Disperata e sola

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Messaggio  francesca Dom Giu 13, 2010 7:33 pm

Salve a tutti, arrivo a questo forum per il bisogno di poter condividere con qualcuno che possa capirmi.
la mia storia è lunga, non ho avuto una infanzia felice. Da bambina mi rifugiavo in un mondo di sogni per sfuggire una realtà che mi angosciava. Poi ho tirato fuori la rabbia ed è diventata lei il mio baluardo a proteggere quella bambina sola contro la crudeltà.
E' difficile raccontare ora tutta una vita ... ora che mi sembra che la mia vita non abbia più alcun senso ne alcuna speranza. Ho 43 anni e mi sono sempre presa cura di mia madre, la donna debole, mentre cercavo piena di rabbia a folli speranza di trovare una strada per guarire da un vuoto dentro da un desiderio profondo di appartenere a qualcosa di essere parte di qualcosa e amata. Ora mia madre ha preso la reversibilità di mio padre che è morto e mi ha lasciata sola e con un handicap visivo.
Ho sperimentato tante cose ... ho amato e sono stata delusa ... ho cercato quel fuoco quel nucleo familiare che non avevo in altri rapporti, in amicizie profonde in un amore ... ma il mondo mi è crollato addosso. sette anni fa sono inziati gli attacchi di ansia, non riuscivo nemmeno a pensare di andare al lavoro, poi un passo alla volta sono migliorata, sono riuscita a vivere forse non la migliori delle vite ma vivevo. Ho una sola amica che abita ad 800 km da me e sempre sette anni fa scelsi di volere altre amicizie altri tradimenti altri miei fallimenti.
Dopo una seduta da un soteopata si è scatenato l'inferno, langoscia la disperazione il pensiero che la mia vita è tutta un fallimento e che non riucirò mai a fare e costruire nulla di buono.
Sono giorni terribili in cui guardo alla mia vita e vedo solo fallimento e depressione.
Nell'ultimo anno sono stata sotto deniban per la cura delle cefalee croniche e questo mi ha aiutato, un mese fa ho deciso di interrompere la terapia.
sono disperata e mi vergogno così tanto.
Mi sembra che tutti vivono felici e io mi sento così diversa mi sono sempre sentita diversa.
Mi sembra che in questo mondo non ci sia un posto per me.
forse devo solo mettermi sotto psicofarmaci a vita e questa sarebbe l'ennesimo fallimento il non essere stata capace e abbastanza forte da vincere la depressione.
forse dovrei tornare int erapia ma mi rifiuto, ne ho fatte di almeno tre tipi e non sono servite a molto tranne forse l'utlima per uscire dagli attacchi di ansia.
il mondo mi spaventa
penso che vivendo sola nessuno mi vorrà mai più bene e sarò così una depressa solitaria che qualcuno avvicinerà per pena.
una di quelle persone a cui i volontari prestano qualche ora, incapaci di vivere e costruirsi una vita e relazioni sane.
una fallita
sono qui sperando di trovare qualcuno con cui non dovermi vergognare, qualcuno che sa di cosa parlo, che capisce, sono qui perchè le persone felici mi sembrano così lontane e la felicità mi sembra che non potrà appartenermi mai e vorrei trovare voci amiche che sanno cosa sente un cuore che si sente diverso che soffre e che non sa quale è il suo posto in questo mondo, un cuore che è nato nella sofferenza senza nessuna colpa eppure mille colpe si è sentito e si sente. un cuore solo
questo spero ...
le persone intorno a me parlano e io fingo per non leggere la pietà nei loro occhi
ma qui non fingo qui sono solo io
disperata sola confusa

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Messaggio  Pavely Dom Giu 13, 2010 9:46 pm

Sono le 9 e 26 e passo dal forum.

Semplicemente, ci sono e, da Roma, ti mando un forte abbraccio.

Il tuo post, la tua lettera, mi ha colpito immensamente e le sue parole rimangono in questa sera, come cenere di un fuoco che è divampato velocemente.

Dire qualcosa che rassicurarti, qualcosa di sensato, qualcosa... semplicemente... non è possibile. Sono un uomo. Non ho quell'intelligenza dei sentimenti tale essere capace di starti vicino.

Allora, vorrei condividere con te, solo questo tempo. Ti prego: non leggere solamente le mie parole. Cerchiamo, assieme, per un attimo, una vicinanza. Una vicinanza fatta di silenzio... una vicinanza fatta di parole non dette (e non scritte).

Ciò che posso dirti è questo... la Depressione è Dolore. E' Buio. Pure... per una magia che non ho mai compreso è nel Buio che brillano le stelle. Mi ripeto... sento il bisogno di farlo. E' nel buio che brillano le stelle. Nella notte. Osserviamo bene questo: la Notte, un sentimento che può essere il Dolore, può essere qualcosa di diverso: l'Amore.

