Momento no: quale forma di depressione?

È un momento no.
Molte cose non vanno bene nella mia vita ma capitano di questi momenti fove mi sento molto giù e ho pensieri di morte nonostante non siano piacevoli..,
Non credo che chi mi circonda mi abbia mai voluto bene...nonostante tutto sono stato vivace seppur la mia vivacità è stata frenata da chi ha la sua concezione rispetto all'educazione.,,
Non è che gli altri giorni i miei problemi sono risolti ma non sono così giu.
Mi sento ingabbiato e nonostante voglia uscire magari con l'aiuto di un esperto, mi sento di essere nato sbagliato rispetto ad una societá contorta, Paradossale è assurda...ingabbiato dall'essenza che ha determinato il mio passato è determinerà il mio futuro magari non uscendone più.
Niente amore, niente sesso, niente libertà...si muore quando non si può fare della passione un lavoro quantomeno lavorare..,

ma,guarda,ti capisco perfettamente...quando arriva la depressione si porta dietro tutto,non importa quanti interessi hai,quante persone accanto hai,se è inverno o estate,se sei al lavoro o al mare...quando arriva prepotentemente l'unica cosa da fare è pregare che duri il meno possibile,personalmente la sensazione che provo è quella che qualcosa mi stia facendo a pezzi l'anima e distrugge tutto quello che sono i miei sentimenti e le mie emozioni,fino ad arrivare ad uno sconforto ed apatia pressanti che ti offuscano la mente e ti rendono non in condizioni di affrontare un qualsiasi impegno o relazione sociale...che dio ce la mandi buona,anche se personalmente ho perso le speranze e anche quando sto bene,so che non durerà molto...in bocca al lupo

Ti fai seguire da qualcuno?

ciao...
no ,da nessuno,ne psicologi ne psichiatri...malgrado il consiglio del mio medico di base ,che secondo lui,nel mio caso bisognava intervenire con antidepressivi...
questo va avanti da 7 anni,tra episodi leggeri,episodi gravi e normalità...praticamente subisco passivamente questa malattia,aspettando il colpo di grazia...

Ma la cosa è assirda che nonostante io abbia una vita di cacca, riesco a stare per settimane tranquillamente. Poi, di punto e in bianco, mi capita di sprofondare come se lo squilibrio fosse chimico oppure qualcosa fa scattare altro.
Vero è che la mia vita, la realtà e le persone che mi circondano non mi piacciono...
In ogni caso, non voglio dipendere dagli psicofarnaci e sono più forte rispetto a essi. Vorrei essere più forte rispetto alla vita.

Depresso ha scritto:Ma la cosa è assirda che nonostante io abbia una vita di cacca, riesco a stare per settimane tranquillamente. Poi, di punto e in bianco, mi capita di sprofondare come se lo squilibrio fosse chimico oppure qualcosa fa scattare altro.
Vero è che la mia vita, la realtà e le persone che mi circondano non mi piacciono...
In ogni caso, non voglio dipendere dagli psicofarnaci e sono più forte rispetto a essi. Vorrei essere più forte rispetto alla vita.

Il mio umore scende e sale, posso dire di stare bene per dei giorni, e poi sprofondo di nuovo. Diciamo che gli psicofarmaci che ho preso aiutavano a stabilizzare un po' il tono dell'umore, e qualcosa facevano. Poi ho smesso di prenderli. Non ho notato grandi ricadute e peggioramenti sinceramente. Però quando sprofondavo prendevo paura, mi chiedevo se con l'aiuto di un farmaco avrei evitato quel momento di umore basso.
Ora sto comunque meglio, sono in risalita. E ho accettato il fatto che il mio umore va su e giù continuamente e facilmente.
Non dimentico mai che dopo i bassi ci sono anche gli alti.
Come essere su una ruota, prima sono su, poi scendo. E risalgo ancora.

Per gli psicofarmaci vedi tu, è una tua scelta, possono fare qualcosa come no. Il lavoro più grande lo farai sempre e comunque tu.

Grazie dei consigli.
E lo stesso per me.

Non capisco come abbiano fatto a somministrarti degli psicofarmaci senza farti seguire da nessuno.

