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Messaggio  nuevo mondo2 Mar Dic 17, 2013 5:05 pm

Ciao a tutti,
anni fa sono entrato in contatto con voi del forum. Già da tempo avevo intenzione di lasciare un messaggio di speranza a chi è ancora alle prese con il cane nero che continua a mordere quando meno te l'aspetti (parlo ovviamente di questa brutta malattia che si chiama depressione)

Anzitutto un grazie di cuore a chi a suo tempo mi aveva fatto coraggio e sostegno morale con un incoraggiamento a quelle persone che hanno pure paura di postare qui, adesso in questo momento: la depressione è una malattia e può essere curata e -sopratutto - non e' una vergogna che va' sopportata in silenzio.

Nella mia regione seguendo quanto pubblicato recentemente ogni terza persona almeno una volta nella sua vita si fa curare per questa malattia...deve ricorrere a terapie con antidepressivi e altro...
Io a distanza di tre mesi dopo il mio ultimo post (https://depressione.forumattivo.com/t1063-nuevomunod-di-ritorno) e originale (https://depressione.forumattivo.com/t651-panico) ho avuto quello che si può definire crollo totale. Ero a un bivio. O ritentare il suicidio o chiedere aiuto. Mi ricordo benissimo quel giorno vagavo senza meta e in stato confusionale per i boschi alla fine non so come, ma un certo momento mi sono trovato al pronto soccorso della mia città.

Ovviamente, a distanza di un paio di anni, sono solo felice di questo, anche perché era la svolta, l'opportunità che avevo bisogno. Seguirono 4 settimane in psichiatria e 8 in una struttura (pubblica) che si occupa di depressione.

È stato tostissimo. Ma pian piano, oltre agli antidepressivi che cominciarono a fare effetto, ho preso di nuovo fiducia in me stesso e ho fatto percorso introspettivo (personale, faticoso e doloroso). E ho incominciato a rendermi conto che non potevo stare bene con il mondo se in primis non ero in armonia con me stesso.

Certo ne avrei da raccontare e il mio percorso non è finito qui...(magari in questo post mi racconto ancora un po se vi interessa)

Ma quello che voglio lasciare qui in questa sede e' un FORTE MESSAGGIO DI INCORAGGIAMENTO. Sopratutto adesso, in questo periodo (pre)natalizio, tanto bello, ma pure critico per chi soffre. Lo dico dalla mia esperienza personale.

Un bacio, un abbraccio e grazie di cuore sopratutto a Viola, anthea, merla, marco e mmm. Lungo il mio percorso vi ho pensato veramente tante volte..

Nuevo Mundo 2 (=la vendetta XD) (questa volta il nick e' e proprio appropriato) Smile

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Messaggio  merla Mer Dic 18, 2013 7:16 am

Bentornato e di nulla. Smile

Sì raccontaci dai. Una storia a lieto fine fa piacere a tutti.

ciaooooooooooo

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Messaggio  mmm Mer Dic 18, 2013 9:57 pm

Grande Nuevo Mundo 2 Smile

In bocca al lupo.

mmm

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Messaggio  nuevo mondo2 Mer Dic 25, 2013 7:51 pm

Natale momento pesante, come gli anni scorsi...anche sto giro. O forse no. Certo sono recentemente separato, ma per amore di mio figlio ho voluto mantenereil natale così come è abituato: faccio babbo natale, gioco con lui è gioisco quando vedo i,suoi,occhi pieni di felicità. Peccato che nonostanteio sia stato chiaro con la mia ex di lasciare fuori dal gioco le nostre "solite discussioni" alla fine non è stato così... Ho detto,che per cena non sarei rimasto ed è venuto fuori il beghone....non ha voluto lasciarmi andare...ha cercato di impedire in tutti modi...dico proprio tutti.....Io nell'uscire dalla depressione ho anche imparato a mettere i paletti, é dura é difficile, perché poi passi per essere lo stronzo di turno. E ammetto che adesso mi sento così. Ancora adesso mi sento adosso la sua rabbia, il suo dolore e "decomprimere"mentalmente questa cosa mi,costa sempre un'enorme sforzo in termini di energia.
Soffro per questo amore malato e ossessivo che già da tempo non è più mio...
...ho aiutato me stesso perché se no mi buttavo giù da qualche ponte...ma non so proprio come fare...lei,cerca di resposabilizzarmi anche per la sua vita, i suoi dolori e non so se sono la persona adatta...e sopratutto se questo è giusto....

