I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Questa non è un film, ma una serie. La storia d'un uomo infelice che basa i suoi quesiti e i suoi perchè sulla logica. E' sostanzialmente un egoista, anche se usa esserlo per difendersi, anche se molto sarcastico ed ironico. E' lui, quello che pochi riescono a decifrare: il Dr House.
(quel che tutti vedono di lui)
(quel che è lui sostanzialmente - finale quarta stagione)
Chi di voi lo segue?
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nessuno- Numero di messaggi : 14
Data d'iscrizione : 31.12.09
Re: I FILM CHE AMIAMO
Il vampiro Lestat (Tom Cruise) ha morso Louise (Brad Pitt). Nel discorso iniziale di questo spezzone Lestat decrive le sensazioni di Louise vampirizzato. Pare descrivere una depressione. La forte contraddizione è che prima Louise desidera la morte (per questo Lestat lo scelse), ma poi decide di vivere per sempre, seppure da vampiro. Evidentemente non desiderava la morte, ma la vita, o meglio un'altra vita.
Ora un altro dialogo "rievocante", almeno per me. Chi dovesse avere intenzione di vedersi per la prima volta il film si fermi qui, altrimenti si rovinerebbe l'esperienza.
All'inizio dello spezzone sopra Armand (Antonio Banderas) tenta di "sedurre" Louise. La mia interpretazione qui è che Armand non è solo un vampiro di sangue, ma anche di esistenze. Si è vissuto i suoi vecchi compagni fino appunto a svuotarli di esperienze, di novità. Cioè non è che abbia tolto loro qualcosa, o comunque non sarebbe quello il punto, piuttosto loro non hanno più niente da offrire, lo annoiano, lui ne intravvede i limiti, li disprezza. Ora è arrivato Louise bello fresco, quindi Armand non ci pensa due volte a lasciare che i suoi vecchi compagni brucino all'inferno, per avere l'opportunità di "viversi" Louise. In retrospettiva riconosco di aver vissuto sia il ruolo di Armand che quello di Louise che lo rifiuta.
So che è stupido soffermarsi a riflettere così seriamente su un film (ho letto pure il libro anche se non me lo ricordo), ma tant'è.
mmm- Numero di messaggi : 679
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tic tac- Numero di messaggi : 188
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film
qualcuno mi può suggerire un bel film da guardare?
lisaoss- Numero di messaggi : 8
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tic tac- Numero di messaggi : 188
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film
mi piacciono i film che fanno riflettere...allenano la mente...
lisaoss- Numero di messaggi : 8
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Al cinema ne ho visto uno carino l'altro giorno. S'intitola "Mangia, prega, ama" ed è con Julia Roberts.
Film che fanno riflettere? Ti dico i primi che mi vengono in mente, un po' a casaccio e di vari generi (tra parentesi il regista) (e tra parentesi anche il genere).
L'ora di religione (Marco Bellocchio) (Drammatico)
Sette anime (Gabriele Muccino) (Drammatico)
Eyes Wide Shut (Stanley Kubrick) (Drammatico)
Manuale d'amore (Giovanni Veronesi) (Commedia)
Martyrs (Pascal Laugier) (Horror)
Tutta la vita davanti (Paolo Virzì) (Commedia)
La vita è bella (Roberto Benigni) (Commedia, Drammatico)
Il postino (Michael Radford) (Commedia, Drammatico, ultima interpretazione di Massimo Troisi)
Forrest Gump (Robert Zemeckis) (Commedia)
Full Metal Jacket (Stanley Kubrick) (Guerra)
Ti amo in tutte le lingue del mondo (Leonardo Pieraccioni) (Commedia)
Mary Poppins (Robert Stevenson) (Fantastico, con Julie Andrews. Penso che sia un capolavoro e un film per tutte le età).
Film che fanno riflettere? Ti dico i primi che mi vengono in mente, un po' a casaccio e di vari generi (tra parentesi il regista) (e tra parentesi anche il genere).
