Mi presento ...

Salve a tutti mi chiamo Angelo e ho 43 anni ... non saprei da cosa cominciare a raccontare di me ... sono cosi' tante le cose che vorrei dire che non ho idea da dove cominciare.
Io credo di essere una persona molto caratteriale nel senso che quando sono in compagnia ho un buon carattere con la battuta pronta e con tanta voglia di ridere .... ma poi quando torno a casa cambia tutto .... basta che pensi alla mia vita.... alla mediocrita' di tutta un'esistenza passata a cercare di emulare gli altri di imitarle ed infine di invidiarli ... ho sempre vissuto come se io fossi "spettatore" di un film che mi passava davanti .... non sono mai stato interessato a niente ... non ho mai avuto una vera passione .... un vero interesse per qualcosa ... ho sempre seguito l'onda ... fatto quello che grossomodo facevano gli altri .... con questa logica mi sono diplomato in ragioneria e poi ho fatto economia e commercio e mi sono laureato con un 101 ... sono stato fortunato perche' ho trovato lavoro in banca dove sono tutt'ora ... ma degli amici che avevo all'oratorio si sono tutti sposati hanno tutti dei figli e delle vite loro .... io sono rimasto da solo .... non amo uscire la sera ... sto sempre in casa ... e per questo non mi sono fatto amici nuovi ... ho molte conoscenze su fb ... ma queste non compensano il vuoto che ho dentro... nonostante la solitudine mi opprima io da solo ci sto bene e forse anche la poca autostima che ho non mi sento di consocere altra gente .... anche perche' a 43 anni dove te li trovi degli amici nuovi di pacca ?
A questo mio stato dell'essere si aggiunga che il 9 guigno ho perso mia mamma tutto in un colpo ... un fulmine a cel sereno ...
non so mi domando spesso che senso abbia vivere ... che senso ha lavorare ? ..... per guadagnare ? ... ok e quello che guadagno a cosa mi serve ? .... a fare questa vita ? ... cioe' mi pare che niente abbia piu' un senso ... ho trovato questo forum per caso ... stavo cercando su internet un modo per suicidarmi ... anche se fino ora non ho mai seriametne pensato di farlo ... pero' l'idea che comunque il suicidio possa essere un'alternativa mi rincuora molto ...
non so se qualcuno possa capire come mi sento ... non ne ho mai parlato con nessuno

Angelo

Caro Angelottino, è molto, dura, io sono più vecchio di te ed ho famiglia (con problemi aggiunti, peraltro, anche se non è come essere soli), ma credo di capire perfettamente quello che vuoi dire. Anch'io ho spesso avuto la sensazione di aver fatto una vita passiva, andando avanti per inerzia. Rianalizzando tutto, con lucidità, vedo però che non è proprio così. Anch'io ho perso la mia (anziana) mamma in agosto, non è stata una sorpresa, ma è incredibile quanto mi manchi la sua voce al telefono, la pasta scotta che mi preparava quando andavo a trovarla, il suo parlare ininterrotto del papa, del prete, dei bigotti, della chiesa, di quanto molti atei, io compreso, fossero cento volte meglio di moltissimi credenti, quanto mi manchi la sua tolleranza, il suo amore, il suo prendere le mie difese, la sua protezione. Quanto mi proteggesse e mi servisse da riparo occasionale per le mie difficoltà, quando avevo voglia di sbattere letteralmente la testa contro il muro, mi vedevo senza speranza, chiuso in un angolo con "gli altri" che mi picchiavano, senza la forza e la capacità di reagire. Tutte cose che in verità non aveva fatto granchè quando ero adolescente ed avrei avuto bisogno di un supporto diverso, per la mia crescita. Una mancata crescita che mi ha lasciato debole, insicuro, aggressivo. Capisco che per te sia stata, e sia, ancora più dura. Ma è la vita, e lo sappiamo bene, è che non ce la facciamo ad accettarla. Anch'io ho problemi con gli amici, quello più grande è morto, con altri sono in profonda crisi, credo che siano falsi ed opportunisti, dopo 40 anni di conoscenza. Tutto questo è, appunto, deprimente. Io sto facendo psicoterapia, per cercare le cause di questo disprezzo che spesso covo nei confronti degli altri. Questa mia certezza quasi assoluta che se hai bisogno di aiuto vero, impegnativo, col cavolo che lo trovi. E' paradossale, io mi sentivo vecchio a 20 anni, a 30, a 40, e mi verrebbe ora da dirti che a 43 si può anche ricominciare. Puoi fare sport, volontariato, cambiare lavoro (non è cos' facile...) corsi di ballo, yoga, yoghurt. Io ho spesso pensatp che, se fossi arrivato ad una depressione grave, con isitinti suicidi, nell'attimo dell'eventuale suicidio avrei dovuto dirmi "NO, VADO IN AFRICA A FARE VOLONTARIATO", e magari finire là i miei giorni, con una nuova vita. I nostri malesseri ce li portiamo in giro ovunque noi andiamo, ma credo che situazioni veramente nuove, difficili, stimolanti possano ridare senso alla vita. A volte basta anche molto meno. Qualcosa però bisogna FARE, non dobbiamo stare solo a lamentarci. Magari, senza ancora pensare all'Africa, ipotizza nuovi impegni, corsi di vario tipo, che ti constringano a muoverti. Hai provato?

