Pianto

Riuscite a piangere? Pensate che il pianto sia liberatorio o inutile? Vi succede spesso di piangere? Che pensate di questo argomento? Sto scrivendo tra i singhiozzi con lo schermo offuscato da un velo di lacrime, unico mio nutrimento. Sono disperato...

Oudeis ha scritto:Riuscite a piangere? Pensate che il pianto sia liberatorio o inutile? Vi succede spesso di piangere? Che pensate di questo argomento? Sto scrivendo tra i singhiozzi con lo schermo offuscato da un velo di lacrime, unico mio nutrimento. Sono disperato...

Direi che il pianto può essere liberatorio, oppure può essere inutile, oppure può essere liberatorio e inutile, oppure né liberatorio né inutile. Dipende anche dai motivi per cui si piange e da come il pianto si integra nel lavoro psichico, se innesca dei processi positivi di rivalutazione della situazione e del vissuto, o se sostiene un momento significativo di relazione con qualcun altro.
Una residua utilità può essere il semplice e sacrosanto scarico fisico della tensione che è rotta dal pianto.

Ma Oudeis, se ci scrivi che stai piangendo, la cosa più importante non è darti un parere generale ma chiederti come stai, perché piangi, cosa è successo.

Penso che sia liberatorio perchè anche se ovviamente non risolve i problemi perlomeno è una valvola di sfogo. E' meglio piangere con qualcuno vicino al fianco, un partner, un amico o un parente, conforta di più. Mi capitava spesso in passato, ultimamente no perchè sono diventato molto cinico e apatico

Le lacrime più amare sono quelle invisibili.

Sto piangendo di nuovo. Sono disperato. Se solo avessi il coraggio di...

Le lacrime, l'unico dono. Anche oggi.

Quante lacrime inutili, amare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Anche oggi!

Senza requie

Oudeis ha scritto:Senza requie

Mi dispiace, Oudeis. Io non mi trovo in condizioni migliori delle tue, spesso non riesco neppure a piangere, immobilizzato dalla paura. Sempre più spesso mi chiedo perché... Perché si debba soffrire in tale maniera? Cosa ho, abbiamo, fatto per "vivere" quest'inferno?

Comunque credo di averti già conosciuto virtualmente anni fa, abbiamo avuto piacevoli scambi virtuali ed... ed ora ci troviamo qua... com'è strana la vita! E mi spiace davvero saperti depresso, spero almeno tu non abbia oltre alla depressione pure le ossessioni e l'ansia costante come il sottoscritto.

Se ho capito chi sei so che apprezzi molto come me, autori come Carlo Michelstaedter, Fernando Pessoa ed Kahlil Gibran.

Ciao

Qualcuno mi aiuti. Riesco solo a piangere. sono disperato!!!

Ciao,
ti posso portare un messaggio di speranza.
Ho iniziato ad essere depressa a 18 anni. Ora ne ho 50.
Ho vissuto periodi abbastanza buoni fra un episodio e l'altro, alcuni durati molti anni. Ma gli ultimi duravano sempre meno.
Ho preso antidepressivi e sono stata da vari psichiatri e psicologi. Non mi sono mai arresa, ma ho sempre annaspato.
In realtà ho poi capito che anche quando mi pareva di stare bene, non ne ero mai uscita veramente, che ero come un vulcano addormentato ma non spento.

Poi, verso i 40anni, ho avuto un risveglio interiore. Non so spiegarti cosa mi sia successo, ma ho iniziato a "vedere".
Vedere è molto doloroso, sembra quasi di impazzire. Mi sentivo sola e disperata, mi sentivo persa.
Ma avevo sempre un filo nella mia testa che mi teneva ancorata alla terra. Questo filo era la mia ragione. Guardavo alcune amiche, che magari stavano tanto male, ma che cazzo non erano depresse!
Ero incavolata perchè loro stavano malissimo eppure le vedevo serene, invece io stavo bene, ma ero disperata.
Ad un certo punto mi sono detta che se potevano farlo loro, se potevano essere serene, lo volevo essere anch'io.

E da lì è iniziato il mio percorso.

Ad oggi sono 5 anni che non prendo più antidepressivi e che, nonostante aver subito pure la disoccupazione, sono riuscita a stare bene ugualmente.

Quindi ti esorto a non lasciarti andare. Ce la farai.

Grazie del sostegno, Anthea. E' bello non sentirsi soli. Ognuno ha le sue esperienze, forse ognuno ha il suo destino. Purtroppo sono sicuro che non ne uscirò. Forse, ma sottolineo forse la morte mi potrà salvare, solo la morte.

ciao

E' così, nella depressione ognuno sa che non ne uscrà mai più, fino alla morte.
Per tutti i depressi.
Per il depresso questo è vedere la realtà, che gli altri non vedono.
Io ci sono stato e so che quando ci sei, "vedi" così.
Per il depresso il mondo è così, poi quando ne esce, vede altro.
Personalmente non ne sono mai veramente uscito, ma faccio psicoterapia e prendo psicofarmaci (non uno) e sto bene, tranne che per qualche strascico per il sonno, a periodi per la fame, per le fissazioni, ma chi mi vede dice che sto bene. Psichicamente non soffro, tranne quando sono sotto stress e allora mi fisso, nel senso che il pensiero del lavoro o del sesso o dell'amore passato, mi tormenta.
Per il depresso non vale nessun incoraggiameto, perciò le cure farmacologiche e (solo quando si sta un po' meglio) quelle psicologiche, vanno fatte anche se si pensa che siano inutili.
Un in bocca al lupo grande grande.

Io so solo che non ne uscirò mai: anche la risoluzione proveniente dalla morte mi sembra una chimera. Quando disperi sia nella vita sia nella morte.

ciao