L'ora di religione (Marco Bellocchio) (Drammatico)
Sette anime (Gabriele Muccino) (Drammatico)
Eyes Wide Shut (Stanley Kubrick) (Drammatico)
Manuale d'amore (Giovanni Veronesi) (Commedia)
Martyrs (Pascal Laugier) (Horror)
Tutta la vita davanti (Paolo Virzì) (Commedia)
La vita è bella (Roberto Benigni) (Commedia, Drammatico)
Il postino (Michael Radford) (Commedia, Drammatico, ultima interpretazione di Massimo Troisi)
Forrest Gump (Robert Zemeckis) (Commedia)
Full Metal Jacket (Stanley Kubrick) (Guerra)
Ti amo in tutte le lingue del mondo (Leonardo Pieraccioni) (Commedia)
Mary Poppins (Robert Stevenson) (Fantastico, con Julie Andrews. Penso che sia un capolavoro e un film per tutte le età).
Luciano- Numero di messaggi : 274
Data d'iscrizione : 19.03.08
Età : 41
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Re: I FILM CHE AMIAMO
lisaoss ha scritto:mi piacciono i film che fanno riflettere...allenano la mente...
più che rifletterci sopra a me piace piuttosto lasciarmi travolgere da situazioni e personaggi... impersonarmi insomma... e a volte qualcosina rimane...
per prendere meno sul serio le difficoltà socioeconomiche, per mettere da parte l'ossessione del successo, del denaro, dello status... si consiglia la fruizione indisturbata di:
Fight Club
per convincerti che puoi affrontare qualsiasi cosa... però è più roba da maschietti...
La casa 2 + L'Armata delle tenebre (horror-splatter-comico)
Dal tramonto all'alba (horror)
Trappola di cristallo + 58 minuti per morire + Duri a morire (azione)
ce ne sarebbero altri film del genere, ma fermiamoci qui, l'elemento comune comunque è che a un certo punto del film non punteresti un euro sull'(anti/)eroe (se non sapessi che fosse un film), e invece questo arriva alla fine, magari moribondo (si fa per dire), ma ci arriva.
Sette anime invece, citato dal messaggio prima, è un film che non condivido, perché veicola diversi messaggi sbagliati... ad esempio, al film io ho da ribattere che secondo me:
*** SPOILER: NON LEGGERE SE NON HAI VISTO IL FILM E DEVI VEDERLO ***
* sette vite non ne valgono più di una (l'aritmetica non si applica alla vita)
* se togli sette vite e ne salvi altre sette non hai riparato proprio a un bel niente, non si tratta di equazioni
* il nostro corpo non è un oggetto a nostro uso e consumo, cioè andrebbe rispettato e curato
* non ci devono essere due pesi e due misure: non ritengo che una persona responsabile di un incidente debba essere smembrata, e quindi non mi imporrei questa penitenza
* alla fine Willy non fa che terminare la sua serie di omicidi, commettendone ancora uno: non ha salvato proprio niente
* io mi immagino le persone a cui sono finiti i suoi organi che quando pensano a lui si sbellicano dalle risate ed esclamano C***IONE :-)
pessimo...
mmm- Numero di messaggi : 679
Data d'iscrizione : 31.03.10
grazie
grazie mille dei consigli... in questi ultimi anni mi sono così chiusa che sto perdendo tutto...le ultime novità ecc... mi sono tirata giù i vostri film...quando avrò voglia e tempo li guarderò e vi farò sapere... kiss
lisaoss- Numero di messaggi : 8
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Località : fontaniva
Re: I FILM CHE AMIAMO
sottoscrivo, tic tac.
non so il resto del forum, ma io credo di essere cresciuto a pane e fantozzi. fantozzi mi ha svezzato, letteralmente. quando mi sono reso conto che terence hill e il programma del cinema parrocchiale non mi intrigavano più come prima, in un certo senso ho cominciato a perdere l'innocenza e a proiettarmi oltre la prima infanzia, e in tutto ciò paolo villaggio è stato sicuramente un importante punto di riferimento. non ho frequentato solo il fantozzi cinematografico, ma anche quello letterario, divorando le raccolte di racconti pubblicate se non sbaglio da rizzoli. i titoli sono identici a quelli dei film, ma nei libri si trovano anche storie poi non confluite nelle sceneggiature.
la classicità di fantozzi è innegabile: si evince dalla trasparenza e dalla perfetta leggibilità del testo, che riesce a comunicare una visione del mondo coerente a qualsiasi lettore o spettatore. fantozzi mi ha parlato da bambino, da adolescente, e mi parla oggi. non dubito che tra dieci anni ancora potrò ricevere da fantozzi una nuova risonanza, un'integrazione e un approfondimento del messaggio che oggi posso far mio.
