solitudine

Salve a tutti. Vi leggevo sull'altro forum ma non ho mai scritto e qui è difficile. Vorrei lasciare la mia mail per poter comunicare con qualcuno di voi poichè dire quello che provo in pubblico è difficile. Sono sola e ora che tutti pensano alle ferie sono solissima e disperata. Non mi piace pensare al domani perchè non si vede. Scusate lo sfogo, vorrei che tornasse l'inverno. Un saluto speciale a chi soffre.

un caloroso benvenuto a te carissima Diletta......dimmi, com'è che temi così atrocemente la solitudine?........cos'è che ti impedisce di avere delle amicizie?...........soffri forse anche tu di depressione?........se vuoi scrivermi ti do la mia mail, ma ti prego...........non farmi tornare l'inverno proprio ora............mi rattristerebbe troppo l'anima!!!
franco.dm@hotmail.it un abbraccio..........Franco.dm

Vedo il vuoto davanti, giorni lunghi di solitudine e tristezza mentre tutti sognano giornate con la persona cara e con i familiari. Io non ho nulla, solo amicizie superficiali e un cane. Troppo poco per sentirsi bene.

ascolta queste canzoni della berte' che ha espresso cosi' bene questa condizione.
Io credo che ci si senta soli quando non si hanno interessi o emozioni, non quando non si sta con gli altri.

http://it.youtube.com/watch?v=QmpkwHT78Ss

poi ascolta questa...

http://it.youtube.com/watch?v=9gS6Ezp21dY&feature=related
senza consigliarti di rifiutare le possibilita' di stare con gli altri, puoi fare tesoro delle immense risorse che sono in te.
Devi solo cercarle , vedrai quante ne scoprirai .....all'inizio sembra impossibile e costa anche parecchia fatica .... ma dopo ne sarai orgogliosa , quando avrai imparato anche a stare da sola.
E adesso ascoltati questa......

http://it.youtube.com/watch?v=fIE8Sihv0B8

ciao
Alfredo

Vedo il vuoto davanti, giorni lunghi di solitudine e tristezza mentre tutti sognano giornate con la persona cara e con i familiari. Io non ho nulla, solo amicizie superficiali e un cane. Troppo poco per sentirsi bene.
diletta


Davanti, c'è il vuoto...per tutti. Giorni lunghi di solitudine e tristezza invece vengono da dietro , dal passato. Solo quello si può vedere. Sognare giornate con la persona cara e con i familiari è trovarsi nella dimensione del sogno.... Poi metti tutto sul possedere e infatti dici che non hai nulla... Le amicizie superficiali si cercano quando si soffre di solitudine... Il cane invece , trovandoti tu un pò nel futuro, un pò nel passato e a volte nel sogno... non lo vedi. L'unico che non chiede niente ma che invece dà, tu non lo vedi... Come dice Alfredo, inizia a stare con gli altri , magari approfittando di una bella passeggiata col cane...Il cane, che silenziosamente ti sta accanto, chiede cura...quella che forse silenziosamente ti sta dicendo di fare con te stessa, stabilendo una volta per tutte DOVE ti trovi...e stai tranquilla, che non è facile per nessuno...Nemmeno per me. Il cane, amico dell'uomo , l'uomo amico del cane? Esso, vuole la ciotola piena ogni giorno e non ieri o domani e meno che mai per sogno... hai fatto bene a scrivere...stai qui, con noi...raccontaci di Te. Ben arrivata Diletta

Un libro mi ha fatto capire diverse cose sulla mia solitudine , dal titolo : "sentirsi soli " di Maria Miceli e mi ha dato dicerse dritte su come uscirne.