Non è così' semplice… non basta un corso di ballo o di altro per uscire di casa e risolvere tutto ….. la pesona depressa e' chiusa rispetto al mondo esterno …. e' impermeabile a tutto quello che succede fuori … quindi se anche mi facessi violenza e mi iscrivessi a qualche corso non risolverei nulla ma anzi peggiorerei le cose perché non sarei psicologicamente pronto ad affrontare una cosa simile.
Io già' vado in palestra tre volte a settimana … da gennaio fino a meta' luglio ci andavo cinque ma mi sembravano un po' troppe … quindi già' faccio vita sociale ma comunque fidati … che anche quando sei in mezzo alla gente e' quello che ti succede dentro …. quello che pensi che fa la differenza.

Se vuoi incontrare qualcuno dovrai pur uscire. Nessuno ti verrà a bussare alla porta..
Apparte gli scherzi credo che il problema sia molto più profondo..la tua sofferenza dipende dal fatto che non ti conosci. Hai sempre fatto quello che facevano gli altri..quando torni a casa stai male perchè non sai che fare con quello sconosciuto (te stesso).. Devi capire cosa realmente vuoi dalla vita..quali sono le tue passioni..e da lì ricominciare..

Ciao  Angelo
Mi rivedo molto nella tua storia
Anch'io spesso ingiro vedo persone che conoscevo, che uscivamo insieme la sera, passare con moglie e figli
Tante volte sento colleghi di lavoro, che parlano della loro famiglia, accennando piccoli problemi, rivolgendosi a me dicendo " tu si che stai bene vivendo da solo " vorrei che provassero loro, solo capaci a parlare e usare frasi fatte  
Anche tempo fà una psicologa mi disse che le persone si conoscono nei gruppi, e non ingiro per la strada
Però secondo me le cose sono 2, la solitudine e la depressione
Con solo la solitudine si puo cercare di inscriversi a qualche gruppo, palestra, ballo, volontariato, ecc..
Ma con la depressione è tutto piu difficile, ci ho pensato tante volte pure io e ho sempre rimandato a quando mi sentivo un po piu sereno
Ma questa serenità di qui parlo deve essere guadagnata, e io cerco intanto di arrivare lì, come primo passo, cercare intanto di stare un po meglio con me stesso e di conseguenza con gli altri...per poi arrivare a qualche gruppo


Si lo sò....la vita ti sfugge via dalle mani come sabbia, e non hai piu scopi, se non quello di far passare la giornata, la settimana, e ti poni tante domande, che in realtà... sono sempre le stesse
Tante volte vivo oggi sperando che domani sia diverso, sperando di riuscire a cambiare o che cambi qualcosa, che qualche giorno mi dia qualcosa di bello da ricordare,spero sempre di aver la forza di affrontare la vita, giorno per giorno, senza il pensiero di questo rifugio di questa alternativa per scappare da essa