Depresso ha scritto: Grazie dei consigli.
E lo stesso per me.

Non capisco come abbiano fatto a somministrarti degli psicofarmaci senza farti seguire da nessuno.

Scusa, non ho detto che ho seguito una terapia con una psichiatra.
Dalla psichiatra ci vado ancora, anche se ho smesso di prendere gli psicofarmaci.

Ah ecco. Ora è tutto chiaro. Mancava questa importante precisaIone.
Resta il fatto che di qualunque cosa si tratti mangia tempo, buoni propositi, motivazione è tutto. Non ho certezza che si tratti di depressione ma tutto farebbe pensare a questa...

io non capisco questo stigma contro farmaci e terapie. Chiaro che la prescrizione di farmaci, quando non assistita da una terapia psicoanalitica, può riferirsi solo a un ridimensionamento dei sintomi e niente più. Tuttavia, in casi di manifestazioni sintomatiche "minori" come forme leggere di ansia, astenia o cose del genere possono essere d'aiuto, ovviamente sotto stretto controllo medico.

Per il resto, caro Depresso, non so bene che dirti. A mio modo di vedere l'unico modo per ridimensionare gli stati d'animo negativi è "agganciarsi" al reale, farlo anche nei momenti in cui questo sembrerebbe assurdo e fuori luogo, perchè noi per primi ci sentiamo dissociati. è evidente che nella vita ci sono delle variabili incontrollabili, e che per buona parte dei risultati da raggiungere concorra una dose di fortuna. Ma la fortuna va "preparata", perchè le occasioni possano cadere su un terreno fertile.
Perciò, sempre a mio modo di vedere, se davvero si tratta di semplici sbalzi d'umore, ti converrebbe parlarne con uno specialista del settore (quindi, preferibilmente, con uno psichiatra), e capire in che modo questa cosa possa essere arginata. Detto ciò, consiglio sempre a tutti la psicoanalisi, se non altro perchè è il modo migliore per poter cambiare strutturalmente quelle "aree stagnanti" della nostra personalità, che poi finiscono per coinvolgere nella stagnazione anche il resto della nostra vita, senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

Mah...credo di condividere la tua analisi.
Vi sono alcune mancanze nella mia vita. La società stereotipata non manca di farti sentire inadeguato e se stai attraversando un momento dove essere single rappresenta una condizione obbligata e nello stesso tempo l'unica realisticamente possibile nella propria situazione, allora, uno non sa che pesci prendere. L'orgoglio non mi permette di essere libero e vivo la mia condizione male. Si pensi ad un gruppo di amici fidanzati, insomma, un pesce fuor d'acqua per tali e tanti motivi e prevale ovviamente l'orgoglio.

Depresso ha scritto:Mah...credo di condividere la tua analisi.
Vi sono alcune mancanze nella mia vita. La società stereotipata non manca di farti sentire inadeguato e se stai attraversando un momento dove essere single rappresenta una condizione obbligata e nello stesso tempo l'unica realisticamente possibile nella propria situazione, allora, uno non sa che pesci prendere. L'orgoglio non mi permette di essere libero e vivo la mia condizione male. Si pensi ad un gruppo di amici fidanzati, insomma, un pesce fuor d'acqua per tali e tanti motivi e prevale ovviamente l'orgoglio.

Sembra quasi che per te una compagna sarebbe in primis uno status symbol... meno male che non ce l'hai in tal caso, se no a soffrire sareste come minimo due...

Sembra...dici bene. Mi percepisci confuso perché non sto bene con me stesso. E fondamentale stare in pace con se stessi. Io sfortunatamente ancora non sto bene con me stesso.

Credi che sia possibile stare in pace, stare bene, con se stessi? Io non ne sono poi tanto sicuro, anzi se dovessi tirare a indovinare, seguendo l'intuito, punterei sul no.

Inoltre, sei sicuro che sia necessario stare in pace con se stessi? Io sono convinto di no. E' pieno di gente la' fuori che non è in pace con se stessa, eppure è perfettamente funzionale, è integrata, vive.

Sí, è fondamentale stare bene con se stessi.

Secondo me no