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Messaggio  mmm Gio Dic 26, 2013 3:38 pm

Se non sei riuscito a rimanere evidentemente non potevi fare altro che andartene. Nel frattempo tutti e due avrete fatto un qualche tipo di percorso interiore. Io di problemi di coppia non me ne intendo, comunque un'idea potrebbe essere di andare insieme ad un consultorio o da uno psicologo, esprimere entrambi le rispettive problematiche e necessità, che non vuol dire per forza tornare insieme o tornare separati. Siete disposti entrambi a rimettervi in discussione, come individui e nei rapporti, più o meno stretti, che comunque, in qualche misura, vi legheranno?

mmm

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Messaggio  nuevo mondo2 Mar Gen 07, 2014 12:17 am

...rimanendo in tema.. a volte si torna... a soffrire...

stasera, attualmente, e dopo 6 mesi ho di nuovo un fortissimo attacco di panico... cacchina...merdaccia..cervello in tilt, paura pura verso tutto e niente corpo e mente irrigiditi..

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Messaggio  nuevo mondo2 Mar Gen 07, 2014 2:59 am

ok... passata... meno male... ma sonno no...proprio non riesco a prendere...

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Messaggio  mazzonrocky Mer Gen 08, 2014 7:05 pm

Ciao Nuevo, hai commentato il mio post e sono andato a vedere un pò chi sei. Fortunatamente per me non ho mai vissuto crisi di panico, mi capita solamente di sentirmi totalmente perso, senza speranza di cambiare il mondo, neppure quello che sta vicino a me. Carco di fare mio il principio che non si possono cambiare gli altri se essi stessi non vogliono cambiare (a meno di non cercare di plagiarli, cosa totalmnete contraria alla mia etica "consapevole" ). Non sapere da che parte andare a sbattere, non avere pù nessuna iniziativa, procrastinare tutto,voglia di lasciarsi andare ed invecchiare e morire senza più muoversi. Al suicidio vero e proprio ci ho pensato solo nei momenti di crisi acuta, che sono negli ultimi anni troppo frequenti. La mia psicanalista mi dice che pretendo troppo da me stesso. Se ho ben capito, è perchè voglio essere perfetto ed infallibile, so benissimo di non esserlo, e di questo mi faccio una colpa. Vorrei fare tutto, ma proprio tutto, e benino. Essere bello, forte, buono, leale, mentre sono una persona più o meno normale. E' possibile che io sia a rischio suicidio, ma solo nei dieci minuti nei quali mi sento totalmente perso, solo ed abbandonato, quando vorrei far capire al resto del mondo come soffro e quante ingiustizie ho dovuto subire. Il mio sarebbe un tipico suicidio di istinto e di vendetta nei confronti "degli altri", del quale mi pentirei subito dopo......(!).
So che la vera depressione è diversa.
Ho sempre pensato, nelcaso mi fossi trovato insituazioni simili, di trattenermi e piuttosto trasferirmi in Africa a fare il volontario in una missione di qualche tipo, piuttosto che finirla lì senza più la curiosità di vedere altri posti, di vedere come va a finire, di vivere altre esperienze qualunque esse siano. Chissà cosa mi potrà succedere ancora, nei pochi o tanti anni di vita che mi restano. Se potrò litigare con qualcuno, salvare un bambino che sta annegando, diventare nonno, vedere l'Italia che fallisce, la bomba atomica russa su Berlino, aiutare un disabile a pestare chi ha parcheggiato al suo posto, la guerra Cina-Russia, mia moglie che magari se ne va con un trentenne, oppure io che mi innamoro, naturalmnete ricambiato altrimenti non c'è gusto, di una trentacinquenne, o la mia ditta che fallisce ed io che vado a fermare le macchine mentre i bambini attraversano la strada per andare a scuola. Quante cose ci restano da fare, quante cose potremmo fare. QUante figuracce possiamo ancora fare, quanta vergogna possiamo ancora provare. Tutte emozioni, che è un peccato non provare a vivere. E il fatto che ci passa la voglia di provare a viverle ci fa sentire ancora più in colpa. Siamo miliardi di persone, ognuno con i propri problemi, più o meno evidenti alle altre persone, più o meno gravi. Mi chiedo se la considerazione che tra un'ora ci potrebbe venire un'emorragia cerebrale massiva del quarto ventricolo, come è successo al mio Amico della vita, mi possa dare lo stimolo ad agire, a vivere. Un pò sì, anche se i problemi non si cancellano con una "semplice" consdierazione razionale.
Ho parlato soprattutto a me stesso, spero davvero che tu ora stia un pò meglio e che qualcuna delle riflessioni che ho fatto possa in minimissima parte esserti utile. Con mia moglie le cose sono migliorate, ma sono sempre io che devo controllami, altrimenti sono guai. Ma può anche darsi che questo sia il processo di crescita, o di guarigione, purchè non sia vissuto come una costrizione, una llmitazione della libertà, un condizionamento, una castrazione. In questo momento, non mi sembra che sia così...

