Depressione

Sto insieme al mio ragazzo da 5 anni e conviviamo da 2. Soffriamo entrambi di depressione e abbiamo problemi famigliari legati alla relazione tormentata con i genitori. Ci siamo sempre aiutati e all'inizio è stata proprio questa sofferenza ad unirci. Ultimamente credo che lui non provi più le stesse cose di prima nei miei confronti, forse mi sbaglio, forse sono diventata pazza a causa dello stress, ma io sento delle mancanze che mi pesano molto.
Mi accusa di essere diventata pesante come la madre che lo stressa per delle stupidaggini, infatti posso dire che vivere con la madre causi molti problemi ad entrambi. Dice che lo sveglio sempre anche se lui vorrebbe dormire, che ormai penso solo alle pulizie di casa, ai panni da lavare, che gli rompo per le sigarette che fuma e per quello che mangia, dice che è colpa mia se si è distaccato, c'è sempre un motivo per litigare.
Sono stufa e mi viene rabbia vedendo che a lui non frega niente della sua salute, fuma tanto e fuma dentro casa anche se sa che mi da fastidio il fumo, mangia male ed è sottopeso e per questo io insisto che stia più attento alla sua alimentazione, ma la madre gli da corda e lo accontenta su tutto, quindi tutto quello che dico io è visto come una minaccia alla sua persona. Poi durante le serate in cui io sto male e lui è assente mi dice che quando ci incrociamo in casa io non lo guardo nemmeno, (ovviamente dato che sono nervosa per colpa sua), e che questo mio atteggiamento riflette il fatto che io non voglio cercarlo. Questa situazione la causa lui che invece di aiutarmi nei miei momenti di crisi si allontana, di conseguenza io mi isolo, non posso fare sempre il primo passo quando c'è un problema, non posso sempre mettermi la dignità sotto i piedi per avere una sua reazione, non può essere una relazione a senso unico.

Io dall'altra parte sento che si sta allontanando sempre di più, passo le serate davanti alla tv per non pensare a niente, mi addormento piangendo pensando che dovrei solo morire così finirebbe questa sofferenza, lui nel frattempo sta al computer, gioca ai videogiochi, fa le sue cose, mentre io aspetto un suo abbraccio, una parola di conforto dato che sto passando un periodo di depressione forte, ma anche se lui sa cosa sto passando fa finta di niente, sembra che io sia diventata solo un peso.
Ho problemi di dipendenza affettiva, sono depressa da tanti anni e sono anche autolesionista. Adesso ho scoperto di avere un disturbo ossessivo compulsivo che sta peggiorando per lo stress. Però posso dire di aver sempre mascherato bene le mie emozioni, non sono una persona pesante che chiede aiuto in continuazione, non gli ho mai fatto pesare niente, a differenza di quello che dice.
Capisco che anche lui possa passare dei brutti periodi e quindi non voglia dover sopportare anche il peso dei mie problemi ma penso anche che in una coppia le due persone si debbano aiutare e sostenere nei momenti bui.
Quando sto male avrei solo bisogno di un sostegno morale, invece lui fa finta di non capire, dice che fino a quando io non cambio atteggiamento si distaccherà sempre di più, sembra che non voglia affrontare il vero problema, cioè il perchè non mi cerca più.
Aspetto sempre un gesto di affetto che non c'è quasi mai, o meglio, c'è quando io sto bene ma non quando sto male. Ho sempre affrontato i miei problemi da sola, ma se in una coppia non si ha il sostegno dell'altra persona che senso ha continuare una relazione.
Ho provato a fargli capire che così non posso andare avanti, che cerca sempre scuse per non affrontare i suoi veri sentimenti, ma continua a dire che mi ama, che sono io il problema.
Ma quindi io dovrei sopprimere i miei sentimenti e farmene una ragione del fatto che lui non possa aiutarmi quando ho bisogno? Dovrei accettare una relazione come se fosse un'amicizia, dovrei accontentarmi di avere un ragazzo che non mi fa sentire desiderata e che non vuole sapere niente dei miei problemi? Io non credo sia possibile. Forse pretendo troppo, forse non può essere come vorrei io e magari dovrei lasciarlo.
Però lo amo e non posso pensare ad una vita che non sia questa, non rimane niente per me se vado via.
Ho provato a farglielo capire in tutti i modi che mi trascura, che questo non è stare in una relazione, ma continua a dire che è fatto così, che sarà sempre così, che se non mi va bene devo trovare qualcun'altro, magari fa lo sforzo ogni tanto di cercarmi ma poi torna tutto come prima. Io dovrei gestire meglio questa mia dipendenza affettiva, ma rimane il fatto che mi sembra di avere un amico vicino, non un fidanzato.

Mi sento come se stessi per diventare pazza, le mie ossessioni stanno diventando difficili da gestire, la mia mente mi fa credere cose che non sono neanche vere. La depressione mi sta causando tanti problemi, potrebbe venirmi la fibromialgia, il medico mi ha detto che dovrei cambiare vita, dovrei rilassarmi, ma per quanto io mi sforzi non riesco ad essere costante, intorno a me non c'è una situazione stimolante che potrebbe aiutarmi, neanche il mio ragazzo c'è più. Sono ad un punto dove penso solo a prendere medicine per calmare l'ansia. Mi sento persa

Ciao, capisco il tuo stato d'animo, in effetti può capitare che in una relazione di coppia si instaurino dei ruoli difficili poi da sopportare, in quanto chi ha il ruolo del "curante" vorrebbe alle volte essere "curato". D'altronde questa situazione può essere esasperata da un'eccessiva chiusura, da mancanze di alternative non alla coppia in sé, ma alle occasioni di esperienze sociali o ricreative. Già il fatto di vivere con i genitori di lui non lascia forse molto spazio alla vostra indipendenza sia di coppia che personale, e poi come vivete al di fuori della vostra relazione? Tu studi, lavori, svolgi qualche attività che può aiutarti a guadagnare soddisfazione o autostima? Hai degli amici che ti possono sostenere? Perché tutto questo aiuta molto a rendere le difficoltà di coppia più relative.