Nella vita , a un certo punto ci si ritrova soli, e si avverte uno strano disagio, a volte insopportabile, perche' non e' una scelta volontaria. Non e' insomma come quando si sceglie volontariamente di stare da soli per avere un po di tempo per riflettere , e poi si cambia la situazione rimettendosi nuovamente in contatto con gli altri che ci sono cari.
Ci si ritrova da soli e ci si accorge che gli altri con i quali siamo stati in relazione , non ci cercano o noi non cerchiamo piu' gli altri.
A cosa e' dovuto tutto cio'?
Il tempo che ci siamo presi per riflettere e' stato lungo e ne e' derivato un modo di percepirsi che non permette di entrare piu' in relazioni positive con gli altri. Si sono consolidati dei problemi a cui non si trova la soluzione che ci impediscono di essere sereni , per cui lo stare con gli altri, diventa penoso, quando poi non si vede nessuno sforzo da parte degli altri di aiutarci , o non abbiamo avuto il coraggio di chiederlo , per paura di essere rifiutati.
A quel punto siamo noi che non cerchiamo gli altri e piano piano ci isoliamo.

Ci vuole tempo per stabilire buone relazioni, cosi' diventa estremamente difficile riallacciare e avere i benefici di buoni rapporti di amicizia , nel frattempo pero' viviamo questa condizione innaturale e penosa.
Spesso le convinzioni su di se' vertono su sensi di fallimento di progetti che ci eravamo prefissati, portandoci alla conclusione di essere persone di scarso valore.
Quando scatta questo pensiero , la situazione si aggrava e diventa piu' difficile cambiare le cose.
Credo che cambiando questo pensiero, si possa ritrovare la forza di riallacciare nuovamente con gli altri, rapporti interrotti o crearcene di nuovi.
Nel frattempo, la solitudine anche se vissuta contro voglia ci puo' dare la possibilita' di conoscerci meglio, di avere il rapporto con la realta con la riflessione , fruendo quello che esprimono scrittori, musicisti ,filosofi...ecc.......insomma vivere emozioni ugualmente , anche se non derivate dal piacere dello stare con gli altri.....ma viverla come risorsa.

Ciao
Alfredo

...di aver scritto un post, che fine ha fatto?
Sono sola per scelta e per costrizione. Guardo amiche e colleghe che hanno fatto del matrimonio uno scopo, e poi sopportano, umiliate, stanche, depresse. Io, depressa e sola, immagino per un solo momento di stirare con accanto un uomo che legge il giornale e commenta con me. Esco con il cane, lo porto in spiaggia, poi in un bar elegante per un aperitivo, mi regalo un pranzo al ristorante, un cinema, sempre da sola. Mi piace mangiare guardandomi intorno senza dover parlare. Qualcuno mi ha detto che devo abbassare il tiro, ovvero accontentarmi. Io credo che a molti basterebbe mettermi a fuoco, per vedermi. Qualcuno che sappia usare il cuore, la testa, ma anche il corpo. E che non sia evanescente. Mi conosco abbastanza e conosco le mie emozioni, Alfredo, so quanto valgo. E lo sanno i conti che non sono mai andati in rosso. Per onestà congenita. Non chiedo aiuto, vorrei solo che qualcuno si fermasse per percorrere un tratto di vita insieme, ognuno nella sua carrozza e verso una destinazione che si spera comune, anche se l'esistenza determina le tappe e la lunghezza del viaggio.

dici che per te la solitudine e' sia una scelta sia una costrizione.
Se e' una scelta , non vi e' rimpianto.
Se invece e' una costrizione , allora lo diventa ( un rimpianto).
Mi ha colpito la frase " mi piace mangiare guardandomi intorno senza dover parlare " ......dover parlare" costituisce un problema?

ciao
Alfredo

Beh, mangiare parlando è lottare con la morte.

alfredo ha scritto:dici che per te la solitudine e' sia una scelta sia una costrizione.
Se e' una scelta , non vi e' rimpianto.
Se invece e' una costrizione , allora lo diventa ( un rimpianto).
Mi ha colpito la frase " mi piace mangiare guardandomi intorno senza dover parlare " ......dover parlare" costituisce un problema?

ciao
Alfredo

a volte costituisce un problema se sono costretta a
farlo. Vedi, Alfredo, è nevrosi non sapere se una cosa si fa per
desiderio o dovere. E sfido chiunque ad elencare tre azioni
significative che siano sola scelta e ripetibili ogni volta che si
vuole.
Bere un bicchier d'acqua? Grattarsi? Sfilarsi una scarpa?
Hai capito, vero?

