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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 12:47 pm

e rieccoci. scusate se riscrivo, sento le idee confuse.
ieri ho avuto un altra piccola ricaduta. ho incontrato una coppia di vecchi amici al parco con il mio ragazzo, e ci siamo seduti con loro a chiacchierare. stava procedendo bene, non fosse che hanno insistito nel chiedermi 20 volte cosa facessi nella vita. e io rispondevo puntuamlente giornalismo (il mio indirizzio di studi è di fatti giornalismo/copywriter) ma loro hanno insistito finchè non ho detto scienze della comunicazione. loro fanno giurisprudenza, mi ha fatto sentire malissimo, io non ce la faccio. non vedo l ora di terminare gli studi e fare qualcosa che mi permetta di evitare il giudizio negativo a priori della gente. in piu, vorrei parlarvi del mio ragazzo.
il mio ragazzo quando era piccolo era molto grasso. questa cosa l ha ovviamente segnato a tal punto da non fare quello che fa la gente in sovrappeso solitamente (lamentarsi e continuare a mangiare) ma iscriversi in palestra e fare qualcosa per migliorarsi. è ancora un pò robusto ma è molto dimagrito rispetto a prima. questa cosa l ha avvicinato molto al mondo del bodybuilding (senza ovviamente scadere nelle preparazioni con steroidi ecc) che lui non vede semplicemente come un 'mettere in mostra i muscoli' ma come uno spingere il proprio corpo ai limiti del possibile, superare quei limiti, farsi il culo per arrivarci. io in primis purtroppo non lo vedo un ambiente serio, continuo a vederlo comunque in maniera negativa, ma è una cosa che a lui sta molto a cuore. quando parla con le persone (anche con questi due ragazzi di ieri) si sprecano in commenti del tipo 'eheh, qui parliamo di body building, discorsi da veri uomini ahahaha' e io mi sebnto malissimo. lui non capisce che sono palesi frecciatine e che è una presa in giro perchè lui la vede davvero come una cosa molto seria. ed effettivam,ente quando ne parla non ne parla dicendo uooho voglio i muscoli ma ne parla proprio scientificamente parlando di quali elementi nutritivi agiscono sui tessuti muscolari e in che modo e blabla. però alla fine il suo scopo è comunque quello di arrivare ad avere un bel fisico perchè era grasso.io gli ho chiesto di evitare di parlarne (da vera stronza) almeno per un pò finchè non sto meglio perchè di frecciatine non ne reggo, mi sento malissimo (infatti quando se ne sono andati ho pianto molto) e lui c è rimasto molto male pensando che mi vergognassi di lui e delle sue passioni. non so come comportarmi, vorrei solo che smettesse di parlarne ma poi mi rendo conto di essere uno schifo di persona, lui non si è mai vergognato di me, lui mi appoggiai n tutto quello che faccio. appende addirittura in camera i miei disegni, che comunque non sono granchè. mi sento un eterna sfigata, sento di non poter stare tra la gente 'giusta' mi sento un eterna e futura fallita, sta diventando un ossessione. prima neppure volevo lavorare adesso il fatto di avere successo nel lavoro sta diventando la mia piu grande ossessione, la sto vivendo davvero male. anche perchè essendo sociofobica come farò a lavorare a livello concreto? e poi voglio che abbia successo anche lui che invece sta al primo anno fuori corso e ha dato solo 4 esami. lo sprono di continuo ma poi finisce sempre cosi. ha provato a adare un esame ma viene sempre bocciato complice anche un prof completamente pazzo. io voglio il meglio per noi, lo amo davvero, voglio solo arrivare a costruire uno splendido futuro insieme, e non ad essere visti come una coppia di teste di rapa.

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 1:21 pm

idontknow ha scritto:voglio solo arrivare a costruire uno splendido futuro insieme, e non ad essere visti come una coppia di teste di rapa.

idontknow, ti stai attorcigliando nella confusione, prova a sistemare un po' meglio i confini delle cose e delle sensazioni.

il futuro insieme deve essere splendido per voi, non per gli altri, per il semplice motivo che quello che 'agli altri' (ma poi, gli altri chi?) sembra splendido magari a voi due fa cagare.

Prova a cambiare prospettiva: il tuo ragazzo magari è così tranquillo davanti alle frecciatine (o a quello che tu percepisci come frecciatina) perché è sicuro di sé e dei suoi interessi e non sente l'esigenza né di giustificarli davanti a terzi, né si sente sminuito perché non tutti lì condividono. Magari convive serenamente con la realtà di non piacere a tutti e si accontenta di piacere a se stesso e a chi gli interessa, nelle situazioni in cui gli interessa.

