Forse non dovrei scrivere in questo forum

Non so se la mia è depressione. Non so più che fare e sono capitata qui...

Mi sento molto giù. Credo che il problema principale è che nessuno lo immagina. Sono realizzata nella vita, con gli amici sono sempre allegra. Una volta mia madre mi ha detto che quando non ci sono io in casa, la casa non è la stessa, perchè io sono quella che mette allegria. Mi seno così incompresa, ogni volta che vado a letto piango. Ogni volta che vado in bagno piango. Ogni tanto mi capita anche nei treni. Mi sento isolata. Non parlo con nessuno. Cioè, parlo sempre tanto, tantissimo, con tutti. Però non parlo di me. Ho sempre risolto le cose da sola, ma non so che fare. Dura da troppo. Mi sento diversa e molto sola.

Credo che il fatto di essere realizzati non implichi necessariamente l'essere felici. Si è infelici quando manca qualcosa. Depressi poi, è uno stato mentale, non dell'animo.
Certo, molti che hanno poca consapevolezza di loro stessi, pensano di essere felici solo con l'essersi realizzati e quindi di conseguenza, questa convinzione fa in modo che essi siano felici veramente. L'essere semplici implica una felicità maggiore rispetto alle persone complesse.
Quello che ti differenzia da loro è il vuoto che hai dentro e che devi colmare in qualche maniera.
Quello che ti differenzia è che sai che c'è altro nella vita (che forse ti manca?) oltre al fatto di essere realizzati.
Conosco persone semplici che sono felici, che funzionano in modo diverso da una persona complessa, non scavano abbastanza in profondità, rimangono sulla superficie e si sfamano con quello che hanno. E loro, rispetto a molti di noi hanno qualcosa. Alcuni di noi non hanno nulla.
I soldi riempiono il vuoto. Un amore riempie il vuoto. Un amico con cui parlare di te senza freni, riempie il vuoto.
Forse a te serve solo parlare per sfogarti, dire a qualcuno di fidato chi sei veramente. Confidargli che non sei solo quella maschera sorridente che indossi tutti i giorni da tanto tempo.
Forse sei solo stanca di non essere te stessa.
Spero che le mie parole ti siano servite come punto di partenza...
Un abbraccio.

Ciao, in effetti sembra una contraddizione la tua... forse con gli altri sei sempre allegra ma sempre per frivolezze? Non so hai degli amici veri, con cui parli un po' di tutto e ti confidi? Sei giù solo quando sei da sola, o mentre sei in compagnia ti passa tutto?

Non mi confido con nessuno, nè in famiglia nè con gli amici. Credo che molti aspetti del mio carattere non mi aiutano. Sono abituata a farcela da sola, e cerco sempre di non dare fastidio. Non ce la faccio ad andare vicino a una persona e raccontarle che ho bisogno di aiuto.

Quando sono con gli amici sono di compagnia. Mi trasformo. In realtà il più delle volte esco per non stare giù. A volte a casa sto così triste, che mi invento una scusa per non uscire. Capita molte volte.

Non so da dove partire. Mi sembra tutto sbagliato...

Qualcuno ti consiglierà uno psichiatra o uno psicologo.
Il mio consiglio, per partire, è quello di parlare con l'amico/a che conosci da più tempo, e che ti conosce da più tempo, quello con cui hai più affinità, che ti considera un'amica irrimpiazzabile e con il/la quale vai particolarmente d'accordo.
Ti siedi davanti a lei/lui e dici "Devo parlarti. Ci sono queste cose che mi angosciano...".
Se è una persona intelligente ti ascolterà e a te farà bene parlare. L'importante è che sia la persona giusta e l'importante è che ti ascolti.
Fai solo attenzione a scegliere qualcuno che non ti tradisca. Questo è il mio consiglio.

non credo di esserne capace... ma ok, capisco

Infinite Jest ha scritto:Qualcuno ti consiglierà uno psichiatra o uno psicologo.
Il mio consiglio, per partire, è quello di parlare con l'amico/a che conosci da più tempo, e che ti conosce da più tempo, quello con cui hai più affinità, che ti considera un'amica irrimpiazzabile e con il/la quale vai particolarmente d'accordo.
Ti siedi davanti a lei/lui e dici "Devo parlarti. Ci sono queste cose che mi angosciano...".
Se è una persona intelligente ti ascolterà e a te farà bene parlare. L'importante è che sia la persona giusta e l'importante è che ti ascolti.
Fai solo attenzione a scegliere qualcuno che non ti tradisca. Questo è il mio consiglio.

Tu le consigli una cosa impossibile.

Lei non può determinare che una persona la tradisca o meno.

Anzi se una persona ti tradisce è perché tu hai preteso di determinare le azioni, i pensieri e i valori di tale persona. Dare questo tipo di "fiducia" è un gesto d'invasione, nell'altrui libero arbitrio, è un gesto ostile. Non ti basta il tuo libero arbitrio, vuoi aver potere pure su quello dell'altro...

Se si confida con qualcuno, che non abbia poi pretese su come questo qualcuno si comporti, e su cosa ne faccia delle informazioni che gli scarica addosso.

Altrimenti che si confidi su questo forum.

Pure qui possiamo tradire le di lei aspettative, ma noi non la conosciamo personalmente, quindi non verremmo colpiti dalle sue aspettative così pesantemente come invece lo sarebbero i personaggi che tu citi (vecchi/cari amici) e le sue relazioni con essi.

