Un male oscuro che mi sta logorando

Ciao a tutti! se sono quì è perché sto cercando aiuto per non commettere qualcosa di imperdonabile a me stesso e a chi rimane intorno a me..
Ho 27 anni soffro di depressione ormai da 2 anni. In realtà nella mia vita ne ho già sofferto a fasi alterne durante la mia adolescenza ma ora sono 2 anni continui fino ad oggi.. Non ho più stimoli ho pochissime persone intorno a me, i miei genitori sono separati non sempre il rapporto con loro è stato ed è tuttora facile. Durante l'adolescenza mi sono accorto anche di avere attrazione verso il mio stesso sesso ma ciò non era sempre presente ho avuto le mie relazioni con ragazze normalmente..ma da 2 anni anche questo problema mi assilla nonostante abbia un rapporto di coppia non più però soddisfacente e tranquillo come prima..mi sto affidando ad uno psicologo...tutto questo mi porta ad enormi squilibri ormonali per il fatto di desiderare entrambe le cose e a disagi emotivi, mentali. Oltre al lavoro non riesco più ad occupare il tempo libero, mi sto lasciando andare, mi isolo sempre di più e spesso penso alla fine del mio dolore in silenzio.. Nessuno conosce questo disagio all'apparenza appaio sorridente e felice, per il mio orgoglio cerco di non chiedere mai aiuto e di fare tutto di solo..ma non ce la faccio più..vorrei vivere e dare tanto sono ancora giovane.
Purtroppo non riesco a trovare una via di uscita, oggi è ancora peggio...i pensieri più brutti passano per la mia testa. Spero che qualcuno con problemi analoghi ai miei possa aiutarmi...
Grazie a chi si interesserà e vorrà rispondermi. Buona giornata!

innanzitutto è positivo che ti segue uno psicologo, così che hai un sostegno professionale.

se sei depresso da due anni mi chiedo se non sarebbe anche il caso di provare degli antidepressivi. Non scrivi che ne prendi perciò suppongo che non ne prendi e magari potresti discuterne con lo psicologo, col tuo medico di famiglia o con uno psichiatra per vedere loro che ne pensano.

scrivi che eri attratto dal tuo sesso e che hai una relazione attualmente, suppongo con una ragazza. Non so se la tua depressione possa anche avere a che fare con un'omosessualità non vissuta. Prova a discuterne con lo psicologo se non l'hai ancora fatto.

ora non so che scriverti d'altro.

in bocca al lupo.

Caro hope22,
ci sono tanti tipi di depressione, ma davvero tanti. C'è per esempio la distimia (non confoderti, non è la parola disistima, anche se c'è in questa malattia). Ma poiché il discorso non sarebbe completo ti riporto prima gli elementi schematici di una depressione tipo, e poi della distimia.
Depressione maggiore (quella classica):
5 o più dei seguenti sintomi devono essere presenti durante un periodo di almeno 2 settimane, devono caratterizzare la maggior parte della giornata ed esser presenti quasi quotidianamente:
1. Umore depresso;
2. Diminuzione di piacere o interesse per tutte le attività;
3. Perdita di peso (5% peso corporeo), diminuzione appetito;
4. Insonnia o ipersonnìa;
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio;
6. Facile affaticabilità;
7. Autosvalutazione o sentimenti eccessivi di colpa;
8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, indecisione;
9. Ricorrenti pensieri di morte.

DISTIMIA
Si parla di distimia quando la depressione dell’umore perdura quasi quotidianamente e pressoché ininterrottamente per un periodo di almeno due anni.
I soggetti avvertono per mesi, anni o addirittura decenni un senso di perenne stanchezza, abbattimento e tristezza e sono spesso di umore cupo e lamentoso. Essi sviluppano col tempo una serie di timori e di ansie accompagnati da una sensazione di sostanziale inadeguatezza: quasi tutto li affatica e quasi nulla dà loro gioia o soddisfazione.
La distimia può portare all’alcolismo e alla droga.
La distimia è una forma particolare di depressione cronica.
Elementi caratteristici della distimia sono:
1. Scarso appetito o aumento eccessivo dell’appetito (cioccolata, dolci, spuntini).
2. Insonnia o sonno eccessivo.
3. Scarsa energia o astenia debolezza eccessiva.
4. Bassa autostima, cioè scarsa considerazione di sé.
5. Difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni.
6. Sentimenti di disperazione.