Tu invece ti perdi nel tentativo (inutile) di pensare di poter agire su quello che 'vedono" gli altri: gli altri vedono quello che vedono, alle volte quello che vogliono vedere, altre volte quello che riescono a vedere. Se incontri una persona daltonica che non vede il verde, è inutile sforzarti di fargli vedere un verde sempre più verde, tanto non lo vede e ancora più inutile è cercare di convincerla che il verde è rosso, tanto non lo vede.

Anche ammesso e non concesso che le persone che hai incontrato diano così importanza alla denominazione delle facoltà e che la diano perché ti vogliono sminuire (e può anche essere solo una proiezione tua), non puoi farci niente. Se per loro è essenziale fare i distinguo tra scienze della comunicazione e giurisprudenza, e/o tra bodybuilding e attività pseudo intellettuali, ma radical chic, questi distinguo per loro sono essenziali e su questo non puoi agire. Il margine d'azione che ti resta è a) iscriverti a giurisprudenza, e fare qualcosa che non ti piace per compiacere "gli altri", b) nasconderti dal mondo e stare sempre zitta/isolata per non incontrare persone a cui non piaci, c) ammettere con te stessa che TU soffri molti quando hai la sensazione di non piacere agli altri e di non essere stimata dagli altri, ma che 'non piacere' è una normalissima situazione di vita, in cui tu (come me, e come tutti gli esseri umani) ti sei trovata e ti troverai altre volte: ci sono persone terribilmente egocentriche e tagliate con l'accetta che non si accorgono neanche di essere sgradevoli pur essendolo talvolta in modo plateale, tu invece sei sensibilissima a questo aspetto. In sé non è un male, anzi è una tua caratteristica che puoi darti tanti punti in più proprio nell'incontrare 'l'altro', ma devi farci pace. Tanto, il giudizio degli altri dipenderà sempre dagli altri, qualsiasi cosa tu faccia, non ci sono alternative.
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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 1:35 pm

ma il punto è che io mi sento cosi con chiunque. credimi chiunque. sorbirmi queste continue frecciatine, essere per sempre una perdente, mi fa cosi male.. io non riesco a condividere la passiona del mio ragazzo e la vedo come una cosa stupida DAL MIO PUTNO DI VISTA , che non condividero mai, e a volte quando ne parla mi mette in imbarazzo e mi detesto per questo. mi faccio schifo per questo. inoltre io ho un modello di persona a cui aspiro, e piu mi allontano da quel modello meno piaccio a me. a prescindere dal piacere agli altri. mi sento come un bidello che va a una rimpatriata del liceo e tutti sono diventati primari di medicina. per carità, ogni lavoro nobilita l uomo, ma probabilmente quel bidello non avrà piacere di andare a queste rimpatriate.

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 1:50 pm

idontknow ha scritto:ma il punto è che io mi sento cosi con chiunque.

idontknow, purtroppo, questo è evidente.

l'altro aspetto del mio discorso è che come è impossibile "piacere" a tutti, altrettanto (forse persino più difficile) è impossibile "non piacere" a nessuno.
Quindi potresti provare a ripeterti il mantra che quello che percepisci è una TUA proiezione della insicurezza. Non ci credo che non piaci a nessuno, te lo giuro.

Hai un ragazzo, hai evidentemente delle conoscenze/amicizie, a me sei simpatica, intelligente, divertente, ironica e auto-ironica, tu stessa dici di essere carina, di disegnare, fare diverse cose. Senti di non piacere a nessuno, ed è chiaro, ma non è sostenibile che tu non piaccia a nessuno, capisci? Non sta in piedi. Non starei qui a scrivere (io e molto altri), no? Che cosa schifo vuoi che me ne freghi di perdere tempo a scrivere a una persona che non mi piace?!? Smile

È solo una tua percezione: cerca di trovarti un punto di riferimento, qualche certezza a cui agganciarti quando queste proiezioni ti travolgono. Al tuo ragazzo piaci, qui ricevi risposte, cercati piccole certezze a cui agganciarti e parti da lì a ristabilire i confini di quello che sta a te e quello che invece sta agli altri. L'altro capo del mio filo del discorso è che se gli altri vedono solo quello che vogliono/riescono a vedere, lo stesso vale per te: qualsiasi feedback ti arrivi, tu lo leggi come svalutante, forse perché riesci solo a leggerlo come svalutante. Sulla tua lettura delle cose puoi agire, solo su quella.

