Come comportarsi con un depresso

Salve a tutti, mi chiamo alessandro e sono nuovo del forum. Vi scrivo perchè penso che mia moglie sia depressa e incomincio a preoccuparmi. Ci siamo sposati da poco, e dopo un mese circa dal matrimonio ho incominciato a notare dei continui sbalzi d'umore tanto che preoccupato anche dal fatto che scoppiava a piangere senza motivo ed era diventata apatica e priva di interessi l'ho portata dallo psichiatra che le ha prescritto il Valdoxan. Questo è successo ieri e il farmaco ancora non l'ha preso. Oggi però ha perso la testa a lavoro e adesso vuole semplicemente andarsene e lasciare tutto. Io sono contrario a tutto ciò sopratutto perchè gia afesso non ha una vita sociale, se lasciasse anche il lavoro passerebbe tutte le giornate a dormire sul divano e la sua situazione peggiorerebbe. Come mi posso comportare? è meglio che lasci il lavoro per concentrarsi di più su se stessa oppure sarebbe più opportuno cercare di convincerla a rimanere finchè le cure mediche non hanno effetto e possa lavorare con animo più leggero? Ogni volta che le chiedo di uscire non ne vuole sapere... devo essere più incisivo e cercare in tutti i modi di portarla fuori? ho paura di un suo rifiuto totale che porterebbe solo ad una sua ulteriore chiusura ( è gia successo in passato).... fatemi sapere, ho bidogno di una mano e mi sento del tutto spiazzato, non so cosa fare.

Alessandro

Ciao Alessandro,

il fatto, e lo psichiatra sarà stato chiaro in merito, è che le cure non hanno effetti immediato e ci vuole in genere qualche settimana prima di vedere dei cambiamenti. Quindi adesso tocca portare un po' di pazienza.

Per starle vicino l'importante è che tu non ti faccia prendere dall'ansia nel vedere che sta male altrimenti finisci che poi t'ammali anche tu.
Per il lavoro forse, visto che è già stata dal medico, non potrebbe mettersi per qualche giorno in mutua per il momento? Magari in questo momento sta male e il lavoro è una pressione eccessiva, però mollare tutto non è l'unica alternativa e magari sarebbe meglio decidere una volta raggiunta una maggior serenità.

Secondo me fai bene a proporle di uscire, ma non faresti altrettanto bene a insistere. Lascia che faccia come si sente, senza farle pressioni maggiori. MAgari in un altro momento sarebbe il caso di spronarla anche in modo un po' fermo, però adesso ha appena iniziato la cura.

Aveva già sofferto di depressione?

Ciao Merla,
Inanzitutto ti ringrazio per i consigli che mi hai dato nel precedente messaggio, cercherò di metterli in pratica nel migliore dei modi. Non ha mai sofferto di depressione prima, o quanto meno non è mai stata diagnosticata in precedenza ma sono convinto che oramai siano anni che sia un po depressa e solo nell'ultimo anno la situazione si è aggravata ulteriormente. Sono veramente spaesato, non so come comportami... ieri abbiamo discusso di un possibile ritorno a lavoro tra un mese ma lei non ne vuole proprio sentire parlare, tanto che abbiamo litigato. Oggi poi le ho chiesto se poteva aiutarmi nei lavori di casa visto che dovevo uscire per fare delle commissioni, e lei mi ha risposto che non ha preso un mese di ferie per mettersi a lavorare a casa... poi abbiamo litigato e ha tirato per terra sulla moquette una tazza piena di the e si è chiusa in camera da letto..... secondo te devo lasciarla totalmente a riposare oppure devo spingere un po affinchè non passi le sue giornate seduta sul divano a guardare la tv o a giocare col computer? Ora che ha deciso di lasciare il lavoro siamo stretti coi soldi e io sono più che disposto a prendermi sulle spalle l'economia della famiglia ma non posso occuparmi pure della casa e di tutto il resto.... non voglio sembrare egoista, ma non penso sia giusto che io lavori per lei, sono disposto a lavorare per noi, ma se io devo fare tutto e lei sta solo a casa a grattarsi la pancia non ci sto.... depressione o no.... sbaglio? devo aspettare che gli antidepressivi abbiano maggiore effetto?

grazie
Sandro

merla ha scritto:Ciao Alessandro,

il fatto, e lo psichiatra sarà stato chiaro in merito, è che le cure non hanno effetti immediato e ci vuole in genere qualche settimana prima di vedere dei cambiamenti. Quindi adesso tocca portare un po' di pazienza.