Ciao

in realtà semplicemente mi sembra di... 'dare fastidio' chiedendo aiuto
e forse anche l'abitudine a farcela da sola mi ostacola molto

brbro, non ho capito qual'è il problema, quali sono i pensieri che ti portano a piangere, e cosa vorresti che qualcun altro comprendesse di te.

qual'è il problema?

ti manca il fidanzato?

vorresti essere al centro dell'attenzione altrui?

vorresti essere adorata e venerata come una dea?

vorresti veder riconosciuto il tuo essere affermata e abituata a farcela da sola?

vorresti presentare agli altri una maschera con più sfacettature, non sempre con il sorriso, ma con un set di emozioni più variegato?

potresti provare a indagare in quel senso, cercare le cause "alla radice", se uno dei punti sopra ti ha irritato magari ci ho azzeccato, o magari il tuo problema è da tutt'altra parte, a ipotizzare i vizi altrui non si può che pescare dal cesto dei propri... ma magari i tuoi sono altri...

Ciao

newnew ha scritto:brbro, non ho capito qual'è il problema, quali sono i pensieri che ti portano a piangere, e cosa vorresti che qualcun altro comprendesse di te.

qual'è il problema?

ti manca il fidanzato?

vorresti essere al centro dell'attenzione altrui?

vorresti essere adorata e venerata come una dea?

vorresti veder riconosciuto il tuo essere affermata e abituata a farcela da sola?

vorresti presentare agli altri una maschera con più sfacettature, non sempre con il sorriso, ma con un set di emozioni più variegato?

potresti provare a indagare in quel senso, cercare le cause "alla radice", se uno dei punti sopra ti ha irritato magari ci ho azzeccato, o magari il tuo problema è da tutt'altra parte, a ipotizzare i vizi altrui non si può che pescare dal cesto dei propri... ma magari i tuoi sono altri...

Ciao

no... forse sono sembrata arrogante nel descrivermi. quando ho specificato che sono 'affermata' non intendo dire nè che copro una posizione di prestigio da qualche parte, nè che guadagno un sacco di soldi. semplicemente che ho un lavoretto modesto che mi piace e mi permette di andare avanti. visto che ho studiato per averlo, immagino che da fuori le persone pensino che sia per me motivo di grande soddisfazione. in questo senso sono 'realizzata', nel senso che non ho preoccupazioni economiche o di lavoro o di avere un lavoro che non rispecchia quello per cui ho studiato. immagino che molte persone siano sconfortate di non aver lavoro o comunque non un lavoro corrispondente ai loro studi. volevo solo specificare che non è questo il punto. forse ho dato l'impressione di sentirmi 'arrivata'. scusate

per il resto non penso di voler essere venerata. penso di essere una persona abbastanza modesta sotto questo punto di vista. provo abbastanza soddisfazione in quei piccoli risultati che sto avendo, ma non mi interessa sentirmi dire che sono brava.

mi sembra solo tutto così inutile. tutto. e sono giovane, penso che non dovrebbe essere così.

anche per questo avevo specificato di essermi 'realizzata'. nel senso che un'altra persona nella mia posizione si sentirebbe rassicurata nei confronti del futuro. a me non spaventa il futuro. solo mi sembra tutto inutile. e a volte mi abbatto quando mi sembra di non riuscire a comunicare questa sensazione di tristezza, mi angoscia l'incomunicabilità che avverto. quando penso a prima, quando non avevo questi pensieri, mi viene un senso di oppressione, come se mi mancasse l'aria. vorrei non pensare per un po'. non so cos'è...

in funzione di cosa ti sembra tutto inutile? in funzione di quale obbiettivo? di quale desiderio?

Non ho notato arroganza nel tuo discorso. Nella vita è normale considerarsi "arrivati" seguendo gli aspetti dettati dagli step della società umana. Se rientri in quello standard sei "arrivata" a una posizione che ti ha reso una persona soddisfatta di quello che hai ottenuto in quell'ambito.
Il problema della tristezza è un altro, non sentirti in colpa pensando che in realtà non dovresti esserlo, la depressione è così che funziona.
C'è sempre un prima, se tutto ciò è avvenuto dopo a un periodo "spensierato". A tutti è successo. Ora sei in trappola come molti.
Il problema dell'incomunicabilità va superato parlando con qualcuno, se è questo quello che ti angoscia.
Ripeto la mia idea (che non è da prendersi come un consiglio ma un'opzione): trova qualcuno con cui parlare. Un amico/a che ti ascolta, prendi coraggio e fallo. Se hai coraggio ad affrontare la vita di tutti i giorni, a lavorare e a uscire con gli amici, a confrontarti tutti i giorni con le persone, fatti coraggio e parla con qualcuno.
Un prete magari? Tua mamma? Tuo fratello? Ricordati che le persone che tengono a te veramente e ti amano, non ti considereranno mai un peso se hai i problemi. È proprio così che funziona l'affetto.
Al limite un professionista, psicologo o psichiatra (che non gliene fregherà una mazza di te, ma per lo meno serve a sfogarti con uno che non può giudicarti o per lo meno non dovrebbe). Queste sono opzioni. Parla di te a qualcuno, apriti.
Un abbraccio.

PS: e comunque la vita è inutile, tutto è inutile. C'è solo da farsene una ragione.

ok...

Secondo me non è "normale" piangere molto spesso ed essere triste senza che se ne sappia la motivazione.Concordo con il consiglio di approfondire con persone care,fidate o specializzate il perchè di questa situazione.E comunque ricordati,a proposito di affermazioni decise e categoriche tipo "tutto è inutile,la vita è inutile" che questo è il sentire profondo e doloroso della depressione.

Lo spin-off prosegue su Inutilità.
Questo thread resta dedicato a brbro.