Anche perché, fidati, gli altri non giudicano così tanto, in linea di massima semplicemente se ne sbattono: se poi giudicano in questa maniera così ossessiva, quasi sempre si tratta di persone con l'autostima di un criceto che hanno bisogno di sminuire gli altri per sentire di valere qualcosa, il che è abs parassitario da un punto di vista relazionale e forse non vale la pena di ragionarci su.  
Per quanto riguarda il bodybuilding, non so: se pensi di poter sopportare che il tuo compagno faccia un'attività sportiva che a te non piace (e lo sopporti, visto che ci stai insieme), forse puoi sopportare il fatto che a te non piaccia senza per questo sentirti in colpa no? Se vi piacessero le stesse cose, non sarebbe un rapporto, sarebbe come guardarti allo specchio, sai che noia?
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Messaggio  corolla Mar Set 09, 2014 1:50 pm

quarda che frequentare la facoltà di giurisprudenza, anche meritevolmente, non garantisce alcun successo. Non è detto che chi si laure in giurisprudenza starà sicuramente bene. Fai una ricerca e guarda quanti laureati in giurisprudenza ci sono in Italia e quanto è esorbitante il numero degli avvocati e te ne renderai conto.

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Messaggio  corolla Mar Set 09, 2014 1:59 pm

poi, francamente, non sono d'accordo col paragone che hai fatto col bidello. Cioè, non è vero che chiunque, essendo bidello fra primari di medicina, si sentirebbe a disagio, dipende dal bidello, dal suo carattere, dal suo modo di stare al mondo, dal suo grado di soddisfazione e dall'autostima che non dipende esclusivamente dal lavoro svolto.

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 2:03 pm

idontknow ha scritto:mi sento come un bidello che va a una rimpatriata del liceo e tutti sono diventati primari di medicina. per carità, ogni lavoro nobilita l uomo, ma probabilmente quel bidello non avrà piacere di andare a queste rimpatriate.

in realtà dipende questo: se il bidello è soddisfatto di se stesso (il che non vuol dire non aspirare a una professione diversa se vuole) e se le rimpatriate sono fatte per amicizia e non per rivendicare il proprio status sociale, magari il bidello sarà il re della rimpatriata per altre doti.
il punto è che se il bidello è insoddisfatto di se stesso si troverà male in qualsiasi situazione finché non inizia a stimarsi un po'. Ma per stimarsi deve partire da chi lo apprezza, non da chi, più o meno consapevolmente lo sminuisce.
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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 2:31 pm