L'Amore si nutre di Notti.

L'Amore, che noi leghiamo alla Felicità, nella sua natura più intima, è fatto della stessa materia del Dolore.

L'Amore, ecco, è qualcosa che si può vedere nelle notti più scure della nostra vita. Solo chi ha sofferto, ama. Solo chi ha sofferto, può capire l'Amore.

Ad esempio, un poeta inglese del cinquecento, una volta scrisse questo: "Non c'è parola sull'Amore più vera, di quella parola che un Amante sente nella sua anima, accanto al Riposo eterno della sua Amata".

La vera essenza dell'Amore, infatti, si sente, sulla pelle, quando abbiamo perso questa nostra Ricchezza.

L'Amore è una ricchezza che inebria... è una manciata di Smeraldi e di Turchesi su di un velluto nero.

Dunque: non odiare il tuo dolore.

Non odiare la S c e n o g r a f i a dell'Amore.

L'idea che tu hai, che l'Amore si nutra solo di Felicità e di Gioia, credimi, non è vera. L'Amore, l'Amore vero, nasce nel Dolore.

Lo capì bene Dio quando disse ad Evah: "Tu partorirai nel Dolore".

(Il Parto è la forma più pura d'Amore).

...

Francesca: non è la mancanza d'amore che ti fà soffrire.

La tua condizione, infatti, è tale e quale migliaia di altri uomini e donne... e tu, sì, ne sono convinto, tu, sai amare.

Ma il problema, è che la Depressione nasce da due Fonti.

Quali?

Io credo, fermamente, che la Depressione nasca dall'Intolleranza e dal Giudizio.

Con Intolleranza intendo una Critica interiore. Con Giudizio intendo una Critica esteriorizzata.

Ciò che ti fà soffrire, allora, (ne sono fermamente convinto) non è il fatto che tu non sia capace di amare... o il tuo passato, o i temi d'Amore.

Ciò che ti fà soffrire... e quì te lo chiedo... potrebbe essere la tua Intolleranza?

Intolleranza di tua madre, per l'esattezza?

Potrebbe essere che nel tuo intimo tu g i u d i c h i e tu c o n d a n n i tua mamma?

Tu scrivi che tua mamma ha preso la pensione di reversibilità di tuo papà. Io sono convinto che tu reputi questo fatto ingiusto.

E sono convinto che tu giudichi tua mamma c o l p e v o l e di questo.

Giudichi questo una violenza del mondo verso di te.

Posso sbagliare... o Dio mio se posso sbagliare...

Però, in questa caldissima sera di Giugno... nello starti vicino... con tutta la forza di cui sono capace... con tutto l'amore di cui sono capace... vorrei dirti questo: non permettere che la vita, che l'e s i s t e n z a di tua mamma ti schiacci come è accaduto in passato.

Non giudicare tua mamma.

Non criticarla.

Ricorda questo: ogni condanna, implica una P e n a.

E come scriveva Del Bono, negli anni trenta, la Pena è una "Misura del dolore".

Dolore.

Sofferenza.

Il Dolore è creato dal Giudizio di condanna.

Siamo noi a creare il Dolore attraverso le nostre critiche, i nostri giudizi, le nostre condanne.

E quando, una volta condannato chi ci è vicino, non possiamo a g i r e questa Punizione, questa stessa Punizione si rivolge contro di noi.

Chi condanna, infatti, crea una Punizione.

E quando il Condannato sfugge a questa legge, la Punizione si riversa su chi ha emesso la Sentenza.

E' quello che in psicologia si chiama Senso di colpa.

Francesca...

In questa sera di Giugno, in questa Roma così calda... ti dico questo: non desiderare di Punire tua mamma.

Non desiderare di Punire nessuno.

Immagino di stringere le tue mani nelle mie.

E' solo questo il problema... credimi.

(Solo questo).
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Messaggio  mmm Lun Giu 14, 2010 12:22 am

Francesca,

la vita è dura e la depressione ti fa ricordare quasi esclusivamente le parti peggiori.

Winston Churchill disse: se stai camminando attraverso l'inferno, continua a camminare.

non mollare, fatti coraggio, arriverà il giorno!

incontrerai una persona con cui stare bene, ma non se te ne rimani nel tuo angolo chiusa a piangere.

sfrutta bene le ore di sonno per rigenerare le energie, e cerca di sfruttare, per quanto possibile, le ore di veglia .vai dove puoi incontrare altre persone che ti possando andare a genio.

in bocca al lupo!

