Oggi

Il titolo è "Oggi" solo perché è arrivata la conclusione di un rapporto bellissimo, una relazione seria con una donna vera.
La storia è iniziata quattro anni fa.
Un forum di Libero ("Avrei bisogno di..."), un mio lasciarmi a confessioni su episodi miei. Una persona mi prese a cuore, mi diede l'email ed io la mia. Ci iniziammo a scrivere un po', poi sempre più. Negli anni una amicizia bella e consolidata. Lei ha letto tutti i miei scritti, anche libri (scrivo), fatti quotidiani o interiori. Dopo tre anni di questo bel rapporto fiorisce l'amore. Ci incontriamo, ma solo dopo alcune volte stiamo insieme. Ora è un anno ma tutto è finito.
Per colpa mia.
E' vero che lei voleva qualòcosa di più (sono sposato) ma mi amava moltissimo. Io ero paralizzato da questa responsabilità per cui dopo un certo tempo lei aveva deciso di rompere la relazione ma non il rapporto di profonda amicizia: saremmo rimasti amici e potevamo parlare di tutto come prima ma non vederci... la mia rabbia* mi fece dire cose terribili. Ma dopo qualche mese le cose si calmarono e lei mi disse (a una mia richiesta) "Chi ti ha detto che non possiamo rivedeci più?"
Allora in me si scatenò la furia omicida (moralmente) e le ho scritto le cose che più possono ferire una persona che ti ama (lei mi aveva sempre lasciato una porta aperta). Le cose che ho scritto poi erano calibrate sulla persona che mi voleva bene, che conoscevo bene in modo da ferirla il più possibile, con la cattiveria dicendole che amavo mia moglie (non vero), che era tenera e che eravamo felici e in procinto di festeggiare l'anniversario di matrimonio in una località del Pacifico scelta insieme. Ma non sto a dilungarmi oltre nei dettagli.
A mio caro amico con cui mi confido, dissi che volevo infierire ancora di più e lui mi dissuase dicendo che così l'avrei stizzita ancora di più. Mi disse di non farlo, io capivo, sapevo che ciò che lui diceva era logico, giusto. Chiunque lo capirebbe. Appena tornato a casa le ho scritto cose ancora peggiori pigliandola in giro su cose a cui lei ci teneva. Sono stato il più cattivo possibile. Sapevo di distruggere lei, il nostro rapporto e me.
Ed è questo il punto.
Io sono consapevole ed ho fatto ciò, ma... non è questpo il discorso. La cosa grave è che questo fa parte della mia vita. Mi lascio andare alle cose negative e non posso farne a meno. Tutti mi dicono che sono una bella persona e per quello che mi conoscono io lo capisco (che vedono giusto, nel senso che se non dico o agisco come vi sto dicendo qua io "sono" meraviglioso, più di tantissimi altri).
Un altro punto è l'autodistruzione. Facendo questo perdo le persone, le amicizie, le cose belle. Distruzione, sterminio, deserto. Non con tutti ma quando è lo è con persone care, vicine.
Il terzo punto è che io sono perfettamente consapevole di TUTTO. Un serial killer è migliore di me perché lui è malato, io faccio scientemente ciò. E' come un capriccio irresistibile, una rabbia da bambino che non si sente capito, accettato, creduto. Io avviso le persone che conosco - in genere donne con cui sento e avverto che avrò un rapporto bello - che ho del mostro interiore ma nessuno mi crede. Parlano di scarsa stima di sé, che mi infliggo delle pene assurde, che sono un giudice severo, il peggiore che possa esistere... balle. Io sono un mostro nel senso che sono "due". Io sono sia l'uomo con cui puoi dividere il dolore o la gioia e sia il cattivo che fa del male ingiustificatamente.
Ma mi lascio anche andare, non reafisco, non so rispondere. Una volta da piccolo lasciai che si dimenticassero di asciugarmi dopo il bagno e più passava tempo, più sentivo freddo e più mi arrabbiavo dentro. La mia vendetta era ammalarmi così gliela facevo vedere io! Dovevano rimpiangere, maledirsi. Non sapevo dire queste parole ma ora lo so. Quando sono stato lasciato dalle ragazze che amavo alla follia facevo solo una telefonata e poi non mi permettevo più perché ero convinto che non mi avrebbero accettato più, che tutto sarebbe stato inutile. Non tentavo, mi rassegnavo ma con una rabbia dentro che nemmeno Dio avrebbe potuto lenire. Poi fu la depressione.
Non so che cavolo volevo dire, ma il collegamento è la malattia rispetto al carattere, la personalità. Io con gli estranei raramente riesco a farmi valere. Per esempio in ufficio dove sono più efficiente e preciso degli altri mi becco dei cazziatoni e non mi difendo.
Vorrei morire se non fosse per i miei meravigliosi figli.