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Messaggio  sarah00 Mer Gen 08, 2014 11:32 pm

ciao mazzonrocky....è impressionante come tu sia riuscito a descrivere il mio attuale stato d'animo che, purtroppo, mi accompagna ormai da anni e che sta diventando sempre più pesante da sopportare. non so se mi si possa definire una persona depressa, ma so solo che non sto bene. non sono mai stata da uno specialista, ma spesso mi rendo conto che, forse, dovrei pensarci seriamente (o forse, la mia è solamente suggestione?!?!?!?!)
quando scrivi che hai la sensazione di non poter cambiare le cose, di voler lasciare andare tutto descrivi molto bene ciò che provo. mi rendo conto di essere impotente dinnanzi alle cose, anche dinnanzi a quelle più banali che, razionalmente, so che potrei cambiare...preferisco vivere nel mio mondo che però mi fa schifo, anzichè cambiarlo o, per lo meno, cercare di farlo. preferisco che siano gli altri a fare il primo passo, aspetto che le cose cambino da sole, anche se consapevole che non cambieranno mai e, allora, mi convinco che questo, infondo, è il mio destino. voglio essere felice, ma non faccio nulla per esserlo...aspetto che la felicità arrivi da sola...cerco un compagno, ma non faccio praticamente nulla per averlo...quando penso di aver incontrato una persona potenzialmente interessante, non sono in grado di agire, aspetto che si faccia avanti lui, ma alla fine non succede mai perchè, infondo, sono io a non permetterglielo. e così mi riduco ad accontentarmi di ciò che mi si presenta davanti...su ogni fronte....
è vero, la vita ci riserva cose immense (positive o negative) e che nemmeno possiamo immaginare, ma (in questo momento che dura ormai da anni) io non le percepisco. penso al mio futuro con immensa sfiducia. non credo che la vita per me potrà mai essere diversa da come è, non credo che riuscirò, finalmente, ad essere felice e a non sentire dentro di me questo immenso vuoto...
come te, pretendo molto, ma davvero molto, da me stessa. la severità che mostro nei miei confronti è spaventosa...pretendo sempre di più e non mi accontento praticamente mai. questo, ovviamente, genera un senso di frustrazione incontrollabile, causa, a mio avviso, anche di questo malessere che mi accompagna ormai da tempo.
non ho mai pensato al suicidio. penso che ci voglia una grande determinazione, un immenso coraggio e una situazione davvero molto grave per riuscire a pensare ad una cosa del genere. al contempo, però, non ho mai pensato che morire mi causerebbe un dispiacere. o meglio, mi rendo conto che sarebbe una tragedia per la mia famiglia, il che, ovviamente, mi crea un immenso dolore, ma a parte ciò, non credo che avrei molto da perdere.
mi rendo conto che questi discorsi siano assolutamente "gravi", soprattutto se penso alla mia età...si possono pensare determinate cose a 25 anni? si può vivere con questa angoscia, con questa solitudine e con questo enorme vuoto anzichè condurre una vita serena come richiederebbe l'età che ho?
penso che nessuno, fino a questo momento, abbia davvero capito cosa provo.. e allora mi domando se non sia io ad amplificare le cose... a vedere le cose più gravi di quanto non siano...ma poi mi rendo conto che il mio equilibrio, o meglio, il mio non-equilibrio non può essere qualcosa di normale...certi pensieri, certe sensazioni non si dovrebbero avere, soprattutto se non si è ancora iniziato a vivere...

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Messaggio  nuevo mondo2 Gio Gen 09, 2014 12:46 am