Tante volte mi consolo guardando il rovescio della medaglia
Ho imparato ad apprezzare i piccolissimi piaceri che mi offre, cose insignificanti per altri, un modo anche per andare avanti, verso dove ???  magari saperlo
Anch'io ho perso mia Mamma qualche anno fà era molto ammalata ed era una cosa a cui ero preparato da tempo, anche se a queste cose non si è mai preparati finche non succedono
Ti faccio le mie condoglianze

Grazie mille Roberto, in effetti, non per ripetere quello che hai detto tu, ma anch'io mi rivedo in molte cose che hai detto.
Credo che l'aver perso la mamma in maggio sia parte fondamentale del tutto o meglio, la sua perdita ha determinato il peggioramento di una situazione comunque preesistente… io sono sempre stato malinconico di mio … triste … ho sempre cercato di guardare oltre le cose …. per esempio … io ricordo un Natale di svariati anni fa nel quale i miei genitori mi regalarono uno stereo stupendo che desideravo tantissimo … io ero strafelice in quel momento … poi non so perché ma ragionai e contestualizzai il regalo come una cosa materiale che avevo avuto … e ragionando mi resi conto che nella vita non si può essere felici per uno stereo …. non si può' relegare la felicita' ad un effimero oggetto … insomma per farla breve io credo che la felicita' prescinda la vita materiale cha abbiamo qua … i motivi per i quali una persona deve essere felice contenta e serena vanno ricercati altrove … ma dove ? … purtroppo a volte essere troppo riflessivi e' un danno … spesso mi piacerebbe essere stupido … come quelle persone alle quali basta andare fuori a cena e ubriacarsi per essere felici tutta la settimana in attesa della prossima strafogata … essere superficiale al punto da accontentarmi di una birra in compagnia per essere felice …. non che una birra con gli amici sia una cosa negativa anzi !!! … pero' questa non determina la felicita' di un'intera esistenza…
non so credo che questo genere di mali nasca da situazioni che abbiamo nel profondo e che noi stessi non abbiamo gli strumenti per capirle…
Ieri sera per esempio era sabato e io ero qui in casa da solo con la mia gatta … davanti alla tv come un anziano …. e ci stavo decisamente bene perchè come ripeto io in casa ci sto bene …. pero' poi mi vengono i sensi di colpa … ed è qui che non mi capisco … cioè' io di mio in casa ci sto volentieri da solo pero' poi il mio cervello razionalizza e dice che non e' normale o sano a 43 anni stare tutto il fine settimana in casa da soli ad aspettare il lunedì …. io passo molto tempo anche con i videogiochi … mi piacciono un sacco
ma sono sicuro che arriverà un giorno …. forse nemmeno troppo lontano … nel quale smetterò di comprarli … e senza nemmeno accorgermene mi ritroverò ancora più' solo …
spesso immagino come morirò …. se da solo in casa
un infarto
oppure in un letto d'ospedale
e immagino quello a cui penserò' nel momento in chi mi renderò conto che me ne sto andando ….
e in riferimento a questo temo i sensi di colpa che mi verranno per aver passato ora una vita in casa della quale mi pentirò ….
Ora come ora pero' penso anche che persone depresse o malinconiche come me … a prescindere da quello che fanno … avranno sempre dei sensi di colpa … dei rimpianti … dei se e dei forse …. perché' e' nella nostra condizione di "eterni infelici" l'avere sempre il dubbio che il nostro agire non sia stato dei migliori …..

