Mio fratello é in depressione

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Messaggio  wizzy3 Lun Set 17, 2012 11:09 am

Salve, se possibile vorrei dei consigli, dando per scontato che già poter parlare con altre persone che capiscano determinate situazioni, sia un vantaggio non da poco e di questo vi ringrazio. . Io ho un problema com mio fratello (44 anni), affetto da depressione da svariati anni, con tutto ció che questo comporta, non si cura, la sua camera è un porcile, non ha alcun interesse e non so proprio come motivarlo. Qualche anno fa mi sono rivolto alla ASL di mia competenza dove dopo qualche tempo lo ho convinto ad andare, anzi ad essere precisi, mi ha chiesto lui di portarlo da un dottore. Il dottore lo ha preso in cura ma vista la mole di persone e la quantitá limitata di dottori lo guardava 15 minuti al mese. Io l'ho convinto a seguire un determinato percorso nel quale si richiedeva a lui di andare in una casa famiglia tre volte alla settimana per svolgere attivita terapeutiche, quali disegno, calcetto e cinema. In concomitanza gli sono stati somministrati dei farmaci. Premetto che mio fratello non è assolutamente aggressivo, ha un carattere buono ed è molto sensibile agli altri, difatti mi diceva che c'erano persone che gli facevano pena perchè erano in condizioni molto gravi. Dopo poco tempo che assumeva i farmaci che gli erano stati prescritti ha cominciato a muoversi tutto, era schizzato, camminava per strada e si scuoteva continuamente con scatti fulminei, come se non riuscisse piu a controllare il suo sistema nervoso. Mi sono quindi rivolto al dottore che gli ha cambiato farmaco ma gli effeti collaterali continuavano . Nel contempo mio fratello aveva deciso di non andare più alla casa famiglia ed allo stesso tempo si rifiutava di prendere qualsiasi medicinale perché diceva che lo facevano stare male e nonostante mi si continuasse a dire che quel farmaco era nuovo e prodigioso ho creduto a mio fratello. Credo che questa situazione lo abbia anche un po allontanato da me con una conseguente perdita di fiducia. Io ho doppia cittadinanza perchè mia madre è di praga e lui ha sempre manifestato la volonta di voler andare a vivere laggiú. I miei zii mi dissero di farlo andare la 15 giorni in vacanza e così ho fatto, il fato ha voluto che a praga trovasse lavoro ed era completamente cambiato, mi telefonavano e mi dicevano che era un'altra persona. Questo per 8 mesi, fino a quando la crisi non ha travolto l'europa e fu licenziato per mancanza di lavoro ( a praga non prendeva medicinali). Tornò in italia, era veramente un'altra persona gli si vedeva in faccia, ma col passar del tempo, dopo 4 mesi che era a casa senza lavoro cominciarono a rimanifestarsi i sintomi della depressione. Mi rivolsi quindi nuovamente alla Asl ma mi rifiutai di fargli dare i farmaci che gli avevano dato in precedenza e chiesi se era possibile dargli dei tranquillanti. Il dottore accettó la richiesta, ma sono costretto a darglieli di nascosto nel cibo perché non accetta piu i medicinali. Ma col passare dei mesi mio fratello è tornato ad essere una larva, si lava sporadicamente, non si cura e la sua camera è un porcile. Io non sono uno psicologo, non ho studiato questa materia, ma è forte in me l'idea che mio fratello si senta inutile ed il fatto di stare in un luogo dove tutti i suoi vecchi amici hanno messo su famiglia, ho si sono fatti una posizione, amplifica il suo malessere e lo induce a rifugiarsi nei suoi pensieri che si fanno domande e si danno risposte a lui compiacenti senza alcun contradditorio in una conseguente fuga dalla realtá. Io non ho disponibilità economiche, tutt'altro, quindi vorrei sapere se quello che posso avere dalla societa sono 15 minuti di visita al mese, o se ci sono centri in cui le persone possono essere inserite per imparare un lavoro e quindi sentirsi valorizzate e gratificate. . . precedentemente ho omesso di dirvi che a praga lavorava in una portineria di un cantiere e doveva solamente segnare le targhe di chi entrava e chi usciva, perchè altro non sa fare, ma tengo a sottolineare che si alzava alle 2 di notte nelle freddi notti ceche e stava 8 ore fuori a 20 sottozzero ed era contento come una pascqua, quando lo sentivo mi diceva che voleva prendersi un'appartamento per togliere il disturbo agli zii. . . La crisi lo ha riportato nell'abisso ed io lo sto seguendo, se qualcuno puo darmi qualche consiglio gliene sarei veramente grato. Grazie, un saluto a tutti.