quanti anni hanno i tuoi figli ?

la moglie ti ama o come te non ti ama ?

io non ho figli ma penso che un matrimonio non dovrebbe durare solo per i figli, se restano buoni rapporti col partner e ci si separa penso che anche per i figli possa essere buono.

Stef anche se non ti conosco ti voglio esprimere la mia solidarietà.

Nessuno è perfetto, capita a tutti di sbagliare, beh alla fine non hai ucciso nessuno, probabilmente questa avrà pensato "che str*nzo" o qualcosa del genere, quindi, disprezzando la fonte degli attacchi (ovvero te), avrà anche dato meno importanza agli stessi, quindi magari non ci è stata poi tanto male, gli saranno scivolati addosso, avrà pensato qualcosa tipo "non ne becco uno giusto" e sarà andata avanti. E se non ha fatto così è solo colpa sua e magari farà tesoro dell'esperienza e diventerà un pochino più forte.

Non è che puoi fare da balia a tutti quelli che hai attorno, non è che puoi trattare tutti con i guanti. Questa ti ha fatto inca**are e si è esposta alla tua reazione, amen, non hai fatto niente di particolarmente grave.

La rabbia è brutta cosa, ma inutile piangerci sopra a posteriori, se riesci a controllarti prima bene, senno' trattati con la clemenza con cui potresti trattare una terza persona a cui vuoi bene,: magari cercheresti di capirlo, diresti "era fuori di se", "non pensava quello che diceva", "non ci stava dentro con la testa", cose del genere. Riusciresti a perdonare una persona che si fosse comportata nel tuo modo (soprattutto visto che non ce l'aveva con te ma con un'altra persona ancora, ovvero quella donna), riusciresti a passare sopra a quello che fa nei brutti momenti, perché magari tutto sommato è una persona buona, interessante, di valore.

Al catechismo ci insegnano di non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi stesso, da quella regola potremmo derivare quest'altra, non trattare te stesso peggio di come tratteresti gli altri, quindi, nello specifico, sii comprensivo ed abbi pazienza pure con te stesso.

Ciao

ciao stef,

gioco per 5 minuti a fare la psicologica da 4 soldi.
Però è la prima impressione che mi è venuta...

Sembra che fai una specie di autosabotaggio, esattamente come quando ti descrivi da bambino che speri di ammalarti per farla pagare agli altri.
Le reazioni dei bambini sono diverse perché hanno un diverso modo di vedere il mondo e di comunicare, però se ci pensi, perché ammalarti TU per farla pagare agli altri? Sei sempre tu ad averci rimesso alla fine, no?
È un giochetto psicologico che innanzitutto non paga, ma che soprattutto è a spese di te stesso in primo luogo.

Idem il discorso dei rapporti umani, che in questo modo tu saboti, ma soprattutto per te stesso. Alla fine - e ne abbiamo anche esperienza personale - tu come chiunque puoi essere necessario e importante, ma sicuramente non indispensabile.
Nel momento in cui un tuo comportamento o atteggiamento mette fine a X tuoi rapporti personali, ci saranno X persone che hanno perso un rapporto (quello con te), ma tu avrai perso X rapporti.
E di nuovo ci rimetti soprattutto tu.....

Ale

Io Stef, quest'anno ho dovuto passare momenti ancor più terribili. Anch'io sono sposata e felicemente (credevo) dal 1994. Anch'io ho due figli meravigliosi che stravedono per me.
Ho dovuto decidere se tenermi il mio matrimonio oramai naufragato per il loro bene, o affrontare una realtà durissima che qui nel forum pubblico preferirei non spiegare, ma che mi ha portato alla depressione nuovamente.