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Messaggio  francesca Lun Giu 14, 2010 2:31 pm

Caro Pavely,
intanto grazie per aver risposto.
ieri sera ho letto fra lacrime di commozione.
Sei stato una luce nel buio di questa notte. Ieri sera ero troppo triste per risponderti.
In quello che dici c'è del vero e lo hai colto anche nelle poche parole.
Vorrei solo che ora scomparisse questa maledetta angoscia, questo assurdo pensiero di sentirmi persa senza nessuno accanto, questa insensatezza di vita. Due domeniche fa l'istinto al suicidio sembrava così forte .. al di là di ogni mia ragionevolezza, perchè io voglio vivere ... ma non così non preda di una angoscia che ho il terrore di non controllare. ore mi faccio mille domande soprattutto su cosa fare.
Voglio regalare uan vita diversa alla bambina che sono stata voglio vederla vivere.
Grazie Pavely. grazie davvero, ho sentito le tue mani sulle mie e il tuo animo che capiva ...
Francesca

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Messaggio  Pavely Lun Giu 14, 2010 8:27 pm

Ciò che vorrei dirti, in questa sera, è solo questo...

Non sei stata una bambina.

Dentro di te, sarai sempre una bambina bellissima.

Smile
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Messaggio  mmm Lun Giu 14, 2010 10:54 pm

oh pave' hai fatto colpo :-P

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Messaggio  anthea Mer Giu 16, 2010 9:13 am

Se la solitudine non è una scelta, penso sia la peggiore delle situazioni e mi spiace davvero perchè sento la tua sofferenza a cui sollievo non son capace di dare.
Hai un handicap visivo, ma non specifichi se lo ritieni la causa del tuo isolamento e di che gravità sia.
Hai provato e riprovato a costruire relazioni soddisfacenti e ti sei trovata delusa; ora sei stanca. E' veramente normale che sia così.
Una ricetta non esiste. Ti posso solamente dire che, quando stiamo male, vediamo gli altri che fanno la loro vita, che sorridono felici e ci pare di essere gli unici isolati a soffrire per conto nostro. In realtà se ci fermiamo a parlare con loro, alla fine scopriamo che questa perfezione è una facciata.
Quando ho iniziato a parlare di qualche mio problema, mi sono sentita rispondere spesso: l'anno scorso, anch'io... se sapessi cosa mi è successo... ecc.
Ognuno aveva sofferenze da raccontare, vissute in silenzio o no, di ogni tipo e genere. Non so quanti anni tu abbia, io ne ho 40 e fra quelle della mia età sono veramente pochissime quelle che non hanno nessuna patologia, che non hanno sofferto per una separazione o che non abbiano sperimentato il dolore di una perdita importante in famiglia.

Quindi in questo non devi sentirti isolata; sei umana come tutti gli altri che ti circondano. Se senti la necessità di avere qualcuno accanto, non stancarti di provare. Ma non credere che avere l'amore o una grande amicizia ti metta al riparo dalle sofferenze. Spesso i legami forti sono forti anche nel provocarlo il dolore. Quello che voglio dire è che penso sia primario per te fare qualcosa per il tuo piacere senza darti sempre uno scopo da raggiungere. Forse hai bisogno di leggerezza. Di vivere un rapporto od una situazione senza pensare troppo al domani. Fare cose che ti piacciono con persone che possono condividere con te quel momento e che non necessariamente devono diventare a tutti i costi più di quel che sono all'inizio. Crearsi troppe aspettative rende difficile sentirsi soddisfatti; se invece partiamo con poco possiamo meravigliarci ed essere felici di ogni piccola cosa in più che ci viene regalata.

Queste cose le ho buttate lì senza conoscerti minimamente e forse ho toppato di brutto... ho risposto in base a ciò che ho recepito dal tuo discorso.

Un'altra riflessione rappresentano le cure che fai. I mal di testa sono debilitanti e hai fatto bene a curarti. Non credo altrettanto a smettere così per conto tuo. Non credo nel fai da te se non dopo anni e anni di pratica.
Per le terapie altrettanto. A volte troviamo subito chi ci azzecca la cura e altre volte dobbiamo girare il mondo. Non bisogna però stancarsi di tentare e cambiare finchè non stiamo meglio.
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Messaggio  francesca Sab Giu 19, 2010 4:27 pm