vai da uno psicologo

Io invece  Angelo un tempo, un tempo molto lontano ero felice, e questo mi rattrista ancora di piu, perche sono cambiato, e non riesco a tornare indietro a come ero
La morte deve essere accettata fà parte della vita, e poi credo che la morte non sia la fine  
Per regali io li vedo sotto una luce diversa
Parenti che non vedi per 364 giorni all'anno e poi a Natale ti suonano il campanello dicendo: passavamo di quà, e abbiamo pensato di fermarci per farti gli auguri
Preferisco parenti che non mi regalano nulla, ma se non mi sentono per qualche settimana mi telefonano per sentire se và tutto bene, e qualche sera mi invitano a cena, giusto per un po di compagnia, mia e loro
Il regalo.....( tra adulti ) lo vedo come una cosa, un gesto di affetto, un gesto di pensiero, un gesto di ricordo ( ti abbiamo pensato, ci siamo ricordati di te, ti abbiamo comperato un ricordo, quando lo guardi ricordati di noi )
Naturalmente un regalo ad un bambino, la cosa è un pò diversa
Le persone stupide a cui ti riferisci, ne conosco tante  pure io, e non sono felici per aver bevuto una birra con un amico, ma sono felici quando hanno trovato qualcuno con qui bere
Tanti di noi, odiano l'estate per i motivi che da qualsiasi parte guardi vedi gente felice in compagnia, che si diverte in ferie in piscina in montagna, e la nostra solitudine diventa ancora piu pesante
Ora io la odio un po meno perche ho cominciato un po ad andare ingiro tanto per uscire e svagarmi, speriamo che mi porti a cambiare un po
No, io per fortuna non credo di avere sensi di colpa, di come, o cosa ho fatto nella mia vita, ho aiutato i miei famigliari, facendo quanto piu ho potuto fare, ho lavorato, non ho mai fatto del male a nessuno, eppure ho sofferto molto per alte cose, ed è questo che mi ha cambiato
Tante volte depressi, persone con problemi vengono visti come persone indifese con qui poter sfogarsi liberamente, tanto non reagiscono Come ai tempi di scuola, i bulli a chi facevano soprusi, o facevano i gradassi ?
Lasciamo perdere và, che oltre agli imbecilli che bevono ci sono anche imbecilli di gan lunga peggiori  
Si lo sò, non mi sono fatto una vita mia, una mia famiglia, ma questo credo sia un rimpianto, o un'altra mancata gioia nella mia vita, non certo una colpa
Ovviamente poi,chiunque se potesse tornare indietro cambierebbe qualcosa nella sua vita
Ho visto persone che si sono comportate bene nella vita, morire come santi, e ho visto anche il contrario
Non mi importa dove morirò, ma spero che qualcuno mi dia forza, e alla mia ora mi faccia solo chiudere gli occhi
Scusa se mi sono un po dilungato e sfogato un po, ma la domenica sera è una serata un po giù per me
Ciao

Angelottino ha scritto:non che una birra con gli amici sia una cosa negativa anzi !!! … pero' questa non determina la felicita' di un'intera esistenza…

Sì e no, Angelottino, nel senso che la vita è fatta di momenti, per cui una birra con gli amici può essere uno dei tanti o pochi momenti di felicità dell'intera esistenza.

Da quello che scrivi sembra che tu razionalizzi molto, e che però in questo modo senza accorgertene ti metti in una situazione in cui tu stesso non ti permetti di godere dei tuoi momenti di felicità. Non credo sia tanto conveniente sottoporre a un giudizio morale o etico (' non si può relegare la felicità a un oggetto effimero'.) i propri sentimenti: i sentimenti vanno e vengono e non possono essere controllati né ha senso tentare di giudicarli. Siamo tutti responsabili delle nostre azioni, ma nessuno è responsabile di quello che sente.

Tra l'altro la razionalizzazione e il giudicare se stessi e i propri sentimenti in modo molto severo, è una cosa che ho fatto e in parte faccio anche io. Anche secondo me, per la mia esperienza, confrontarti con uno psicologo potrebbe aiutarti.

Ciao Merla ... in effetti quello che dici e' giusto ... io ho sempre razionalizzato molto nella mia vita forse anche per una sorta di forma mentis che mi porta a razionalizzare sempre tutto.
Di fatto pero' e' sempre molto difficile staccarsi da un modo di ragionare che spesso... soprattutto alla mia eta' ... e' talmente radicato da renderne quasi impossibile il cambio.
L'idea dello psicologo mi era venuta ... ma l'ho sempre un po' snobbata perche' forse erroneamente ho sempre creduto che le parole di per se ... facciano poco ....
Quello che posso dire per certo e' che la gravita' della depressione dipende da quanto e' radicata in noi .... se affrontata appena se hanno i segnali allora diventa semplice sradicarla perche' di fatto non ti ha ancora condizionato nel modo di vivere e di vedere la vita ....
se invece e' un malessere che ti porti dentro da anni e che nel corso degli anni ti ha portato a modificare la tua vita ... allora diventa molto ma molto difficile estirparla ....
questa almeno e' la mia opinione

Angelottino ha scritto:.
se invece e' un malessere che ti porti dentro da anni e che nel corso degli anni ti ha portato a modificare la tua vita ... allora diventa molto ma molto difficile estirparla ....

