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Messaggio  suggestione Mer Apr 15, 2009 12:54 pm

Sad Sad Sad , paura!!!

Chiedo venia, non lo farò mai più Shocked Shocked Shocked Shocked
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Messaggio  Nadir78 Mer Apr 15, 2009 1:08 pm

sugge ha scritto:Sad Sad Sad , paura!!!

Chiedo venia, non lo farò mai più Shocked Shocked Shocked Shocked

Per questa volta ti perdono... Twisted Evil
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Normatività/Affettività. - Pagina 2 Empty genitori

Messaggio  anthea Lun Apr 20, 2009 9:53 am

Io ho avuto dei genitori molto affettuosi, anche fra di loro. La loro esperienza d'amore ha contagiato la mia vita.

Sono sicura che effettivamente i primi 3 anni di vita di un bambino all'interno di un nucleo famigliare siano i più importanti dal punto di vista affettivo.
Ciò non vuol dire che un bimbo felice da piccolo, necessariamente lo diventi da grande e viceversa, ma certamente aiuta.

Una ricerca di alcuni studiosi che ho letto recentemente, riportava che il numero di divorzi era triplo nelle persone che da piccoli, nelle foto di famiglia, non sorridevano o sorridevano stentatamente.
Io mi son detta: "che str***". Poi invece ci ho riflettuto e ho capito. I bambini non sanno sorridere a comando e quindi se il bambino sorride a fianco dei genitori vuol dire che è felice. In caso contrario, vuol dire che l'esperienza famigliare è stata meno positiva.

Il compito dell'educatore è il più difficile del mondo. Un genitore deve regolare allo stesso tempo affettività e serietà, regole e divertimento, principi morali e "distrazioni".
Ovviamente può sbagliare, è inevitabile. Ma il bambino deve sapere che se il genitore sta sbagliando non è per egoismo o disinteresse, ma per amore nei suoi confronti.

Non sono completamente concorde con chi ha detto che si può trasmettere amore anche senza i baci e gli abbracci. Sicuramente l'amore può esserci comunque, però noi siamo esseri sociali. Le scimmie si toccano e si spiociano a vicenda, i delfini fanno sesso continuamente fra loro e si scambiano effusioni... più un animale è evoluto, più ha necessità del contatto con i suoi simili.

Esprimere la propria affettività con il corpo, oltre che con la mente e le parole è essenziale. E tu Sugge dovresti saperlo, visto che lo Yoga insegna che il corpo e la mente sono indissolubilmente legati, che se il corpo è coccolato, strofinato e piacevolmente massaggiato, il piacere si diffonde fin nel cervello che si calma e gioisce.

Quindi dico a Pavely che tua madre effettivamente ti ha trasmesso un'affettività distorta. Il portarti in camera quando venivano gli estranei ti ha reso sicuramente "relegato". Per me è indubbio che il suo comportamento ti abbia segnato (lasciando perdere tuo padre che non c'era neppure quando c'era).

Ma tu puoi cambiare! Il bello è questo! Non siamo costretti a portare avanti quello che di male abbiamo subito, come non siamo costretti a portarne il bene.

Possiamo cambiare la nostra vita e regalare a chi ci sta vicino il nostro amore. Anche a tuo padre che non ti ha mai dimostrato affetto, puoi finalmente raccontare di come ti ha fatto sentire! Parlagliene e poi lasciati tutto alle spalle.
Se capisce bene, altrimenti tu vai avanti per la tua strada. Creati la tua vita. cheers cheers
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Messaggio  Pavely Lun Apr 20, 2009 10:53 am

Anthea...

Non ci siamo capiti.

Io non ho foto da bambino.

O meglio: ho una foto da bambino.

E' un medaglione che la parrocchia fece per la mia prima comunione.

Io non ho nessuna fotografia.

E nelle fotografie, realmente, c'è una regola.

Quando "prendi ricordi" (quand tu prends souvenirs) di una persona, vuol dire che le vuoi bene.

Quando ti disinteressi di lei e non vuoi nessun ricordo, vuol dire che non la ami.

Ad esempio: chi ama conserva le lettere.

...

I miei genitori non hanno mai avuto nessun ricordo di me.

Tanto per intenderci: mi hanno sempre detto di andare via di casa.

Mio padre, ad esempio, non mi ha mai (letteralmente) chiesto come sto.

E quando glielo dico, nel vero senso del termine, ho paura che non gli interessi o gl dia fastidio.

No, non ho paura.

Sono sicuro che non gli interessi e che gli dia fastidio.

Ciò che so è che è assurdo.

Il giorno che me ne andrò nessuno, né i miei fratelli, né mio papà, mi cercherà.
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Messaggio  Viola Lun Apr 20, 2009 11:07 am