ottimi i fantozzi diretti da salce. la decadenza comincia con parenti, ma non subito. ancora gli episodi dei primi anni '80 sono godibili.
c'è poi l'interessante produzione interstiziale e parafantozziana, che sfrutta la verve di villaggio anche nei panni di giandomenico fracchia, del professor kranz, e di tutta una galleria di sosia e variazioni sul cliche. in particolare lavori come fracchia, la belva umana, sogni mostruosamente proibiti, o appunto il dottor kranz, sono il necessario compendio di ogni amante del ragioniere.
non so il resto del forum, ma io credo di essere cresciuto a pane e fantozzi. fantozzi mi ha svezzato, letteralmente. quando mi sono reso conto che terence hill e il programma del cinema parrocchiale non mi intrigavano più come prima, in un certo senso ho cominciato a perdere l'innocenza e a proiettarmi oltre la prima infanzia, e in tutto ciò paolo villaggio è stato sicuramente un importante punto di riferimento. non ho frequentato solo il fantozzi cinematografico, ma anche quello letterario, divorando le raccolte di racconti pubblicate se non sbaglio da rizzoli. i titoli sono identici a quelli dei film, ma nei libri si trovano anche storie poi non confluite nelle sceneggiature.
la classicità di fantozzi è innegabile: si evince dalla trasparenza e dalla perfetta leggibilità del testo, che riesce a comunicare una visione del mondo coerente a qualsiasi lettore o spettatore. fantozzi mi ha parlato da bambino, da adolescente, e mi parla oggi. non dubito che tra dieci anni ancora potrò ricevere da fantozzi una nuova risonanza, un'integrazione e un approfondimento del messaggio che oggi posso far mio.
ottimi i fantozzi diretti da salce. la decadenza comincia con parenti, ma non subito. ancora gli episodi dei primi anni '80 sono godibili.
c'è poi l'interessante produzione interstiziale e parafantozziana, che sfrutta la verve di villaggio anche nei panni di giandomenico fracchia, del professor kranz, e di tutta una galleria di sosia e variazioni sul cliche. in particolare lavori come fracchia, la belva umana, sogni mostruosamente proibiti, o appunto il dottor kranz, sono il necessario compendio di ogni amante del ragioniere.
Re: I FILM CHE AMIAMO
mmm ha scritto:
*** SPOILER: NON LEGGERE SE NON HAI VISTO IL FILM E DEVI VEDERLO ***
* sette vite non ne valgono più di una (l'aritmetica non si applica alla vita)
* se togli sette vite e ne salvi altre sette non hai riparato proprio a un bel niente, non si tratta di equazioni
* il nostro corpo non è un oggetto a nostro uso e consumo, cioè andrebbe rispettato e curato
* non ci devono essere due pesi e due misure: non ritengo che una persona responsabile di un incidente debba essere smembrata, e quindi non mi imporrei questa penitenza
* alla fine Willy non fa che terminare la sua serie di omicidi, commettendone ancora uno: non ha salvato proprio niente
* io mi immagino le persone a cui sono finiti i suoi organi che quando pensano a lui si sbellicano dalle risate ed esclamano C***IONE :-)
pessimo...
*** SPOILER: NON LEGGERE SE NON HAI VISTO IL FILM E DEVI VEDERLO ***
A queste accuse al film "Sette Anime" posso rispondere solo in un modo: secondo me non era quello l'"insegnamento" che vuole lanciare il film. Il film vuole semplicemente mostrare un atto d'amore del protagonista nei confronti dell'umanità intera. Non è questione di equazioni, è semplicemente una penitenza, un sacrificio che il protagonista ha voluto fare. Non va intesa come una riparazione al male commesso. Dare la vita per salvare qualcun altro è il massimo atto d'amore che si possa compiere. Mi piacerebbe riuscire a farlo, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Davvero pensi che chi si sacrifica per gli altri è un testa di rapa? Legittimo pensarlo, ma io credo che il mondo senza l'amore non avrebbe senso.