Un discorso a parte merita il gravissimo disturbo bipolare che potrai cercare in internet perché qui non c'entra per niente (voglio dire nel tuo caso, nel forum si parla di tutto).
Infine c'è anche la ciclotimia che credo tu non abbia ma che ti cito per farti rendere conto di quanto sia vasta la gamma delle sindromi para-depressive, cioè che non sono la classica depressione. E' un tipo di male minore rispetto alla depressione bipolare.

CICLOTIMIA
La ciclotimia è un disturbo cronico dell'umore caratterizzato dall'alternanza di periodi di umore depresso, a periodi di episodi ipomaniacali, per un lungo lasso di tempo (almeno due anni).
Gli stati di malessere possono essere intervallati da periodi di sollievo, che non si protraggono mai oltre i due mesi.
La ciclotimia è una sorta di disturbo bipolare che si manifesta in forma attenuata con conseguenze meno gravi per il paziente, alcune volte può essere difficile distinguere la ciclotimia da un episodio bipolare vero e proprio.

Che tu abbia la distimia? Si tratta di una cosa minore ma non semplicissima da debellare. Ma solo un buon psichiatra o neuropsichiatra (che sia pratico di depressioni) può dire qualcosa, io ti voglio solo stimolare ad approfondire e a non fermarti nella ricerca di uno specialista (o di un altro specialista). Lo psicologo va bene ma se non migliori devi cambiare registro. Potrai tornare dallo psicologo - se ti ci trovavi bene - quando starai bene.
In bocca al lupo

Vi ringrazio per le risposte, in particolare Stef che mi ha dato alcune delucidazioni in merito alle varie forme depressive.
Ho trovato conferma dei sintomi nelle patologie "Distimia" e "Ciclotomia". In realtà ho fatto pochi incontri con uno psichiatra, non uno psicologo, mi ero espresso male. Mi sono reso conto che il mio problema va affrontato da uno specialista quale uno psicoanalista. Per fortuna lo psichiatra che mi sta seguendo provvisoriamente ha detto che non ho bisogno di farmaci e io proprio questo volevo sentirmi dire. Sicuramente in certe patologie gravi sono necessari ma a volte se ne abusa sull'utilizzo e sulla presunta efficacia. Se uno è depresso anche in maniera lieve e/o anche per un breve periodo ecco che spesso si pensa subito di prescrivere alla persone in questione degli antidepressivi. Si sà che poi questi farmaci creano dipendenza e a lungo andare dei danni cerebrali e non solo. Non sono un medico ma per quanto mi è possibile cerco di leggere e informarmi nell'ambito della medicina che mi può riguardare. Non vorrei mai arrivare a tal punto di dover dipendere da un farmaco da dover diventare quasi "disabile" se la natura per fortuna mi ha dotato di tutte le abilità psichiche e motorie, senza offendere né voler denigrare chi purtroppo in questo senso è stato sfortunato. Vorrei solo rendere l'idea di questo mio pensiero, anche diventare dipendenti da un farmaco è una "droga".
Il fatto è che la mia vita si sta spegnendo gradualmente per una serie di ragioni. Forse è anche la realtà in cui viviamo di cui non si è mai contenti e non si ci adatta ma penso di essere una persona umile e che si accontenta abbastanza ma sentirsi soli, depressi e abbandonati da tutto e tutto anche per costrizione (ed è la mia realtà) non credo sia giusto per nessuno, neanche a 27 anni dove si ha e si deve dare ancora tanto alla vita....

