I FILM CHE AMIAMO

Pavely ha scritto:Mi chiedevo: cosa si intuisce?

non è detto che si possa isolare un'intuizione - si corre lo stesso rischio con i leader dello zodiaco.
il consumo di cinema è in genere più indifferenziato, meno filtrato alla base, rispetto ad altri prodotti (ad esempio letterari e musicali).
un'osservazione oggettiva si può fare: nella lista non c'è un solo film con una vocazione pienamente documentaria. ci sono al più dei biopic, o alcuni titoli europei che magari usano i codici fotografici o narrativi del realismo, in generale preferisci storie di fiction di grande respiro e con buone sceneggiature. altro non saprei dire. più cinema di prosa che cinema di poesia. più intreccio e peripezia che figure, strutture o decostruzioni varie.
sul piano storico: prevalenza di titoli degli ultimi 30 anni, quindi del cinema nato e sviluppatosi in conflitto o in simbiosi con la televisione e i nuovi media. nessun titolo del cinema pionieristico, pochi titoli del cinema classico (anni 30'-50' per dire). Niente titoli di avanguardie storiche o della seconda avanguardia. Né cinema critico dei '60. prevalenza di titoli americani. direi che è tutto normale e riflette le modalità dell'offerta cinematografica in italia.
forse ami gli psicodrammi, i melodrammi, la verbalizzazione dei conflitti amorosi o dei conflitti tra l'individuo e l'ambiente sociale. ad ogni modo una grande quantità di sceneggiature trovano il loro motore in questi conflitti, e molti di questi film sono amati da tantissime persone, per cui diventa difficile indivuare un carattere particolare legato alle tue inclinazioni nel consumo.

LA NOTTE DELLE MATITE SPEZZATE

canterel II ha scritto:

Pavely ha scritto:Mi chiedevo: cosa si intuisce?

non è detto che si possa isolare un'intuizione - si corre lo stesso rischio con i leader dello zodiaco.
il consumo di cinema è in genere più indifferenziato, meno filtrato alla base, rispetto ad altri prodotti (ad esempio letterari e musicali).
un'osservazione oggettiva si può fare: nella lista non c'è un solo film con una vocazione pienamente documentaria. ci sono al più dei biopic, o alcuni titoli europei che magari usano i codici fotografici o narrativi del realismo, in generale preferisci storie di fiction di grande respiro e con buone sceneggiature. altro non saprei dire. più cinema di prosa che cinema di poesia. più intreccio e peripezia che figure, strutture o decostruzioni varie.
sul piano storico: prevalenza di titoli degli ultimi 30 anni, quindi del cinema nato e sviluppatosi in conflitto o in simbiosi con la televisione e i nuovi media. nessun titolo del cinema pionieristico, pochi titoli del cinema classico (anni 30'-50' per dire). Niente titoli di avanguardie storiche o della seconda avanguardia. Né cinema critico dei '60. prevalenza di titoli americani. direi che è tutto normale e riflette le modalità dell'offerta cinematografica in italia.
forse ami gli psicodrammi, i melodrammi, la verbalizzazione dei conflitti amorosi o dei conflitti tra l'individuo e l'ambiente sociale. ad ogni modo una grande quantità di sceneggiature trovano il loro motore in questi conflitti, e molti di questi film sono amati da tantissime persone, per cui diventa difficile indivuare un carattere particolare legato alle tue inclinazioni nel consumo.

Hai fatto un'analisi bellissima della mia personalità.



Penso che tu abbia ragione.

Volevo dire che, effettivamente, non ho studiato Cinema.

Così, non sono (lo sento) pienamente capace di apprezzare le avanguardie... il cinema "classico" degli esordi...

Pure: mi piacerebbe studiare cinema.

Vedere le pellicole dei primi cinquanta anni dell'Arte cinematografica (penso a Rossellini... al Neorealismo... al Surrealismo...)

Ma ciò che mi colpisce è questo: sono, in Italia, di difficilissimo reperimento.

(Li ho trovati solo nelle biblioteche comunali dove si possono prendere, gratuitamente, in prestito).

Non c'è bisogno di studiare cinema per conoscere e apprezzare certi film.
Alcuni film sono difficilmente reperibili,è vero,ma su Emule se ne trovano a bizzeffe.Certo,la qualità visiva non sempre è ottima,ma per lo meno puoi trovare di tutto.Oppure ci sono i cineforum,che sicuramente nella tua grande città sono numerosi.

Pavely ha scritto:Volevo dire che, effettivamente, non ho studiato Cinema.

Così, non sono (lo sento) pienamente capace di apprezzare le avanguardie... il cinema "classico" degli esordi...