Allora mi cimento...provo ad elencare tre azioni..COSCIENZA- ( scoprire di essere malati) SCELTA- ( accettare le cure) CAMBIAMENTO-(guarire)... credo siano ripetibili ogni qual volta e per ogni tematica.... Parlaci di te Diletta. Un abbraccio...

puo' essere compiuta sia per dovere sia per desiderio.
Parlando di rapporto significativo con gli altri o con "un altro " in particolare, e' chiaro che non si e' obbligati a parlare in continuazione, anche quando non si vuole.
"A volte costituisce un problema se sono costretta a farlo "... cosa significa? .....se il disagio di parlare supera il piacere ......forse puoi chiederti cosa non vuoi essere costretta a dire....o se, non parlando, cosa ne consegue?

Ciao
Alfredo

mi intrometto..
ma la solitudine deve essere vista necessiaramente come una malattia, anche quando è evidente che si è in una situazione di disagio?
da quando bazzico questo posto non ho mai provato a scrivere qualcosa su di me, forse perchè non voglio "curarmi", non c'è qualcosa di specifico che mi manca, la mia apatia è diversa dalla comune depressione che piuttosto è una specie di blocco psicologico, un volere essere che non riesce a fare dei passi avanti..
non so, in certi casi servirebbero solo degli stimoli in più per sentirsi attivi, un confronto anche minimo con gli altri, che non diventi fastidioso, che non diventi un dovere.. per stare meglio in certi casi non bisogna mica sentirsi sbagliati

per stare meglio in certi casi non bisogna mica sentirsi sbagliati
bernardosoares


Oh Bernardone! questa si che è bella... Hai detto una cosa saggia. Per stare meglio...ecco è questo il punto. Non tutti sanno di voler stare meglio.- Non tutti vogliono stare meglio. Sentirsi sbagliati e procrastinare (e anche peggiorare a volte) copre proprio lo stare meglio. Infatti non c'è nulla di male nella solitudine....Non sempre è sbagliata, ma sai una cosa? Bisogna farne l'esperienza...E per non stare soli ci inventiamo di tutto...fino a peggiorarne anche!!!

Viola, non so se ti ho capito del tutto...
tu prima parlavi di "prendere coscienza del proprio male" e "scegliere di volersi curare"
è chiaro che se ci si sente sbagliati si sta male, è proprio questo che dicevo, la prima cosa da fare per non avere brutte cadute emotive è proprio conservare l'autostima, smettere di credere di essere nel torto, di sentirsi "malati", accettare la propria solitudine in un certo grado, vederla anche come una scelta, come parte di se stessi, e non solo come costrizione. è la dipendenza emotiva che ci frega e ci fa spesso illudere e stare ancora più male. ma per "stare meglio" non serve la dipendenza da qualcosa, bisogna saper essere equlibrati, io sono un po' misantropo in effetti, più che avere qualche complesso di inferiorità al contrario sento di annoiarmi con la gente..ma d'altro canto so bene che un qualche contatto/confronto sia importante per migliorare la mia situazione, è che ancora non ho capito che tipo di confronto debba essere, non è un problema di timidezza, per me si comunica fin troppo, il problema è che si comunica male, non sento calore umano, forse è il modo con cui si comunica che non va, lo trovo vacuo, non so spiegare granchè..
comunque: leggendo questo forum ho sempre notato il desiderio di (quasi) tutti di stare meglio...se la mettiamo in questi termini astratti, chiunque vuole star meglio..ma alcuni non sacco come fare, alcuni si disperano, alcuni lo sanno ma non ci riescono, alcuni sono rassegnati, ognuno insomma la vive diversamente, chi con crisi emotive chi invece con indifferenza (come me), chi con momenti di speranza, ecc. quello che volevo puntualizzare è che non sempre ci si sente sbagliati, a volte semplicemente ci si sente se stessi, anche con orgoglio, e si vorrebbe essere solo più propositivi, anche più compresi probabilmente, confermati dagli altri, anche se non si sa con quali modalità. poi è chiaro che chi sta molto male ha bisogno di farmaci, terapie ecc.. perchè senza equilibrio non si va da nessuna parte.. però anche con l'equilibrio interiore si può essere lo stesso (volontariamente) soli e provare disagio, mi pare il caso della ragazza che ha aperto il topic, che invidio anche un po' perchè le piace andare in giro e osservare, abitudine che ultimamente ho perso un po', mi fa lo stesso effetto dello stare con gli altri, non riesco a "comunicare" con le cose e le immagini, forse sono troppo esigente... non so se avete presente "la nausea" di sartre, è qualcosa di simile..

