avere un familiare depresso...

quanti anni sono ormai? 20? si più o meno.
Scusate, mi presento sono una quasi 40enne alle prese ormai da tanti anni con una sorella depressa e non sò più a che santo votarmi. Lei ha 50 anni, lavora e.. basta. Non ha nessuna amica, nessun fidanzato o ex marito, niente figli. Dopo tornata dal lavoro passa le sue giornate a letto guardando la televisione.
Nel corso degli anni ha cambiato più volte psicofarmaci ma la situazione non è cambiata più di tanto. Continua a vivere con nostra madre che mette becco su tutto quello che fa e non fa, senza contare il fatto che in casa non pulisce e non da una mano in nulla.
Su mia insistenza abbiamo provato anche la psicoterapia e devo dire che le cose andavano meglio ma come in tutte le cose lascia perdere dopo un pò.
Frequenta saltuariamente una palestra ma anche li "sono tutte sposate, sono tutte più giovani di me, sono tutte più belle di me..." etc...
Ha un rapporto conflittuale semi-inesistente con nostro fratello che a differenza mia ha deciso per la strada dura: non le starà vicino se lei in primis non vuole. Lei è invidiosa della sua vita serena, bella moglie e tanti amici.
Io, sposata con una bimba, faccio del mio meglio. Non me la sento di lasciarla sola anche se a volte vorrei mollare tutto. Mi dice che non vuole passare l'estate chiusa in casa ma al mio invito ad uscire anche solo per un caffè mi risponde che non ha voglia.
Sono davvero demoralizzata; ogni volta che porto da mamma mia figlia l'atmosfera è sempre lugubre e non voglio che la bambina ne risenta. Che devo fare? Mi date un consiglio. Grazie

Ciao Persa, dare un consiglio in merito non è semplice, ma da donna depressa e quasi sempre chiusa in casa, posso dirti che non è affatto semplice uscire da questa situazione.. Comunque lasciarla sola, può solo peggiorare la questione... Insisti, coinvolgila... Non mollarla...

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Adesso ho l'ansia su come crescerà mio figlio...

persa.....mi rivedo nelle parole che scrivi per tua sorella
E come Pain non saprei cosa consigliarti, solo dirti, che fai un gesto molto nobile
Io oltre al lavoro ho sempre aiutato in casa, forse perche avevo mia Mamma invalida e fecevo quasi tutto io
Tante volte io ho paura di andare da qualche parte, con qualcuno perche sarei di poche parole e mi sentirei fuori posto e a disagio, forse magari basterebbe solo per il momento, parlare,e far sentire una persona a proprio agio... o andare da qualche parte in piu persone, in modo anche se uno è di poche parole non si nota
Ma tutto senza sforzare o insistere come dice Joy dare spazi e tempi senza oppressioni
Forse magari piuttosto che un caffe sarebbe, secondo me, piu indicato andare in qualche negozio di abbigliamento,un ambiente dove non serve chiacchierare del piu o del meno.... si guarda si commenta, non serve essere di tanta compagnia, dove forse puo sentiri piu a proprio agio 
Comunque visto che parli di psicofarmaci molto probabilmente sei in contatto con uno psichiatra, magari prova a parlare anche con lui e sentire quale strada possono prendere i famigliari

@Pain, non avere l'ansia per tuo figlio....
Anche un genitore "felice", può dare un sacco di problemi al figlio...Mia madre, sempre così ottimista e cuor contento, era completamente insensibile al fatto che io, già da bambina, fossi triste.
Non è detto che da un genitore triste, cresca un figlio triste. Tuo figlio magari svilupperà una sensibilità emotiva maggiore, che lo renderà magari più "appetibile " per le ragazze  . Di trogloditi ce ne sono già in circolo tanti; i ragazzi sensibili hanno sempre una chance in più  .
Pensa che se io avessi subito l'influsso di mia madre, sarei la persona più felice e soddisfatta che ci sia...Non è andata così, anzi... 
Non è automatico il "passaggio di consegne".
@Persa...Se tua sorella fosse più giovane, ti direi di non mollarla...Ma a 50 anni, la vita è già stata decisa.
NOn sentirti in colpa, doveva andare così per tua sorella. Cerca di vivere serenamente, a te è andata meglio; la vita è fatta così.
Dille che se ha bisogno, le sarai sempre vicina. Se ti chiama per un caffè, vai.
Se sceglie di passare la vita davanti alla tv, sarà perchè a questo il destino, e la sfiga, l'hanno portata.
Comunque sei una brava sorella, e certamente sarai anche una brava madre  

@Star_Drop, spero vivamente che tu abbia ragione.. io "purtroppo" ho ereditato tutto dalla mamma...

