La depressione è una patologia?

Quando si dialoga con gli altri ci si incaglia nell’incomprensione soprattutto a causa dei luoghi comuni. Ad esempio, a proposito di depressione, si suole ripetere che essa è una patologia. Non è così! Noi siamo depressi semplicemente perché siamo normali, sani, in sintonia con la realtà, questa miniera di dolori: infatti è la realtà ad essere avvilente. I malati sono coloro che vedono il mondo con gli occhiali rosa: hanno una percezione distorta dei fenomeni e degli eventi. Sono circondati da incubi e scorgono immagini bellissime. Sono per lo meno dei visionari e, in quanto visionari, pazzi, bisognosi di terapie, se esistono.
Questo ragionamento si incolla a quello concernente Gadda: qualche critico ha scritto che non è la sua scrittura ad essere barocca, ma il mondo che egli rispecchia nelle sue opere contorte, grottesche, gremite di significati indecifrabili. E’ il mondo ad essere contorto, grottesco, gremito di significati indecifrabili.

Oudeis ha scritto:Quando si dialoga con gli altri ci si incaglia nell’incomprensione soprattutto a causa dei luoghi comuni. Ad esempio, a proposito di depressione, si suole ripetere che essa è una patologia. Non è così! Noi siamo depressi semplicemente perché siamo normali, sani, in sintonia con la realtà, questa miniera di dolori: infatti è la realtà ad essere avvilente. I malati sono coloro che vedono il mondo con gli occhiali rosa: hanno una percezione distorta dei fenomeni e degli eventi. Sono circondati da incubi e scorgono immagini bellissime. Sono per lo meno dei visionari e, in quanto visionari, pazzi, bisognosi di terapie, se esistono.
Questo ragionamento si incolla a quello concernente Gadda: qualche critico ha scritto che non è la sua scrittura ad essere barocca, ma il mondo che egli rispecchia nelle sue opere contorte, grottesche, gremite di significati indecifrabili. E’ il mondo ad essere contorto, grottesco, gremito di significati indecifrabili.  

Con il termine depressione ci si riferisce ad un disturbo che non riguarda, se non marginalmente, i contenuti dell'idea che il depresso ha del mondo. Si possono osservare, riconoscere e perfino patire le brutture senza per questo cadere in depressione.
Senza contare che non si dà per nessuno la possibilità di percepire il mondo "così com'è", un mondo vero, oggettivo. In altre parole, e per usare la tua metafora, tutti inforcano lenti anamorfiche di qualche tipo, tutti si sforzano di dare una qualche coerenza al mondo che percepiscono. Certamente anche le persone che attraversano la depressione. La percezione è carica, non è neutra, non siamo registratori.
Ora non ho voglia di fare l'elenco dei segni e dei sintomi della depressione nei manuali diagnostici, li puoi trovare facilmente facendo una ricerca. Non è un disturbo che riguarda solo l'area cognitiva, e per quanto concerne quest'area non sono tanto le idee a minare la salute, ripeto, ma il modo in cui si irrigidiscono i processi di pensiero, si riducono le strategie per risolvere i problemi, si sviluppano fissazioni e si tende ad usare euristiche fallaci, mentre scemano le capacità di prestare attenzione, di pianificare, di sostenere sforzi e di perseguire obiettivi.

Pure Gadda, poveraccio: riconosciamogli il merito di aver letto, studiato, di aver fatto delle scelte di stile per dare forma al mondo che aveva in mente, altrimenti per scrivere La cognizione del dolore basterebbe un liceale qualsiasi con un po' di onestà intellettuale e di spirito descrittivo.

Dissento in gran parte, ma rispetto la tua opinione.

Ciao

L'essere è una patologia del non essere, ergo la depressione è la normalità.