Per starle vicino l'importante è che tu non ti faccia prendere dall'ansia nel vedere che sta male altrimenti finisci che poi t'ammali anche tu.
Per il lavoro forse, visto che è già stata dal medico, non potrebbe mettersi per qualche giorno in mutua per il momento? Magari in questo momento sta male e il lavoro è una pressione eccessiva, però mollare tutto non è l'unica alternativa e magari sarebbe meglio decidere una volta raggiunta una maggior serenità.

Secondo me fai bene a proporle di uscire, ma non faresti altrettanto bene a insistere. Lascia che faccia come si sente, senza farle pressioni maggiori. MAgari in un altro momento sarebbe il caso di spronarla anche in modo un po' fermo, però adesso ha appena iniziato la cura.

Aveva già sofferto di depressione?

mi sono messo a pulire e s'è tagliata i capelli!!!! .... non ci credo.... è andata in bagno e con le forbici e la macchinetta si è tagliata i capelli......

Ciao Alessandro,

secondo me ti conviene il più possibile lasciar perdere per il momento.
Capisco benissimo che non sia semplice anche perché vivendo insieme ci sono responsabilità e impegni condivisi, però è possibile che lei si senta schiacciata dai doveri a cui in questo momento non riesce ad assolvere, per cui nel momento in cui le fai notare che dovrebbe/potrebbe fare questo e quest'altro, lei si senta ancora più inadeguata e/o incompresa.
Oltretutto il tentativo di entrare nella testa di una persona che non sta bene è deleterio. Io capisco il ragionamento che fai tu ("ti ho chiesto di darmi una mano in casa, mi dici che non stai bene e sei stanca, getti a terra il té e mentre io pulisco vai in bagno, ti tagli i capelli e fai la matta") ma la questione è che lei evidentemente non sta bene ed entrare nella sua testa per andarle dietro vuol dire ammalarti a tua volta. Lascia perdere in partenza.

Tutto ciò assolutamente non vuol dire che tu debba diventare un mulo da soma: lavorare, occuparti di casa e commissioni e occuparti di lei. Tu puoi fare solo quello che puoi fare e inoltre hai una situazione domestica stressante, per cui diventa molto utile (anche per lei) che tu riesca in ogni caso a ritagliarti i tuoi momenti di svago (non so se fai sport o se hai degli amici al bar o altro) in modo da avere una valvola di sfogo.
E poi riguardo alle varie incombenze definisci le tue priorità e fai quello che puoi. Alla fine se anche la casa va un po' a ramengo per un po' in sé non è un dramma ed è una cosa con cui si può convivere. L'altra cosa che (magari sbglio) ma personalmente mi sembra fondamentale consigliarti è di toglierti dalla testa di poterle trovare una soluzione: la depressione è una malattia ed un problema che riguarda lei e che può affrontare solo lei nel modo che ritiene migliore. Tu non puoi farci praticamente niente: se riesci puoi starle vicino anche se non la capisci, se non riesci, se ti diventa pensante o accumuli rancore (comprensibile, non è una critica), lascia perdere.
Se lei è andata da un medico ha in ogni caso fatto un passo fondamentale per affrontare la questione, il che dovrebbe essere la sua priorità. Quindi da questo punto di vista è anche andata nella direzione giusta.

Per il resto (ti dico, forse ho interpretato male e alla luce di mie esperienze il tuo racconto) ma tieni sempre presente una cosa: alla base di qualsiasi relazione umana c'è il rispetto ed è la cosa che viene prima di tutto, anche nella depressione. Allora rispetto di lei oggi significa considerarla come una persona che è in grado autonomamente di di scegliere come e se curarsi, se e quando lavorare, se e quando occuparsi della casa (nei limiti del buon senso, chiaramente) senza che nessuno sia lì ad incitarla o spingerla o cercare di convincerla. Abbi anche lo stesso rispetto di te, vale a dire che se torni stanco e il frigo è vuoto o magari non ne puoi più a vederla sul divano, niente ti vieta di chiamare un amico e andarti a mangiare una pizza.

Prendila come se lei avesse un polmonite quindi una malattia transitoriamente invalidante e che tu non potresti in nessun caso guarire. Altrimenti a litigare, stai peggio tu e sta peggio lei.

se fossi io a stare male mi piacerebbe parlare!
Mi piacerebbe che mio marito si sedesse vicino a me ... anche in silenzio ... e mi sostenesse con la sua presenza.
Mi piacerebbe non essere giudicata ... mi piacerebbe Potter piangere e urlare .... e nel silenzio essere confortata..
Mi piacerebbe dare per scontato Che Lui ci sarà sempre e cmq per me... ma non so
SE LA CONOSCI VERAMENTE LO SAI COS LE FA PIACERE ... èPOTRESTI RIUSCIRE A SOLLEVARLA UN PO ' .... SE NON CI RIESCI NON TI ABBATTERE ,,, SEI SUO MARITO NON IL SUO INFERMIERE ...