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Messaggio  merla Lun Set 17, 2012 5:18 pm

Più o meno dove vivi? Il sistema sanitario e di assistenza per lo più è regionale, per cui magari qualcuno potrebbe consigliarti un indirizzo o altro.
In generale hai provato a rivolgerti anche a un assistente sociale? Qui (a Torino) ma penso un po' dappertutto in genere ci sono assistenti sociali disponibili anche al csm.
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Messaggio  wizzy3 Lun Set 17, 2012 5:52 pm

ciao, noi viviamo a campi bisenzio, un comune della provincia di firenze. Ci siamo rivolti alla asl, salute mentale, ma sinceramente non mi sembra che abbiano avuto il tempo di valutare la situazione. . . dopo 10 minuti di colloquio gli hanno dato dei farmaci che come ho detto lo hanno schizzato di brutto. . . il dottore diceva che era un farmaco nuovo, ma al dilá di quello che mi diceva io vedevo mio fratello e tutti in paese mi dicevano che era peggiorato di brutto. . . . dopo due settimane lui non voleva piu quei farmaci ma io lo obbligavo a prenderli davanti a me nella speranza che fosse un effetto momentaneo, ma dopo un paio di mesi non me la sono piu sentita di andare avanti. . . la mia non vuol essere un'accusa, perchè sfortunatamente le bacchette magiche ci sono solo mei film. Vorrei dei consigli su come pormi perchè se io mi impongo anche vociando lui mi ascolta, ma non voglio che mi veda come un despota, voglio che capisca che se gli dico una cosa lui deve stare tranquillo perchè io mi adopero per il suo bene. Ma dopo il fatto delle medicine è diventato più diffidente.

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Messaggio  wizzy3 Lun Set 17, 2012 5:55 pm

scusa ma non so cosa sia il csm o meglio il csm che conosco io è il consiglio superiore della magistratura ma non credo sia inerente Very Happy. Comunque ti ringrazio per l'attenzione

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Messaggio  merla Lun Set 17, 2012 6:38 pm

Intendevo il centro di salute mentale, che forse è la stessa struttura a cui ti sei rivolto presso la ASL.

In ogni caso, pensavo che essendo tuo fratello disoccupato da molto tempo, è possibile (probabile) che ci siano strutture o progetti di reinserimento lavorativo o piccole borse lavoro.
Credo però che per questo tipo di iniziative sia meglio rivolgersi a un assistente sociale, magari anche facendosi indirizzare dall'ASL.
Quando il mio ragazzo aveva avuto dei problemi piuttosto seri, gli avevano assegnato una sorta di "educatrice" che gli aveva fatto presente tutte queste possibilità. Lui non aveva potuto partecipare a nessun progetto, perché come proprietario di una casa, aveva un reddito isee troppo alto e alla fine tutto ciò non era servito a granché. In ogni caso qualche possibilità in questo senso qui c'era e suppongo che ci sia anche in provincia di firenze. Forse più facilmente rivolgendosi direttamente a firenze. (questa è un'ipotesi tutta mia).