... la mia solitudine, non la cambierei
con nessuna para-compagnia al mondo, avendo sperimentato fidanzamenti e
convivenza, vissuti con entusiasmo e curiosità ma finiti con la
consapevolezza che "sola è bello". Mi sto curando con discreti
risultati una depressione e, sovente, mi capita di guardarmi intorno ed
immaginare la mia vita se avessi fatto scelte diverse. Mi chiedo se
sono sola perchè non ho voluto o se davvero non ho potuto. Guardo le
coppie che conosco e mi domando "ma al posto di lei, sarei altrettanto
felice o no? e lei, è davvero felice o finge?". Sabato e domenica sono i giorni della disperazione, vorrei piovesse per non essere costretta a rinunciare ad uscire ma poi mi forzo e lo faccio lo stesso. E vedo le coppie finto-felici e mi chiedo se la felicità vera esiste o se somiglia a questa solitudine con cane. E la mia depressione, da dove arriva? E' legata all'addio detto troppe volte? Ho lottato tanto per stare da sola, non appartengo a niente e a nessuno, ne è valsa la pena?

ma si deve per forza appartenere a qualcuno per stare bene? far coppia fissa? perchè tutta questa fretta di seguire l'esempio delle tua amiche? se non sbaglio lavori (hai detto di avere colleghe), ti servirebbero probabilmente amicizie migliori (hai detto che sono superficiali), ma comunque esci, ti tieni impegnata..cosa ti vieta di continuare così, sperimentando nel tempo altre esperienze, cosa ti vieta di aspettare relazioni umane migliori invece di accontentarti di quello che c'è in giro per paura di rimanere sola?

da quello che scrivi si deduce che il proverbio "meglio soli che male accompagnati " e' ancora valido.
Ed anche io mi trovo daccordo, in quanto le limitazioni che esigono i rapporti insoddisfacenti sono pesanti da sopportare.
Stare da soli permette di poter decidere sempre in ogni occasione, vantaggio non da poco, considerando che stare in compagnia , non e' sempre possibile.
Poi pero' c'e' il rovescio della medaglia.
Se da un lato se ne apprezzano i vantaggi che offre lo stare da soli, si affacciano con tutta la loro esigenza altri bisogni che reclamano di essere soddisfatti.
Stare da soli , non si possono soddisfare alcuni bisogni che possono considerarsi primari: il bisogno di appartenenza, il bisogno di riconoscimento,la condivisione, la sessualita'.
La non soddisfazione di questi bisogni crea uno stato di disagio , piu' o meno accentuato , a seconda della necessita' personale.
E allora ci si chiede : in quale modo trovare un compromesso , dato che sono ben presenti i vantaggi che offre lo stare in compagnia, ma allo stesso tempo non si vuole rinunciare ai vantaggi che offre la solitudine.

