Mi presento

Salve,
non è richiesto espressamente nelle regole ma credo sia buona abitudine, e consuetudine di altri forum, presentarsi..quindi..
eccomi qui.
Sabato sera, 26 anni, voglia di divertirmi ma incapace di farlo.
Nulla (o quasi) me lo impedirebbe..ma sento dentro di me un'incapacità di stare a mio agio con gli altri che non mi lascia libero di farlo.
Non so di preciso cosa mi ha portato a questo stato d'animo, non so neanche dirvi se c'è qualcosa in particolare o se è un'insieme di fattori..voglio dire: non sono mai stato molto popolare ma negli ultimi tre anni ne sono successe talmente tante che non saprei da dove cominciare..
Sento come un macigno la difficoltà di aprirmi e ne sono schiavo, vorrei liberarmene ma anche quando ho l'occasione di lasciarmi andare con le poche persone verso le quali nutro fiducia mi nascondo dietro una falsa serenità che riesce a convincere a volte persino me stesso.
Ero felice, davvero, vedevo un futuro con quella che ora è la mia ex, tutto mi è crollato intorno come un'inutile castello di carte e mi sono sentito abbandonato, indifeso mentre mio padre ci lasciava. Non ho avuto la forza per mantenere accesa la nostra storia: ero troppo impegnato a raccogliere i pezzi della mia famiglia ed ora che quasi sta tornando uno stato di tranquillità mi ritrovo con un pugno di mosche.
Solo.
Ho cercato un motivo per tirarmi su..ci ero quasi riuscito. Poi, ho scoperto che la genetica mi aveva giocato un brutto scherzo..per niente divertente.
Scompenso cardiaco. Lo stesso schifo che ha ucciso mio padre.
"Evidentemente ho donato il mio cuore a chi non lo meritava e per troppo tempo!" la prima cosa che mi è venuta in mente.
Poi ho smesso di ridere e da allora se lo faccio..bhè diciamo che son diventato un bravo attore.

Benvenuto Otaku.
Hai modo di parlare con qualcuno di questo "macigno"? Penso ci sia una zona da coltivare tra quello che è bene tenersi per sé e quello che è fin necessario condividere con qualcun'altro per il nostro bene. Una via di incontro tra il rendere irreperibili zone di noi stessi che scopriamo di avere e il partecipare con persone fidate della propria interiorità.