ciao corolla, sono ben informata circa quegli ambiti (soprattutto perchè mi sto parecchio guardando intorno per l eventuale specialistica!) so bene che nella sola puglia ci sono tanti avvocati quanto in tutta la spagna, quello su cui ti sprono a riflettere è che proprio poerchè l avvocatura è un sogno ormai i laureati in giurisprudenza tentano (e molto spesso hanno) il successo in altre tipologie di professioni. ad esempio, e ti riporto proprio l esempio che mi è piu vicino, un laureato in giurisprudenza e un laureato in sdc (scienze della comunciazione) fanno un colloquio per un posto da copywriter? paradossalmente nonostante il mio corso di studi sia finalizzato proprio a gettare le basi per la formazione di un copywriter , l agenzia pubblicitaria assumerà il giurista. (questo mi è stato detto chiaro e tondo dal mio prof di tecnica pubblicitaria e marketing, che in primis ha un agenzia nella mia città e oltre a buttarci un sacco giu ci ha proprio detto che persino il suo copywriter è lauraeto in giurisprudenza) . poi comunque sta di fatto che giurisprudenza - a onor del vero, diamo a cesare quel che è di cesare- è un corso di laurea assai piu impegnativo del mio, siamo realisti.
merla per quanto riguarda il tuo discorso in primis ti ringrazio, in secondo luogo credimi io mi sforzo con tutta me stessa di dirmi 'sono solo miei costrutti mentali, sono solo miei costrutti mentali' ma a volte la cosa è proprio palese e io penso che proprio non sia possibile che ogni diamine di frecciatina sia sempre una paranoia mia.le frecciatine per prendere in giro gli altri le ho fatte persino io ai miei tempi, lo ammetto. e sai perchè? perchè alle medie ero la sfigata per antonomasia, tutti mi prendevano in giro perchè ero brutta. al liceo sono riuscita ,diventando piu carina, a mettermi alle spalle questa nomea, farmi delle amicizie, diventare popolare, ma comunque non ero al top. il vero vertice l ho raggiunto con l inizio del primo anno di università dove son riuscita a stare con la gente giusta. la gente giusta aveva interesse nel conoscermi. non sono stata all altezza. troppo poco informata, troppo frivola, troppo ignorante. quando perlò stavo tra la gente giusta non ti nascondo che prendevo in giro un sacco di persone, perchè pensavo 'è la legge del piu forte, se non sei carnefice sei vittima, e io vittima non ci torno.' avendolo fatto io in primis ti posso assicurare che le persone giudicano.soprattutto chi si sente intelligente. ed è vero, magari io lo colgo in maniera eccessiva, lo vedo come un vero e proprio attacco, ma ti assicuro che non può sempre essere frutto dfi mie elaborazioni mentali. mi sento intelligente almeno tanto quanto loro, sono stata tra loro, per questo riesco a 'coglierle' quando sto con determinate persone. il problema è che mi sento tanto tanto ignorante e non riesco a far nulla per ovviare a questa situazione. inoltre, c è stato un periodo in cui ero fermamente convinta di essere creativa, adesso ne dubito fortemente. se non sono una creativa e non sono una mente matematica, che cosa sono? prima ero spiritosa e tutti ridevano alle mie battute. ero patetica? ridevano di me o per me? ora non iresco neanche piu a farle le battute. neanche col mio ragazzo, a volte penso che lui stia con me solo perchè sono una brava persona, lo amo davvero e ci appoggiamo sempre a vicenda, ma non mi trovi stimolante. c è un casino totale nella mia testa, e la psicologa contionua a dirmi le stesse cose ma io continuo a percepire il mondo cosi. ho raggiunto tanti traguardi, lo giuro, ho superato il vaginismo che non è roba da tutti. ho/avevo smesso di pensare al suicidio (ultimamente mi è un pò tornata in mente l idea, ma comunque non ne avrei il coraggio) sopno anche riuscita a prendere voti migliori all università. ma piu di cosi non ce la faccio davvero, continuo a non essere proprio capace di stare con gli altri..e per carità, vista dall esterno la situazione di ieri era normalissima. mi spiego : ci sono volte in cui non riesco proprio a interagire perchè sono paralizzata, e volte in cui riesco perfettamente a farlo. il problema è che muoio comunque dentro, è un dispendio di energie assurdo, vedo sempre la persona che sta dall altro lato come 'tremendamente normale' e troppo distante da me, infatti appena la situazione sociale finisce io piango e vado nel panico. anche se vista da fuori magari è andata bene. penso di poter reggere il 'prendere un caffè' da sola con un altra persona (anche se ovviamente dipende dalla persona) ma non poter reggere l uscire la sera con qualcuno. poi adesso sto fatto che fumano tutti e che se io fumo mi viene voglia di uccidermi, mi ingabbia tantissimo

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Messaggio  corolla Mar Set 09, 2014 3:49 pm

Ciao cara, scusa se insisto ma più scrivi e più sembra che tu attribuisca agli altri i tuoi comportamenti. Sei tu che in passato hai giudicato gli altri e ora ti autogiudichi. Anche ciò che dici sul tuo ragazzo non ha senso, forse lui non ci pensa nemmeno a chiedersi se sei stimolante o no e semplicemente ti accetta per quello che sei, piuttosto qualche attività giudicante nei suoi confronti trapela dalle tue parole (ha difficoltà negli studi, pratica uno sport che tu non condividi...)

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 3:52 pm

non ho detto che la gente non giudica, ho detto che non giudica in base al valore effettivo della persona che giudica ma giudica in base alle proprie insicurezze (o cmq in base a se stesso).
Che poi è esattamente quello che hai detto tu, in altri termini, facendo proprio l'esempio di quando giudicavi tu.