Ora sto bene e ho scelto di rischiare. Una parte è andata.. ora mi mancano i figli. Fra poco sapranno anche loro una parte. Poi vedrò.
Ma evita di dare in mano agli altri le responsabilità dell'andamento della tua vita. Non sono gli altri a dover scegliere per te sempre. Tu sei adulto e tale ti devi comportare.

Mi spiace, ma quello che hai fatto a quella donna è stato vigliacco. Hai fatto in modo che fosse lei ad andarsene disgustata perchè tu non ce la facevi a lasciarla. E per farlo hai dovuto "rasarla al suolo". Dovresti scusarti di questo.
Capisco che tu stia male, ma questo non ti dà il diritto di calpestare gli altri quando non li vuoi più.
Scusa per la crudezza, non è un giudizio su di te il mio, ma sul tuo comportamento. Spero che non fraintenderai.

marco7 ha scritto:quanti anni hanno i tuoi figli ?

la moglie ti ama o come te non ti ama ?

io non ho figli ma penso che un matrimonio non dovrebbe durare solo per i figli, se restano buoni rapporti col partner e ci si separa penso che anche per i figli possa essere buono.

17 e 23
lei mi ha amato fino all'impossibile, oggi non c'è nulla, anzi disprezzo. Però fa tutto lei in casa anche per me non solo per i figli. Non è amore questo anche se se ne andrebbe subito di casa o sarebbe d'accordo che me ne andassi io? Però i figli con lei, dice.

mmm ha scritto:Stef anche se non ti conosco ti voglio esprimere la mia solidarietà.

Nessuno è perfetto, capita a tutti di sbagliare, beh alla fine non hai ucciso nessuno, probabilmente questa avrà pensato "che str*nzo" o qualcosa del genere, quindi, disprezzando la fonte degli attacchi (ovvero te), avrà anche dato meno importanza agli stessi, quindi magari non ci è stata poi tanto male, gli saranno scivolati addosso, avrà pensato qualcosa tipo "non ne becco uno giusto" e sarà andata avanti. E se non ha fatto così è solo colpa sua e magari farà tesoro dell'esperienza e diventerà un pochino più forte.

Non è che puoi fare da balia a tutti quelli che hai attorno, non è che puoi trattare tutti con i guanti. Questa ti ha fatto inca**are e si è esposta alla tua reazione, amen, non hai fatto niente di particolarmente grave.

La rabbia è brutta cosa, ma inutile piangerci sopra a posteriori, se riesci a controllarti prima bene, senno' trattati con la clemenza con cui potresti trattare una terza persona a cui vuoi bene,: magari cercheresti di capirlo, diresti "era fuori di se", "non pensava quello che diceva", "non ci stava dentro con la testa", cose del genere. Riusciresti a perdonare una persona che si fosse comportata nel tuo modo (soprattutto visto che non ce l'aveva con te ma con un'altra persona ancora, ovvero quella donna), riusciresti a passare sopra a quello che fa nei brutti momenti, perché magari tutto sommato è una persona buona, interessante, di valore.

Al catechismo ci insegnano di non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi stesso, da quella regola potremmo derivare quest'altra, non trattare te stesso peggio di come tratteresti gli altri, quindi, nello specifico, sii comprensivo ed abbi pazienza pure con te stesso.

Ciao

Ciò che dici mi colpisce perché mi è già stato detto da più parti e qualificate anche. Pefrocrsi psicologici spirituali, energetici e religiosi (seri). E' che non riesco a farne tesoro, la mia disistima è forte, potente, resistente. E questo da sempre. Non so che diavolo fare, inutile ogni terapia. Sto bene solo per i farmaci, per il resto potrei pure morire.

merla ha scritto:ciao stef,

gioco per 5 minuti a fare la psicologica da 4 soldi.
Però è la prima impressione che mi è venuta...

Sembra che fai una specie di autosabotaggio, esattamente come quando ti descrivi da bambino che speri di ammalarti per farla pagare agli altri.
Le reazioni dei bambini sono diverse perché hanno un diverso modo di vedere il mondo e di comunicare, però se ci pensi, perché ammalarti TU per farla pagare agli altri? Sei sempre tu ad averci rimesso alla fine, no?
È un giochetto psicologico che innanzitutto non paga, ma che soprattutto è a spese di te stesso in primo luogo.