Luciano- Numero di messaggi : 274
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Re: I FILM CHE AMIAMO
*** SPOILER: NON LEGGERE SE NON HAI VISTO IL FILM E DEVI VEDERLO ***
al mondo ci sono più di 800 milioni di persone che soffrono la fame. avrebbe salvato molte più vite girando le rendite che non gli servivano ad organizzazioni umanitarie (continuando a lavorare e a vivere dignitosamente), e mettendo una di queste nel testamento, senza la necessità di affrettare i tempi... o al limite avrebbe pure potuto lui stesso andare a distribuire questi aiuti (anche se questa sarebbe stata una soluzione meno efficiente). comodo "salvare le vite" con una punturina. se si vuole dedicare la propria vita a servire gli altri, si dovrebbe scegliere la via più efficace, non quella più comoda.
l'estremo sacrificio devono essere le circostanze a chiederlo, secondo me è questa la differenza tra un martire e un kamikaze, il martire viene messo alle strette, ma non si tira indietro, rimane fedele ai propri ideali pur RINUNCIANDO alla vita, il kamikaze invece vuoi per un motivo vuoi per un altro DECIDE LUI STESSO di andare a buttare la propria vita nel nome di un ideale (famiglia, nazione, religione, ecc...), le circostanze sfortunate se le crea lui stesso, ne è lui l'artefice, mentre al martire queste circostanze vengono imposte.
c'è modo e modo per esprimere amore. inoltre, la bontà di un'azione non ne giustifica la stupidità, al massimo può fungere un po' da attenuante. una cazzata fatta a fin di bene rimane una cazzata.
non ho niente contro il sacrificarsi per gli altri, me bisogna anche adoperarsi per avere la propria fetta di felicità, reclamarla questa felicità. farsi zerbino per gli altri, lasciarsi sfruttare deliberatamente, secondo me non è un gesto degno di apprezzamento.
a parte che l'esperienza insegna che spesso gli altri: 1) non si meritano niente e 2) se ne approfittano (loro al proprio bene ci pensano eccome) e 3) disprezzano e deridono chi si sacrifica in quel modo (altrimenti il loro ego ne uscirebbe malridotto a confrontarsi con questi ultimi). il danno (2) e la beffa (3).
bisogna essere giusti anche con se stessi, se non si ama prima di tutto se stessi, l'amore per gli altri non è che un feticcio, forse addirittura ipocrisia.
Luciano ha scritto:A queste accuse al film "Sette Anime" posso rispondere solo in un modo: secondo me non era quello l'"insegnamento" che vuole lanciare il film. Il film vuole semplicemente mostrare un atto d'amore del protagonista nei confronti dell'umanità intera. Non è questione di equazioni, è semplicemente una penitenza, un sacrificio che il protagonista ha voluto fare. Non va intesa come una riparazione al male commesso. Dare la vita per salvare qualcun altro è il massimo atto d'amore che si possa compiere. Mi piacerebbe riuscire a farlo, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
al mondo ci sono più di 800 milioni di persone che soffrono la fame. avrebbe salvato molte più vite girando le rendite che non gli servivano ad organizzazioni umanitarie (continuando a lavorare e a vivere dignitosamente), e mettendo una di queste nel testamento, senza la necessità di affrettare i tempi... o al limite avrebbe pure potuto lui stesso andare a distribuire questi aiuti (anche se questa sarebbe stata una soluzione meno efficiente). comodo "salvare le vite" con una punturina. se si vuole dedicare la propria vita a servire gli altri, si dovrebbe scegliere la via più efficace, non quella più comoda.
l'estremo sacrificio devono essere le circostanze a chiederlo, secondo me è questa la differenza tra un martire e un kamikaze, il martire viene messo alle strette, ma non si tira indietro, rimane fedele ai propri ideali pur RINUNCIANDO alla vita, il kamikaze invece vuoi per un motivo vuoi per un altro DECIDE LUI STESSO di andare a buttare la propria vita nel nome di un ideale (famiglia, nazione, religione, ecc...), le circostanze sfortunate se le crea lui stesso, ne è lui l'artefice, mentre al martire queste circostanze vengono imposte.
