Back in Blackkk

Ciao a tutti, non sono nuova sul forum, mi ero scritta diversi anni fa, ma non lo frequento da un annetto ...
Le cose sono tornate a mettersi piuttosto male, non ho nessuno con cui parlare e sono tornata a scrivere qui ...
Il primo problema è il rapporto con mia madre ... siccome da spiegare è difficile, linko un articolo che possa far capire il tipo di problema: http://psico-angelabianco.blogspot.it/2011/12/dallalettura-di-mamma-non-farmi-male.html. Mia madre è iperprotettiva, non le va bene mai niente, sminuisce ogni cosa che faccio, fa la vittima ... non ho ben capito che problema abbia, ma oramai non credo che si possa venirne a capo. Vorrei andare via da casa, ma non ho un lavoro e, un po' perché si fa fatica a trovare, un po' perché sono depressa, faccio molta fatica a cercarlo.
Avevo una compagnia di amici (che mi ero costruita lo scorso anno dopo che il mio ex mi aveva lasciata), ma oramai si è sfaldata. Mi sono rimasti amici/conoscenti, di cui un'amica fidata. A parte lei, devo sempre cercare tutti io, perché non si fa mai sentire mai nessuno. Ultimamente però, anche lei mi sta mettendo un po' da parte perché si è lasciata con il suo ex e sta frequentando un ragazzo nuovo. A me questa persona non piace e penso che la stia mettendo sulla cattiva strada. Ho l'hobby della fotografia, faccio volontariato, seguivo yoga e incontri di meditazione, ho anche in mente alcune cose che potrei fare ... ma non ho voglia e non ho stimoli. A giugno dell'anno scorso, dopo una relazione fortemente problematica ed invalidante, ho conosciuto un ragazzo buono e gentile con cui ho iniziato ad uscire. A marzo di quest'anno ci siamo messi insieme, ma dopo un paio di mesi ho inziato a diventare fortemente aggressiva e a trattarlo male. Avevo esplosioni di rabbia ogniqualvolta quello che faceva non rispondeva alle mie aspettative. Dopo questa fase le cose hanno inziato a peggiorare. Uno dei problemi di base è stato il fatto che gli avessero cambiato gli orari di lavoro. Dovendosi alzare alle 5:30 e tornando alle 19:00, quando uscivamo era sempre stanco e si addormentava. Uscire in settimana è piano piano diventato impossibile, fare via un week end è divantato impossibile (lavora parte del sabato), e vedendoci cosi' poco i problemi sono peggiorati. Lui c'é sempre, ecc .. però sembra che per vedermi non abbia mai tempo. Sembra che si lasci mettere i piedi in testa dai sui datori di lavoro e che non cerchi di cambiare le cose. Lui dice che sta facendo tutto il possibile e che sono io che pretendo troppo ... insomma ... non capisco dove sta il problema: sono io che, avendo avuto un certo tipo di infanzia ed avendo la tendenza ad essere dipendente, pretendo troppo, o è lui che è disinteressato? Perché da quel che mi dice non mi sembra non gliene freghi nulla, ma poi salta sempre fuori qualcosa ... abitiamo anche vicni (10 minuti di strada). Attualmente sto vedendo uno piscologo una volta al mese (per ragioni economiche non posso fare altro), da cui ero andata (di nuovo .. perché avevo già fatto 3 anni di terapia cogn. comp e 1 anno di counseling) per capire cosa fare con questa relazione. Io sono stufa e non ne posso più.

vedo che rispondono in molti....

Numb ha scritto:
Avevo una compagnia di amici (che mi ero costruita lo scorso anno dopo che il mio ex mi aveva lasciata), ma oramai si è sfaldata.

Capita quando si diventa grandi.

Numb ha scritto:Mi sono rimasti amici/conoscenti, di cui un'amica fidata. A parte lei, devo sempre cercare tutti io, perché non si fa mai sentire mai nessuno. Ultimamente però, anche lei mi sta mettendo un po' da parte perché si è lasciata con il suo ex e sta frequentando un ragazzo nuovo. A me questa persona non piace e penso che la stia mettendo sulla cattiva strada.