Idem il discorso dei rapporti umani, che in questo modo tu saboti, ma soprattutto per te stesso. Alla fine - e ne abbiamo anche esperienza personale - tu come chiunque puoi essere necessario e importante, ma sicuramente non indispensabile.
Nel momento in cui un tuo comportamento o atteggiamento mette fine a X tuoi rapporti personali, ci saranno X persone che hanno perso un rapporto (quello con te), ma tu avrai perso X rapporti.
E di nuovo ci rimetti soprattutto tu.....

Ale

Anche tu mi parli di autogol, di rimetterci, intendendo che dovrei amarmi per amare o viceversa. E' così? Se è così ti rispondo come con mmm. So che tu hai ragione ma...

anthea ha scritto:Io Stef, quest'anno ho dovuto passare momenti ancor più terribili. Anch'io sono sposata e felicemente (credevo) dal 1994. Anch'io ho due figli meravigliosi che stravedono per me.
Ho dovuto decidere se tenermi il mio matrimonio oramai naufragato per il loro bene, o affrontare una realtà durissima che qui nel forum pubblico preferirei non spiegare, ma che mi ha portato alla depressione nuovamente.

Ora sto bene e ho scelto di rischiare. Una parte è andata.. ora mi mancano i figli. Fra poco sapranno anche loro una parte. Poi vedrò.
Ma evita di dare in mano agli altri le responsabilità dell'andamento della tua vita. Non sono gli altri a dover scegliere per te sempre. Tu sei adulto e tale ti devi comportare.

Mi spiace, ma quello che hai fatto a quella donna è stato vigliacco. Hai fatto in modo che fosse lei ad andarsene disgustata perchè tu non ce la facevi a lasciarla. E per farlo hai dovuto "rasarla al suolo". Dovresti scusarti di questo.
Capisco che tu stia male, ma questo non ti dà il diritto di calpestare gli altri quando non li vuoi più.
Scusa per la crudezza, non è un giudizio su di te il mio, ma sul tuo comportamento. Spero che non fraintenderai.

Se tu sapessi cosa ho fatto dopo... dopo averla supplicata di vederci ancora una volta e lei ha accettato, le ho fatto una mail in cui dicevo tra l'altro che "l'avevo fatto" con una mia ex amante pazza. Le ho fatto schifo.
Perché ho fatto ciò? Sono pazzo, incosciente, bambino? Vendetta perché mi aveva lasciato? Sicurezza nella mia testa che tanto l'ho perduta (anche se forse non era così), o meglio che mi sono lasciato andare al senso di impotenza, di sconfitta? E che quindi ho fatto quell'atto (fisico con la ex pazza) per sfregio verso lei e me stesso?

Fa riflettere sta cosa...... innamorarsi è una cosa incontrollabile.............illudere e diabolico............

Nascondersi dietro la follia? nascondersi dietro le proprie debolezze? non è infantile, ma nasconde qualcosa d'altro, che qui non lo dico.

Qualsiasi rapporto deve essere regolamentato in primis dall'onestà, anche se questa implica sacrifici o e dolore.

Stef ha scritto:

Anche tu mi parli di autogol, di rimetterci, intendendo che dovrei amarmi per amare o viceversa. E' così? Se è così ti rispondo come con mmm. So che tu hai ragione ma...

No, non parlo di quello parlo di andare nella direzione sbagliata e non voler vedere l'evidenza.

Vedo di essere breve e di non giocare troppo alla psicologa.

Tu sei sposato da più di 20 anni con due figli due grandi, uno maggiorenne e l'altro quasi. A quell'età i figli vanno con chi vogliono se non vogliono andare da soli. Quindi tu e tua moglie non avete alcun diritto di decidere con chi andranno i figli.
Ergo, voi siete ancora sposati per ragioni vostre, che nn c'entrano niente con i figli,e il fatto che stiate assieme senza essere felici, probabilmente va a scapito proprio dei vostri figli, che sono costretti a vivere in un situazione delirante da anni.

Concordo con sugge, è una questione di onestà con se stessi: tu è tua moglie non volete lasciarvi, abbiate l'onestà di dire che scegliete così e non scaricate le vostre scelte sui figli, che questa responsabilità proprio non ce l'hanno.