Cara Pain,

Io non so da chi cavolo ho ereditato 'sta bella fortuna, sia madre che padre sono "normali", anzi, mia madre è la felicità fatta persona, mannaggia  .
Non fasciarti la testa prima del tempo....E non colpevolizzarti. I bambini capiscono moltissimo, sanno distinguere e godere dell'amore  di una mamma, anche se velato dalla tristezza...
Così come a me è sempre sembrato che la mia sorridentissima mamma, mi volesse poco bene  . E poco si curasse di me.
Se ami il tuo bambino, e fai di tutto per stargli vicino, fai il tuo dovere, assolvi il tuo compito.
E lui capirà comunque , anche se piccolo, e da grande apprezzerà ancora di più, quando capirà la fatica che ti è costato sorridergli, pur con la pena nel cuore.
Un abbraccio, cara

Buongiorno e grazie a tutti per le risposte.. ed i vostri consigli.
@joi, dici che mio fratello ha ragione? Ma se lei glielo fa pesare in ogni modo che non gli sta vicino!!?!? Mia sorella vive in una contraddizione unica; lei non vuole stare sola ma fa di tutto per starci. Non sapete quante volte le "amiche" della palestra l'hanno chiamata per uscire e lei non va per poi piangere il giorno dopo perchè non è andata  
Lei non si sente adesso di fare niente?? Bene ma che non lo faccia pesare!
Ci sono periodi in cui sta decisamente meglio ma è proprio l'estate che peggiora tutto. Per non parlare del Natale e feste varie.
Per quanto riguarda mia figlia, le sue visite fanno sempre bene sia a mia sorella che a mia madre, quindi di diradare le visite non se ne parla anche perchè poi se vado solo io non saprei a chi lasciarla.

Roberto66:
l'anno scorso mio fratello ci invitò a cena per il suo compleanno. Non aveva detto che c'era anche un amico di mio nipote (10 anni) con la sua mamma. Non appena entrati in casa mia sorella ha detto che voleva andare via. Dietro insistenza di tutti è rimasta ma come? Tutto il tempo seduta a testa bassa a piangere sommessamente!!!! Una situazione terribile, spiacevolissima. Dopo un pò ha deciso di andare a casa e mia cognata si è sentita in dovere di scusarsi con la sua amica che era giustamente allibita.
Probabilmente mi dirai che non dovevamo insistere affinchè rimanesse ma tant'è.
Nei giorni seguenti non ha pensato minimamente di chiedere scusa ma anzi si offende perchè secondo lei alla festa di suo fratello dovevano esserci solo i familiari. E mio fratello avrebbe dovuto dire a suo figlio: il tuo amico non lo faccio venire perchè tua zia non vuole!

Ma sai persa, alla fine chi soffre di un disagio psichico alle volte si comporta in questo modo: scarica molto all'esterno e incolpa gli altri, e nella maggior parte dei casi non se ne rende o se ne rende conto solamente quando sta un po' meglio.
In generale sono d'accordo con joy: se è lei a chiedere presenza e aiuto, è un conto, altrimenti lasciate che faccia con i suoi modi e i suoi tempi.
Altrimenti secondo me a chiedere, insistere, proporre, accumuli solo più frustrazione anche tu.
In ogni caso la scelta di affrontare e come il problema può partire solo da lei: l'una o l'altra soluzione finché vengono proposte da altri, difficilmente saranno risolutive.

Ciao,
lei chiede presenza ma non ne è felice. Voglio dire, lei chiede che mio fratello sia più presente ma poi quando ci sta insieme fa finta che sia trasparente. Una persona alla fine si scoccia o no?

beh sì.
forse tanto più sarebbe meglio aspettare proposte chiare e dirette da lei, no?

Neanche lei sa quello che vuole, evidentemente...Forse che gli altri risolvessero i suoi problemi, ma questo accade solo nelle favole.Il primo passo lo dovrebbe fare da sola, poi , solo in questo caso, sarebbe lecito chiedere un sostegno.
Tanto più che i fratelli hanno una loro vita, e famiglia, a cui pensare.

persa ha scritto:Nei giorni seguenti non ha pensato minimamente di chiedere scusa ma anzi si offende perchè secondo lei alla festa di suo fratello dovevano esserci solo i familiari. !

Come ha detto Merla chi soffre di disagio psichico si rende conto di aver rovinato la festa, di aver messo gente in imbarazzo, e tende a scaricare sugli altri, ma dentro di lei sa benissimo che la colpa era sua, e ti garantisco che dentro di lei soffre per quel comportamento
Rimane sempre il problema di far sentire le persone a proprio agio
Tempo fa io sono stato invitato ad un matrimonio, ero nel dubbio se andarci o no
E il mio problema era:
Se non ci vado, faccio brutta figura ( e me ne sarei dispiaciuto )
Se ci vado, magari me ne sto li in silenzio, senza parlare con nessuno, attirando l'attenzione, trovandomi e mettendo a disagio altri comensali, e far brutta figura lo stesso (una situazione capitata non so quante volte... e me ne sarei dispiaciuto )
Tante volte si evitano, gente e possibili situazioni imbarazzanti perche sappiamo che possiamo essere noi il problema e questo mette ancora piu in luce ai nostri occhi la nostra depressione
Quante volte ho trovato casualmente gente che conoscevo, salutati, 2 parole e poi guarda piacere di averti rivisto ma devo proprio scappare...solo perche non sapevo che dire, e poseguire nella conversazione

