I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Lo dicevo solo perchè chi non ha una connessione veloce non ce la farà mai a caricare una pagina che contiene 10-15 video... cmq come volete, a me non cambia nulla, la mia 7mb va più che bene.
Nadir78- Numero di messaggi : 339
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Pavely ha scritto:[
(((Opera?... ... Vorrei chiederti? Gira anche su Linux Gentoo?)))
(((Io ho messo Linux perché Windows mi ha fatto "sclerare" per i virus e perché è tutto coperto da Copyrights e altre cose... e infatti da quando ho LINUX non mi è più accaduto (e sono due anni e mezzo) di avere un virus nel mio computer... poi essendo comunista, uso solo open-sources... però non essendo un programmatore ho creato io il mio OS)))
(((Ok... aspettiamo Nadir)))
Sai che non lo so...
Ho trovato questo link con i browser compatibili con linux, ma non c'è opera :
http://download.html.it/categorie/start/72/linux/browser/
Però ho trovato questo anche dove dicono che opera ha rilasciato una versione per linux:
http://punto-informatico.it/45197/PI/News/opera-noi-siamo-browser-linux.aspx
Non so che consigliarti perchè io linux (purtroppo) non lo uso perchè lavorandoci ci sono un sacco di problemi di compatibilità, con i software di traduzione assistita e MS Office, però fossi in sceglierei da quelli consigliati (a parte firefox) che il pc ti si sveltisce un casino.
merla
merla- Numero di messaggi : 2206
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PS
Più che altro perchè....visto che non compaiono mai in questo thread, probabilmente gli utenti che non riescono a caricarlo lo saltano a piè pari e quindi poi alla fine lo sfogliano in pochissimi.
Cmq...come preferite (tanto io ho la 24 M )
Cmq...come preferite (tanto io ho la 24 M )
merla- Numero di messaggi : 2206
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lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
CACCIATORE DI TESTE
"Distacco ironico, paradosso, umorismo nero rendono godibilissimo il nuovo film di Costa Gavras, ma al fondo del Cacciatore di teste c’è una riflessione molto seria sul mondo di oggi, sulle sue dinamiche spietate, sull’isolamento in cui rinchiude gli individui rendendoli vulnerabili e al tempo stesso pericolosi.
Bruno Davert è un uomo di quarant’anni con un buon posto di lavoro nel ramo della carta, una moglie e due figli che tengono a lui, un tenore di vita soddisfacente. Cambia macchina ogni due anni, ha una bella casa, il lavoro che fa lo realizza.
Ma cosa scatta nella mente di un uomo normale quando subisce un licenziamento (ditta “delocalizzata” in un paese dell’est, un classico ormai) e tutti i suoi tentativi di riproporsi, spedendo curricula e facendo colloqui, si dimostrano completamente vani?
Si può cadere nella più cupa depressione, ci si può adattare a fare lavori più umili o magari buttarsi in qualche opera di volontariato. Bruno Davert non fa nulla di tutto questo. Lui analizza “lucidamente” la situazione e, sfruttando le sue capacità logiche di manager pluripremiato, conclude che l’unico modo per riottenere la posizione perduta è eliminare i suoi diretti concorrenti.
Eliminarli nel modo più drastico. Uno dopo l’altro.
E’ fortunato – se così si può dire – perchè il suo è un campo molto specifico e quelli arrivati al suo livello non sono molti. Cinque, al massimo sei. Il ragionamento di Bruno è delirante ma ineccepibile: liberandosi di questi sei, che potrebbero essere più appetibili sul mercato, una ditta in cerca di determinate competenze non potrà che scegliere lui"
"Distacco ironico, paradosso, umorismo nero rendono godibilissimo il nuovo film di Costa Gavras, ma al fondo del Cacciatore di teste c’è una riflessione molto seria sul mondo di oggi, sulle sue dinamiche spietate, sull’isolamento in cui rinchiude gli individui rendendoli vulnerabili e al tempo stesso pericolosi.
Bruno Davert è un uomo di quarant’anni con un buon posto di lavoro nel ramo della carta, una moglie e due figli che tengono a lui, un tenore di vita soddisfacente. Cambia macchina ogni due anni, ha una bella casa, il lavoro che fa lo realizza.
Ma cosa scatta nella mente di un uomo normale quando subisce un licenziamento (ditta “delocalizzata” in un paese dell’est, un classico ormai) e tutti i suoi tentativi di riproporsi, spedendo curricula e facendo colloqui, si dimostrano completamente vani?
Si può cadere nella più cupa depressione, ci si può adattare a fare lavori più umili o magari buttarsi in qualche opera di volontariato. Bruno Davert non fa nulla di tutto questo. Lui analizza “lucidamente” la situazione e, sfruttando le sue capacità logiche di manager pluripremiato, conclude che l’unico modo per riottenere la posizione perduta è eliminare i suoi diretti concorrenti.