Ergo, e arriviamo alla fase due, le prossime amanti sceglitele sposate, possibilmente abs felicemente sposate e assolutamente non intenzionate a costruirsi una vita con te. Sceglietele come sei tu, insomma, e compatibili a quello che tu puoi offrire loro, sempre per onestà con te stesso.
Cercati un'affinità elettiva con una persona che in nessun caso vorrà rinunciare alla concretezza e alla praticità della sua quotidianità in nome di cotanta affinità elettiva. Il che è esattamente quello che fai tu.

Altrimenti vuoi la botte piena e la moglie ubriaca, e purtroppo non si può.

Stef, non ci conosciamo e quindi le cose che dirò fra poco sono basate unicamente su quello che racconti tu sul forum.
Concordo con Merla che, se non vuoi lasciare tua moglie, non è il caso che ti trovi donne che possano covare illusioni su di te. Inutile essere onesti fin dal principio. Una persona ci crede nell'amore se viene portata in quella direzione...

Quello che non capisco è questo "gioco" del Dott. Jekyll e Mr. Hide. Tu sei una persona sensibile e quindi attrai le donne serie, poi però ti spaventi e per farle scappare ti trasformi in mostro insensibile. Vuoi che ti odino, che ti disprezzino..
Sembra che tu voglia in ogni caso lasciare la scelta a loro. Tu non vuoi decidere della tua vita. Non so se per timore, per insicurezza, per abitudine... Fatto sta che piuttosto che ammettere con te stesso che stare con tua moglie ti rassicura e che hai paura di ritrovarti solo e con problemi, preferisci attivare questi modi di fare autoflagellanti. Forse perchè così sei sicuro che la donna in questione non tornerà più indietro a minacciare il tuo prezioso status quo.
La "rulli" all'inverosimile, fino a che non sei sicuro che lei non ti rivolgerà più la parola. E questo a parer mio è dettato da un timore folle e da un'insicurezza di te stratosferica.

Io l'ho fatto. Sabato scorso ho detto ai figli che io ed il padre ci separeremo. Ed i miei figli hanno 11 e 14 anni.
Contro ogni previsione, la piccola è quella che ha reagito meglio. Si era accorta di tutto da tempo e, se prima stava male, appena gliel'abbiamo detto gli si è tolto un peso dal cuore ed è tornata ad essere serena.
Il grande subito è stato male, ma poi dopo una settimana si era già ripreso un po'. Ed ora è felice perchè va al mare con suo cugino.
Alla fine mi sono fatta tante paranoie per nulla! Non si sono strappati i capelli e non hanno iniziato a drogarsi...
L'importante è che i genitori non si facciano del male a vicenda davanti a loro.

Penso che in questo caso Stef devi interrogarti su cosa vuoi veramente. Il problema non è che tu sei pazzo o depresso; il problema è che tu non hai deciso ancora cosa fare, oppure che sei lacerato dentro da miliardi di dubbi.
Cerca di essere onesto con te stesso.
Baci