Per quanto riguarda la cura, tu hai certamente il diritto di chiedere che tuo fratello sia visitato da un altro medico. I tempi e le frequenze delle visite sono purtroppo vincolati alle risorse dei centri di salute mentali che sono in ogni caso limitate, però cambiare medico rientra sicuramente nelle tue possibilità (se c'è presso l'asl più di un medico che potrebbe visitarlo).
Sulle medicine sarei meno categorica, nel senso che se la diagnosi è depressione, esistono molti farmaci antidepressivi per cui può essere che tuo fratello abbia avuto sfortuna con la molecola sbagliata che gli innesca effetti avversi ma può essere che cambiando farmaco, questi non si presentino più. Il fatto è che è un aspetto da discutere assolutamente con un medico, possibilmente un medico che si prenda un minimo a cuore la questione.

Stef, un altro utente, spesso parla della fondazione IDEA. Io non la conosco e non saprei dirti ma magari dopo ti scrive ed è possibile che là sappiano aiutarti.
Per sentito e perché ne ha parlato anthea, so che a Pisa c'è una buona clinica universitaria (che immagino mutuabile) con una grande esperienza in fatto di depressione per cui potresti magari chiamare anche lì o chiedere direttamente ad anthea.

In ogni caso, io proverei a sentire un assistente sociale: è probabile che ci siano progetti di supporto sia per disoccupati di lungo corso, sia per persone con disagio psichico, solo che spesso non li si conosce e non si ha accesso. Quindi, soprattutto se tuo fratello è stato bene proprio nel periodo in cui lavorava, io inizierei a sentire cosa ti dicono loro.
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Messaggio  anthea Ven Set 21, 2012 8:50 am

Se sei di Firenze, puoi benissimo rivolgerti a Pisa.
E' la clinica universitaria gestita dal Prof. Cassano, luminare della psichiatria. C'è andata mia madre e lei è rinata e anche un'altra mia coetanea che conosco. Però so che non fanno miracoli neppure loro. Non tutti sono stati guariti.
C'è che lì vedono migliaia di casistiche ed è più facile che riescano ad individuare il tipo di farmaco giusto per tuo fratello. E poi ci vai con l'SSN.
Ecco i riferimenti:
Dipartimento Psichiatria (tel. 050/992642), Ospedale Santa Chiara, Università di Pisa, www.med.unipi.it
Ci vuole un po' per prendere il primo appuntamento, ma poi ti gestiscono loro.

Dì a tuo fratello che non si deve lasciare andare se una o due volte non sono riusciti a curarlo. Ogni depressione è diversa dall'altra e, come i medicinali per la pressione o altro, è normale a volte dover fare diversi tentativi prima di indovinare quella giusta.
Se lui a Praga era un'altro perchè aveva una lavoro, fagli fare qualcosa. Rivolgiti all'assistente sociale o altro. Va bene anche la vendemmia che adesso è periodo!
E poi costringilo a pulire la sua camera e fagli fare lavori manuali a casa in cambio del vitto e alloggio.
Meglio responsabilizzarlo e tirarlo fuori dalla sua tana, che lasciarlo in balia delle sue paranoie e del suo vittimismo.
Dagli una sferzata e non compatirlo. Capiscilo e confortalo, ma non compatirlo.
Facci sapere.

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Messaggio  wizzy3 Ven Set 21, 2012 3:32 pm

Ciao, grazie per i consigli, vedrò di farne buon uso... mi scuso per il ritardi nelle risposte ma ero a Praga e sono rientrato stanotte. Io avrei avuto un'idea, ma volevo sapere cosa ne pensate voi....l'idea è quella di comprare un libro sulla depressione e farglielo leggere in modo da fargli vedere che ciò che gli stà succedendo non è una cosa isolata che riguarda lui, ma è una cosa diffusa. Nell'eventualità riteniate che il tentativo non sia deleterio, vorrei sapere se potete consigliarmi qualche libro.... grazie di nuovo, un salut, Remo