Anthea è bello quello che hai scritto e come lo hai scritto...Lo sguardo ai figli (che siamo stati e siamo, ora anche come genitori)...Lo sguardo ampio su e con tutto che non deve bloccare la propria strada. Anzi con lo sguardo qui e lì , inviduare la propria...E' bello e pulito e vero quello che hai scritto a Pavely, ma torno a dire che è non facile fare il "lasciarsi tutto alle spalle" o chiudere un cerchio o finire una gestalt. Sentirsi nei nostri bisogni, consapevolizzarli e quindi dargli un nome, spingere l'energia verso il passo successivo( il contatto col padre e dirgli quello che si sente veramente e finalmente) e chiudere, non è facile. Spesso il cerchio manco inizia, non so che sensazioni ho se ne ho e figurati consapevolizzarsi...senza chiarire i bisogni e senza sapere e dirsi cosa e come è difficile poi, agire. Spesso il cerchio si ferma alla non azione...non soddisfo così mai i miei bisogni...Non si parte mai, non si arriva mai...si è bloccati in un conosciuto che almeno, anche se non ci soddisfa,è conosciuto! Arriva la paura, una malattia, una rassegnazione...e non c'è nulla di "male" anche queste emozioni possono, se ascoltate essere un ottimo punto di partenza. Anche l'odio è un ottimo punto di partenza se ascoltato e consapevolizzato...poi si sa, la strada è solo in avanti...Anche a me piacerebbe che Pavely, riuscisse a fare quello che gli hai scritto e si lasciasse tutto alle spalle. cheers
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Messaggio  Viola Lun Apr 20, 2009 11:31 am

Pavely, vai da tuo padre e digli come ti sei sentito e ti senti....Comunica a tuo padre il T U O sentire. Comunica la tua paura di perderli magari semplicemente N O N L O S A N N O. Stai dicendo che se tu te ne andassi a vivere per conto tuo non ti tratterebbero più perchè non ti hanno mai scattato una foto? Il passato è passato. ( assunto) . Il presente come lo V U O I ? E la tua famiglia in questa domanda centra (oggi-presente) fino al punto che vuoi farcela entrare tu (confini). C'entra tanto la tua paura anche. C'è il terrore panico di sentirti ancora una volta rifiutato. Loro , magari, sono semplicemente fatti così. (punto) Con la tue paure devi farci i conti tu. E se tu li ami fai tu qualcosa col tuo amore per loro.Scatta tu le foto. Comincia! Hai amore? Agisci col tuo amore. Oggi qui ed ora. Rispondimi se vuoi, congruo al contesto che ti ho esposto. Non parlare di me, non attaccare con la solfa del mi è mancato anche lo yogurth mentre ero sul viale assolato dell'asilo con lo sguardo agli alti fusti che portano al Partenone , OK ? Ciao... Sai come mi sento quando cadi nel tuo solito giro scavabuche? Sfiancata. Mi chiedevo come si possono sentire i tuoi familiari avendo un eruditomega e soprattutto con una dialettica che ci si affilerebbero tutti i coltelli del rione e oltre. E non solo, come ti ci senti tu?
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Messaggio  anthea Lun Apr 20, 2009 4:07 pm

Io non conosco Pavely nei suoi trascorsi nel forum e quindi non conosco bene le sue problematiche.

Salta all'occhio sempre e comunque il suo costante conflitto familiare. Capisco che ha fratelli.
Pavely (ovviamente se sto entrando troppo nel personale tu non rispondere), ma come sentono i tuoi fratelli il legame con i tuoi genitori?

Questo per capire se il loro atteggiamento distaccato era unicamente rivolto a te, oppure se agli altri non ha dato fastidio come a te.

Viola ha sicuramente ragione. Certe ferite, inferte soprattutto da chi dovrebbe più tutelarti ed accompagnarti nell'arduo cammino della vita, sono difficilissime da digerire ed ancor più da dimenticare.
Non a caso chi è stato malmenato da piccolo, poi da grande sovente diventa malmenatore o vittima nuovamente.

Però cosa devo dire a Pavely?: "Continua a rinchiuderti in te stesso e fatti del male per espiare le colpe dei tuoi genitori?"

E no! Che vadano....!! Non tutte le persone sono così.
Io ho vissuto nell'amore e tanto voglio trasmettere ai miei figli, perchè ho visto che i più bei discorsi non sono nulla di fronte alle vere dimostrazioni di affetto che ti fanno sentire parte di qualcosa di bello.
Sono quelle le cose che ti permettono di andare avanti quando soffri e di non arrenderti.

Più una persona che amiamo ci fa sentire delle nullità, più ci sforziamo di essere come ci desidera, più ci allontaniamo dalla nostra natura svilendola, più ci odiamo e odiamo chi ci fa stare male. Ma non riusciamo a liberarcene. E' una corda che stringe sempre di più, alimentata dal rancore, dalle cose non dette, dal disinteresse....

Tu dici che non gliene frega nulla ai tuoi anche se parli! Allora, parlagli! Se non cambierà nulla in loro, vedrai che almeno farà bene a te.
Poi però devi crearti una vita al di là della tua famiglia. Altrimenti sarai sempre succube e prigioniero.

Inutile la terapia, inutile tutto.
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Messaggio  Pavely Mar Apr 21, 2009 10:14 am

E' verissimo.

Anthea, Viola... avete capito credo ogni cosa.

Niente... questa mattina so questo: fare un progetto.

E seguirlo.

Il mio programma è questo: trovare un lavoro.

Avere qualcosa per me.

Contribuire quì in casa.

Permettermi una cura migliore.

Fare sport, dimagrire, stare bene.

Con i soldi che guadagnerò, finalmente, seguire le mie passioni ed essere me stesso con gli altri.

Essere libero.

Non più depresso.

Neutral

Ce la farò... non mi devo abbattere.

(Grazie per il grandissimo appoggio)
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Messaggio  lunatica Mar Apr 21, 2009 10:24 am

Si che ce la farai Smile
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