Beh è chiaro che è difficile.
Altrimenti non ci sarebbero così tanti depressi.
Però da un certo punto di vista, in realtà, quanto sia difficile estirparla non lo si può sapere finché non lo si prova e certe razionalizzazioni (anche il ragionamento sul fatto che la parola dello psicologo in sé non sia risolutiva ecc. ecc.) hanno un po' il sapore di un trucco inconscio della mente (di tutti, me compresa) per mantenere lo status quo e non mettere un discussione un equilibrio che per quando doloroso, è in ogni caso un equilibrio.

In ogni caso, in base alla mia esperienza di depressione e di percorso di cura (che non ho ancora terminato, per certi versi, ma posso con ragionevole certezza affermare di non aver più depressione e/o ansia "patologiche") posso assicurarti che, nonostante gli sforzi inconsci della nostra mente, è molto più difficile, emotivamente (e spesso anche fisicamente) costoso,faticoso e inutile rimanere 'depressi'. Per cui secondo me i tentativi terapeutici non sono mai sprecati.

CIao

Io sto andando da una psicoterapeuta, con il servizio sanitario nazionale, anzi, regionale. Ho deciso di farlo dopo che i miei istinti distruttivi si sono manifestati apertamente rompendomi una mano con un pugno al muro. Mi ha prospettato un percorso di circa sei mesi. Ci sono andato finora quattro volte, ho quasi sempre parlato io perchè avevo bisogno di sfogarmi, e so che le diffciltà inizieranno tra poco, la mia voglia di parlare sta gia scemando, ed usciranno presto i problemi che mi ostino a nascondere anche a me stesso, nonostante io mi ritenga un estremo razionalizzatore. Per ora, andare mi aiuta. Ma è solo perchè mi sto prendendo cura di me stesso, ho anche iniziato la rieducazione della mano, sento la vita che torna a fluire nel mio corpo e nella mia mente. Era solo un osso della mano rotto, ma mi sentivo morto dentro, l'osso era solo una scusa per stare ancora peggio. O meglio, spero un ultimo forte segnale per farmi veramente capire che sono io che devo cambiare, che gl altri miliardi di esseri umani non sono certamente tutti vili, stupidi, cattivi, egoisti
Il rischio è quello di crogiolarci nel nostro problema. Convincerci che nessuno ci pùò aiutare, e che chi potrebbe aiutarci non lo vuole, E ci diciamo che lo sappiamo che non dovremmo crogiolarci, ma non ce la facciamo, ci abbattiamo ancora di più per questa consapevolezza che non porta a nessuna azione positiva. Cerchiamo comprensione. Questo è quello che cerco anch'io, inconsciamente, dalla mia psicoterapeuta. Morta mia mamma, nessuno più mi comprende, ho solidarietà dalle mie figlie, un amico che si preoccupa per me mi chiama la domenica, ma capisco che chiama perchè è preoccupato e questo paradossalmente mi irrita. Comprensione, solidarietà, Ma se davvero vogliamo vivere, o tornare a vivere, comprensione e solidarietà non sono sufficienti, dobbiamo rassegnarci a fare ancora un pò più fatica.
Riguardo alla palestra, se non ti è più di stimolo,perchè non provi qualcos'altro che ti DIVERTA? La palestra secondo me è noiosissima, è la differenza tra essere e apparire. Alla fine sembri un atleta, ma sei solo un palestrato. L'ho visto nel judo, i palestrati erano i meno capaci (provocazione!). Anch'io comunque ci sono andato, perchè allenarsi è importante, ma il fine (secondo me....) dovvrebbe essere diverso: aria aperta, divertimento, piacere fisico nel fare le cose., imparare qualcosa di nuovo, migliorarsi.