Post depressione, ricostruire i rapporti.

È il mio primo post qui, mi chiamo Gianluca e ho 21 anni.

Da poco sono riuscito ad andare da un medico, e a fare presente il mio problema ai miei genitori, dopo che per la seconda volta in un anno mi sono completamente allontanato da amici/ragazza a causa della depressione. Per me è veramente faticoso ricostruire i rapporti interpersonali dopo queste crisi depressive, ovviamente lo è per tutti, però anche quando sono al 100%, o comunque in una fase non troppo limitante della malattia, per me è piuttosto difficile avvicinare nuove persone e allacciare nuovi rapporti. Questo non mi giova per niente, perché aldilà delle medicine e degli sforzi, sono profondamente convinto che trovare un proprio equilibrio e fare delle amicizie siano componenti essenziali della "terapia", perché la terapia è anche come si vive. Qualcuno di voi ha problemi simili? Volevo solo sapere se avete fatto della psicoterapia, e se può essere un valido aiuto. So bene che non esistono i miracoli, e che senza applicazione non si risolve niente, però vi chiedo semplicemente se qualcuno si sentirebbe di consigliarmela o meno.

Dimenticavo, buon anno a tutti

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Non sei il solo, spero almeno di poter provare una via alternativa

Luca76 ha scritto:Con la persona giusta, farei volentieri terapia tutta la vita.
Purtroppo per problemi economici ho dovuto sospendere, ma mi accorgo che i farmaci, nel mio caso, da soli non bastano.

il mio psichiatra dice che gli studi affermano che i risultati migliori si ottengono con farmaci e psicoterapia.

in passato inoltre mi raccontò che quei pazienti che hanno un ricovero in clinica per depressione e poi quando sono rimessi dalla clinica non frequentano più un psichiatra / terapeuta hanno probabilità molto maggiore di fare una ricaduta ed avere un altri ricovero in clinica di quelli che vengono seguiti ancora da un terapeuta dopo che hanno lasciato la clinica.

A me la psicoterapia è stata utilissima.

Se trovi uno psicoterapeuta di cui ti fidi, per la mia esperienza è senz'altro consigliabile.

merla ha scritto:A me la psicoterapia è stata utilissima.

Se trovi uno psicoterapeuta di cui ti fidi, per la mia esperienza è senz'altro consigliabile.

Mi introduco per chiedere.
La psicoterapia è una volta a settimana giusto?
ma non è un pò pochino diciamo???...

Io sono contrario all'uso di farmaci, però vorrei sapere da voi se ritenete la psicoterapia
una via d'uscita anche se attuata senza un parallelo farmacologico.

Io ho fatto terapia settimanalmente, quindicinalmente e, in certi periodi, due volte alla settimana. Il mio compagno per un lungo periodo ha avuto due colloqui alla settimana, anche perché lui ha dismesso i farmaci piuttosto rapidamente ed effettivamente un grosso supporto gli serviva.
In ogni caso la mia esperienza personale è che ogni quindici giorni è un po' dispersiva perché magari tra un colloquio e l'altro accadono molte cose e quindi poi la seduta si rivela un colloquio di cronaca che prende la maggior parte del tempo, però ho anche notato che due volte alla settimana può diventare molto pesante: magari la terapia va veloce, si riesce a fare tanti cambiamenti e però i cambiamenti e gli insight richiedono molta energia che uno deve togliere dalla propria quotidianità, vale a dire lavoro, affetti, impegni. Per me che faccio un lavoro autonomo e quindi sono l'unica responsabile della gestione del tempo, del rispetto delle scadenze ecc. ecc. è stato un problema in certi periodi.

Per la seconda domanda: la mia esperienza e quella di molte persone che conosco più o meno da vicino è che in sé con i farmaci non si guarisce. I farmaci sicuramente sono d'aiuto per mantenere un certo grado di benessere che permette di vivere, lavorare, ecc. ecc. in modo da non andare incontro a conseguenze peggiori come può essere la perdita del lavoro o una separazione o studi che vanno troppo a rilento. Ci sono anche sicuramente dei casi in cui i farmaci possono aiutare a superare da soli certi periodi di malessere con una causa precisa o collegata a un evento, penso magari a depressioni post partum o magari all'elaborazione di un lutto che si a un certo punto di sblocca.

Credo però che dalla depressione si esca solo con un profondo lavoro su e cambiamento di se stessi, che in genere si identifica con la psicoterapia, ma sicuramente ci sono anche altre strade possibili. Mi sono rivolta per la prima volta a un medico una decina di anni fa, dopo un po' ho iniziato a prendere psicofarmaci perché ero sempre stanca, non dormivo più, ero sempre triste, sempre stanca ecc. ecc. Ogni volta che ho provato a dismettere i farmaci, scalandoli, tempo due mesi massimo ho avuto una ricaduta, con insonnia ecc. ecc. e ansia a livelli ingestibili e solo con i cambiamenti su me stessa e sulla mia vita che ho introdotto con la psicoterapia da un anno e mezzo riesco a stare senza farmaci (il che ha reso anche la psicoterapia più efficace).
Tanto per elencare alcuni effetti pratici e verificabili, a parte il mio generico benessere: non ho più avuto problemi di insonnia, ho smesso di fare tutta una serie di gesti "distruttivi", riesco a gestire il mio lavoro senza tour de force notturni (che prima erano la norma), ho perso 20 kg in un anno e mezzo (in parte presi a causa degli psicofarmaci), ho ricucito la relazione con il mio compagno, sto riuscendo ad avere un minimo di rapporto con mia madre, ho ripreso a fare sport e sto smettendo di fumare (con la sigaretta elettronica per ora, ma cmq per me è un grande cambiamento). Non è poco, anche in considerazione del fatto che per decorso e predisposizione (ho non pochi casi di disagio psichico in famiglia tra cui mamma alcolista e nonna cronicamente depressa, morta suicida) i medici in linea di massima mi avevano prospettato farmaci a vita.
Il mio compagno che nella vita ha preso più farmaci di me ed ha avuto episodi acuti più forti dei miei, una volta trovato il terapeuta giusto, ha fatto cambiamenti impressionanti in un tempo ancora inferiore.

In ogni caso, tieni presente che la terapia la fai tu e tutti i cambiamenti li metti in atto solo tu e solo nella direzione che sceglierai. Per me il terapeuta è stato fondamentale perché è difficile abbandonare certi meccanismi di difesa senza sapere a cosa andrai incontro e quindi confidare nel terapeuta o nel gruppo che ti supporta è molto utile per innescare il cambiamento. Anche perché io conoscevo quei meccanismi di difesa e non altri, quindi è stato un salto nel buio che sono riuscita a fare quando la terapia è arrivata a un punto tale per cui io la percepivo come un vero sostegno.

Insomma, chiedi chiarimenti al tuo terapeuta se avessi dei dubbi, ma insisti.