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Messaggio  Stef Lun Set 24, 2012 2:52 am

wizzy3 ha scritto:Ciao, grazie per i consigli, vedrò di farne buon uso... mi scuso per il ritardi nelle risposte ma ero a Praga e sono rientrato stanotte. Io avrei avuto un'idea, ma volevo sapere cosa ne pensate voi....l'idea è quella di comprare un libro sulla depressione e farglielo leggere in modo da fargli vedere che ciò che gli stà succedendo non è una cosa isolata che riguarda lui, ma è una cosa diffusa. Nell'eventualità riteniate che il tentativo non sia deleterio, vorrei sapere se potete consigliarmi qualche libro.... grazie di nuovo, un salut, Remo

Il discorso del libro è soggettivo, e va valutato leggendolo prima di darlo. Credo che una buona considerazione sia quella che il libro non deve avvilire, non deve essere catastrofico, magari deve anche spiegare, far capire, ma con una speranza. I libri che mi sono piaciuti non sono quelli normalmente consigliati o molto pubblcitìzzati. Per esempio Ritorno alla luce di Vittoria Haziel mi è piacito perché copre parecchi aspetti della depressione, esperienze diverse, e metodologie diverse come approccio alla cura della depressione. Un altro, (un po' datato), è stato Il cervello rotto - la rivoluzione biologica in psichiatria di Nancy C. Andreasen. Fai una cosa, vedi un po' tu su Google.
Per quanto riguarda il discorso "Pisa - Prof. Cassano" è giusto quello che dice anthea. Diciamo che ha un approccio più farmacologico, quindi adatto a chi sta molto male, è da sapere che se si sta un po' meglio, vale la combinazione psicoterapia-farmaci. La IDEA è una fondazione dello stesso Cassano, ma questa associazione consiste in dei gruppi di autoaiuto con delle persone ex depresse che hanno il ruolo di "facilitatore" ma non ci sono medici. Lo scopo è solo di scambiare esperienze col vincolo del segreto per tutti i partecipanti, facilitatori o meno. Possono andare esclusivamente depressi, ex depressi e loro familiari. I facilitatori possono aiutare, per esempio, a prenotare loro la visita presso la Clinica Psichiatra di un Policlinico o altra struttura pubblica specializzata. Tutti i partecipanti possono dire quello che vogliono, proporre, confidarsi, insomma, è da provare. In genere ci si vede una volta alla settimana per poche ore. Per esempio Napoli ha come orario dalle 10,00 alle 13,00 il sabato mattina (ma chi ha esigenze se ne può andare anche prima, naturalmente se si può si cerca di essere puntuali quantomeno all'arrivo). Nel caso di Napoli, per il fitto del locale, si autotassano con 5 euro al mese.
FONDAZIONE IDEA – Istituto per la ricerca e la prevenzione della Depressione e dell'Ansia
Depressione, Ansia, attacchi di Panico, gruppi di Auto Aiuto, Aiuto telefonico 800-538.438
dal Lun al Ven: 10:00 / 18:00

C'è poi un altro discorso, quello dell'ansia e degli attacchi di panico. Per questo genere di cose è più adatto e più specifico il LIDAP. Quindi dò i dati anche di questo:
LIDAP - Lega Italiana contro i Disturbi d'ansia, agorafobia, attacchi di panico
www.lidap.it
Email: info@lidap.it
Telefono: 0521-46.34.47 (Lunedì-Mercoledì-Venerdì dalle 9,30 alle 12,30)
Cellulare: 331-43.55.216
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Messaggio  Stef Lun Set 24, 2012 2:56 am

Volevo dire di cercare su internet i libri che ho citato, non di cercare a caso. Nulla toglie, però, che si possa cercare liberamente altri libri.
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Messaggio  wizzy3 Lun Set 24, 2012 2:02 pm

salve, il libro lo leggo prima io, non gli do certamente qualcosa che potrebbe interpretare in peggio. . grazie per tutte le info, mi avete dato ottimi sbocchi. . . ciao, remo

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