Luciano ha scritto:Davvero pensi che chi si sacrifica per gli altri è un testa di rapa? Legittimo pensarlo, ma io credo che il mondo senza l'amore non avrebbe senso.
c'è modo e modo per esprimere amore. inoltre, la bontà di un'azione non ne giustifica la stupidità, al massimo può fungere un po' da attenuante. una cazzata fatta a fin di bene rimane una cazzata.
non ho niente contro il sacrificarsi per gli altri, me bisogna anche adoperarsi per avere la propria fetta di felicità, reclamarla questa felicità. farsi zerbino per gli altri, lasciarsi sfruttare deliberatamente, secondo me non è un gesto degno di apprezzamento.
a parte che l'esperienza insegna che spesso gli altri: 1) non si meritano niente e 2) se ne approfittano (loro al proprio bene ci pensano eccome) e 3) disprezzano e deridono chi si sacrifica in quel modo (altrimenti il loro ego ne uscirebbe malridotto a confrontarsi con questi ultimi). il danno (2) e la beffa (3).
bisogna essere giusti anche con se stessi, se non si ama prima di tutto se stessi, l'amore per gli altri non è che un feticcio, forse addirittura ipocrisia.
mmm- Numero di messaggi : 679
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Re: I FILM CHE AMIAMO
mmm ha scritto:*** SPOILER: NON LEGGERE SE NON HAI VISTO IL FILM E DEVI VEDERLO ***Luciano ha scritto:A queste accuse al film "Sette Anime" posso rispondere solo in un modo: secondo me non era quello l'"insegnamento" che vuole lanciare il film. Il film vuole semplicemente mostrare un atto d'amore del protagonista nei confronti dell'umanità intera. Non è questione di equazioni, è semplicemente una penitenza, un sacrificio che il protagonista ha voluto fare. Non va intesa come una riparazione al male commesso. Dare la vita per salvare qualcun altro è il massimo atto d'amore che si possa compiere. Mi piacerebbe riuscire a farlo, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
al mondo ci sono più di 800 milioni di persone che soffrono la fame. avrebbe salvato molte più vite girando le rendite che non gli servivano ad organizzazioni umanitarie (continuando a lavorare e a vivere dignitosamente), e mettendo una di queste nel testamento, senza la necessità di affrettare i tempi... o al limite avrebbe pure potuto lui stesso andare a distribuire questi aiuti (anche se questa sarebbe stata una soluzione meno efficiente). comodo "salvare le vite" con una punturina. se si vuole dedicare la propria vita a servire gli altri, si dovrebbe scegliere la via più efficace, non quella più comoda.
l'estremo sacrificio devono essere le circostanze a chiederlo, secondo me è questa la differenza tra un martire e un kamikaze, il martire viene messo alle strette, ma non si tira indietro, rimane fedele ai propri ideali pur RINUNCIANDO alla vita, il kamikaze invece vuoi per un motivo vuoi per un altro DECIDE LUI STESSO di andare a buttare la propria vita nel nome di un ideale (famiglia, nazione, religione, ecc...), le circostanze sfortunate se le crea lui stesso, ne è lui l'artefice, mentre al martire queste circostanze vengono imposte.Luciano ha scritto:Davvero pensi che chi si sacrifica per gli altri è un testa di rapa? Legittimo pensarlo, ma io credo che il mondo senza l'amore non avrebbe senso.
c'è modo e modo per esprimere amore. inoltre, la bontà di un'azione non ne giustifica la stupidità, al massimo può fungere un po' da attenuante. una cazzata fatta a fin di bene rimane una cazzata.
non ho niente contro il sacrificarsi per gli altri, me bisogna anche adoperarsi per avere la propria fetta di felicità, reclamarla questa felicità. farsi zerbino per gli altri, lasciarsi sfruttare deliberatamente, secondo me non è un gesto degno di apprezzamento.
a parte che l'esperienza insegna che spesso gli altri: 1) non si meritano niente e 2) se ne approfittano (loro al proprio bene ci pensano eccome) e 3) disprezzano e deridono chi si sacrifica in quel modo (altrimenti il loro ego ne uscirebbe malridotto a confrontarsi con questi ultimi). il danno (2) e la beffa (3).
bisogna essere giusti anche con se stessi, se non si ama prima di tutto se stessi, l'amore per gli altri non è che un feticcio, forse addirittura ipocrisia.