Certo, quello che dici è giusto, però bisogna puntualizzare una cosa: se la depressione è tale, è vera (come depressione classica) si deve ricorrere ai pompieri, e poi spento l'incendio (e passata l'emergenza), si passa alla ricostruzione. La psicoanalisi non può guarire una depressione che dipende dalla mancanza di certi collegamenti tra neuroni, c'è poco da fare. Può essere intrapresa se la depressione è solo una reazione alla vita o a cose della vita. Ma se viene da sola bisognerebbe ben esaminare e scandagliare se ci sono fattori inconsci, ma in genere la psicoanalisi non serve per la depressione. La psicoanalisi non è una "terapia" che cura una "malattia", ma un cammino lungo e doloroso che porta al vero se stessi.
I farmaci servono se le altre terapie falliscono, servono quando si sta molto male. In tal caso sono doverosi altrimenti è come lasciare un ammalato a guarire da sé. La depressione è una malattia vera, che prende il cervello (e con esso il cuore della persona, l'anima).

Ciao,
sono d'accordo con 'stef' e con la sua analisi. Io ci ho vissuto molti anni e ho provato di tutto. Per fortuna da tre anni
sono sotto la cura di uno psichiatra molto in gamba che mi ha dato la cura giusta. Ora sto benissimo, come non lo ero da anni. I farmaci, eccetto in casi di distimia o malanconia temporanea, sono l'unica via per guarire. La tua lettera è la stessa che avrei scritto io qualche anno fa, compreso il sollievo di sentirmi dire che non devo prendere i farmaci, ma poi la psicoterapia non ha fatto altro che farmi stare sempre molto male; anzi ti fa perdere solo piu' tempo e la depressione peggiora (per non parlare di tutti i soldi spesi...). C'è tantissima disinformazione sugli antidepressivi e internet è il luogo peggiore per informarsi purtroppo, perchè ci scrivono tanti incompetenti. Gli antidepressivi non sono una droga e non danno dipendenza (quelle sono le benzodiazepine (ansiolitici)). E comunque non vanno prese in eterno, ma per un certo periodo SOTTO CONTROLLO MEDICO.
Se fai di testa tua e interrompi, tornerai a stare peggio di prima (esperienza personale).
Se ti serve sapere altro o se vuoi confrontare le esperienze puoi anche scrivermi in privato se ti va.
Buona fortuna.

F.

Ciao hope,

voglio essere la voce fuori dal coro. :-)

La mia esperienza, soprattutto negli ultimi tempi, è diversa: ho preso farmaci per circa 5 anni di fila (antidepressivi e ansiolitici) e fino a quest'estate non ero mai riuscita a toglierli senza avere un rimbalzo depressivo forte.
Facevo psicoterapia presso il centro di salute mentale ed ero preparata (benché non volessi) ad arrendermi al fatto che avrei preso farmaci per tutta la vita e che la mia depressione fosse ereditaria e dovuta a scompensi biologici.

A un certo punto ho dovuto cambiare psicoterapeuta per mancanza di risorse del CIM e ho iniziato con l'attuale. Da giugno non prendo farmaci, il rimbalzo c'è stato è stato pesante ma l'ho superato senza farmaci e in questo senso sono molto contenta. Certamente la psicoterapia è un percorso lungo, spesso doloroso, costoso emotivamente ed economicamente. I risultati non sono mai garantiti, perché molto dipende dal terapeuta, dal rapporto che si instaura e dal prezzo emotivo che ognuno è disposto a pagare, oltre che dal tipo di depressione e di disagio.
Oltre alla mia esperienza, ho visto anche il percorso del mio compagno che da una cura farmacologica molto pesante e impegnativa, senza una diagnosi precisa e senza nessuno psicologo o psichiatra che gli prospettasse particolari prospettive dalla psicoterapia, ha totalmente i farmaci e fatto dei progressi spaventosi dopo che ha imbroccato lo psicoterapeuta che faceva per lui.

Insomma, data la tua età, giovane, se vuoi provare la via della psicoterapia, te la consiglio vivamente, in quando cmq i farmaci sicuramente fanno stare bene (e come hanno già scritto non danno necessariamente dipendenza) ma in ogni caso raramente risolvono e non ti zavorrano contro le ricadute, nel senso che in sé non ti danno degli strumenti tuoi per affrontare i momenti di malessere, che nella vita sono inevitabili.
Te la consiglio ma con la riserva di valutarne molto bene il prezzo, perché in ogni caso è una via in salita.

Ale