Alfredo

Mah!!!!!!!!!!
Diletta, come puoi affermare di vedere delle coppie che fingono la felicità!?!!
L'impressione che mi dai da quanto hai scritto e di una donna che tende a ristagnare in abitudini che portano solo alla solitudine.
E' ovvio che la vita di coppia non sempre è gioiosa, insomma dopo qualche anno le cose tendono a trasformarsi, ma non sempre sono peggiori, sono solo differenti dall'inzio.
Naturale nella convivenza è anche doversi sacrificare e sopportare le diversità' di comportamento del nostro partner, che spesso etichettimo con l'attributo di difetto.
Il bello sta proprio nell'accettare quelle diversità che rendono la vita meno scontata.
Lo so che non posso ridurre in poche righe temi delicati come questi, però cerchiamo di creare dei presupposti positivi alle nostre situazioni, in questo modo ci diamo delle possibilità.

Addii, inganni, delusioni non devono allontanarci dal desiderio di riprovarci, magari stando più attenti.
Diletta una passoincella estiva senza pretese, non sarebbe mica una brutta cosa.
Poi, per sempre, è un concetto che non ha più senso in questo nostro mondo, anche se è il sogno di molti.

Un ultima cosa, quando scrivi amo la mia solitudine, ti contraddici con il problema che hai esposto.
Se ami la tua indipendenza non puoi lamentarti di sentirti sola.

Diletta devi imparare l'arte del compromesso.

In quanto al dovere:
La dignità del dovere non ha che fare col godimento della vita; il dovere ha la sua legge speciale, e anche il suo speciale tribunale; e se anche si volessero confondere l’una con l’altro per porgerli mescolati come una medicina all’anima ammalata, essi tuttavia si separerebbero subito da sé; e se non facessero ciò, la prima non agirebbe punto, ma, se anche la vita fisica ne guadagnasse qualche forza, la vita morale scomparirebbe senza rimedio.

Suggestione@hotmail.it

Trasgredire?

Scusa, non intendevo questo.

Forse una bella e sincera amicizia è meglio di tutto, indifferente il sesso, purchè sia vera.

;-)

che si stanno affacciando alla tua mente i tarli del rimorso, per aver lasciato perdere occasioni che ora pensi ti avrebbero procurato quella tanto agogniata stabilita', se le avessi sapute trattenere e che ora ti rimane difficile ritrovarne .
E , forse per far tacere questo dispiacere , cerchi di convincerti di vedere le coppie che incontri come pseudorapporti , infelici.
E forse ti aspetti che lo siano anche di piu'- infelici, cosi da convincerti che forse non hai perso niente.
Io , per questo motivo ho sofferto tanto e questa ferita quasi rimarginata, non mi procura quella sofferenza dei momenti bui.
Purtroppo tutto questo appartiene al passato e condiziona il presente, ma sia che fosse andato bene o male , in quei momenti si e' deciso cosi' , perche' la mente diceva cosi'.

Ma ora c'e' il fututo, tutto da riscrivere e come dice Battiato nella canzone " la stagione dell'amore" , "un'altro entusiasmo ti fara' pulsare il cuore , nuove possibilita' , per conoscersi....." possono darti l'energia per affrontare la tua esistenza .

Ti chiedo scusa se ho frainteso i tuoi pensieri o abbia offeso la tua sensibilita'

http://it.youtube.com/watch?v=xyLeskm4s5Q

Alfredo

Non mi hai ofeso, Alfredo, sono io che mi soon spiegata male. Comunque non mi piace vedere o immaginare l'infelicità negli altri. E' che ho il tempo per osservare, con attenzione, e ti assicuro che di infelicità, in giro ce n'è tanta. Insieme a tanta insoddisfazione. Si nascondono bene ma ci sono. Buona serata.

Ciao Diletta, ma la tua è nevrosi o depressione? Insomma, qual'è la diagnosi...E' fondamentale questo punto non credi? Raccontaci anche questo di te... ciao

Viola, hai scritto contemporaneamente a me. Il mio messaggio è andato a farsi benedire (era di una certa lunghezza ed impegnativo).
Diletta, solitudine è essere soli non per scelta.
Io sono Stefano, se vuoi, se puoi e se te la senti: stefanostarano@libero.it
Amen