Mi piace sia quello che haI detto, Merla, che tu, Anthea.
Come c***o avete fatto a fare centro?
Non intendo "mi piace" come divertimento ma come un sollevarsi, finalmente qualcuno che capisce. Che capisce la gravità, il fango, l'impotenza, la disperazione.
Vorrei andare in analisi, nel frattempo ho fatto di peggio. Ho pregato lei di vederci un'ultima volta, quasi diceva di sì. Poi le ho scritto:
«Ma perché non potevamo vederci, perché... cosa ho fatto, dimmi. Tu ieri mi hai telefonato però nemmeno tu mi dici come stai, che stai vivnedo, c'è solo competizione. Non mi dici quanto stai male per me, quanto sei indifferente o altro. Non c'è dialogo. Cosa ho fatto perché tu mi lasciassi, cosa ho fatto di male. Tu all'inizio mi dicevi "non ti chiedo niente" ma io lo stesso mi sentivo chiamato, coinvolto. Perché mi hai tolto il terreno sotto i piedi, se era amore se ne andava così facilemte? Nemmeno quando mi hai visto disperato te ne sei fregata, ma perché? Non mi srnto capito, come potrei confidarmi con te? E poi non mi viene di parlare con una che vuole sentire solo cose che vuole lei. Io ho tutto un mondo interiore ma tu lo hai sempre disdegnato. Non posso capacitarmi che non ci vediamo, proprio ora che potevamo, sia io che tu. Lo so che non c'erano i prsupposti ma non è tuta colpa mia. Mi sono ridotto ad andare a Stefania, non sono mai caduto così in basso, mi fa un male terribilie , mi sento un verme, un violentato. E' bruttissimo ma tu non lo capirai mai perché non l'hai mai provato. E' desolante non avere più alcuno scopo nella vita, fare i libri e non avere quella persona che ti apprezza, che cui puoi condividere. Iniziare a confidarsi con amiche ritrovate casualmente dopo anni o decenni invece che con te, e la cosa più paradossale è che l'argomento sei tu. Non ci posso credere, e tutto questo dramma tu dici che è per colpa mia. Ma a che serve confidarsi che pure è sempre stata una mia esigenza se poi l'oggetto, anzi, il soggetto sei tu? Mi sembra un giro, una condanna agirare, a vagambondare fino alla morte. Io so che mi presenterò davanti alla morte con un conto in sospeso, e vivo con questa aspettativa. A volte mi illudo che potrei continuare con te ma mi passa subito perché ho i miei figli, mio figlio che ha bisogno di me tutto intero, per lui farei carte false, mi farei monaco, darei la vita. Anche per la mia piccola, non è seconda, parlo di lui perché forse ha più bisogno di cura ma non di amore che debbo a lei. Una volta non era così ma lo è diventato da quando tu mi lasciasti, mi cancellasti da fb senza un vero motivo valido, o valido solo per te. Io scoppiai ma tu questo dolore, questa ferita non l'hai capita. Forse era rabbia, sì, e perché non doveva essefrlo. E' stato salutare, un tempo sarei impazzito, per anni, per decenni, fino alla morte. Come mi è successo per Annamairia, Lina, Gloria... Ma io penso che tu non mi capiresti nemmeno se parlasimo a telefono, da vicino... non so. Vorrei stare insieme a te a parlare ma poi mi figuro quella domanda che mi paralizza, quell'attesa da moglie, da madre. Non mi piace e non mi è maI piaciuto un rapporto così, così lo volevo impostare con mia moglie quando ci mettemmo ma è sbagliato. Si deve essere amici per stare insieme, ci si deve poter confidare o meglio parlare di tutto, fare di tutto (non per forza, e non tutto ovviamente) liberamente. Il mio passato viene sminuito, dperezzato, criticato, oltraggiato... la mia vita in famiglia non conta niente, il mio quotidiano, laq mia mente, il mio cervello, i miei dubbi, le mie crisi, i miei fatti, nulla conta per te, io lo so o almeno così tu dai a pensare quando dici che racconto solo cose inutili. Ma non mi viene di parlare a livello di cuore, né conb te né con Francesco. E nemmeno con amiche perché mi rispondono. Essere ascoltati è diventato un lusso, essere se stessi una meta lontana, un mito. Io sono disposto ad ascoltarti, su tutto, in tutto, per tutto. Da vicino anche senza il fatto di stare insieme. Tu sei un riccio, solo a un certo punto hai iniziato a raccontare la tua storia. A proposito, non mi hai mai perdonato di non avere una buona memoria quasi fosse un fatto volontario. A volte penso perché ti scrivo, tanto non sucito niente, non cambia niente. Tu mi dici cose che fai tu e imputi a me come il fatto degli sms che tu non ci stai mai sul cell, ma non li vedi i messaggi, quando te ne mando,quante telefonate ho tentato di farti? Ma sei cieca o che? E tu avresti il coraggio di dire che "io" rispondo in ritardo quando "tu" hai comprato un altro cell per non sentormi? Ma mi prendere per scemo o che? Tutto questo stare male reciprocamente me ne accorgo solo io, per te è solo colpa mia. Sei tu che non mi dai speranze, e poi me lo devo sentir dire prorpio da te!
Cazzo! Finquando avrò una goccia di sangue nelle vene dirò la verità, dovrai chiudermi tutto per non sentire la mia voce. Spero di prendere le pillole per sempre, anzi di più per stare bene e poter rispondere a tono e mi diffido io stesso dallo stare male e chiedere pietà. Mi suiciderò, mi rinnegherò anzi, mi rinnefgo fin da ora quando cadrò nel baratro della depressione per colpa tua, quando il mio amore proromperà. Dico sin d'ora che è verso u a persona che non l'hga saputo mai capire.»