Eliminarli nel modo più drastico. Uno dopo l’altro.
E’ fortunato – se così si può dire – perchè il suo è un campo molto specifico e quelli arrivati al suo livello non sono molti. Cinque, al massimo sei. Il ragionamento di Bruno è delirante ma ineccepibile: liberandosi di questi sei, che potrebbero essere più appetibili sul mercato, una ditta in cerca di determinate competenze non potrà che scegliere lui"
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
In italiano non si trova nulla di questo gran bel film
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
L'ingorgo di Comencini
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Cafè express di Nanni Loy
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Il gladiatore
Non ti muovere
Trecento
The hours
Il favoloso mondo di Amelie
Lo scafandro e la farfalla
Billy Elliot
Il cacciatore di acquiloni
La finestra di fronte
La bestia nel cuore
Oliver Twist
Fra i film che ho visto, questi sono quelli che ho amato maggiormente..
Non ti muovere
Trecento
The hours
Il favoloso mondo di Amelie
Lo scafandro e la farfalla
Billy Elliot
Il cacciatore di acquiloni
La finestra di fronte
La bestia nel cuore
Oliver Twist
Fra i film che ho visto, questi sono quelli che ho amato maggiormente..
Ospite- Ospite
Re: I FILM CHE AMIAMO
AD ANONIMA...e a me,che ho amato tanto questo film qualche anno fa
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Sul processo di Norimberga...un capolavoro di film
lunatica- Numero di messaggi : 925
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lunatica- Numero di messaggi : 925
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lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
"Nel settembre del 2000, Terry Gillian avrebbe dovuto iniziare le riprese del film "The man who killed Don Quixote", una mega-produzione europea che raccontava le disavventure di un pubblicitario americano capitato, chissà come, nella Spagna del XVII secolo, ed assoldato da Don Chisciotte come novello Sancho Panza. Il film ebbe problemi fin dalla pre-produzione, e naufragò dopo soli sei giorni di lavorazione grazie ad un'incredibile concomitanza di eventi: un uragano che semi-distrusse le apparecchiature, problemi logistici sottovalutati e soprattutto una grave malattia che costrinse il protagonista Jean Rochefort a rinunciare all'impresa. "Lost in La Mancha" è un documentario che testimonia le disavventure occorse al vulcanico regista inglese: nato come innocente "making of", è stato successivamente rimpolpato con interviste, disegni ad hoc ed inserti video (memorabili le poche scene del "Don Chisciotte" che anche Orson Welles provò a girare, ma senza successo); il film, da semplice curiosità sul dietro le quinte di una lavorazione, diventa quindi un importante mezzo per comprendere la magia del cinema, le fatiche della sua realizzazione ed anche quel pizzico di genio e sregolatezza che si nasconde dietro ogni grande impresa."
Che sfiga che ha avuto Gillian con quello che sarebbe stato un gran bel film su un personaggio idealista,romantico e interessante come Don Chisciotte
Che sfiga che ha avuto Gillian con quello che sarebbe stato un gran bel film su un personaggio idealista,romantico e interessante come Don Chisciotte
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
purtroppo sono poche le produzioni di gilliam che possono dirsi completate agevolmente e con un rapporto favorevole tra costi e incassi. finché era inquadrato nella dimensione collettiva, lo-fi e televisiva dei monty python aveva un argine, ma quando è solo realizza progetti ostici e impestati, sia perché privi di un chiaro pubblico di riferimento (anche quando è sul fiabesco andante inserisce nella narrazione temi e immagini fortissimi e un po' indigesti per le famiglie), sia per la quantità di materiali e maestranze richiesti per costruire scenografie e macchinari. avrebbe bisogno di una produzione non industriale ma rinascimentale per lavorare.
Re: I FILM CHE AMIAMO
Voglio approfondire questo regista
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
paura e delirio a las vegas e brazil sono bellissimi, i migliori tra quelli che ho visto di gilliam. brazil è forse il mio film preferito.
Re: I FILM CHE AMIAMO
Pavely ha scritto:Mi consigliate qualcosa di terribilmente leggero e divertente?
non so se interpreto bene la tua idea di "terribilmente leggero".
il pap'occhio
renzo arbore
italia 1980
da wikipedia:
Il film uscì nel dicembre 1980 e venne attaccato pesantemente dalla stampa cattolica. Un mese dopo verrà sequestrato su pressione del clero "per vilipendio alla Religione Cattolica e alla persona di S.S. il Papa".
L'attore altoatesino Manfred Freyberger, perfetto interprete del pontefice, morì di tumore a riprese ultimate. I detrattori del film lo considerarono una punizione divina.
Il film è ritornato nelle sale nel 1998 (sebbene avesse continuato a circolare in edizione home video), restaurato ma privo ancora di alcune scene come i monologhi di Benigni sul Cristianesimo.
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