Cioé? Si drogano?

Numb ha scritto:A giugno dell'anno scorso, dopo una relazione fortemente problematica ed invalidante, ho conosciuto un ragazzo buono e gentile con cui ho iniziato ad uscire. A marzo di quest'anno ci siamo messi insieme, ma dopo un paio di mesi ho inziato a diventare fortemente aggressiva e a trattarlo male. Avevo esplosioni di rabbia ogniqualvolta quello che faceva non rispondeva alle mie aspettative. Dopo questa fase le cose hanno inziato a peggiorare. Uno dei problemi di base è stato il fatto che gli avessero cambiato gli orari di lavoro. Dovendosi alzare alle 5:30 e tornando alle 19:00, quando uscivamo era sempre stanco e si addormentava. Uscire in settimana è piano piano diventato impossibile, fare via un week end è divantato impossibile (lavora parte del sabato), e vedendoci cosi' poco i problemi sono peggiorati. Lui c'é sempre, ecc .. però sembra che per vedermi non abbia mai tempo. Sembra che si lasci mettere i piedi in testa dai sui datori di lavoro e che non cerchi di cambiare le cose. Lui dice che sta facendo tutto il possibile e che sono io che pretendo troppo ... insomma ... non capisco dove sta il problema: sono io che, avendo avuto un certo tipo di infanzia ed avendo la tendenza ad essere dipendente, pretendo troppo, o è lui che è disinteressato? Perché da quel che mi dice non mi sembra non gliene freghi nulla, ma poi salta sempre fuori qualcosa ... abitiamo anche vicni (10 minuti di strada).

non saprei dire se ha un'altra o se è solo più freddo di quanto non sia tu. comunque non è che uno si fa mettere in piedi in testa sul lavoro, le persone si comportano in base al proprio potere negoziale e in base ai propri obbiettivi.

immagino che soddisfazione, rompersi le pa**e sul lavoro e poi trovare la ragazza che rincara la dose e ti da pure del cretino.

Numb ha scritto:Attualmente sto vedendo uno piscologo una volta al mese (per ragioni economiche non posso fare altro), da cui ero andata (di nuovo .. perché avevo già fatto 3 anni di terapia cogn. comp e 1 anno di counseling) per capire cosa fare con questa relazione. Io sono stufa e non ne posso più.

immagino che soddisfazione, rompersi le pa**e sul lavoro e poi trovare la ragazza che rincara la dose e ti da pure del cretino.

maaa..non mi sembra il modo di rispondere....non vado neanche avanti perché non ne vale la pena.

ciao Numb. sulla questione del tuo ragazzo in effetti faccio fatica a pronunciarmi. se tu non sai fino a che punto le sue assenze siano dovute alle condizioni non contrattabili di lavoro o invece al poco impegno, tanto meno posso inferire qualcosa io che neppure lo conosco.
fossi in te partirei dall constatazione che ad ogni modo il tempo a disposizione al momento è quello, e tenterei di capire se lo posso accettare o no senza bisogno di ipotizzare da parte sua una cattiva volontà. magari, piuttosto, cercherei di trasmettere a questa persona un'idea chiara di cosa voglio rispetto alla qualità dei momenti condivisi, pochi o tanti che siano. potresti provare a vedere se ad esempio al netto di tutte le sue fatiche e i suoi impegni è disposto a fare progetti che includano voi come coppia, se almeno spera e progetta di acquistare in futuro quote maggiori di tempo da dedicare al vostro rapporto.
io credo che se scopriste di voler condividere la bozza di un progetto di convivenza, trovereste entrambi qualche energia in più per provare ad affrontare un periodo difficile
(poi non è detto che sia sufficiente. capita anche di scoprire che volersi bene e impegnarsi non basta, che i problemi rimangono e pesano, e che convivere diventa comunque un'opzione difficile. credo però anche che quando un rapporto si rompe tra due persone che si sono rispettate, si sono volute bene, ci hanno provato e lo sanno, il dispiacere diventi un po' meno indigesto).