Pure: mi piacerebbe studiare cinema.

Vedere le pellicole dei primi cinquanta anni dell'Arte cinematografica (penso a Rossellini... al Neorealismo... al Surrealismo...)

Ma ciò che mi colpisce è questo: sono, in Italia, di difficilissimo reperimento.

(Li ho trovati solo nelle biblioteche comunali dove si possono prendere, gratuitamente, in prestito).

lunatica ha scritto:
Alcuni film sono difficilmente reperibili,è vero,ma su Emule se ne trovano a bizzeffe.

Occhio lunatica...lo fanno tutti, ma neanche sul forum di emule la gente scrive apertamente che scarica i film. reato penale. ;-)

IO MAI SCARICATO NIENTE!!!! :D:D:D:D

sui problemi di distribuzione c'è poco da dire: sono enormi. è vero che si può trovare qualcosa in commercio con internet, ma io tantissime cose che vorrei vedere non le trovo. o uno ha la fortuna e la voglia di frequentare le cineteche (se vivi in una piccola città vuol dire che prendi il treno per andare a vedere retrospettive altrove) o si rassegna a dipendere da un mercato aleatorio o dalle offerte antelucane di rai3, che comunque ribadiscono spesso lo stesso palinsesto e fanno degli assemblaggi anche affascinanti tra i titoli, ma che non seguono quasi mai ordini cronologici o per generi. anche fare abbonamenti a satelliti vari mi scoccia per cui mi rassegno a non riuscire a vedere per tanto tempo dei film su cui magari ho letto molto. da una parte c'è in questo anche un piacere, penso abbastanza simile a quello dei bibliofili, io però non ho mai avuto una vocazione al collezionismo per nessun tipo di oggetti.

sul fatto di studiare cinema: non credo sia poi così determinante per trarre piacere dalla visione. più che altro può essere un utile strumento per orientarsi, inseguire nomi di cineasti, montatori, sceneggiatori eccetera, riconoscere determinati prodotti in base al marchio della casa, alla decade in cui sono stati prodotti. aggiunge un piacere dell'ipertesto e del contesto. ma la sensibilità al singolo film, la ricezione in sé stessa, dipende più che altro dall'affinamento personale di un certo gusto analitico che si educa anche leggendo o osservando opere d'arte. p.e. se uno legge i formalisti russi, hanno scritto in modo abbastanza simile di letteratura e di cinema, applicando categorie simili. è possibile un approccio da semiologi. quel che più conta: anche senza utilizzare strumenti critici, certi valori del testo e dell'immagine si sentono comunque pienamente, o addirittura in modo meno filtrato e quindi più forte.
ad esempio, io credo che il cinema di avanguardia (quello delle avanguardie storiche e ancora di più quello della seconda avanguardia, soprattutto americano) non richieda molti strumenti per essere consumato. il senso dell'abbattimento delle convenzioni, per molti autori d'avanguardia è proprio volto a cercare uno spettatore non educato, non smaliziato, disposto all'apertura massima nei confronti dell'esperienza. la rottura dei codici è un tentativo di superare il recinto degli stilemi industriali per suscitare il nuovo e lo straniamento. è un cinema che cerca di livellare verso il basso i preconcetti dello spettatore. e spesso è un cinema dilettante, prodotto da intellettuali che non sono nati cineasti, o anche, nei casi migliori, prodotto da non intellettuali.

_marat/sade_
_peter_brook_
_UK_1967_

Roberta Torre è una regista e sceneggiatrice milanese che ha creato dei musical-sceneggiata interessanti,come Tano da morire e Sud side story.
Vi consiglio di vedere almeno uno di questi due film,perchè trovo che fanno parte di un cinema nuovo,particolare.
Ah,se non ricordo male alcuni film li ha realizzati anche con la collaborazione di Ciprì e Maresco

Maya Deren

_stan_brakhage_
_mothlight_
_USA_1963_



(*) ... è un film fatto senza macchina da presa, incollando su una striscia trasparente di "coda" 16mm ali e frammenti di falene e foglie e petali di piccoli fiori che, ricoperti da un altro pezzo di film trasparente a mo' di sandwich, erano stati fatti passare a prezzo di grande fede e stridii terribili nella stampatrice ottica per ottenere un originale da cui trarre le copie vere e proprie.

* A. Leonardi, Occhio Mio Dio, Feltrinelli 1971

Ho trovato solo la sigla di questo geniale film di Nichetti,con la bravissima Melato

Cercasi Gesù,di Luigi Comencini,con Beppe Grillo

Giardini in autunno,Otar Iosseliani