Prima di tutto grazie delle vostre risposte. Tutte in ogni modo speciali, perchè mi avete dedicato un istante della vostra vita e in momenti come questo tutto diventa prezioso.
In molte cose hai ragione Anthea.
La mia crisi è stata scatenata da una seduta di un osteopata che di sua inziativa mi ha "aperto i canali del cuore" e io sono finita nell'inferno rivivendo tutti i dolori della mia vita e precipitando in una angoscia mai provata.
Prima di questo intervento non viveno una vita "perfetta" ma ero serena, consapevole delle molte cose a cui avevo detto per ora no e con un desiderio inziale di riaprirmi al mondo.Anche se ora mi sembra di aver sempre e solo vissuto di depressione, in realtà ho avuto grandi dolori ma anche anni di gioia e di amore, amore di amicizia e amore di uomini. Ora però tutto sembra così confuso e tutto quello che riesco a vedere è l'immenso fallimento della mia esistenza.
Vorrei davvero poter dire moltre altre cose, ma continuo a scrivere e cancellare come se le parole non trovassero ancora una loro strada.
Ho sbagliato ad interrompere da sola in denibam, non sono terapie che si decidono con leggerezza.
Se non altro ora ne sono consapevole e forse avevo preso la terapia con leggerezza.
Spero di scrivere ancora e di condividere un miglioramento ulteriore o meglio ancora un ristabilimento della mia serenità, anche fatta di piccolissime cose.
Grazie di tenere attivo questo forum, grazie di esserci stati.
Grazie davvero
e un grazie speciale a Pavely
Francesca

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Messaggio  Death_in_June Sab Giu 19, 2010 5:40 pm

Cara Francesca, mi sono iscritta da poco e sento di voler provare a consigliarti...per quanto possa fare...perchè nelle tue parole ho ritrovato molto di me stessa...
Sentirsi sole, alle prese con un mondo che non ci appartiene è una continua lotta che molto spesso nelle varie battaglia ci vede molte volte apparentemente perdenti....Anche io riguardandomi indietro vedo gli anni passati come felici e davvero mi sento una stupido quando mi arrovellavo inutilmente per faccende che rispetto ora erano delle grandi castronate...

Vivere è difficilissimo.. sopratutto quando si è dotati di una sensibilità particolare che delle volte ci mostra il vero carattere della vita.

Una cosa che ho imparato è che reprimere le emozioni è ancora peggio...se avevvi imparato a sfogare la mia ira e la mia rabbia nei confronti della vita forse oggi sarei una persona più serena e consapevole...Mi dico sempre che se all'epoca ho preso delle decisioni è perchè ne ero fortemente convinta anche se magari col tempo non hanno dato il risultato sperato...

Una cosa che mi sta aiutando è cercare un lato positivo nella mia routine quotidiana.. che siano un tramonto suggestivo, o il profumo di un fiore... mi aggrappo a quelli piccoli raggi luminosi per non cadere nell'autommiserazione più buia.. per cui vedrai che riuscirai a risalire la china, ne sono sicura.

Un abbraccio

Elvira pig
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Messaggio  Pavely Sab Giu 19, 2010 6:25 pm

Un abbraccio Francesca...

Smile
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Messaggio  francesca Dom Giu 20, 2010 5:00 pm

Magari guardate la partita, oggi è stata una giornata media poi d'un tratto l'ansia.
Proprio non riesco ad accettare di vivere sola senza un obiettivo.
Posso chiedervi se qualcuno di voi s è mai vergonato di quello che gli succede, di essere depressi o di sentirsi falliti per le ricadute?
Francesca

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Messaggio  Pavely Dom Giu 20, 2010 6:19 pm

Molte volte Francesca.

Spesso, chi è depresso... non ha un senso della vita.

Ciò che so, però, è che occorre fare un passo indietro ecco.

In cosa consiste la v i t a?

Principalmente, credo, in due cose... la prima possiamo chiamarla "lavorare".

La seconda possiamo chiamarla "socializzare".

In realtà, sia lavorare che socializzare, sono lo stesso identico comportamento. Ma nel primo caso, semplicemente, riceviamo dei soldi.

Nel lavorare-socializzare siamo di fronte ad un problema.

Mi spiego: molte volte facciamo cose per cui non siamo portati.

Così come ci sono persone che fanno lavori f r u s t r a n t i, così ci sono persone che hanno amicizie o amori f r u s t r a n t i.

Amicizie o amori sbagliati.

Come si hanno lavori sbagliati.

Oggi, 20 giugno, penso che nella vita dobbiamo capire cosa sappiamo fare b e n e.

E farlo, semplicemente.

Spesso, la Depressione nasce dal fatto che facciamo cose che non s a p p i a m o fare.

Le facciamo male.

Stiamo male dentro... (penso ad una persona che fa un lavoro che odia... ad esempio).

Con il risultato che ci spegniamo.

Ma ci spegniamo perché ci ostiniamo su di una strada che non è la nostra.

...

Francesca: possiamo cambiare strada.

Sì.

Di più: dobbiamo cambiare strada.

Ed il problema è, appunto, questo: capire in cosa siamo portati.

Oggi, penso che la Depressione è, spesso, una questione di Orientamento della vita.
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