paura di perdere la propria identità, vedere rapporti con la famiglia interrompersi, e confermare che non è poi così religiosa.
Ad ogni modo, lei non mi ha dato alcun ultimatum. Lei è la procrastinatrice per eccellenza!
Sei mesi fa ho deciso di rompere perché continuare senza alcuna possibilità di stare insieme avrebbe solo peggiorato le sofferenze al momento della rottura. Ma non ha funzionato granché, dato come ci sto male. Quindi l'ho ricontattata per vedere se prova ancora quello che provo io e provando a convincerla a riconsiderare la situazione.
Non sono molto positivo perché quando alcune persone sono state cresciute con certe idee è difficile che cambino radicalmente. L'amore farà anche parte di ogni religione, però non contempla quello tra persone con differenti credi (o assenza).
Sicuramente tutto il mio malessere passerebbe se decidesse di tornare con me. Ho sempre avuto alcuni sintomi depressivi, ma con lei erano scomparsi completamente. Però la rottura li ha riportati alla luce e li ha rafforzati così tanto, che ho paura di come possa stare qualora mi dica che non può vivere con me.
Però hai ragione, è inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. è solo che in questi giorni sto veramente male, mi manca il respiro, non dormo, sono a pezzi. E non ho nessun amico con cui parlare. Ecco perché ho condiviso qua sopra la mia storia.
Grazie per le tue risposte Wink

faccio il tifo per te e attendo tue notizie.

Mi ha dato la risposta. Mi ha detto che si sentirebbe veramente contenta e a suo agio ad avermi nella sua vita se non divento musulmano. Ha anche realizzato che fingere non risolverebbe niente e ha sottolineato come dovrei credere veramente per stare con lei.
In questo momento voglio solo farla finita con la mia vita.

Andrea_

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Messaggio  Ospite Gio Ago 18, 2016 12:01 pm

non dire così. mi dispiace ma ci siamo passati tutti. passerà anche per te.

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Messaggio  Stef Sab Ago 20, 2016 1:42 pm

Ciao, scusami, non ho ben capito l'ultimo tuo commento cosa intende:

«... si sentirebbe veramente contenta e a suo agio ad avermi nella sua vita se non divento musulmano. Ha anche realizzato che fingere non risolverebbe niente e ha sottolineato come dovrei credere veramente per stare con lei..»

Comunque vorrei dire solo una cosa sul fatto di come distinguere depressione e male di vivere. Secondo i risultati del DSM IV (vedi sul web, non è l'ultima versione, ma è pur sempre valida, secondo me) ci sono criteri estremamente semplici. La vera depressione si chiama Depressione maggiore ed è cintraddistina in questo modo. Cito:

Occorrono cinque o più dei seguenti sintomi. Essi devono essere presenti durante un periodo di almeno due settimane, devono caratterizzare la maggior parte della giornata, ed esser presenti quasi quotidianamente:

1. Umore depresso;
2. Diminuzione di piacere o interesse per tutte le attività;
3. Perdita di peso (5% peso corporeo), diminuzione appetito;
4. Insonnia o ipersonnìa;
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio;
6. Facile affaticabilità;
7. Autosvalutazione o sentimenti eccessivi di colpa;
8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, indecisione;
9. Ricorrenti pensieri di morte.

Anche se tu non rientri in questo schema, ciò non toglie che hai bisogno di aiuto psicoterapeutico, e fai bene ad andare anche nei gruppi di autoaiuto.
Nemmno escludo qualche farmaco in forma lieve, perché a volte bisogna sconfiggere il male debelandolo anche se piccolo, per non far sì che si allarghi e installi. Come detto da komet, lo psicoterapeuta dovrebbe saper consigliare anche in questo. In ogni caso ci sono gli psichiatri (perché è a loro che ti devi rivolgere per avere il supporto dei farmaci) scegliendo possibilmente qualcuno esperto proprio in depressioni.
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Messaggio  Andrea_ Sab Ago 20, 2016 2:36 pm

Stef ha scritto:Ciao, scusami, non ho ben capito l'ultimo tuo commento cosa intende:

«... si sentirebbe veramente contenta e a suo agio ad avermi nella sua vita se non divento musulmano. Ha anche realizzato che fingere non risolverebbe niente e ha sottolineato come dovrei credere veramente per stare con lei..»

Comunque vorrei dire solo una cosa sul fatto di come distinguere depressione e male di vivere. Secondo i risultati del DSM IV (vedi sul web, non è l'ultima versione, ma è pur sempre valida, secondo me) ci sono criteri estremamente semplici. La vera depressione si chiama Depressione maggiore ed è cintraddistina in questo modo. Cito:

Occorrono cinque o più dei seguenti sintomi. Essi devono essere presenti durante un periodo di almeno due settimane, devono caratterizzare la maggior parte della giornata, ed esser presenti quasi quotidianamente:

1. Umore depresso;
2. Diminuzione di piacere o interesse per tutte le attività;
3. Perdita di peso (5% peso corporeo), diminuzione appetito;
4. Insonnia o ipersonnìa;
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio;
6. Facile affaticabilità;
7. Autosvalutazione o sentimenti eccessivi di colpa;
8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, indecisione;
9. Ricorrenti pensieri di morte.

Anche se tu non rientri in questo schema, ciò non toglie che hai bisogno di aiuto psicoterapeutico, e fai bene ad andare anche nei gruppi di autoaiuto.
Nemmno escludo qualche farmaco in forma lieve, perché a volte bisogna sconfiggere il male debelandolo anche se piccolo, per non far sì che si allarghi e installi. Come detto da komet, lo psicoterapeuta dovrebbe saper consigliare anche in questo. In ogni caso ci sono gli psichiatri (perché è a loro che ti devi rivolgere per avere il supporto dei farmaci) scegliendo possibilmente qualcuno esperto proprio in depressioni.

Ciao Stef,
grazie delle informazioni. Sicuramente vedrò degli specialisti, ma le indicazioni che mi ha dato sono molto utili per capire maggiormente in che stato di salute mi trovo.
Probabilmente l'ultima frase che hai citato non è chiara perché c'è un errore.
Intendevo: «... NON si sentirebbe veramente contenta e a suo agio ad avermi nella sua vita se non divento musulmano. Ha anche realizzato che fingere non risolverebbe niente e ha sottolineato come dovrei credere veramente per stare con lei..» Mancava il NON iniziale.
Fondamentalmente è giunta alla conclusione che l'unico modo per potere vivere con me e non sentirsi in colpa con se stessa è che creda in Dio. Poi il motivo per cui è giunta a questa conclusione non è sicuro. Ci penso e ci ripenso. Ma alla fine non conta nulla. Sicuramente non posso diventare musulmano, perché non credo. E a meno di "miracoli" anche lei non cambierà mai idea. Quindi, la possibilità di stare insieme a lei è pressochè nullo.

Andrea_

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