Poi lei ha risposto per cell che le facevo schifo, che se veniva con me sarebbe stato dopo che… con l’altra…
Per email è stata più dolce: ecco la sua risposta:

«Lo vuoi capire che non ho risorse sufficienti per ascoltare i tuoi sfoghi i tuoi problemi, sono come un vaso colmo, non entra più niente in me. quello che hai fatto di male, o fai finta di non saperlo o sei davvero irrecuperabile,...tutte le volte che mi hai riempito di cose di tua moglie, tutte le volte che ti ho detto di prendere qualche decision eper un NOI futuro, quando ti ho detto che potevi essere l'uomo della mia seconda vita...tutte le volte che aspettavo una tua risposta al mio interrogarci su un ipotetico futuro insieme...tu che non lasceresti mai la tuà città, a prescindere per l'esigenza di lavoro, tu che non concepisci una vita da solo, tu che parli sempre invangando un passato opprimente, non si parlava mai di un progetto futuro insieme, ...ora vuoi accollarmi anche la responsabilità di essere anfdato a soffisfare i tuoi bisogni da Stefaania, m'è venuto un conato di vomito, e vuoi anche incontrarmi? solo a vederti, sapendo questo ti vomiterei addosso...lascia stare, chiudi con me, che è meglio...io non sono un riccio con chi mi ama veramente, con chi mette da parte sè stesso per me, per chi ha premure con me, e non lo dimostra solo a parole...ho fatto di tutto per te, non mi posso rimproverare nulla, avresti avuto un angolo di paradiso con me, non l'hai saputo apprezzare. E' costato pure a me non vederti più, ma i fatti mi stanno dinmostrando che ho fatto bene, quello che ,i hai scritto in questa mail, mi ha ancora più convinto.»

Stef, perdona il linguaggio un po' scurrile, ma la tua mail è un concentrato di "seghe" mentali.
Non capisco come abbia fatto la tizia in questione a prenderti sul serio! Si capiva lontano un km che non eri lucido.

Ma sant'iddio!! Non serve ai tuoi figli che tu gli stia vicino se le condizioni devono essere queste! Loro desiderano che tu sia felice o almeno sereno. Se gli vuoi veramente bene, smettila di mettere in scena 'sta tragedia greca. E basta con le bambinate!!
E non pensare neppure che facendola finita tutti starebbero meglio, perchè anche questa è una vigliaccata. E' questo che vuoi insegnare ai tuoi figli? Che quando si sta male veramente non si può trovare la forza per riprendersi??
Mi spiace dirtelo. Ma tu, quando hai messo al mondo i tuoi figli, ti sei assunto automaticamente la responsabilità di essere padre. Anche se non vuoi, anche se sputi sangue, anche se ti senti una m...a, NON PUOI mollare e NON PUOI lasciarti andare a queste menate.

Smettila di compiangerti, smettila di fare la vittima, smettila di svilirti... Da un tipo in gamba come te, queste asinate non le accetto proprio!!

anthea ha scritto:Stef, perdona il linguaggio un po' scurrile, ma la tua mail è un concentrato di "seghe" mentali.
Non capisco come abbia fatto la tizia in questione a prenderti sul serio! Si capiva lontano un km che non eri lucido.

Ma sant'iddio!! Non serve ai tuoi figli che tu gli stia vicino se le condizioni devono essere queste! Loro desiderano che tu sia felice o almeno sereno. Se gli vuoi veramente bene, smettila di mettere in scena 'sta tragedia greca. E basta con le bambinate!!
E non pensare neppure che facendola finita tutti starebbero meglio, perchè anche questa è una vigliaccata. E' questo che vuoi insegnare ai tuoi figli? Che quando si sta male veramente non si può trovare la forza per riprendersi??
Mi spiace dirtelo. Ma tu, quando hai messo al mondo i tuoi figli, ti sei assunto automaticamente la responsabilità di essere padre. Anche se non vuoi, anche se sputi sangue, anche se ti senti una m...a, NON PUOI mollare e NON PUOI lasciarti andare a queste menate.

Smettila di compiangerti, smettila di fare la vittima, smettila di svilirti... Da un tipo in gamba come te, queste asinate non le accetto proprio!!