Io persa ti faccio ancora i miei complimenti per l'intenzione che hai di aiutare tua sorella
Ma come ti ho precedentemente scritto trattare questo tipo di problemi meglio sentire un medico e farsi consigliare su quale strada e atteggiamento adottare, per non correre il rischio di far involontariamente e in buona fede piu male che bene
Siamo molto compressi noi

Buongiorno Roberto,
capisci quindi le persone che le stanno accanto cosa provano.. Secondo mia sorella uno dovrebbe sopportare tutto ciò che lei fa anche se involontariamente.. Secondo me non è cosi..
Ho trovato questa frase del Dalai Lama:

Non c'è possibilità di arrivare alla felicità
con la rabbia.
Se in una situazione difficile si è internamente disturbati, sopraffatti dal disagio mentale, allora nessun aiuto potrà venire dalle cose esterne.
Tuttavia, se malgrado le difficoltà o i problemi esteriori si conserva interiormente un atteggiamento d'amore, di calore e di gentilezza, allora i problemi possono essere affrontati ed accettati.
Dalai Lama

Persa , il Dalai Lama non ha mai sofferto di depressione, per sua fortuna  .
Mi sono letta vari suoi libri, e lui stesso non riesce a dare una spiegazione al perchè della depressione.
Un conto è un atteggiamento di benevola accettazione di tutto, va benissimo.
Un conto è adottarlo quando si ha l'inferno dentro.
Senza aver fatto nulla di male, per meritarlo- La depressione viene a ragazzini, madri di famiglia , impiegati, operai, miliardari...Per questo è una malattia molto democratica, non c'è che dire  
Spero che trovino una cura veramente efficace, che almeno le prossime generazioni non vivano quello che è toccato passare a tanti. E che non si può spiegare a chi non ci è pasato, neppure al Dalai lama, o al Papa in persona.

Buongiorno anche a te Persa

persa ha scritto:Secondo mia sorella uno dovrebbe sopportare tutto ciò che lei fa anche se involontariamente..

La depressione è paragonata ad una malattia
Ci sono persone ammalate di demenza, morbo parkinson,ragazzi down, e tantissime altre patologie, che rendono le persone, possiamo dire "" diverse "" e queste persone devono essere accettate nella nostra società, anche se qualche volta fanno o dicono cose che ci possono dar fastidio o ferire
Non è che io voglio paragonare la depressione a queste patologie, sia ben inteso, ne tanto meno dire che quello che fa un depresso deve essere scusato e sopportato a prescindere
Voglio solo dirti che quello che vedi tu, è diverso da quello che vede tua sorella
L'esempio che ti ho fatto del matrimonio era per farti capire:
Se l'invito fosse stato fatto a te ? cosa avresti pensato ?
""Se non ci vado, faccio brutta figura"" ( forse questa ? )  
""Se ci vado, magari me ne sto li in silenzio, senza parlare con nessuno, attirando l'attenzione, trovandomi e mettendo a disagio altri comensali  ( ma non sicuramente questa ? )

Vedi che tante volte noi cerchiamo di evitare possibili disagi ( infatti tua sorella voleva andarsene, forse aveva intuito un possibile disagio ) ma se ci imbattiamo in essi, sappiamo che siamo noi la causa, e non gli altri, poi se cerchiamo di scusare il nostro comportamento dando la colpa ad altri ????? Forse è un gesto di autodifesa, per non sentirsi in colpa anche per questo

La forza di reagire, di uscire dalla tana, non la può dare nessuno.
Bisogna, giocoforza, trovarla da soli....Il primo passo non lo può fare nessun'altro, all'infuori di chi ha deciso di stare al di fuori del gioco.
Dimenticandosi che spesso, fa più soffrire il fatto di evitare in ogni modo la sofferenza, che la sofferenza che , comunque, per tutti, arriva dal contatto col mondo esterno.
Mi ha fatto molta paura una frase che ho letto su questo forum, detta da un'utentessa :-Io sono la mia depressione.
Nulla di più sbagliato.

Nulla di più giusto Star_Drop

Quello di non tirarsi da parte quando serve è un istinto, un bisogno che lacuni hanno ed altri no. Può darsi ch in qualche caso sia un meccanismo di compenso, o una fuga da altri nostri problemi, cercandone altri esterni. Ma non è questo iltuocaso e credo neppure il mio. C'è però sempre l'assenza di qualcun altro: un fratello. Anche il mio caso, l'assente è un fratello, quello di mia moglie, mio ex amico che ora disprezzo. Se tua sorella è già in cura, credo che sia possibile prendere un appuntamento col suo medico per chiedergli istruzioni per l'uso.
Io non so come fare con mia moglie, ed aprirò un nuovo topic.