E allora? Ci vogliamo davvero preoccupare delle insicurezze dell'umanità? Smile

Cmq sì, è uno spreco tremendo di energie, ma lo spreco sta proprio nel fatto di fare continui paragoni: possiamo anche fare delle filosofia sul fatto che le persone e i rapporti sono siano questa terribile classifica in cui tu ti costringi (e dal mio punto di vista non lo sono), però parleremmo del niente in realtà.
Quello che ti frega è il confronto, costante e continuo, e che ti sposta da te stessa. Se anche fosse davvero come dici tu (e non lo è) e tu fossi l'ultima nella classifica di popolarità, prestigio, cultura e intelligente che ti rappresenti, che succederebbe?
(e sono certa che te lo avesse già chiesto qualcun altro, senza avere risposta....:-))
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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 4:09 pm

succederebbe che non arriverei ad essere il tipo di persona che voglio essere. al di la della popolarita, mi piacerebbe come ho spesso detto qui sul forum, essere una persona brillante interessata e interessante, che sa parlare di attualità che ne capisce di politica, che sia brava almeno in qualche cosa nella vita. una persona da non considerare stupida e frivola.e continuerei a non piacermi,ecco cosa succederebbe. corolla nello stesso post ho precisato che mis ento uno schifo per il fatto di non riuscire ad accettare la passione per questo sport da parte del mio ragazzo, purtroppo la vedo come una cosa "stupida" tra molte virgolette, e questo mi fa stare male proprio perchè invece lui mi accetta cosi. e io sono certa che lui mi accetti, ma io non voglio essere un cagnolino,non voglio essere la persona con cui stare perchè 'mi sono affezionato' voglio essere una continua fonte di stimoli per lui. non solo la ragazza carina da coccolare, la ragazza con cui discutere con cui scherzare. ecco, forse ora mi sono spiegata meglio. per quanto riguarda le difficoltà in ambito universitario, il mio spronarlo è una cosa che io faccio per lui. perchè so quanto vale ed è un peccato vederlo sprecare la sua vita cosi - soprattutto dato il fatto che finora abitava qui a spese dei suoi, e l universita è sempre a spese dei suoi , e non navigano nell oro, sono contadini. (infatti prima di conoscermi non studiava affatto, non si poneva neanche il problema,con me ha ricominciato a studiare almeno un pochino e questo mi fa gia moltissimo paicere) io non esigo nulla da lui, io voglio solo che riprenda in mano la sua vita e la smetta di sprecare altro tempo , punto a una realizzazione parallela di entrambi, e soprattutto vivendo in prima persona lo scrupolo del 'farsi pagare l università dai propri genitori in una brutta situazione economica' (e aspetta, a me almeno non apgano casa) gli voglio far capire che è ora di crescere. e credo anche di esserci riuscita. una cosa è giudicare una cosa è spronare al miglioramento una persona in cui del potenziale c è,non credo sia cosi brutto

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 4:27 pm

beh però in questo momento "non piacerti" non ti limita così tanto.
quello che non ti piace è quello che ti spinge a provare, a studiare, a cercare di cambiare e fin qui è utile.
per cui in realtà anche se tu avessi sempre qualcosa che non piace di te stessa, potrebbe essere uno stimolo costante e sarebbe un bene.
quello che ti limita è il confronto, ovvero il fatto che tu ti senti "meno" degli altri.
Non riesci a convincerti che è il confronto che tu fai costantemente che ti congela e ti sposta l'attenzione da te stessa. Capisco che non sia facile e soprattutto non sia facile farlo velocemente, però, da fuori (che sicuramente è un'ottica diversa), sembra evidente che il problema è che la tua attenzione invece di stare su te stessa, sta sugli altri. Quello è lo spreco di energia ed è quello che a volte ti frega, perché invece di far le cose per te, le fai sempre in confronto con gli altri.
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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 4:34 pm

ma se vengo presa palesemente per il culo, come faccio a non farmela pesare? io provo a pensare che è solo un mio pensiero che la gente mi veda in un certo modo, ma poi non mi chiamano per uscire, tipo. non capisco il motivo, giuro

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Messaggio  merla Mar Set 09, 2014 5:05 pm

fregatene del motivo.
il motivo, in realtà, non ti riguarda e non lo puoi controllare, quindi è una perdita di tempo star lì a pensarci.

speravi che qualcuno ti chiamasse per uscire, non ti ha chiamato (magari gli è venuta l'appendicite, non lo sai), se ci rimani male, ci rimani male, ma poi basta.
invece di ragionarci, fai altro, magari qualcosa che ti piace e ti fa star bene, visto che ci sei rimasta male. Quando si tratta di qualcosa su cui hai poco margine di azione (e su quello che fanno/pensano/credono gli altri non ne hai molto) investi poco tempo e poca energia.
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Messaggio  idontknow Mar Set 09, 2014 5:11 pm

tu hai ragiione ma io nel mentre resto a casa. e piu resto a casa meno riesco ad uscirne. mi isolo dinuovo.

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