ciao rocky, ciao sarah

rocky: ho letto il tuo messaggio mi ha fatto molto piacere. Grazie per il messaggio e anche per il metamessagio (quando ti avevo scritto delle similitudini non avevo ancora realizzato, ma leggendo le tue parole penso il tutto sia dato dal fatto che probabilmente abbiamo un carattere abbastanza simile): sopratutto perche' l'ho letto mentre entravo al pronto soccorso... eh gia'..stasera ho fatto l'unica cosa giusta: non riuscendo piu' a gestire il mio stato che prima ho erroneamente definito come attacco di panico, ma per essere corretti non e' proprio quello (me lo sono fatto spiegare a dovere), si tratta di cito "sindrome ansioso-depressiva con intensificazioni di episodi dell'ansia con caratteristiche di panico" (nota: se qualcuno sa' un'abbreviazione di questo ben venga che e' lunga da scrivere Wink, sono andato a farmi aiutare da uno psichiatra, anche perche' avevo utilizzato tutti mezzi imparati per gestire al meglio questo stato, dormire, staccare cellulare, fare passeggiate etc. etc. senza trovare alcun giovamento. Dal psichiatra mi sono cuccato una randellata per il mio stile di vita (faccio 2 lavori e sono in una separazione difficile) e la solita terapia di antidepressivo e stabilizzatore umore. Non ne sono tanto felice, pero' lo accetto, so' di doverlo fare.. E qui colgo anche l'occasione per scusarmi: erroneamente ho detto che sono "guarito" dalla depressione.. hmmm forse un po' avventato... piu' che altro, e piu' vicino alla realta' e' forse dire che ho imparato abbastanza bene a gestirla e di essere diventato abbastanza conscio di me stesso per aver interpretato correttamente i famosi campanelli d'allarme. Dover riprendere i farmaci mi rode, va bhe.pazienza..

Durante la depressione/cura che mi occupo' praticamente l'intero 2012 ho dovuto re-imparare quello che tu, rocky, hai scritto, ma il tuo ragionamento "Cerco di fare mio il principio che non si possono cambiare gli altri se essi stessi non vogliono cambiare (a meno di non cercare di plagiarli, cosa totalmnete contraria alla mia etica "consapevole" ).' va' completato. Mi spiego meglio - lo condivido pienamente, e questo e' stato il mio percorso: ai quarantanni passati mi sono rimesso in gioco, lo dovevo, se volevo uscire dalla depressione. Ho per prima imparato ad scovare, capire ed accettare tutte le mie varie sfumature "dell' essere". Vero: non puoi cambiare le persone. E' una causa persa, gia' in partenza. Ma quello che puoi cambiare, e qui lascio una piccola riflessione per voi, e' il tuo modo di percepire te stesso. (Saro' di parte, dato che la mia depressione tral'altro e' nata dal fatto che non vivevo piu', ma vivevo in funzione degli altri, scusa...) e di seguito il tuo atteggiamento/modo di porti nei confronti degli altri. Purtroppo viviamo in un mondo che corre, che malvolentieri lascia posto a momenti di riflessione e di introspezione....sta a noi imporci e di prendere questi momenti che ci spettano di diritto..

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Messaggio  mazzonrocky Gio Gen 09, 2014 9:53 am

Nuevo, io sono esageratamente restio a prendere farmaci, ad esempio ho fatto questa notte insonne, ho subito litigato amaramente con mia moglie perchè non sono riuscito, causa stanchezza, durante un banalissimo scambio di parole a fare i miei respironi profondi (soprattutto mentali) e a dirmi che dovevo essere io a condurre il confronto con calma, ed ho avvertito ancora una volta la sensazione di imminente perdita di controllo, che mi sorprende sempre, perchè ho quasi sempre la sensazione sbagliata di riuscire a controllarmi con positività. Non è così. E poi, ancora una volta, un pò di lacrime in bagno, il senso di impotenza, la voglia di fuggire, il sapere che non fuggirò. Ancora un pò di astio nei confonti "degli altri" che non mi aiutano, che non l'aiutano. Ora sono in ufficio e sono relativamente più sereno, ma la stanchezza è un grande fattore di rischio. Qualche farmaco dovrò prenderlo anch'io.
Per Sarah, è effettivamente difficile per un vecchiaccio come me (ho figlie della tua età) accettare che a 25 anni ci si senta così. Eppure, io ricordo bene che a 22 anni mi sentivo vecchio, ricordo quando l'ho detto ad amici, che mi hanno detto che ero scemo!
Credo che sia banale il suggerimento di pensare leggermente meno ed agire di più, frequentare più persone. E' ovvio che questo aiuta, ma sembra sia proprio questo quello che è difficile fare. Credo che si possa imparare, a cambiare anche il mondo, senza plagiare nessuno, e si impara sia studiando, che ragionando, che (a mio avviso soprattutto), facendo esperienza, ed imparando dai propri errori.
E' la paura di sbagliare ad impedirci di migliorarci.

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Messaggio  nuevo mondo2 Sab Gen 11, 2014 1:00 pm

Mentre leggevo il tuo post mi è tornato in mente una citazione, penso che sia di ghandi: "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere,nel mondo"

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