Mah... quindi chi vuole sacrificarsi per gli altri deve fare uno studio di qual è il tipo di sacrificio migliore, altrimenti è un deficiente... non riesco a entrare in quest'ottica, per me qualunque sacrificio fatto per gli altri è da ammirare. Non mi interessa se gli altri se lo meritano o no. Se sacrificarsi per gli altri vuol dire esserre zerbini, beh allora mi piacerebbe essere fieramente zerbino dell'umanità intera.
Luciano- Numero di messaggi : 274
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Re: I FILM CHE AMIAMO
luis bunuel
simon del desierto
MEXICO 1965
con dedica agli stiliti di brescia. sono appena scesi. ora in questura. stay tuned.
simon del desierto
MEXICO 1965
con dedica agli stiliti di brescia. sono appena scesi. ora in questura. stay tuned.
Gegen die Wand _ La Sposa Turca
GEGEN DIE WAND ( LA SPOSA TURCA ) di Fatih Akin
https://www.youtube.com/watch?v=jmUUzhpTecM
Gegen die Wand ( Contro il muro) .. è proprio lanciando la sua auto a tutta velocità con i Depeche Mode in sottofondo che Cahit , tenta di togliersi la vita.. Vivo ricoverato in ospedale psichiatrico fa la conoscenza di Sibel figlia di immigrati turchi trapiantati ad Amburgo, reduce da un tentato suicidio. Sibel vuole vivere la sua vita e propone a Cahit un matrimonio di facciata..
Il film premiato a Berlino con l’Orso d’oro, descrive in modo reale e appassionato la scissione interiore generata dallo scontro di due culture e tradizioni diverse come quella turca e tedesca, orientale / occidentale,.. Sibel vuole vivere , bere, e “scopare con uomini diversi” per essere libera deve però “legarsi” a un uomo , solo attraverso il matrimonio la brava donna turca ( e non solo) potrà lasciare la famiglia e passare sotto il controllo di qualcun’altro. Cahit dall’altro lato è disperato per la perdita della donna che amava..e ha bisogno di una donna al suo fianco..che lo faccia innamorare nuovamente della vita e Sibel ci riesce ,entrambi cercano di andare contro il muro della tradizione contro il muro di un’identità ibrida..con conseguenze che cambieranno la vita di entrambi..facendoli arrendere alle loro vite.
Bellissima la colonna sonora con pezzi dei Depeche Mode , Sister of Mercy e musica tradizionale turca , lo stesso regista ha girato un documentario sulla ricerca e la musica dei giovani di Istanbul “Crossing the bridge - The sound of Istanbul”.
Inutile dire che è uno dei miei film preferiti..
https://www.youtube.com/watch?v=jmUUzhpTecM
Gegen die Wand ( Contro il muro) .. è proprio lanciando la sua auto a tutta velocità con i Depeche Mode in sottofondo che Cahit , tenta di togliersi la vita.. Vivo ricoverato in ospedale psichiatrico fa la conoscenza di Sibel figlia di immigrati turchi trapiantati ad Amburgo, reduce da un tentato suicidio. Sibel vuole vivere la sua vita e propone a Cahit un matrimonio di facciata..
Il film premiato a Berlino con l’Orso d’oro, descrive in modo reale e appassionato la scissione interiore generata dallo scontro di due culture e tradizioni diverse come quella turca e tedesca, orientale / occidentale,.. Sibel vuole vivere , bere, e “scopare con uomini diversi” per essere libera deve però “legarsi” a un uomo , solo attraverso il matrimonio la brava donna turca ( e non solo) potrà lasciare la famiglia e passare sotto il controllo di qualcun’altro. Cahit dall’altro lato è disperato per la perdita della donna che amava..e ha bisogno di una donna al suo fianco..che lo faccia innamorare nuovamente della vita e Sibel ci riesce ,entrambi cercano di andare contro il muro della tradizione contro il muro di un’identità ibrida..con conseguenze che cambieranno la vita di entrambi..facendoli arrendere alle loro vite.
Bellissima la colonna sonora con pezzi dei Depeche Mode , Sister of Mercy e musica tradizionale turca , lo stesso regista ha girato un documentario sulla ricerca e la musica dei giovani di Istanbul “Crossing the bridge - The sound of Istanbul”.
Inutile dire che è uno dei miei film preferiti..
blablabla- Numero di messaggi : 77
Data d'iscrizione : 29.11.10
Località : Torino
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