Ma ti riferisci al mio atteggiamento in casa o al fatto che ho compromesso (con le mie bambinate e le mie email) un rapporto serio con questa donna nuova che poteva essere l'amore della mia vita?
E che dovrei fare in concreto?
In realtà io non faccio proprio nulla e cerco di andare avanti come se nulla fosse, come mi viene senza rinunciare a niente. Tutto come prima, un po' più in armonia e in pace in casa tranne quando mia moglie mi rompe il ... e si rivolge durissimamente nei confronti di mio figlio. In camere separate.
Tutti felici e contenti.

Non sono io che ti devo dire cosa devi fare. Tu sai cosa vuoi realmente.
Va bene anche "andare avanti come se nulla fosse" se è questo che veramente vuoi.
Però non puoi trattare gli altri come delle m...e solamente perchè sei depresso. Usi questa scusa come scudo per tutto. Sei depresso e quindi puoi tartassare questo e quello...
Invece no. E non conta nulla fare "i mea culpa" e tafazzarti raccontando a tutti quanto sei stronzo, dopo aver fatto del male!
Questo è una atteggiamento da bambino viziato. Sei un uomo intelligente e se fai delle cavolate sai che devi pagare di tasca tua.
Smettila con la farsa del povero malato! Non sei un poveretto senza cervello costretto dalla sporca vita a lavorare in fonderia per due lire. E tira fuori gli zebedei, insomma!!
Mi fai incavolare!

secondo la mia modesta opinione stai esagerando, lei ha tutta la facoltà di ignorarlo.

Sì, magari sono esagerata.
Sarà che è un periodo in cui sono circondata da gente che continua a farsi pippe mentali continuamente e capisco che non c'è cosa più pericolosa.
Alla fine chi si trastulla con questi pensieri, si convince di cose che non esistono, si rovina la vita e la rovina agli altri, perchè un giorno sembra ragionare ed il giorno dopo ricomincia con le menate! Non è assolutamente prevedibile perchè le cose che dice e pensa sono edulcorate e fuori da ogni logica e i discorsi e le recriminazioni fatte ti fanno stare male il doppio di una sana sberla!
E' uno stillicidio. E chi ti sta accanto e ti vuole bene continua a subire sperando che la cosa finisca, mentre è un ascensione continua.

Meglio sarebbe se qualcuno passasse alle vie di fatto e rifilasse a questi soggetti una bella randellata ad ogni svirgolata. Forse aprirebbero gli occhi.
Mi spiace, ma la penso così.

Mi scuso Stef,
non sono in forma e tendo ad esagerare. Non ho nessun diritto di giudicarti. Spero non ti arrabbierai.

anthea ha scritto:Mi scuso Stef,
non sono in forma e tendo ad esagerare. Non ho nessun diritto di giudicarti. Spero non ti arrabbierai.

No amore mio, penso sia un po' difficile arrabbiarsi con una persona come te.

Magari Stef!
ma con gli anni, invece di diventare più tollerante, sto facendo il contrario! Sarà che son stata tollerante per una vita ed ora non ce la faccio più... sta di fatto che la mia bocca non tace anche quando dovrebbe.

Insomma, il mio alla fine era solo un tentativo un po' ostico di scuoterti. Mi fa rabbia che un uomo intelligente e sensibile come te cada poi in queste menate!
Se potessi, verrei io a dartele di santa ragione!

anthea ha scritto:Magari Stef!
ma con gli anni, invece di diventare più tollerante, sto facendo il contrario! Sarà che son stata tollerante per una vita ed ora non ce la faccio più... sta di fatto che la mia bocca non tace anche quando dovrebbe.

Insomma, il mio alla fine era solo un tentativo un po' ostico di scuoterti. Mi fa rabbia che un uomo intelligente e sensibile come te cada poi in queste menate!
Se potessi, verrei io a dartele di santa ragione!

Sì, lo so. Da vicino mi scuoteresti. Ma non voglio che tu pensi che ti abbia elogiato. Quello che stai diventando con l'età (come tu credi) è comune alle donne forti e che hanno vissuto impegnandosi nella vita, sia essa lavorativa, sia essa sentimentale o familiare. Quindi non esageri. Solo non stai diventando irrecuperabilmente nevrotica, cosa che invece io sono.